Alla
vigilia della guerra civile americana, Abraham Lincoln pronunciò la
famosa frase "una casa divisa non può stare in piedi." Oggi, l'Unione
Europea - impegnata da decenni alla ricerca di un' "unione sempre più
stretta" - deve confrontarsi con una straziante (atroce) verità. La
massima di Lincoln deve essere letta al contrario. Affinché l'UE possa
sopravvivere, l'euro si deve sciogliere.
Tra il trattato di Roma del 1957 e l'Atto unico europeo del 1986, i
governi europei hanno portato avanti la più grande rivoluzione pacifica
che il continente abbia mai visto nella sua lunga e travagliata storia.
La creazione di una moneta unica europea si sarebbe basata su questo
notevole successo. Si riteneva poter essere” il successivo e
fondamentale passo verso una maggiore unità e prosperità. La crisi
economica nell'Europa meridionale mostra che il regime dell'euro, almeno
nella sua forma attuale, è diventato una minaccia fatale per entrambi
questi obiettivi.
Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e Cipro sono intrappolati nella
recessione e non possono riconquistare la propria competitività
svalutando le loro monete. Le economie del nord della zona euro hanno
dovuto partecipare a ripetuti salvataggi mettendo da parte ogni
principio di cauta finanza. L’Unione è lacerata da un circolo vizioso
di risentimento e populismo a sud e un rafforzamento del nazionalismo a
nord.
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