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Piero Fassino |
In
questi giorni di fine estate sta spopolando la notizia secondo la quale, il sindaco
di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino, nei
giorni scorsi, avrebbe veleggiato nel
mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli (numero uno di Banca Intesa), a bordo
di uno yacht molto lussuoso. Electa, questo il nome del natante battente
bandiera britannica e iscritto al prestigioso Yacht Club del Principato di
Monaco, è una barca a vela lunga poco meno di 40 metri, che una ristretta
cerchia di miliardari può permettersi. Fassino, per
chi non lo ricordasse, è colui che gridava “abbiamo una banca!” in occasione
della tenta scalata a BNL da parte di Unipol. Passano gli anni, ma le manie
restano sempre le stesse, si direbbe.
Che poi, verrebbe da chiedersi a cosa servisse,
a FASSINO &Co, avere una banca. Io, forse da fesso che sono, non mi sono
mai sognato di avere una banca. E che cosa dovrebbe farci un comune mortale con
una banca? Semmai, eventualmente, vorrei avere una bella casa, o una bella
auto, o cose di questo genere. Cose di cui, peraltro, non mi importa neanche
granché. Ma FASSINO, che voleva una
banca tutta per se, oltrepassava i limiti del desiderio cosmico. Cosa mai
avrebbe potuto farci, un partito, in questo caso il PD (tanto per cambiare),
con una banca come la BNL, poi finita in mani francesi? Semplice rispondere.
Avere una banca (ossia, un’altra banca) sarebbe servito a comprare consensi
popolari e ad arricchire gli amici degli amici, come è già avvenuto in altre innumerevoli occasioni.