Su LinkedIn ho trovato per caso un articolo che ha questo titolo: “How to Get a Job – No Matter What!”("Come trovare un lavoro - non importa quale"). Ho subito pensato che avrei scritto l’opposto: non cercate qualunque lavoro. Soprattutto, non fatelo. Molti lavori non sono adatti a voi. In altri lavori invece
soffrireste, fareste le cose mal volentieri, con pessimi risultati.
Dunque non vi conviene. Ma c’è di più: molti lavori
sono nocivi alla società, e tantissimi sono inutili, dunque sprecano la
vostra prestazione, le vostre fatiche non costruiscono nulla. Noi siamo
mal messi anche e soprattutto per questo.
Di Simone Perotti
Quando dico che potremmo vivere già oggi, domattina, in un mondo più
simile all’idea che ne abbiamo, intendo dire proprio questo: fare un
lavoro rispetto a un altro non è la stessa cosa, cambia tanto, e non solo per voi, anche per il mondo. Non lavorate nell’industria bellica
o collegata ad essa, siete corresponsabili della morte delle persone su
cui quelle armi verranno usate. Non credete alle balle sulle
deterrenze, pensate a cosa dice Gino Strada: “cominciamo a non fare
questa guerra…”. Non lavorate nelle banche dove si
strozzano i clienti, dove si propongono derivati alle amministrazioni
comunali o dove si vendono fondi speculativi alle vecchie signore.
Non lavorate in Novartis e Roche
se i vari gradi di giudizio diranno che è vero che hanno fatto cartello
e pressioni per diffondere un farmaco da 900 euro invece che uno,
identico, da 80. Non lavorate nell’energia che inquina,
nella produzione o vendita di prodotti inutili e nocivi per l’ambiente,
non lavorate nelle aziende che imbottigliano e commercializzano acque
minerali, non lavorate in finanza. Non lavorate nelle aziende che calpestano i diritti, che trattano male i dipendenti, che spingono gli impiegati a mettere il lavoro prima della vita. Non lavorate dove si mettono sul mercato cazzate,
dove gli spot impongono mode inutili, dove escono milioni di prodotti
che non servono, che ci rendono schiavi dei mutui, dei debiti, del
lavoro. Non lo fate.
Silvano Agosti dice che “siete opere d’arte” (chi più chi meno…)… Non so se sia così, ma se lo siete davvero,
dimostratelo. Non sprecate i talenti che avete stando male, facendovi
del male, contribuendo al degrado, alla decadenza di questa civiltà,
solo per avere un impiego, per denaro, per noia, o solo perché diventare
sobri, gente che vive con poco, vi sembra misero, vi spaventa, non ne
avete la forza. Non siate gente comune, che si sente niente se non ha,
perché non siete comuni, siete solo persone qualunque, dunque identiche a
tutte le altre, e potete fare le stesse cose che fa ognuno che abbia
detto “no”, chiunque sia cambiato, abbia accostato la sua rotta per
l’isola dove ha davvero senso atterrare. Non rinunciate all’idea
di seguire quello che siete, e dunque di inventarvelo un lavoro che
serve, che è utile, che ha senso per voi come esseri umani e per il
mondo in cui vivete. Prima di dire che non si può, dovete aver tentato
ed essere falliti almeno cento volte, altrimenti è solo un alibi.
Non gettate via il vostro tempo, l’unica risorsa
totalmente non rinnovabile della vita, la più preziosa che avete. La via
per la salute, interiore soprattutto, matrice di tutti i possibili
stati di benessere della vostra vita, quando la cominciate?
I compromessi ci sono, nessuno sostiene il contrario. Ma che siano
temporanei, se proprio dovete accettarli, e non, mai! sulle questioni di
fondo. Io ho dovuto fare due o tre cose, nei quasi vent’anni che ho
lavorato, di cui mi pento. Mi salva solo il pensiero che ne ero
consapevole, che già allora avrei voluto fare diverso, e soprattutto che poi l’ho fatto.
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