7 dicembre 2011

Opposizione sociale nell’era di Internet: militanti “desktop” e intellettuali pubblici

Introduzione. La relazione della tecnologia dell’informazione (IT), e più specificatamente di Internet, con la politica è una questione centrale che interessa i movimenti sociali contemporanei. Come molti progressi scientifici precedenti, le innovazioni nelle tecnologie dell’informazione hanno un duplice effetto: da un lato, hanno accelerato il flusso globale di capitali, soprattutto del capitale finanziario, e hanno facilitato la “globalizzazione” imperialista; d’altra parte Internet è servita a fornire fonti alternative di analisi critica, e per una facile e rapida comunicazione in grado di mobilitare i movimenti popolari. L’industria della tecnologia dell’informazione ha creato una nuova classe di miliardari, dalla Silicon Valley in California a Bangalore, in India. Costoro hanno svolto un ruolo centrale nell’espansione del colonialismo economico tramite il loro controllo monopolistico nelle diverse sfere dei flussi informativi e dell’intrattenimento.
Di James Petras

Per parafrasare Marx, “Internet è diventato l’oppio dei popoli”.
Giovani e vecchi, occupati e disoccupati, allo stesso modo passano ore a guardare ad occhi fissi e passivamente spettacoli, pornografia, videogiochi, vendite consumistiche on-line e anche “news” in completo isolamento dagli altri cittadini, dai compagni di lavoro e di occupazione.
In molti casi il “troppo pieno” di “notizie” su Internet ha saturato Internet, assorbendo tempo ed energie e deviando gli “spettatori” dalla riflessione e dall’azione.
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