Draghi stesso ha ammesso che la BCE ha raggiunto il limite del costo del
denaro. Il passo successivo è quello di gettare soldi dall'elicottero,
come promise il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke in un
famoso discorso.
Il discorso della BCE, terra terra, è: dobbiamo agire contro il pericolo
della deflazione – e quindi creare inflazione. È come muovere la coda
del cane per agitarne il corpo. Draghi ha promesso che i prestiti alle
banche (si parla di un primo colpo di 400 miliardi) saranno concessi
solo a condizione che verranno impiegati per finanziare le imprese. Ma
in realtà la liquidità sparata col "bazooka" serve a salvare le banche
da crac dietro l'angolo, denunciato dalla stessa BCE nell'ultimo
rapporto sulla stabilità finanziaria (vedi "Persino la BCE ammette che sta arrivando il crac").
Il modello indicato da Draghi, quello del "funds for lending" della
Banca d'Inghilterra, è miseramente fallito. I prestiti alle imprese sono
diminuiti invece che aumentare.
Draghi, che si è guadagnato il soprannome di "Hjalmario" dal suo
predecessore Schacht, persegue un altro piano, di criminalità efferata:
eliminando il costo del denaro, egli spinge i risparmiatori a investire
in borsa, l'unico posto dove i soldi sono nominalmente remunerati, e
dove verranno regolarmente "tosati" quando la borsa crollerà o quando i
neoazionisti o obbligazionisti si accorgeranno di essere diventati parte
del paniere globale del bail-in, o prelievo forzoso per salvare le
banche.
Questo è l'allarme lanciato da Georg Fahrenschon, capo dell'Associazione
delle Casse di Risparmio tedesche, in numerose interviste la scorsa
settimana. Quando gli è stato chiesto se la politica della BCE
costituisce un esproprio dei risparmi, Fahrenschon ha risposto: "Si,
molto chiaramente! Con questa politica di bassi tassi d'interesse della
BCE, le famiglie tedesche perderanno circa quindici miliardi all'anno di
rendita. Questo fa… circa duecento euro a testa".
Di fronte alla prospettiva di perdere entrate sui depositi (attualmente
remunerati allo 0,2%) e sulle polizze di assicurazione vita, le famiglie
tedesche sposteranno i propri risparmi in borsa, dove i rialzi si
susseguono quotidianamente, spinti dalla bolla. Il 5 giugno, dopo
l'annuncio della BCE, il DAX ha oltrepassato la soglia dei diecimila
punti, e ha chiuso la settimana a 9987,19, un record storico.
Mario Draghi è esperto negli espropri: quando era direttore generale del
Tesoro e capo del Comitato privatizzazioni, egli fu tra i principali
artefici della manovra che portò milioni di famiglie italiane a uscire
dai Bot e investire in borsa, dove nel crac della new economy
(2001-2002) persero 216 miliardi di euro.
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