Ariel Sharon alla fine è stato riconosciuto ufficialmente morto a 85 anni, sabato 11 gennaio 2014. Da otto anni, si è visto ridotto alla condizione di vegetale, mantenuto artificialmente in vita per la modica cifra di 296.000 euro all’anno, in larga misura a spese dei contribuenti israeliani. Gli otto anni di mantenimento del coma sarebbero costati 2 milioni e mezzo di euro. Gli israeliani, a partire da Bibi Netanyahu, lo avevano già sepolto. Dimenticato l’ “eroe” di tutte le guerre sioniste di aggressione e di conquista, quello che avevano soprannominato “il Bulldozer”, un giorno aveva detto ai giornalisti britannici: "Perfino le pecore hanno paura di me!"
"Normalmente", Ariel Sharon avrebbe dovuto morire nell’infermeria della prigione olandese dove si trovano i criminali di guerra condannati dalla Corte Penale internazionale; o anche nell’infermeria di una prigione israeliana dopo essere stato condannato, per esempio, per le mazzette ricevute dall’imprenditore Martin Schlaff.
Ma non esiste alcuna normalità riguardo a Israele –
“unico-Stato-democratico-del-Medio-Oriente " (con le virgolette) e unico
Stato possessore di armi nucleari del Medio Oriente (senza virgolette).
Ariel Scheinermann era nato il 26 febbraio del 1928 nel moshav*
di Kfar Malal da un padre agronomo polacco e da una madre bielorussa.
Vale a dire: un autentico Sabra*. Inizia la sua carriera di assassino
sionista molto giovane e partecipa alla guerra del 1948 nella
Haganah*. Poi, scala i gradi nel nuovo esercito israeliano, Tsahal
[nome generico per le Forze di Difesa israeliane, NdT], durante le
guerre e le campagne di pulizia. I primi crimini di guerra indirizzati
contro civili palestinesi partono dal 1952, quando a capo dell’unità
101 – prima unità delle forze speciali sioniste – divenne famoso nel
mondo dopo il massacro di 70 abitanti del villaggio di Qibya (Giordania)
il 14 ottobre del 1953.
“Arik" si distinguerà nel 1956, durante la spedizione di Suez, per
il massacro di più di 200 prigioneri egiziani e civili sudanesi,
attribuito al 890 Reggimento paracadutisti sotto il suo comando.
Convertito in "eroe di guerra" durante l’occupazione del Sinai nel 1967,
fa il lavoro sporco nella Striscia di Gaza, dove i suoi uomini – dal
1971 al 1973 – uccidono più di cento civili palestinesi e ne catturano
diverse centinaia, in nome, certamente, della lotta al "terrorismo".
Consacrato nuovamente come "eroe" della guerra dell’ottobre del
1973 per aver provocato la capitolazione del 3° esercito egiziano, entra
allora nella vita politica. Utilizza in questo campo i metodi
sviluppati nelle sue guerre, praticando l’attacco a sorpresa e l’astuzia
brutale proprie del Blitzkrieg [la guerra-lampo, NdT].
Ministro della Difesa nel 1982, controlla l’invasione del Libano e l’
"epurazione" di Beirut, quando i miliziani libanesi della destra
cristiana procedettero alla mattanza di civili negli accampamenti dei
rifugiati palestinesi di Sabra e Chatila. Sharon seguì personalmente il
massacro con il binocolo da una terrazza con vista sugli accampamenti.
Nel 2000, essendo Ministro delle Relazioni Estere, monta una
provocazione – una visita sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme –
che farà scattare la 2ª intifada. Nominato Primo Ministro nel 2001, ha
un primo attacco cerebrale nel dicembre del 2005 e un secondo nel
gennaio del 2006 che, il 14 aprile dello stesso anno, gli provoca la sua
destituzione per incapacità a governare. Entra quindi nell’ultima tappa
della sua vita, quella da vegetale.
Vera figura gargantuesca* – iniziava la giornata con una
frittata di 24 uova-, Ariel Sharon lascerà il ricordo di tutto ciò che
c’è di più odioso nell’assurdo progetto sionista. Arderá
eternamente all’inferno.
* Note del traduttore
Un moshav è un tipo di comunità rurale israeliana
di carattere cooperativo, simile al kibbutz, formato da campi agricoli
individuali e promossi dal sionismo laburista durante la seconda aliyá
(ondata di immigrazione giudaica). Si differenzia dal Kibbutz perché
viene influenzato dalla proprietà privata a formarsi nella seconda aliyá
(dal 1904 al 1914) con immigranti dalla mentalità più aperta e distinti
dal desiderio di voler lavorare la terra, a differenza della prima
aliyà, dove il lavoro veniva pagato agli arabi e si viveva nei
kibbutzim. (http://es.wikipedia.org/wiki/Moshav )
Il termine sabra designa le popolazioni ebraiche nate prima del 1948 in Israele e i loro discendenti nell’attuale popolazione israeliana. Per estensione, il vocabolo si riferisce a tutti quelli nati nello Stato di Israele.(http://es.wikipedia.org/wiki/Sabra)
Gargantuesco : smisurato, insaziabile, deriva da Gargantua, il personaggio di Rabelais nell'omonimo romanzo del 1532.
Fonte: http://tlaxcala-int.org/article.asp?reference=11092
Traduzione di Francesco Giannatiempo
Nessun commento:
Posta un commento
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)