Ipotizzare quanto avverra’ a seguito di una disintegrazione dell’Euro e’
un esercizio estremamente complesso e certamente criticabile, in quanto
le variabili in gioco sono realmente molte, e non tutte sono
economiche. Una nazione seria quale dovrebbe essere l’Italia, si
sarebbe dovuta porre le domanda negli anni 80 se conveniva entrare in
un sistema a cambi fissi o quasi (SME) e negli anni 90 se conveniva
entrare nell’Euro. Analogamente oggi dovrebbe porsi la domanda di quale
futuro ci attende restando nell’Euro e quale se si tornasse a valute
nazionali, e se c’e’ convenuto entrare nell’euro.
I dibattiti
nostrani, invece, sono da sempre puramente ideologici, e mai analitici e
numerici. La domanda comunque, merita una risposta, e
scenarieconomici.it e’ a disposizione per migliorare ed arricchire
l’analisi che vi presenteremo, ove vi fossero osservazioni numeriche e
supportate.
IPOTESI DI PARTENZA
Ben pochi si
sono cimentati in studi numerici affrontando la questione degli scenari
economici che ci attendono con e senza Euro.
Tra questi
segnaliamo lo studio Game theory and euro breakup risk premium – Cause
and Effect di Bank of America e Merrill Lynch e L’impact d’une sortie de l’Euro sur l’économie française di Jacques Sapir. I risultati sono
simili, e prevedono chiaramente che in uno scenario di ritorno non
traumatico alle valute nazionali, i paesi periferici (in primis
l’Italia) avrebbero decisi vantaggi, mentre le nazioni centrali (in
primis la Germania) avrebbero decisi svantaggi da tale processo.
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