Per il premio Nobel statunitense le elezioni italiane mostrano il
“completo fallimento” delle politiche europee. E avverte: “In agguato in
Europa ci sono figure peggiori di Beppe Grillo”
Così finisce
l’euro: non con le banche ma con il bunga bunga”. Non si contano in
queste ore le analisi preoccupate della stampa estera sui risultati
delle elezioni italiane. E se per molte testate a rischio c’è la
stabilità finanziaria di tutta l’Eurozona per Paul Krugman, premio Nobel
per l’Economia e editorialista del New York Times, la moneta unica ha
le ore contate. “Ok, l’euro non è condannato – ancora” scrive sul
quotidiano d’oltreoceano, “ma le elezioni italiane segnalano che gli
eurocrati si stanno avvicinando molto al confine”.
Il fatto
fondamentale, secondo l’analisi di Krugman, è che una politica di
austerità per tutti, “incredibilmente dura nei Paesi debitori” e “senza
un accenno di politica espansiva” è un completo fallimento. “Nessuno dei
Paesi sotto l’austerità imposta da Bruxelles e Berlino – continua il Ny
Times – ha mostrato anche un solo accenno di ripresa economica e la
disoccupazione è a livelli che distruggono una società”. Leggi tutto...
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