Se Tom Vilsack sa il fatto suo, allora molto presto gli europei
mangeranno carne di manzo agli ormoni e cereali geneticamente modificati
per sopportare enormi quantità di erbicidi e pesticidi, il tutto senza
nemmeno saperlo. E in questo faranno buona compagnia agli americani. Tom
Vilsack è il segretario del dipartimento americano dell’agricoltura; di
recente ha fatto visita alle autorità europee a Bruxelles per
sollecitare l’Unione Europea a eliminare quelle che vengono definite le
“barriere non scientifiche” al libero commercio di prodotti agricoli tra
le due aree più ricche del pianeta, la UE e gli USA.
Ed
è qui che compare in scena il TTIP, Transatlantic Free Trade Agreement,
anche chiamato Transatlantic Free Trade Agreement (TAFTA), negoziati
commerciali bilaterali tra le due più grandi potenze economiche del
mondo. L’obiettivo è quello di eliminare tutte le barriere per il commercio e gli investimenti e uno degli aspetti è l’omogeneità delle regole che governano questo ambito.
I negoziati sono condotti al fine di portare il maggior vantaggio
possibile alle grandi industrie e alle lobbies che muovono un sacco di
denaro. A Washington non è inusuale che i grandi gruppi di pressione
scrivano addirittura le bozze di leggi per i membri del Congresso o per i
segretari in modo che nei loro discorsi adottino il punto di vista
delle lobbies stesse. L’American Farm Bureau Federation's (AFBF) è una
lobby particolarmente potente che punta ad annientare le resistenze
all’importazione in Europa di carne di manzo, maiale e pollame dagli Usa
e ad accelerare le autorizzazioni per gli ogm. La UE, benchè
timidamente, sta cercando di difendere il proprio divieto
all’importazione di carne trattata con ormoni. Ma la AFBF è potente e si
oppone anche negli Usa a regole più a favore di consumatori e ambiente.
In un documento ha affermato di non sostenere alcuna azione o politica
che tenda a regolare l’emissione di gas serra, ponendosi n aperto
contrasto con con la National Academy of Sciences americana,
l’Intergovernmental Panel on Climate Change e la maggioranza degli
scienziati di tutto il mondo.
Le associazioni per i
diritti dei consumatori in America e in Europa stanno lottando perché si
arrivi ad etichettare i cibi ogm in modo che i consumatori possano
essere informati e fare le loro scelte. Vilsack e l’AFBF si oppongono
all’etichettatura degli ogm perché, spiegano, “si rischierebbe di
mandare il messaggio sbagliato che siamo di fronte ad un problema di
sicurezza”. Insomma, ciò che si vuole cancellare è il principio di
precauzione. L’AFBF sostiene che sia gli Usa che la Ue, aderendo al Wto,
devono accettare il fatto che ogni misura presa a protezione della vita
umana, animale o vegetale deve essere fondata sulla scienza e applicata
nella misura strettamente necessaria e in questa personale e alquanto
interessata visione della scienza non rientra affatto il principio di
precauzione.
Quindi la richiesta delle lobbies è che l’Europa
elimini ogni restrizione all’importazione degli alimenti e adotti lo
stile americano che ignora completamente ogni precauzione.
Ma
il trattato che pende come una spada di Damocle sulla testa di tutti i
cittadini europei, non toccherà solo il commercio del cibo, che già
comunque influirà drasticamente sulla salute della popolazione. In
pericolo ci sono anche beni e valori come acqua, terra, energia,
giustizia sociale.
Mobilitiamoci per far sentire la nostra voce e per non permettere che i cittadini vengano schiacciati. Aderisci anche tu a Stop TTIP.
Alcuni buoni motivi per fermare il TTIP secondo la campagna Stop TTIP:
Sicurezza alimentare: le
norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e più in generale
sulla qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane e
internazionali, potrebbero essere condannate come “barriere commerciali
illegali”
Acqua ed energia: sono
settori a rischio privatizzazione. Tutte quelle comunità che si
dovessero opporre potrebbero essere accusate di distorsione del mercato
Servizi pubblici: il
TTIP limiterebbe il potere degli Stati nell’organizzare i servizi
pubblici come la sanità, i trasporti, l'istruzione, i servizi idrici,
educativi e metterebbe a rischio l’accesso per tutti a tali servizi a
vantaggio di una privatizzazione che rischia di escludere i meno
privilegiati
Diritti del lavoro: la
legislazione sul lavoro, già drasticamente deregolamentata dalle
politiche di austerity dell’Unione Europea, verrebbe ulteriormente
attaccata in quanto potrebbe essere considerata “barriera non
tariffaria” da rimuovere
Finanza: il
trattato comporterebbe l’impossibilità di qualsivoglia controllo sui
movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria
Brevetti e proprietà intellettuale: la
difesa dei diritti di proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a
rischio la disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i
medicinali generici. Così come la difesa dei diritti di proprietà
intellettuale possono limitare la diffusione della conoscenza e delle
espressioni artistiche.
Gas di scisto: il
fracking, già bandito in Francia per rischi ambientali, potrebbe
diventare una pratica tutelata dal diritto. Le compagnie estrattive
interessate ad operare in questo settore potrebbero chiedere
risarcimenti agli Stati che ne impediscono l’utilizzo. In questo modo si
violerebbe il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea,
incentivando iniziative economiche che mettono in pericolo la salute
umana, animale e vegetale, nonché la protezione dell’ambiente
Libertà e internet: i
giganti della rete cercherebbero di indebolire le normative europee di
protezione dei dati personali per ridurli al livello quasi inesistente
degli Stat Uniti, autorizzando in questo modo un accesso incontrastato
alla privacy dei cittadini da parte delle imprese private
Democrazia: il
trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli
Stati in campo economico, sociale, ambientale, provocando la più
completa esautorazione di ogni intervento da parte degli enti locali
Biocombustibili: il
TTIP attraverso l’armonizzazione delle normative europee in ambito
energetico, incentiverebbe l’importazione di biomasse americane che non
rispettano i limiti minimi di emissione di gas a effetto serra e altri
criteri di sostenibilità ambientale
Ribellarsi
ad un trattato che antepone la logica del profitto illimitato alla
tutela dei diritti inalienabili sanciti formalmente nelle convenzioni
europee e internazionali, vuol dire assumersi la
responsabilità di determinare un cambiamento che sia a beneficio di
tutti e non ad appannaggio dei soliti noti.
Il Cambiamento
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