Intossicazione da metalli, patologie e deterioramento cerebrale
Tra le varie sostanze
inquinanti al giorno d’oggi diffuse in massa nell’ambiente, i metalli
pesanti sono i più dannosi: infatti si legano con le strutture cellulari
in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate
funzioni vitali. I gruppi sulfidrici (SH), normalmente presenti negli
enzimi che controllano la velocità delle reazioni metaboliche nel corpo
umano, si legano facilmente ai metalli pesanti. Il complesso
metallo-zolfo risultante interessa tutto l'enzima che non può funzionare
normalmente, giacché perde la propria funzionalità di catalizzatore.
L'eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte per
salivazione, traspirazione ed allattamento. Il carente smaltimento dei
metalli porta al fenomeno della bioaccumulazione. La bioaccumulazione
implica un aumento nella concentrazione di un prodotto chimico in un
organismo con il passare del tempo, confrontata alla concentrazione del
prodotto chimico nell'ambiente.
I residui si accumulano negli esseri viventi ogni volta in cui sono
assimilati ed immagazzinati più velocemente di quanto sono scomposti
(metabolizzati) o espulsi.
I metalli si concentrano, danneggiandoli, in
particolare in alcuni organi (soprattutto encefalo, fegato e reni) e
nelle ossa. Inoltre sono spesso un fattore aggravante o determinante in
numerose malattie croniche, come le affezioni neurodegenerative ed
autoimmuni. L’assorbimento naturale di metalli è cresciuto
esponenzialmente negli ultimi cinquant’anni anni con l'aumento del
livello di industrializzazione e soprattutto a causa della geoingegneria
clandestina.
A proposito di metalli pesanti e di altri veleni, Mike Adams di “Naturalnews”, ammonisce: “A
meno che non siate in uno stato di totale negazione di una realtà
incontrovertibile, noterete che l’umanità sta diventando una razza di
quasi mutanti, cui sono rimaste ben poca salute e sanità mentale. Un
uomo che cresce oggi negli Stati Uniti e che si nutre di cibi
industriali è solo una pallida ombra del giovane vigoroso che lavorava
nelle fattorie solo tre generazioni fa. L’attuale leva di giovani è
fragile, debole, inetta, pesantemente viziata dalla consolle dei video
giochi, dagli psicofarmaci, dalla televisione, dalle scuole con l’aria
condizionata e dai curricula annacquati. Gli adolescenti ed i giovani
sono inebetiti, depauperati di nutrienti, di sole e di aria salubre.
Di fatto, le persone intorno a noi sono iper-medicate, ipernutrite e
allo stesso tempo malnutrite. I loro organismi sono pesantemente
contaminati da sostanze chimiche distruttive, metalli pesanti, aromi
sintetici, ormoni… Hanno perso quasi tutte le funzioni cognitive di alto
livello ed ora sopravvivono con la funzione cerebrale dell’encefalo
rettile: ecco perché vediamo una sempre maggiore diffusione di crimini
sessuali, di abusi e di tossicodipendenze nella società odierna.
Il consumo di cibo industriale è diventato una specie di lento suicidio,
che si ripete senza che ce ne accorgiamo ogni giorno, ora che le
multinazionali agroalimentari hanno invaso società un tempo sane”.
Correttamente Mike Adams sottolinea il pesante contributo dato dalle
cosiddette "scie chimiche" all’avvelenamento globale. Infine in modo
appropriato l’autore connette il decadimento intellettivo delle nuove
generazioni (e non solo) alla contaminazione del cibo, dell’aria,
dell’acqua, del suolo. E’ giunto il momento di invertire la rotta, prima
che sia troppo tardi, prima che l’ultimo essere umano sia tramutato in
un patetico simulacro di sé stesso.
Fonte: Tanker Enemy
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