Al fisco la banca commerciale non paga niente per la creazione di
denaro. Il denaro prestato non viene tassato né al momento della
creazione e nemmeno al momento della restituzione. La giustificazione
usata è che nei registri contabili della banca, insieme con
l'aspettativa del rientro della massa monetaria creata dal nulla, è
stata inserita un'altra voce, una voce artificiale di passivo di quella
somma. Perciò la restituzione dei prestiti determinerà un pareggio
con quella voce al passivo e dunque ci sarà un “nulla di fatto”. Ma i
soldi rientrano e questi soldi restituiti da chi ha preso in prestito
non vengono distrutti. Prima non esistevano, dopo non vengono bruciati,
allora... sono rientrati in nero! Non vanno alla banca commerciale e
nemmeno ai suoi azionisti. Questo è sicuro! Ma la banca nemmeno una
volta ha dichiarato di bruciarli.
Di Lorenzo Acerra
VociDallaStrada
Nel libro “Soldi. Il libro nero della finanza internazionale“
(traduzione di Marco Saba, Nuovi Mondi Edizioni 2004), Denis Robert
narra la scoperta di Clearstream, un'organizzazione privata fondata in
Lussemburgo che aveva conti correnti per poche migliaia di potenti del
mondo, con il ruolo di banca e di camera di compensazione interbancaria
internazionale, I conti creati su Clearstream hanno la caratteristica
di fatto che non possono essere monitorati a livello nazionale
(fiscalmente, contabilmente e come eventi sottoposti alle leggi
vigenti). La stessa compensazione è una valuta a sè stante: business a
costo zero.
In un articolo precedente (http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/06/clearstream-la-scatola-nera-del.html)
abbiamo visto che non può essere vero il discorso filosofico che
nessuno si accredita all'attivo il valore nominale della moneta che
viene stampata dai popoli! Infatti la creazione di questa massa
monetaria non viene seguita dalla distruzione, e poiché colui che ha
preso in prestito restituisce, e poiché la banca commerciale ha un
pareggio di contabilità (grazie ad una voce di passivo emessa nei
bilanci contabili nello stesso momento della creazione), avremo che
questi soldi rientrati non li reclama nessuno. Se questi soldi che chi
ha preso in prestito restituisce non li distruggiamo e non li bruciamo
al loro rientro, questi soldi a chi li stanno dando? Come per tante
altre circostanze dove un business o un sopruso creano un vantaggio o un
super-potere, entra in gioco la Clearstream-Connection: i volti sotto
gli occhi di tutti e quelli che devono pagare le tasse simulano una
perdita nei bilanci contabili e cedono quelli che sarebbero stati i loro
privilegi al personaggio oscuro che tiene i conti su Clearstream.
Dunque
in un certo modo dobbiamo credere al bilancio di fine anno della banca
commerciale, quando ci dice che la creazione di massa monetaria gli ha
creato il solo beneficio degli interessi maturati fino all'estinzione
del prestito. Il denaro che ogni anno rientra dai prestiti viene
accettato ma non è un incasso della banca commerciale. Ma non essendo
dichiarato da nessuna parte che venga distrutto, finisce in un fondo in
nero di qualcuno, vedere la presenza su Clearstream delle dinastie del
signoraggio.
Nel libro del 2001 Denis Robert si è interrogato
se per caso, anche grazie all'aiuto di un insider e di alcuni tabulati
e microchips, non si potessero scoprire abusi e crimini finanziari.
Nelle successive opere il giornalista si è posto soprattutto la domanda
se il fatto di mettere sotto controllo questa camera oscura della
finanza che è Clearstream non possa essere utile a cambiare il corso
degli eventi del mondo.
Il libro citato risulta esaurito e fuori
catalogo nell'estate 2014. Comunque era anche un po' vecchiotto
(stampato in Francia nel 2001). Quindi l'ho recentemente riassunto in
un video di 20 minuti su youtube, con un'enfasi su tutti gli sviluppi
successivi fino al 2011: https://www.youtube.com/watch?v=6RtDFZHNTgw
Questo video, questo articolo e quello precedente (http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/06/clearstream-la-scatola-nera-del.html)
hanno richiesto da parte mia un'impegno non da poco, nato dalla
motivazione che parlare della globalizzazione e della volatilizzazione
della ricchezza solo in termini puramente filosofici non basta. Se una
nazione ribelle ai soprusi della globalizzazione non si vuole
semplicemente chiudere in sè stessa, si deve come prima cosa interrogare
su quali camere di compensazione sta usando. Gheddafi ne voleva
costruire una per i popoli africani che non li costringesse al debito
perpetuo (UMA, Unione Monetaria Africana, mai decollata). L'Iran ne ha
creata un'altra alternativa (Asian Clearing Union, nata nel 1974), che
ha 5 o 6 aderenti. Chavez ha iniziato il SUCRE, cioè una camera di
compensazione interna dei paesi del Sud America. Altre notizie sul
fronte delle camere di compensazione?
Ma non è finita! Pure Germania
e Cina, per superare il problema del costo delle masse monetarie hanno
istituito una camera di compensazione diretta che si chiama
Renminbi-Clearing. È stata pianificata tra la banca centrale cinese e la
Deutsch Bundesbank (banca centrale tedesca). L'accordo è stato
raggiunto in occasione della visita del presidente della Cina Xi Jinping
in Germania tra il 28 e il 30 marzo 2014. È notizia invece del 31
marzo 2014 che la Cina con piacere ha accettato di Putin di creare una
centrale di Clearing con la Russia. Il discorso è questo per quasi
tutti gli stati del mondo: avere una grossa massa monetaria costa,
perché tutta la massa monetaria è emessa a debito, dopo essere stata
spolpata del valore nominale dal tipografo, e viene prestata a destra e
a manca e anche ai governi.
Chi si serve di una camera di
compensazione fa affari senza dover allargare la propria base monetaria
per i grossi affari, quindi senza essere gravato da debiti per far
carburare l'economia! Questo l'avevano capito già gli antichi e lo
sfruttavano bene bene (vedi: www.anticorpi.info/2014/05/storia-della-moneta-prestito-sistema.html ).
La camera di compensazione è pensata per agire molto e minimizzare la
necessità di scambi e di contante.
Dunque in un modo o
nell'altro bisogna iniziare a parlare di quella che abbiamo in Europa,
Clearstream, le cui regole attuali forniscono ai potenti del mondo una
leva di archimede per il perpetrarsi dei soprusi e delle distorsioni
sugli eventi del mondo. Partecipano solo i potenti, ma diventano vittime
tutti i mercati e tutti i popoli. Ma vediamo alcuni esempi ben
documentati dalle fonti di Denis Robert, e soprattutto esempi a prova di
querela (il francese ha superato brillantemente questa sfida: 312
procedimenti giudiziari, 62 dei quali hanno seguito l'intero corso, con
Denis Robert che è passato relativamente indenne a tutto quello che
aveva detto e scritto):
1. La vicenda degli ostaggi americani
trattenuti in Iran all'inizio degli anni '80. Reagan ha sempre affermato
che non fu pagato alcun riscatto per la loro liberazione. Ed aveva
ragione: il denaro fu pagato allo scopo di tenere prigionieri per
ulteriori tre mesi gli americani dell'ambasciata, fino ad elezioni
presidenziali avvenute. Una loro liberazione anticipata avrebbe favorito
la rielezione di Carter a scapito di Reagan (e il suo vice Bush). Gli
americani saranno liberati il 18 gennaio 1981, dopo 444 giorni di
detenzione, due giorni dopo l'ordine di versamento ricevuto da un
impiegato di Clearstream, Ernest Backes. Quest'ultimo si ricorda molto
bene di quell'ordine perché per effettuare il trasferimento c'era
bisogno di soprassedere al regolamento interno. Due suoi superiori erano
assenti, così dovette rivolgersi al presidente del consiglio
amministrativo della sua azienda, un certo Edmond Israel. Queste e altre
deviazioni dai regolamenti e dalle leggi lussemburghesi costarono poi
il posto a Lussi, che nel 2002 dovette rassegnare le dimissioni.
2.
I tre libri di Denis Robert su Clearstream, i due documentari, i tre
fumetti di FRANCE-info e tutti i suoi interventi in Tv, presso i giudici
e presso la commissione parlamentare d'inchiesta attingono a tabulati,
microchip e informazioni forniti da ben tre “gole profonde” (cioè
Ernest Backes, Régis Hempel e Florian Bourges). In particolare nel suo
libro del 2001 Robert si sofferma su Roberto Calvi, Michele Sindona, lo
IOR, il Vaticano, lo scandalo Iran-contra, la BCCI, Gladio, la mafia,
il riciclaggio, l'ONU, le organizzazioni non governative, la Bilderberg
e la Trilaterale, l'Opus Dei, Saddam Hussein, massoneria, P2, ecc…
Albino
Luciani, poche ore prima di essere trovato morto, disse: “Voglio che
siano interrotti tutti i nostri rapporti con il Banco Ambrosiano, e ciò
deve avvenire nell’immediato futuro”. Disse questo rivolto al
segretario di Stato Jean Villot, e poi aggiunse: “Ci sono altri
cambiamenti all’interno dello IOR che devono esser operati
immediatamente. Marcinkus, Mennini, De Strobel e Monsignor De Bonis
devono essere sostituti... subito! ”. Questo perché già nel 1978
persino la Banca d'Italia aveva commissionato un dossier che confermava
alcuni dettagli delle accuse della gestione del Vaticano sul Banco
Ambrosiano. Visto che i trasferimenti in questione avvennero attraverso
Clearstream ci viene da pensare che Ernest Backes potesse essere la
gola profonda già allora. Tra le tante attività del Banco Ambrosiano,
un miliardo e trecento milioni di dollari erano stati investiti nel
finanziamento dei regimi militari di Argentina, Uruguay e Paraguay,
nell’acquisto di missili Exocet per la guerra nelle isole Falkland, per
pagare tangenti ai politici e nei fondi neri pronti ad ogni evenienza.
3. All'inizio degli anni ’80, dietro la richiesta di Calvi,
Sindona e di varie banche tedesche, Cedel-Clearstream passò alla fase
della creazione di un sistema di conti “non pubblicati”, ovvero “conti
invisibili” che non appaiono nelle liste ufficiali. Un dirigente che
s'impuntò di non concedere tutte le autorizzazioni all’apertura dei
conti invisibili richiesti era Gèrard Soisson. Soisson venne fuori con
l'idea che almeno la Cedel accettasse di farsi controllare da un Ente
Pubblico. Indovinate che fine a fatto? Gèrard Soisson è morto il 28
luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. Il certificato medico non
precisa l’origine del decesso. Si parla di “morte naturale”. Eppure
Gèrard Soisson era un quarantenne sano, sportivo, cintura nera di
karatè. Ma muore improvvisamente dopo aver fatto jogging mentre beve un
bicchiere d’acqua al bar dell’albergo. Può capitare. Ciò che non si
capisce però è perché subito dopo la morte il corpo di Gèrard Soisson
sia stato stranamente eviscerato (certo è che, una volta tolte le
viscere ad un corpo, diventa difficile trovare tracce di
avvelenamento). Dopo la sua morte il capo di Soisson, Ernest Backes, è
stato licenziato e da allora più del 50% dei conti sono diventati “non
ufficiali” o “non pubblicati” ("UNPUBLISHED PARTICIPANT").
4.
Una riforma di Clearstream verso la trasparenza è stata auspicata di
recente da Montebourg e Peillon, due parlamentari francesi a capo della
Commissione parlamentare che ha indagato su Clearstream. Essi hanno
pure parlato della necessità che non si lascino operare società di
Clearing come Clearstream senza che ci sia un ente pubblico che
monitori le transazioni e gli afflussi di capitale.
Montebourg
(2008): “..questi ex-impiegati di Clearstream hanno pienamente
comprovato che l'opacità è un problema reale... A partire dai testimoni
che abbiamo ricevuto, a partire dagli elementi di prova raccolti,
siamo stati indotti a scrivere nella relazione parlamentare che questa
camera di compensazione che al momento è privata, dovrà essere
nazionalizzata.. o in ogni caso dovrà essere messa sotto il controllo
degli stati europei, in un modo organizzato da loro stessi, secondo
regole prudenziali definite... riguardo alla compensazione
inter-bancaria.”
Giornalista di LaTeleLibre: “Che cosa resta da fare allora? ”
Montebourg: “TUTTO resta da fare! Perché niente è cambiato! i meccanismi sono ancora lì. “
Ora
siamo nel 2014, per così dire siamo diventati coscienti della
situazione, perché abbiamo finalmente molte informazioni su Clearstream,
cosa ci impedisce allora di rendere più trasparente il motore della
tesoreria degli attivi accentrati che compaiono sui conti delle camere
di compensazione?
Detto in parole più chiare, perché non poniamo Clearstream sotto il controllo di un organismo pubblico?
Il 21.06.2014 scrive Marco Saba (http://www.ilnord.it/c-3167_LA_LETTERA_DI_MARCO_SABA__SUICIDI_BANCARI_QUESTA_VOLTA_TOCCA_ALLAMMINISTRATORE_DELEGATO_DI_BANCA_SELLA):
“Proprio
recentemente ho partecipato alle assemblee degli azionisti di tre
primarie banche italiane [Carige, Intesa e Unicredit] denunciando la
creazione di 860 miliardi "in nero", denaro cioè che non era stato
contabilizzato in bilancio a favore degli istituti. Questa pratica
riguarda tutte le banche italiane e deriva dall'interpretazione erronea
delle regole contabili internazionali che permettono alle banche di simulare di essere esclusivamente degli istituti di intermediazione quando invece la funzione principale che svolgono è quella della creazione di nuovo denaro ogni volta che effettuano degli impieghi.
In
sostanza, quando la banca presta, crea denaro direttamente nel conto
del cliente senza prima accreditarselo, il che le permette poi, quando
reincassa il denaro, di pareggiare la contabilità mantenendo l'incasso
come provvista extracontabile, in nero. Si tratta di denaro fantasma che
ammonta a più di 1.400 miliardi di euro per il solo 2013, secondo i
dati sugli impieghi di Bankitalia. Questi soldi virtuali vengono poi
riciclati tramite i sistemi di compensazione interbancaria che sono
gestiti dalle pochissime persone autorizzate all'interno del sistema
bancario: gli addetti ai sistemi di pagamento internazionali. Sarà un
caso, ma anche nella recente ondata di suicidi bancari accaduti
all'estero - almeno 16 dall'inizio dell'anno - spesso si trattava di
persone che avevano accesso a questi sistemi. Non si meraviglierà il
lettore se sapesse che fu proprio Roberto Calvi, trovato impiccato sotto
un ponte presso la City di Londra nel 1982, ad elaborare il primo
sistema dei conti neri non pubblicati all'interno della CEDEL, che poi
diventò la Banca Clearstream e che è uno dei tre sistemi che compongono
il triangolo europeo delle Bermuda dove sparisce il denaro fantasma.
Gli altri due punti d'accesso sono: Euroclear e SWIFT. Se la pista è
questa, mi auguro che i prossimi banchieri facciano almeno a tempo a
fare "outing", prima di fare quella misera fine, che sia per accidente o
per senso del pudore...
Magari rettificando i bilanci bancari
potremmo evitare tanti altri suicidi, e non solo quelli dei banchieri,
oltreché recuperare all'erario qualcosa come 400 miliardi all'anno.
Chissà. Cordialmente, Marco Saba.
5. Spessissimo ci sono eventi
che passano sotto gli occhi, alcuni dei quali passano anche alla storia,
ma ignorando la natura di Clearstream non si ha proprio la possibilità
di vedere la struttura che li ha generati o favoriti. Per esempio il 1
gennaio 2013 la finanza internazionale escluse la città papale del
Vaticano dalla camera di compensazione internazionale Swift, proprio
come era stato fatto con l'Iran ( http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/06/clearstream-la-scatola-nera-del.html
). I turisti, i pellegrini non potevano più utilizzare le loro carte
di credito e ancor meno utilizzare i distributori di biglietti. Ma
soprattutto, lo IOR (vedi elenco Clearstream del 2001) aveva 21 conti
non-pubblicati per dei suoi clienti di elite! Tutto tornò alla normalità
39 giorni dopo, con la sostituzione di Papa Ratzinger con il nuovo
Papa dell'ordine dei gesuiti, Papa Francesco.
Danni stimati del
black-out di 39 giorni? Inestimabili, se si considera che lo Swift è
una stampella essenziale per la camera di compensazione Clearstream,
nella quale i possessori dei conti IOR hanno avuto la possibilità di
depositare valori centinaia di volte più elevati dei 6 miliardi di euro
di attivo che compaiono nei rendiconti della banca IOR che sono sotto
gli occhi di tutti.
6. Tutto questo per dire che Clearstream
permette di trasportare elettronicamente titoli e valori per i propri
clienti, permette di detenere ricchezza, alle quali fornisce opacità e
sicurezza. Sicurezza al di sopra dei governi, sicurezza dai prelievi
fiscali, sicurezza di fare le cose sotto gli occhi di tutti i potenti ma
lontano da occhi indiscreti.
7. Altro esempio discusso a lungo è
che Clearstream abbia continuato ad accettare ordini di trasferimento
per una banca russa notoriamente coinvolta in attività criminali, anche
svariati mesi dopo che la banca era collassata portando perdite agli
azionisti.
(http://www.thekomisarscoop.com/2002/03/clearstreamexplosive-revelations/#sthash.8YhBoCgc.dpuf)
Dice
Backes: “Dalle microfiches di cui sono in possesso risulta che dopo il
fallimento di Menatep, Clearstream ancora autorizzò trasferimenti dai
conti di Menatep, ed erano trasferimenti di cash e non di titoli,
quindi assolutamente fuori dall'ordinario e contrari allo statuto di
Clearstream.”
Alla fine, su questa vicenda la coppia Denis
Robert e Ernest Backes vinsero tutte le cause contro la Menatep e
l'allora presidente di Clearstream, Andrè Lussi, accettò di dimettersi
(seppure con una buonuscita di 8 milioni di euro!). Era stato Lussi che
il 15 maggio 1997 aveva visitato a Mosca il presidente della Banca
Menatep invitandolo ad aprire un conto su Cedel- Clearstream. Alla fine
fu aperto un conto non-pubblicato (il numero 81738). Non avendo Menatep
nessun conto pubblicato, questo violava le regole stesse che
Clearstream dice di essersi data.
8. Un' altra regola della
prima ora, resa obbligatoria dalla legislatura lussemburghese, sulla
quale Clearstream però ha dovuto soprassedere più volte, è quella di
poter servire utenti che non fossero banche. Secondo rivelazioni uscite
sulla stampa tedesca, la multinazionale Siemens ha (o aveva) fondi in
nero dedicati alla corruzione di ufficiali e politici, nell'ordine di
1.3 miliardi di euro. Questo argomento è stato affrontato dalla
Commissione parlamentare francese su Clearstream del 2001, dove sono
stati rivelati i conti non pubblicati tenuti da Clearstream per la
Siemens (http://thekomisarscoop.com/wp-content/uploads/2007/08/clearstream-list-of-siemens-accounts-2001.jpg).
9. Il problema di Clearstream è che uno non può fare controlli su quello che non sa e non ha sotto gli occhi.
Però
sia il parlamento belga nel 2004 che la Commissione Europea nel 2002
hanno deciso di rigettare la proposta di alcuni parlamentari d'istituire
una Commissione parlamentare per indagare su Clearstream, motivando
ciò con il discorso che il Lussemburgo ha sempre “trasposto ed
applicato correttamente la direttiva relativa allo sbiancamento dei
capitali”.
Ora questo perlomeno appare assai strano nel quadro
della persecuzione giudiziaria che lo stesso Lussemburgo ha praticato
dal 2001 al 2008 nei confronti di Denis Robert, appensantendolo con una
decina di procedimenti giudiziari che però hanno portato alla sua
assoluzione.
10. Ricapitoliamo: delle cose ben precise sono
successe sulle scrivanie di Clearstream in Lussemburgo. Strano che il
Lussemburgo come stato se la prenda con il messaggero, Denis Robert, e
non contro i veri responsabili!
Fatto sta per esempio che Ernest
Backes movimentò denaro del Banco Ambrosiano verso il sud america e
verso i paradisi fiscali, poco prima della bancarotta del Banco
ambrosiano.
Dice Ernest Backes in un'intervista con “In These Times”
a Neuchâtel (2002): “Nessuno nemmeno sapeva che c'era una sede del
Banco Ambrosiano a Lima. Fummo io e Soissons ad instradare gli ordini
di pagamento a quella e altre sedi offshore.” ( http://www.thekomisarscoop.com/2002/03/clearstreamexplosive-revelations/#sthash.8YhBoCgc.dpuf )
Shockato
da questo discorso e dalla morte sospetta del collega Soissons, dopo
aver lasciato la camera di compensazione Backes trovò lavoro nella Borsa
del Lussemburgo e poi manager di una cooperativa di macellai. Ma
iniziò a raccogliere informazioni e microchips della camera di
compensazione grazie a degli amici fedeli ancora impiegati che avevano
grossa fiducia in lui.
11. La pubblicazione del libro di Denis
Robert incoraggiò vari altri personaggi a rivelare come
Cedel/Clearstream aveva facilitato corruzione. Per esempio Joël Bûcher,
ex direttore generale del ramo di Taiwan della banca Société Générale.
Nell'ambito di una discussione molto sentita dai mass-media francesi
Bûcher ha testimoniato che nei primi anni '90 Cedel fu usata per
veicolare molte centinaia di milioni di dollari in tangenti per
facilitare il contratto della vendita di sei fregate da guerra francesi
a Taiwan.
Bûcher disse alle autorità di Taipei che un terzo delle
tangenti andarono a generali e politici Taiwanesi, mentre il resto
furono intascate da ufficiali francesi. La giustizia di Taiwan condannò
13 ufficiali militari e 15 venditori di armi a pene tra I diciotto
mesi e l'ergastolo per corruzione e uso improprio di segreti militari.
Il
vero scandalo, fa notare Lucy Komisar, una giornalista sempre presente
su questioni che riguardano Clearstream, è che l'azienda francese
Thompson ha pagato oltre un miliardo di dollari in tangenti connesse a
quella vendita di sei fregate a Taiwan e sia il vecchio governo
socialista che i governi conservatori hanno rifiutato di dare ai
magistrati incaricati dell'inchiesta i documenti della dogana
nascondendoli dietro il segreto militare (http://www.thekomisarscoop.com/2007/10/french-finance-minister-not-sufficiently-aware-of-frigates-case/)
12.
Creando Clearstream, le banche dei potenti hanno materializzato un
livello dove controllarsi tra di loro, hanno creato un livello dove fare
i loro comodi, incluse le azioni di distorsione su personaggi chiave
della politica e sulle economie di qualunque luogo della terra. Non c'è
modo che i governi o le magistrature maneggino con agilità il programma
informatico usato da Clearstream (che è stato ispezionato solo in
un'occasione e solo per poche ore, da Régis Hempel) e quindi non c'è
modo di comprendere o limitare cosa sta succedendo. Infatti tra le altre
cose, queste camere di compensazione permettono di riciclare i
proventi del signoraggio primario delle banche centrali oltre che il
signoraggio secondario delle altre banche tradizionali (vedi: http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/06/clearstream-la-scatola-nera-del.html e http://marra.it/component/k2/item/67-il-signoraggio-primario-e-secondario-l-illiceita-del-sistema-fiscale.html ).
13.
Nessuno prima delle rivelazioni di Denis Robert e Ernest Backes (2001)
aveva mai discusso l'esistenza delle centrali di compensazioni come
Clearstream ed Euroclear (negli Stati Uniti la DTC e il CHIPS), che
operano come una sorta di “notaio internazionale”. Nessuno quindi aveva
mai potuto sapere del modo in cui sono organizzate al momento, che è
compatibile con il loro assorbire buona parte del denaro sporco del
mondo e rimetterlo in ballo, ovvero farlo accettare dalle economie di
tutto il mondo.
Denis Robert annuncia il suo successo. È il 4
febbraio 2011: “Diffamazione, parti civili, etc. etc.., banche russe e
banche lussemborghesi, su quel fronte ho sempre vinto in tribunale.
Frontalmente contro Clearstream (una ventina di cause) ho anche vinto,
soprattutto ora con questo risultato della Corte di Cassazione che mi
assolve e aggiunge che ho fatto un giornalismo serio e di grande utilità
sociale. A volte no, avevo perso in primo appello, per affermazioni
fatte nel corso di articoli di giornale. Ma ora che con questa Corte di
Cassazione posso andare in appello anche per le poche cause di
diffamazione perse.
Con questa sentenza della Corte di Cassazione
ora si può, certo io, ma soprattutto gli altri giornalisti, mettere il
dito nei misfatti di questi strumenti bancari, come spiegato nei miei
libri, Rischi di diffamazioni ora non ce ne sono più.
Prima di
dare ulteriori informazioni in un ulteriore articolo, volgiamo
rapidamente lo sguardo al libro di Robert del 2001, “Soldi. Il libro
nero della finanza internazionale“:
- Tutte le operazioni tra gli
attori del mercato finanziario (i venditori, i compratori, i
banchieri) si svolgono ormai tramite un sistema elettronico fondato
"sulla fiducia reciproca degli attori", spiega Backes.
Diremo dunque
che il denaro è smaterializzato. Il problema di tutti coloro che
possiedono delle ricchezze è sempre quello di investirle, di
convertirle in titoli: in Sicav, Sicam, in azioni, in obbligazioni.
Anche questi titoli sono smaterializzati. Esistono sempre meno in
supporto cartaceo. Milioni di titoli sempre più virtuali, cioè non
aventi nessuna esistenza fisica- sono scambiati ogni giorno grazie alle
società di clearing.
[..] Mi ci è voluto del tempo ad
accettare l'idea che veramente Ernest Backes poteva essere l'uomo che
mi avrebbe permesso di guardare dietro lo specchio della Borsa, nel
back office del villaggio finanziario. Se, nel linguaggio finanziario,
la borsa è il luogo degli scontri (front office), il clearing è quello
del coordinamento (back office).
Questo mangiatore di insalata
di cento chili che spesso annega i suoi racconti sotto tonnellate di
particolari di cui nessuno sa i significati, possiede un tesoro, una
chiave di accesso ai piccoli e ai grandi segreti del Global village,
quell'universo di cifre, di tic e di codici, dove essere informati
prima degli altri è il primo segno del potere. Ernest Backes,
pensionato lussemburghese che maneggia frequentemente nei suoi dossier
le vicende mafiose italiane e le attività di misteriose società
segrete come la Bilderberg o la Trilaterale, che tira fuori dalla
tasca un influentissimo venditore d'armi chiamato Henry che si suppone
tutti conoscano, che connette troppo velocemente i fatti, le persone e
gli avvenimenti che, per noi, non hanno nessun rapporto, non è un buon
insegnante. Piuttosto è una persona non contenibile.
Ernest trae la
sua forza e le sue convinzioni dalle sue ricerche. Ha capito, ad un
certo punto della sua vita professionale, che lavorava sul punto cieco
delle transazioni finanziarie internazionali. Ha afferrato ciò che
succedeva. Ha visto ciò che nessuno intorno a lui vedeva. Deve essere
un sentimento molto particolare.
La società di clearing è il luogo dell'accelerazione e della registrazione delle transazioni. Anche dell'occultamento.
Torniamo
indietro di qualche decennio. Se un agente assicurativo di Chicago
voleva vendere una parte del capitale della sua società ad un armatore
greco, come faceva? Andava a trovare il proprio banchiere, supponiamo
presso la Bank of New York, e gli affidava la missione di vendere i
titoli. Quest'ultimo prendeva l'aereo per Atene, dove entrava in
contatto con il banchiere dell'armatore, supponiamo presso la filiale
greca dell'ABN Amro Bank. Innanzitutto il clearing ha consentito di
guadagnare tempo, dunque denaro. Non c'è più bisogno di spostarsi.
Oramai un organismo centrale garantisce la realtà dello scambio. Il
principio di base è semplice: raggruppiamoci tra banchieri di diversi
paesi, e creiamo un luogo di fiducia dove sarà registrato e avallato lo
scambio bancario. A differenza di una Borsa, che comprende le diverse
parti di una transazione, la società di clearing è un'infrastruttura
apparentemente passiva. I titoli non cambiano posto, cambia soltanto il
nome del proprietario. La società di clearing s'incarica di registrare e
avallare la modifica”.
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