Il
capitalismo e l'autentica democrazia non hanno mai avuto molto a che
fare l'uno con l'altra. Al contrario, la formalità delle elezioni ha
operato egregiamente a favore del capitalismo. Dopo tutto, le elezioni
hanno raramente posto, figuriamoci deciso, la questione del
capitalismo, nel senso che raramente si è chiesto agli elettori se lo
preferiscono a un sistema economico alternativo. I capitalisti hanno
incentrato le elezioni altrove, su questioni e scelte non sistemiche.
Ciò ha consentito loro prima di equiparare la democrazia alle elezioni e
poi di celebrare le elezioni in paesi capitalisti come prova della
democrazia.
Di Richard D. Wolff
Monthly Review.org
Naturalmente, le elezioni sono ammesse solo all'esterno
delle imprese capitalistiche, poiché al loro interno - dove i
dipendenti sono la maggioranza - non si verificano mai.
La democrazia autentica significa che
le decisioni importanti che riguardano la vita delle persone sono prese
realmente e ugualitariamente dalle persone interessate.
L'organizzazione capitalistica delle imprese così contraddice
direttamente la democrazia reale. All'interno delle corporazioni che
dominano il capitalismo moderno, una piccola minoranza - i principali
azionisti e i consigli di amministrazione da loro eletti - prendono
decisioni chiave che riguardano quelli che nella gerarchia aziendale
sono sottoposti: i dipendenti. Quella piccola minoranza decide quali
prodotti la società produrrà, quali tecnologie saranno utilizzate, dove
si svolge la produzione e come sarà distribuito il fatturato netto
della società. La maggioranza è influenzata, spesso profondamente, da
quelle decisioni, ma non partecipa al processo decisionale.
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E' vero che il capitalismo controlla le elezioni. Ma l'alternativa quale potrebbe essere? Non può essere altro che quella di creare delle elezioni che non sono controllate dal capitalismo. Purtroppo in Italia, 20 anni dopo l'approvazione del maggioritario, che aumentò il potere del capitalismo, ci accingiamo ad aumentare ancora enormemente questo potere con l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, come negli Stati Uniti. Questo per dire che non è colpa delle elezioni in sè, ma dell' incapacità da una parte del popolo a non farsi condizionare e del potere economico dei potenti. Quanto al fatto che la soluzione estrema di annullare le elezioni metta ansia agli stessi capitalisti perchè rischia di creare opposizione, non ne sarei così sicuro. Il golpe in Cile nel 1973 non suscitò nessuna resistenza; anzi, da lì nacque l'attuale schifoso mondo.
RispondiEliminaVinicio Dolfi.