28 settembre 2011

IL DECLASSAMENTO DELLE BANCHE

Di Barry Grey
19 settembre 2011
L’agenzia di rating Moody’s ha declassato mercoledì due delle banche più importanti di Francia, accentuando così la pressione sui governi di tutta Europa per imporre misure di austerità contro la classe operaia.

Moody’s ha declassato il rating della seconda banca di Francia, la Société Générale, da Aa2 a Aa3 e ha declassato quello della terza banca, il Crédit Agricole, da Aa1 a Aa2, a causa della loro esposizione ai beni in obbligazioni del governo greco. L’agenzia ha lasciato invariato il rating di BPN Paribas, la maggiore banca della Francia, ad Aa2, mantenendo il suo watch negativo.
La decisione, che era stata ampiamente anticipata, si è verificata tra la crescente preoccupazione per il mancato pagamento della Grecia e per un conseguente crollo di fiducia nelle banche francesi e in altre banche europee che detengono beni significativi in titoli greci.


I leaders politici tedeschi, francesi ed americani sono intervenuti in modo dimostrativo martedì e mercoledì per rassicurare i mercati finanziari sul fatto che la Grecia non si trova sull’orlo del fallimento, insistendo sul fatto che il governo social-democratico PASOK intensifichi i suoi attacchi contro i posti di lavoro e gli standard di vita dei lavoratori greci.

Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha contraddetto le dichiarazioni del suo Vice-Cancelliere e Ministro dell’Economia, Philipp Rösler, citando il suo sostegno per una “bancarotta ordinata” della Grecia come alternativa a nuovi piani di aiuto dell’Unione Europea e del FMI. La Merkel ha detto di essere convinta che la “troika” che sovrintende il prestito da 110 miliardi di Euro per la Grecia – l’UE, il FMI e la BCE – approverà la prossima tranche del piano di sostegno di 8 miliardi di Euro, di cui la Grecia afferma di avere bisogno nei prossimi giorni per evitare un défault sul pagamento dei salari e delle pensioni.

Scegliendo con cura le parole, ha detto che non esclude in linea di principio una falimento della Grecia. “La priorità assoluta è di evitare un défault incontrollato”, ha detto la Merkel.

Mercoledì ha tenuto una teleconferenza con il Presidente francese Nicolas Sarkozy e il Primo Ministro greco George Papandreu a seguito della quale tutti e tre hanno rilasciato dichiarazioni riaffermando il loro impegno comune per aiutare la Grecia a mantenersi in zona Euro – a condizione che la Grecia soddisfi gli obiettivi fissati di riduzione del déficit e del debito che hanno già gettato il paese in depressione.

Il Segretario americano del Tesoro Timothy Geithner a ugualmente cercato di rassicurare i mercati finanziari. In un discorso a New York davanti ad una conferenza organizzata congiuntamente dal canale finanziario CNBC e dalla rivista Institutional Investor, e in interviste successive, ha dichiarato di essere convinto che le potenze europee prenderanno tutte le misure necessarie per evitare il fallimento della Grecia e per affrontare la crisi del debito sovrano che minaccia di minare l’Euro e le banche.

Geithner ha tuttavia chiaramente indicato che gli Stati Uniti considerano le iniziative prese dall’Europa come nettamente insufficienti. Ha anche chiesto ai governi europei di utilizzare “una forza decisiva” per fronteggiare la crisi finanziaria del continente, aggiungendo che “dovranno muoversi più velocemente”.

Indicando la grande preoccupazione che regna a Washington riguardo al deterioramento della situazione finanziaria in Europa, Geithner ha preso la decisione, senza precedenti, di assistere venerdì alla riunione dei Ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea (Ecofin) che si terrà a Wroclaw, in Polonia.

L’obiettivo principale della teleconferenza di mercoledì era chiaramente quello di dettare la legge per la Grecia e di estorcere la promessa di nuovi licenziamenti e di tagli di bilancio. Durante il fine settimana, dopo che i negoziatori della UE, del FMI e della BCE hanno messo fine ai colloqui sulle prossime tranches di aiuti perché la Grecia aveva superato di 2 miliardi di Euro i suoi obiettivi di deficit, Papandreu ha annunciato un aumento di 2 miliardi di Euro di tasse sugli immobili. I mercati finanziari hanno tuttavia ignorato la decisione e intensificato la speculazione sul fatto che la Grecia vada in défault.

Come riportava il Financial Times mercoledì, “Tra le misure che Papandreu dovrebbe discutere con la Germania e la Francia c’è la decisione di licenziare ulteriormente l’anno prossimo impiegati del settore pubblico, una delle esigenze espresse dai negoziatori dell’UE e del FMI. I nuovi tagli dovrebbero probabilmente superare le 40.000 unità”.

I tagli massicci già imposti hanno portato ad una forte contrazione dell’economia greca e ad un aumento drastico della disoccupazione, riducendo le entrate fiscali e aggravando la crisi del debito greco. Le entrate fiscali della Grecia sono crollate del 3,3 percento nel corso dei primi otto mesi di quest’anno. I nuovi tagli non faranno altro che aggravare la crisi ma la borghesia internazionale è determinata a sfruttare la crisi finanziaria per demolire tutte le conquiste sociali del secolo scorso e gettare la classe operaia nella povertà.

L’Italia, che si è trovata sotto attacco dei mercati finanziari, ha ultimato mercoledì i piani per nuove misure di austerità. Il giorno prima il governo italiano ha dovuto pagare un tasso di interesse record del 5,6 percento per la vendita di obbligazioni a 5 anni per un totale di 6,5 miliardi di Euro, nonostante il massiccio intervento, un mese prima, della BCE per sostenere il debito del paese.

Il parlamento italiano ha adottato alla fine un bilancio di austerità di 54 miliardi di Euro che mira ad eliminare il deficit del paese entro il 2013. Ma questo non è considerato che il primo passo. Si tratta di una vendita al ribasso di proprietà dello Stato per racimolare fino a 400 miliardi di Euro. Tra gli obiettivi della privatizzazione figurano l’ ENEL e la società nazionale di petrolio e gas ENI.

La Francia, nel frattempo, va diritta verso un piano di salvataggio massiccio del suo sistema bancario che si tradurrà inevitabilmente in un forte aumento della misure di austerità contro la classe operaia francese. Ciò è particolarmente promosso dagli USA e dal FMI che temono le conseguenze in campo internazionale del collasso di una o più grandi banche francesi.

Molte banche importanti francesi, tra cui BNP Paribas, la Société Générale e il Crédit Agricole hanno visto il loro valore di mercato precipitare nelle ultime settimane mentre i mercati finanziari introducevano nei loro calcoli un défault nei pagamenti della Grecia e le conseguenze che ciò avrebbe per il sistema bancario europeo in generale. Le azioni della Société Générale hanno perso più del 50% da agosto. Le azioni di BPN Paribas sono crollate del 38% e il Crédit Agricole ha perso il 37% nello stesso periodo.

Il valore di mercato della Société Générale è precipitato dai 110 miliardi di Euro del 2007 ad appena 12 miliardi dello scorso lunedì.

Nelle ultime settimane le banche francesi ed europee hanno avuto sempre maggiori difficoltà ad ottenere finanziamenti a breve termine nei mercati privati. Secondo JP Morgan Chase, il volume dei crediti a breve termine concessi alle banche in zona Euro è sceso di 50 miliardi di dollari in agosto, un calo del 14% in confronto a luglio e del 23% rispetto a giugno. Da lì, i prestiti accordati alle banche francesi sono calati di 39 miliardi di dollari. Concedendo questa settimana 575 milioni di dollari (418 milioni di Euro) a due banche della zona Euro, la BCE ha rivelato un altro segno del crescente disagio delle banche europee.

Il direttore esecutivo del FMI, Christine Lagarde, ha messo in guardia contro un crollo finanziario se le banche europee non fossero ricapitalizzate velocemente, ovvero salvate con fondi pubblici. Reuters ha riferito mercoledì che il Segretario americano del Tesoro, Geithner, farà pressione sui ministri europei delle Finanze alla riunione di venerdì in Polonia per aumentare i Fondi europei di stabilità finanziaria (FESF) di 440 miliardi di Euro decisi in luglio, in modo poterli utilizzare per salvare le banche in fallimento.

“Una fonte che ha le sue voci nel Fondo ha detto a Reuters”, riferisce il servizio di informazione, che “Geithner avrebbe incoraggiato una soluzione per le banche europee secondo le linee del Troubled Asset Relief Program (TARP) degli Stati Uniti (o Piano Paulson, introdotto nel settembre 2008), ma che ciò non aveva convinto del tutto”.

Un nuovo e più importante salvataggio delle banche in Europa non avrà maggiore effetto per la grande massa di gente che il Trobled Asset Relief Program per la popolazione americana. La prima ondata di salvataggi, utilizzata per coprire i crediti inesigibili dell’élite finanziaria, ha messo in bancarotta le tesorerie nazionali e ha fornito il pretesto ad un attacco storico contro gli standard di vita della classe operaia americana ed internazionale. Lunedì prossimo il Presidente Obama dovrà rivelare, in un contesto di disoccupazione di massa e povertà crescente, il suo programma da migliaia di miliardi di dollari di riduzione nel welfare.

Malgrado le differenze esistenti in seno alla borghesia internazionale sul modo di venire a capo del problema del debito e della crisi bancaria, c’è un consenso universale per cui il costo del collasso del sistema capitalistico sia a carico dei più deboli. Gli appelli lanciati da alcune parti, di lasciare affondare la Grecia e altri paesi, sono utilizzati per garantire che i costi di tutti gli accordi conclusi per evitare un collasso finanziario ricadano sulle spalle della classe operaia.


Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Ale baldelli 

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2 commenti:

  1. Prima fanno svalutare i PEZZI PREZIOSI PUBBLICI ITALIANI (Prodi ...IRI) poi caritatevolmente li comprano a prezzi stracciati.

    CHI DOBBIMAO RINGRAZIARE PER QUESTO oltre la nostra inanità e lassismo per esserci scelti CAPI E DIRIGENTI INCAPACI?

    Quando capiremo che quelli non devono nemmeno ambire la posto di stradino comunale, ma casomai farlo gratis per ridurre in parte le perdite dello Stato causate dal loro ignobile malgoverno?

    Dal venditore di coperti per il Diavolo (Prodi) al vecchio majale insensato e folle.
    E tu carissima Alba che ne pensi di questo presunto broker indipendente dal nome italiano
    ALESSIO RASTANI??
    http://www.loccidentale.it/node/110080

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  2. dobbiamo ringraziare per tutto questo quell'intelligentone di di Prodi,dove a messo mano lui e fallito tutto lui e dalemini si sono venduti l'italia

    RispondiElimina

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