Mentre la Grecia è
sotto la tutela della Troika, mentre lo Stato reprime le manifestazioni
per calmare i mercati e mentre l’Europa cerca di far
galleggiare nuovamente le istituzioni finanziarie, il compositore
Mikis Theodorakis chiama i greci a combattere e avverte i popoli
d’Europa che, se le cose continueranno così, le banche faranno
tornare il fascismo in Europa.
Intervistato ad un
programma politico molto popolare in Grecia, Mikis Theodorakis, figura
emblematica della resistenza contro la dittatura dei
colonnelli, avverte che se la Grecia si sottometterà alle esigenze
dei cosiddetti “soci europei”, questi “la faranno finita con noi come
popolo e come nazione”. Theodorakis ha accusato il governo
di esser una “formica” di fronte ai suoi “compagnucci” mentre il
popolo li vede come “brutali e offensivi”. Se questa politica continua
“non potremo sopravvivere … l’unica soluzione è ribellarsi
e combattere”, aggiunge il famoso musicista.
Membro della
resistenza contro l’occupazione nazista e fascista, combattente
repubblicano durante la guerra civile, torturato sotto il regime dei
colonnelli, Mikis Theodorakis ha scritto una lettera aperta ai
popoli d’Europa, pubblicata su numerosi giornali greci. Qui sotto alcuni stralci della lettera.
“La nostra
lotta non è solo in Grecia: aspiriamo ad un’Europa libera, indipendente e
democratica. Non credete ai governi quando questi dicono
che il vostro denaro serve ad aiutare la Grecia.
(…) dei programmi
per “salvare la Grecia” beneficiano solo le banche straniere che,
attraverso i politici e i governi ai loro ordini, impongono il
modello politico che ha portato alla crisi attuale. Non c’è altra
soluzione che sostituire l’attuale modello economico europeo, concepito
per generare debiti e tornare ad una politica di stimolo
della domanda, ad un protezionismo dotato di un controllo drastico
delle finanze. Se gli Stati non si impongono ai mercati, questi ultimi
li inghiottiranno, come inghiottiranno le loro democrazie
e tutti i risultati della civiltà europea.
La democrazia è
nata ad Atene quando Solone annullò i debiti che i poveri avevano con i
ricchi. Non si può oggi, autorizzare le banche a
distruggere la democrazia europea e a saccheggiare le enormi somme
che esse stesse hanno generato in forma di debito.
Non vi
chiediamo di appoggiare la nostra lotta per solidarietà, né perché il
nostro paese è stato la culla di Platone e Aristotele, di
Pericle e Protagora, dei concetti di democrazia, di libertà e di
Europa. (…..)
Vi
chiediamo di farlo nel vostro stesso interesse. Se oggi permettiamo il
sacrificio delle società greche, irlandesi, portoghesi e
spagnole sull’altare del debito e delle banche, allora arriverà
presto il vostro turno. Le società europee non potranno prosperare in
mezzo alle rovine. Noi ci abbiamo messo del tempo, ma
finalmente ci siamo svegliati. (….)
Resistete al
totalitarismo dei mercati che minacciano di smantellare l’Europa
trasformandola in un Terzo Mondo, che mette i popoli europei uno
contro l’altro, che distrugge il nostro continente provocando il
ritorno del fascismo”.
Tradotto e pubblicato da Centro di Iniziativa Proletaria "G. Tagarelli"
Credo che le banche come la FED non diano più ossigeno ai paesi indebitati...e il resto dell' Europa andrà a picco con loro.
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