25 febbraio 2012

ISLANDA: BANCHIERI E AZIONISTI ALLA SBARRA!

L’Islanda vuole fare chiarezza sul più grande fallimento delle banche avvenuto nel 2008. E’ di ieri la notizia che nel corso delle indagini sul crollo della Kaupthing Bank si stanno facendo enormi passi in avanti per capire cause, collusioni e colpevoli. Furono tre le banche islandesi, tra cui la Kaupthing Bank che fallirono, all’epoca del crack finanziario, a causa dei debiti accumulati. Debiti enormi, equivalenti a più di 10 volte il Prodotto interno lordo islandese. Da parte sua il governo di Reykjavík decise di contrarre un debito multimiliardario con il Fondo monetario internazionale per fare fronte al crack. Debito che il popolo islandese si è rifiutato apertamente di ripagare seguendo l’esempio dell’Argentina. 
Di Andrea Perrone
Rinascita
Ma veniamo alle indagini in corso. Le accuse, frutto del lavoro compiuto dal procuratore speciale islandese Olafur Hauksson hanno puntato il dito contro l’ex Ceo della Kaupthing Bank, Hreidar Sigurdsson, e contro il presidente Sigurdur Einarsson, accusati entrambi di frode e malversazione. E per questo dovranno comparire in tribunale il prossimo 7 marzo. La decisione del procuratore speciale rappresenta il culmine di tre anni di indagini per investigare sul comportamento criminale, prima, durante e dopo gli eventi che hanno portato al collasso dell’Islanda. 


Il professore di Economia dell’Università islandese, Thorolfur Matthiasson Said, ha commentato i risultati delle indagini: “E’ un buon momento questo per il popolo islandese, molti dei quali sono ancora arrabbiati per i fatti del 2008”. Intanto l’agenzia britannica contro le frodi finanziarie (Serious Fraud Office – SFO) è stata costretta ad ammettere i suoi errori nel modo in cui ha gestito l’inchiesta sulla Kaupthing Bank che ha coinvolto il tycoon proprietario della stessa, Vincent Tchenguiz, residente in Gran Bretagna, e suo fratello Robert. 

Da parte suo il britannico SFO è riuscito a capire il ruolo delle diverse sedi della banca islandese e a ricostruire le operazioni dell’istituto compiute nel Regno Unito, insieme al ruolo di alcuni azionisti, tra cui i fratelli Tchenguiz. Già nel 2010 è stato arrestato a Reykjavik dalle autorità islandesi Sigurdsson, e l’anno dopo la SFO ha incarcerato i fratelli Tchenguiz. Anche se poco dopo sono stati scarcerati. Ma ora siederanno di nuovo sui banchi degli imputati. Insieme a loro sono accusati anche l’ex presidente della Kaupthing Luxembourg, Magnus Gudmundsson, e il secondo maggior azionista della banca, Olafur Olafsson. Si è riusciti così a risalire ai protagonisti di uno dei tre istituti di credito coinvolti nel collasso finanziario del 2008. 

Il popolo islandese aveva capito bene chi erano i colpevoli e per questo aveva imposto al proprio governo la scelta di ignorare i diktat del Fondo monetario internazionale svalutando la moneta e congelando i fondi dei creditori stranieri depositati negli istituti di credito in fase di liquidazione. Scelte chiare quelle dell’Islanda, mentre nell’Eurozona si preferisce invece varare manovre finanziarie lacrime e sangue che impongono enormi sacrifici ai cittadini senza risultati concreti se non quelli di gettare i popoli nel vortice della recessione e della povertà. L’Islanda e la sua gente rappresentano perciò l’eccezione e il coraggio. Un coraggio che ha garantito a Reykjavík di ridurre l’inflazione al 5% e che sta riuscendo ad incrementare il Prodotto interno lordo del 2,8%. Successi questi raggiunti dopo aver rifiutato le direttive del Fondo monetario internazionale che avrebbero strozzato l’economia islandese.     

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1 commento:

  1. E si, l' annullamento dei debiti è
    alla radice della democrazia, che infatti nacque così, ad Atene, nel 594 a.c., quando Solone annullò i debiti. Se si pensa che lavoro e casa, come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, sono un diritto primario degli esseri umani, si capisce bene che i debiti contratti per tali motivi sono ingiusti; dico questo perchè la crisi è cominciata nel 2008 proprio per i mutui delle case, che oggi in Italia non vengono più fatti. E anche da noi tanta gente perde la casa. Argentina e Islanda hanno annullato il proprio debito e ora stanno meglio. Mi sembra strano che proprio la Grecia, dove la democrazia nacque 2500 anni fa proprio per non pagare i debiti, non annulli i propri e sprofondi nel baratro.
    Alba, in questo mondo disinformato mi sono "convertito" a molte cose sulle quali prima ero in disaccordo con te. Adesso sull'euro, sulla Libia e sulla Siria la penso come te. Non così sull' hiv, su quello la penso come l'Anonimo con il quale hai avuto una discussione. Secondo te come sarebbe possibile, in una società futura, avere un' informazione trasparente? Forse in un mondo senza danaro, di uguali, nessuno avrà interesse a disinformare la gente?

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