2 marzo 2012

La Missione Segreta dei Media Mainstream

“Rivelazioni” mediatiche: la NATO ha armato i ribelli libici
Dopo aver montato la propaganda della guerra contro la Libia di Muammar Gheddafi, i media mainstream occidentali fingono ora la neutralità “rivelando” fatti che sono già stati oggetto di numerosi reportages della stampa alternativa fin dall’inizio dei combattimenti, lo scorso anno: i paesi della NATO hanno armato l’insurrezione in Libia, garantendone la vittoria e i bombardamenti dell’Alleanza hanno ucciso molti civili.
Di Julie Lévesque
Il New York Times è il media di riferimento occidentale. Tuttavia il giornale è tristemente noto per aver avuto legami stretti con la CIA. Nell’ottobre del 1977, Carl Bernstein scriveva sul Rolling Stone
Di tutte queste associazioni (con la CIA), le più importanti erano di gran lunga quelle con il New York Times, la CBS e Time Inc.” 
(Carl Bernstein, The CIA And The Media. How America’s Most Powerful News Media Worked Hand in Glove with the Central Intelligence Agency and Why the Church Committee Covered It Up, Rolling Stone, 20 ottobre 1977)

La propaganda della giornalista del Times, Judith Miller sulle armi di distruzione di massa irachene, punta di diamante della propaganda della guerra contro l’Iraq prima dell’invasione del 2003, costituisce una prova recente della disinformazione veicolata da questo quotidiano di un certo spessore nella sfera mediatica.

Nello scorso dicembre, installato il governo fantoccio della NATO in Libia, il New York Times, simulando neutralità giornalistica, aveva “rivelato” quello che aveva ignorato prima della caduta del regime di Gheddafi: “Un numero non specificato di civili vittime di attacchi della NATO in Libia.” (C.J. Chivers ed Eric Schmitt, In Strikes on Lybia by NATO, an Unspoken Civilian Toll, New York Times, 17 dicembre 2011.)

I bombardamenti della NATO di infrastrutture civili erano già stati documentati da un reportage video del nostro corrispondente in Libia, Mahdi Darius Nazemroaya, quattro mesi prima, nell’ agosto 2011: “Non ingannatevi: la NATO ha commesso crimini di guerra in Libia.”

Una tattica simile a quella del Times è quella della BBC. Essa ha “rivelato” nel gennaio 2012 come le forze speciali britanniche si fossero mescolate ai ribelli libici sul campo nell’ottica di una missione clandestina. In un articolo del 2012 intitolato “La verità sulla missione segreta della Gran Bretagna per sconfiggere Gheddafi”, la BBC ha preteso di informarci sul fatto che “forze speciali britanniche sono state dispiegate sul terreno allo scopo di aiutare gli alleati della Gran Bretagna, chiamate Consiglio Nazionale di Transizione o CNT”. (Mark Urban, Inside Story of the UK’s secret mission to beat Gaddafi, BBC, 19 gennaio 2012.)

Dieci mesi prima, il 7 marzo 2011, il Centro di ricerca sulla globalizzazione pubblicava sul suo sito in lingua inglese il testo di Michel Chossudovsky “Insurrection et intervention militaire: Tentative de coup d’Etat des Etats-Unis et de l’OTAN en Lybie?”, che indicava la presenza di commandos britannici sul suolo libico. Pubblicato circa un anno dopo, il racconto della BBC è ben lungi dall’essere uno scoop.

Anche i media canadesi seguono questa tendenza. Questa settimana, The Gazette, quotidiano di Montreal, ha pubblicato allo stesso modo un articolo più adatto ai manuali di storia che ai titoloni dei giornali, “La guerra segreta della NATO contro Gheddafi”, dove ci “informa” che “[ufficialmente] le forze internazionali non avrebbero dovuto prendere parte”, ma che “in realtà hanno giocato un ruolo chiave nella vittoria dei ribelli”. (David Pugliese, NATO’s secret war against Gadhafi, Postmedia News, 21 febbraio 2012.)

Basta dare un’occhiata al mese di marzo 2011 nel dossier di Mondialisation.ca sulla “Primavera Araba” per vedere che i media indipendenti avevano pubblicato tali informazioni da molto tempo.

Se organizzazioni con budget limitato e reti straniere di rilevanza come Russia Today hanno avuto accesso a queste informazioni cruciali e le hanno pubblicate prima dell’intervento NATO, in che modo istituzioni come la BBC e il New York Times, dotate di risorse considerevoli, le hanno ignorate?

La sola spiegazione possibile è che l’abbiano fatto volutamente allo scopo di ingannare l’opinione pubblica. Se queste informazioni fossero state rivelate all’epoca dai media mainstream occidentali, la fabbricazione del consenso verso l’intervento militare della NATO in Libia avrebbe probabilmente fallito. Prima e durante l’intervento della NATO, questi fatti avrebbero danneggiato la propaganda della guerra volta a demonizzare il governo libico e a glorificare l’insurrezione armata e l’intervento “umanitario” della NATO. Pubblicati oggi, non hanno più impatto e non servono che a camuffare la propaganda della guerra simulando obiettività.

Lo scopo di questa finta neutralità è di conferire a questi media un’aura di credibilità. Tuttavia una tale tattica di manipolazione dell’opinione pubblica ha, per così dire, degli “effetti collaterali”. Questo imbroglio rappresenta una prova concreta della “missione segreta” dei media occidentali dominanti: fare propaganda di guerra combinando censura e manipolazione orwelliana dell’orrore e della virtù, creando un universo manicheo di buoni e cattivi in cui i paesi occidentali, un tempo colonialisti e schiavisti, sono diventati liberatori e salvatori dell’umanità. La realtà è tutta un’altra cosa.

Questo atto non è solamente un vero “stupro psichico dei folli” ma anche una palese violazione del diritto internazionale.

L’articolo 20 del Patto internazionale sui diritti civili e politici adottato dalle Nazioni Unite nel 1976 afferma: “Ogni propaganda a favore della guerra è vietata per legge.”

Ora, in Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada o negli altri paesi NATO i media mainstream hanno promosso i ribelli libici e demonizzato Gheddafi senza tenere conto dei fatti disponibili all’epoca e che pubblicano solo oggi, dopo che la NATO ha messo al potere il suo fantoccio. Questo non lascia alcun dubbio, si tratta di propaganda di guerra. Se la NATO è responsabile di crimini di guerra, i media occidentali che veicolano la sua propaganda lo sono altrettanto.
Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Ale Baldelli

1 commento:

  1. L’alleanza saudita-israeliana

    http://aurorasito.wordpress.com/2012/03/05/lalleanza-saudita-israeliana/

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