28 dicembre 2013

L'ARGENTINA COME IL VENEZUELA: CONTROLLO DEI PREZZI

Sulla scorta di quanto fatto dal presidente venezuelano Maduro, anche in Argentina l’esecutivo ha deciso di intervenire per fermare l’aumento vertiginoso dei prezzi (che ovviamente sta penalizzando soprattutto i più poveri) denunciandone la natura riconducibile ad operazioni speculative.
A partire dal 1° gennaio prossimo il governo applicherà una politica di controllo dei pezzi per evitare da parte di imprese “manovre ingannevoli” per il portafoglio dei consumatori. Una politica che non si limiterà solo ai 187 prodotti del paniere già esistente ma interesserà fino a 10.000 beni distribuiti nei punti vendita delle 40 principali catene di supermercati del paese latinomericano. 


La nuova politica implicherà controlli rigidi e “integrali” sui bilanci delle imprese: il governo afferma che userà tutti i mezzi a sua disposizione per far sì che le aziende si impegnino “a rispettare gli accordi raggiunti, ma anche a evitare che vengano aumentati a dismisura i prezzi di prodotti analoghi senza una reale base economica, come si è verificato negli ultimi mesi in diversi casi”. Per i trasgressori sono previste diverse sanzioni, da quelle già previste dalla legge per la difesa dei consumatori alla denuncia per abuso di posizione denominante. Il ministero dell’Economia effettuerà fra l’altro “radiografie complete” delle aziende al fine di “persuaderle che quando intendono aumentare i prezzi lo debbono fare per una reale necessità di costi e non per aspettative infondate”.

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