Gli Stati Uniti, i
paesi dell'UE ed una ventina di altri Stati, hanno intrapreso a Ginevra
negoziati sul commercio dei servizi. Caratteristica: queste negoziazioni
dovranno rimanere segrete per cinque anni. WikiLeaks è riuscita a
sollevare in parte il velo sul loro contenuto.
Tutto dovrebbe restare totalmente segreto. Nulla deve trasparire dai
negoziati sull'accordo sul commercio dei servizi (ACS) avviato due anni
fa presso l'ambasciata australiana a Ginevra tra gli Stati Uniti,
l'Unione Europea ed una ventina di paesi. Un vasto progetto di
liberalizzazioni che colpisce i servizi pubblici fondamentali. Sono
state adottate misure che assicurino la piena riservatezza delle
discussioni, in un linguaggio degno di uno scenario da James Bond. I
testi che stabiliscono il via dei colloqui sono stati "classificati",
come da gergo usato spesso per i dossier segreti della difesa. Essi
devono essere "protetti da ogni divulgazione non autorizzata" e
memorizzati in un sistema informatico esso stesso classificato e
mantenuto "in un edificio o in un luogo chiuso" sotto stretta
sorveglianza. L'obiettivo dichiarato è che nulla deve trasparire sul
contenuto di questi negoziati "fino a cinque anni dopo la conclusione
dell'accordo" o dalla fine dei negoziati se questi non saranno
conclusi.
Questo ignorando l'abilità degli informatori di Wikileaks, che sono
riusciti a recuperare una parte dei testi superprotetti. Così, il 19
giugno, è stato pubblicato sul loro sito web il trattato in preparazione
sui i servizi finanziari: https://wikileaks.org/tisa-financial
Queste rivelazioni sottolineano, di fatto, l'ampiezza dell'offensiva
iniziata da Washington, seguita dagli Stati membri dell'Unione Europea,
per consentire alle multinazionali di accumulare, quando sarà il
momento, il commercio dei prodotti finanziari così come di tutti i
servizi nei grandi mercati transatlantici e transpacifici, le cui
negoziazioni, procedono a loro volta nella massima discrezione.
Aggirare le resistenze popolari e i refrattari al WTO
I colloqui segreti per raggiungere un accordo sul commercio dei servizi
(ACS) sono iniziati nel 2012 ed i loro promotori intendono fare tutto il
possibile per completarli prima della fine del 2015. Essi sono
progettati di fatto per superare l'ostacolo costituito dalle resistenze
delle forze progressiste, dei movimenti sociali, dei sindacati e di vari
paesi in via di sviluppo sulla conclusione di un accordo globale sul
commercio dei servizi (AGCS) nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale
del Commercio (WTO). Data la paralisi del processo multilaterale avviato
nel 2001 nel quadro del ciclo di Doha dal WTO, un gruppo di paesi ha
deciso, sotto l'impulso degli Stati Uniti e degli Stati membri dell'UE
di aprire, due anni fa, una negoziazione parallela.
Detto in altro modo: ripudiato democraticamente e pertanto messo alla
porta, l'AGCS potrebbe quindi rientrare dalla finestra sostenuto da
circa 50 governi. Gli autoproclamati negoziatori sperano di fissare
norme in un quadro multilaterale, in modo che esse siano imposte nel
lungo termine come unico riferimento internazionale. Evidentemente
puntano sul loro peso economico - insieme rappresentano circa il 70% del
commercio mondiale – per reclutare, infine, i paesi recalcitranti del
WTO corto-circuitati. La posizione geografica dei negoziati è stata
semplicemente spostata di alcune vie a Ginevra, passando dalla sede del
WTO all'edificio dell'ambasciata dell'Australia, paese interamente
dedicato alla liberalizzazione.
Principale fonte di ispirazione del gruppo: gli "esperti" della
"coalizione globale dei servizi" (GSC) all'interno della quale si
trovano, dal lato statunitense i giganti del settore (bancario,
internet, energia) e altri, dal lato europeo il MEDEF [1] e il peso
massimo francese Veolia [2]. Il documento diffuso da Wikileaks, che
corrisponde ad estratti della negoziazione del 14 aprile scorso, indica
la forzatura destinata a banalizzare il commercio dei prodotti
finanziari, come se nulla abbia causato la devastante crisi verificatasi
solo sette anni fa.
Scambi finanziari, il ritorno del delirio
Le norme contenute nell'appendice del testo segreto dedicato al
commercio dei prodotti finanziari sono volte primariamente a restringere
la capacità di intervento pubblico e fissano apertamente come obiettivo
un modello "autoregolatore" della finanza. Gli Stati firmatari del
futuro ACS praticamente non saranno quasi mai autorizzati ad approvare
leggi che possano limitare le transazioni transfrontaliere (articolo X
3.2.).
In nome della libera concorrenza ai "monopoli di Stato in materia di
fondi pensione" - traduzione: i sistemi pubblici di sicurezza sociale -
saranno, nel tempo, smantellati. Anche "l'assicurazione per calamità
naturali" non dovrà più operare sotto il controllo pubblico.
L'approvazione dell'autorizzazione dei prodotti finanziari innovativi è
richiesta (articolo X 2.1.). E' noto quanto il lassismo organizzato su
di essi ha alimentato la bolla finanziaria scoppiata sette anni fa. "I
CDS (Credit Default Swap), che sono stati considerati come prodotti
innovativi, sono stati al centro della crisi", ha giustamente osservato
Jane Kelsey, Professore Università di Auckland, in Nuova Zelanda, sul
sito WikiLeaks.
Le aziende Internet statunitensi stanno spingendo per trasmettere senza
un vero controllo i dati dei loro clienti. Questi sono in particolare
presentati nei sistemi chiamati "clouds" (nuvole) che permettono di
archiviare documenti al di fuori del disco rigido del computer. Questa
informazione, dal giorno della sua rivelazione da parte di Wikileaks, il
19 giugno, ha portato ad una forte reazione nella stampa tedesca in cui
le rivelazioni di un altro informatore Edward Snowden sullo spionaggio
di massa praticato dalla NSA (National Security Agency), con la
complicità dei giganti di Internet statunitensi, avevano già provocato
molte preoccupazioni nell'opinione pubblica.
Privatizzazioni interdette
Le linee guida del testo segreto stabiliscono che le società straniere
non possono essere vittime di un trattamento "discriminatorio". Detto in
altro modo: esse devono avere accesso al mercato dei paesi firmatari
esattamente nelle stesse condizioni delle imprese locali, che forniscano
o meno un servizio pubblico alla popolazione.
Quindi, un gigante della fornitura d'acqua o di gas, come le francesi
Veolia e GDF Suez, non avranno solo il diritto di stabilirsi in mercati
terzi. Essi potrebbero anche far valere una clausola in relazione alla
concorrenza per esigere di beneficiarsi di sovvenzioni di un importo
pari a quello versato dallo Stato per il servizio pubblico d'acqua o di
energia.
Allo stesso tempo, il ritorno ad una nazionalizzazione di un servizio
pubblico privatizzato, anche se fosse parziale, sarebbe assolutamente
vietato agli Stati firmatari in nome delle garanzie fornite agli
investitori, al fine di promuovere, si spiega, la fluidità degli scambi.
Quindi sarebbe impossibile una ri-municipalizzazione dell'acqua […]
Istruzione, sanità, trasporti, nulla sfuggirà all'appetito privato
L'ACS dovrebbe essere applicato a tutti i settori in grado di fornire un
servizio su scala internazionale. Secondo il Public Services
International (PSI), che riunisce 669 sindacati di tutto il mondo,
comprende un vasto campo: fornitura transfrontaliera (modalità 1
dell'ex-AGCS) - come la telemedicina, la formazione a distanza o le
scommesse Internet - turismo (modalità 2 dell'ex-AGCS), gli investimenti
diretti esteri con i principi e le conseguenze che abbiamo appena
esposto (modalità 3 dell'ex-AGCS). […]
Salute, istruzione, trasporti, nulla scapperà a questa logica che
accelererà in dimensioni senza precedenti la liberalizzazione dei
servizi pubblici, secondo una logica di scrematura da parte del capitale
privato in difficoltà nell'acquisire nuove risorse nella fase attuale
della crisi in cui le opportunità si contraggono. Il capitale privato
cerca di monopolizzare i settori finanziariamente più promettenti. Così i
ferrovieri francesi hanno percepito perfettamente la minaccia che
potrebbe portare ad una polarizzazione degli investimenti privati
sulle linee più redditizie, a scapito delle decine di cosiddette linee
secondarie, quindi posti di lavoro, che sarebbero destinate a
scomparire. Il 4° pacchetto ferroviario della Commissione europea non è
certamente un trattato segreto in fase di negoziato. Ma non per questo
adotta una linea meno devastante per il futuro dei servizi pubblici […]
[1] Medef: confederazione padronale francese.
[2] Veolia: transnazionale della fornitura d'acqua.
TLAXCALA
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