8 marzo 2013

SCANDINAVIA IN FUGA DALL'U€

Siamo a fine gennaio. Un po’ a sorpresa, il primo ministro inglese David Cameron annuncia di voler sottoporre a referendum la permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea. A Helsinki, Timo Soini, leader del partito dei Veri Finlandesi, esclama: facciamolo anche qui. Contro la sua proposta si sono schierati in molti: dal presidente della Repubblica Niinistö al premier Katainen. Ma la questione non s’è chiusa. Perché se è vero che di referendum non se ne terranno a Helsinki, è altrettanto vero che il rapporto tra Finlandia e Ue è un nervo scoperto. La posizione filoeuropeista del governo Katainen non si discute: la Finlandia è e resterà nell’Unione europea. Ha e manterrà l’euro.
Linkiesta

 
Ma c’è altro. Commentando le parole di Soini, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen ha detto che non serve una consultazione popolare ma servono riforme: ad esempio è necessario che i paesi dell’Europa Meridionale (vale a dire Italia, Grecia, Portogallo, Spagna) adottino una più rigorosa disciplina di bilancio. Appunto: bilanci statali, piani di salvataggio e denaro che non torna indietro.
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1 commento:

  1. chiunque non è esplicitamente contro l'euro ed i suoi trattati non vuole il bene del proprio paese

    lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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