9 giugno 2014

DISINFORMAZIONE. OBAMA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI CHE "MINACCEREBBERO" GLI USA

Stiamo per pagare la tassa più clamorosa nella storia dell'umanità. Ci aspetteremmo dei vantaggi. Vorremmo capire il motivo di questa spesa, ma in realtà lo scandalo dimostra che la base scientifica è solo fumo, una giustificazione disonesta. (James Delingpole)
Obama, il fantoccio dell'Impero di U.S.A.tana, lancia l'allarme sui cosiddetti "cambiamenti climatici" che, secondo il Gotha bugiardo degli "scienziati" mettono a repentaglio l'economia e gli equilibri ambientali del Nord America. E' vero: i fenomeni atmosferici sono stravolti negli Stati Uniti ed in Canada (e non solo), ma il caos ambientale non è originato dalle emissioni di biossido di carbonio, bensì dai pesanti e diuturni interventi di geoingegneria abusiva, come dimostrano, ad esempio, gli innumerevoli studi pubblicati da Dane Wingington. Eppure tra gli araldi del climate change di matrice antropica annoveriamo, oltre ai disinformatori classici, anche ambigui "ambientalisti". Per costoro il problema è sempre il cosiddetto "effetto serra", la montatura del secolo. Le "risoluzioni" che essi propongono sono in linea con molte nefande strategie imposte dai globalizzatori. Si farnetica di diffondere e rafforzare la “green economy”, un’altra delle molteplici frodi ideate dal sistema: spacciata come un insieme di pratiche che dovrebbero ridurre l’impatto delle attività produttive sugli ecosistemi, è in realtà greed economy, l’economia dell’avidità. Qualcuno crede che si possa combattere la battaglia contro le manipolazioni dell'ambiente, aggregandosi a certi personaggi carismatici ma infidi. Stanno allevando delle serpi in seno e probabilmente se ne accorgeranno quando sarà ormai troppo tardi.
Aumento del livello dei mari ed uragani devastanti che mettono in pericolo le coste. Piogge e nubifragi sempre più violenti che provocano alluvioni mai viste. Periodi di caldo estremo che durano più di quanto ogni statunitense vivente ricordi. Il clima sta diventato una minaccia sempre più reale per il futuro dei cittadini statunitensi, come dimostrano i disastri provocati dalla siccità in California, dai tornado in Oklahoma o dalle inondazioni in Florida. A lanciare l'allarme è un rapporto di 1.300 pagine intitolato 'National climate assessment' e redatto da una squadra di oltre 300 “scienziati” ed “esperti” per la Casa Bianca.

Il dossier sottolinea la necessità di una svolta nelle politiche ambientali di Washington, svolta che il presidente Barack Obama si prepara ad intraprendere facendo della lotta ai cambiamenti climatici una delle priorità dell'ultima parte del suo mandato. Il documento - secondo le anticipazioni - suggerisce in dettaglio le linee-guida che dovranno ispirare l'agenda verde (sic) della Casa Bianca sino al 2016, indicando al presidente la strada da seguire nella fase più ambiziosa dell'attuazione del suo piano ambientale: quella della drastica riduzione delle emissioni di gas serra delle centrali elettriche (siamo alle solite, n.d.r.).

"Il cambiamento climatico era considerato un problema di un futuro lontano, ma si è spostato con forza nel presente', si legge in una bozza del rapporto, nella quale si sottolinea come "le prove sono visibili dappertutto". E gli Statunitensi "stanno notando i cambiamenti intorno a loro".

Le conclusioni sono ancora al vaglio della Casa Bianca, ma la sostanza di base rimane invariata: il dossier rileva che la temperatura media negli Stati Uniti è aumentata di circa 0,8 gradi centigradi dal 1895 ad oggi, ma l'80% di tale crescita è avvenuta a partire dagli anni Ottanta. l'ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato nel paese. "Non vi è alcun dubbio che il clima sta cambiando - afferma Don Wuebbles, “scienziato” dell'Universita' dell'Illinois e principale autore dello studio. Così gli esperti prevedono che gli Stati del Midwest e del Nord-Est degli Stati Uniti vedranno un aumento di nubifragi ed un maggior rischio di inondazioni, mentre sulla costa Atlantica, nel Golfo del Messico ed in Alaska, a causa dell'innalzamento del livello del mare, gli abitanti saranno colpiti da un numero maggiore di mareggiate. I residenti delle città costiere, soprattutto in Florida, vedranno un numero più frequente di inondazioni.

Non a caso un recente studio ipotizza che Miami, proprio come Venezia, possa rischiare davvero di trovarsi un giorno sommersa dalle acque. A lanciare un appello all'azione è anche il segretario generale dell'O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti, n.d.r.), Ban Ki-moon. Da Abu Dhabi, dove ha partecipato ad una riunione ad alto livello in vista del summit sul clima che si terrà a New York il prossimo 23 settembre, Ban Ki-moon ha detto che il mondo deve battersi con forza per fermare gli effetti del 'climate change'. "Vi chiedo di avere una visione coraggiosa e di intraprendere azioni che possano catalizzare il cambiamento", ha esortato, “poiché, se non agiremo in fretta, saranno cancellati tutti i nostri piani per una maggiore prosperità e sicurezza globale".

Fonte: TANKERENEMY

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