9 maggio 2013

MERCATO TRANSATLANTICO O STATO SOVRANAZIONALE?

Negli Stati Uniti il presidente Obama, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione pronunciato l’11 marzo scorso, ha annunciato ufficialmente l’inizio delle trattative per la formazione di un grande mercato transatlantico. Il commissario europeo per il commercio, Karel De Gucht, ha dichiarato che il beneficio previsto per l’Unione Europea è valutato in 100 miliardi di euro ogni anno. 
Di Jean-Claude Paye
 
L’accordo prevede l’eliminazione delle barriere al commercio: le barriere doganali, le cosiddette “barriere tecniche” e le barriere non tariffarie che riguardano beni, servizi, guadagni e investimenti, oltre che la liberalizzazione dei mercati pubblici e della materia dei diritti di proprietà intellettuale.

Presentato come piano di rilancio dell’economia che permetterebbe di uscire dalla crisi attuale, il progetto, in fase di preparazione da 15 anni è piuttosto il risultato di una scelta strategica degli Stati Uniti: il passaggio da un mercato mondiale non più vantaggioso - basato su un sistema di scambi multilaterali - ad un’organizzazione bilaterale USA-UE.
A testimonianza di ciò basti pensare al blocco dei negoziati dell’OMC nel round di Doha da parte dei rappresentanti americani, e alla scelta degli USA a favore di negoziazioni bilaterali; l’accelerazione data dagli Stati Uniti alla chiusura delle negoziazioni ha permesso di concludere accordi regionali al di fuori dell’osservatorio dell'OMC.
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4 commenti:

  1. Non so gli altri cosa ne pensino dopo aver letto l'articolo. A me sembra l'ormai classico cavallo di troia adottato dai grandi mercati per uccidere definitivamente i piccoli, mi spiego: una grande nazione abbattendo dazzi e barriere ha solo che da guadagnarci sul mercato, ma una piccola o povera nazione, si troverebbe a vedere quel poco che ha svanire da un mercato che essendo grande offre più opportunità, la stessa cosa che sta facendo la Germania attualmente con i PIIGS e i paesi dell'est, si prende tutto lei il mercato e agli altri rimane la fame.
    Domenico Proietti

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    1. ...Hai perfettamente ragione, e non c'è nemmeno bisogno di fare ipotesi su quello che succederebbe, perchè ci sono i fatti che parlano da soli.
      In America Latina le economie di paesi poveri come il Messico ed altri, sono state distrutte completamente dal NAFTA e dal TLC, in particolare l'agricoltura, e quindi la sovranità alimentare di un paese. I paesi poveri sono stati invasi dalle porcherie delle multinazionali e non hanno la possibilità di competere sullo stesso piano perchè il "LIbero Mercato" è libero solo per gli USA, il Mexico se vuole esportare negli States deve pagare dazi altissimi.

      Un'altro esempio "nostrano" è Giovanni Rana, lo so bene perchè io abito in provincia di VR e conosco molti che lavorano nel suo stabilimento.
      Rana voleva esportare i suoi tortellini negli USA, ma non ha potuto farlo per i dazi altissimi da pagare, infatti è stato costretto ad aprire uno stabilimento in loco, infatti sta aprendo (non so esattamente a che punto sia) a Chicago...

      Con il Trattato Transatlantico sarà la stessa cosa del NAFTA, ma forse anche peggio, perchè questo trattato non è solo economico, ma anche giuridico, le conseguenze saranno ben peggiori!

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  2. "il beneficio previsto per l’Unione Europea è valutato in 100 miliardi di euro ogni anno. "

    beneficio per o DALL'UE?
    In un articolo di non so dove, aveva riportato le parole di uno del dip di stato Usa di ca un paio di anni fa che diceva chiaramente che la crisi europea minava gli investimenti Usa fatti in Europa e loro di quello si preoccupano

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  3. mercato libero = permettere ai grandi capi di agire in assoluta libertà f o t t e n d o s e n e altamente del nostro parere

    lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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