16 maggio 2011

GRECIA: Gli usurai vogliono accelerare le privatizzazioni

Alla Grecia non sono stati sufficienti i 110 miliardi di euro, tra liquidità e garanzie, messi a disposizione dall’Unione Europea e dal Fondo monetario internazionale per uscire dalla crisi finanziaria dei conti pubblici che si sta trasformando in un pozzo senza fine. Ne saranno necessari altri 60-70 miliardi con i quali si cercherà di tamponare le nuove emergenze di cassa, aumentate sia per la speculazione che spinge in alto i rendimenti dei titoli sia per i nuovi buchi di bilancio che emergono.
Di Filippo Ghira
Rinascita
La conferma ufficiale è venuta, ma era abbondantemente prevista, da parte del commissario europeo all’Economia, il finlandese Olli Rehn, che ha definito “grave” la situazione della Grecia, precisando che saranno quindi necessarie ulteriori misure. Rehn, ha pure invitato il governo socialista di Atene a dare prova di “responsabilità”. Affermazione che tradotto dal burocratese del tecnocrate al concreto significa che la Grecia dovrà portare avanti con ancora maggiore decisione le misure di politica economica imposte da Ue e Fmi a fronte dei primi prestiti.

Quindi il blocco triennale delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici (e perché no quadriennale e quinquennale?) e la privatizzazione delle aziende pubbliche operanti nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni. Il prestito concesso ad Atene non è stato comunque un regalo tanto che adesso sta scontando un tasso di interesse annuo del 6,2%, un aumento non da poco rispetto a quello iniziale del 5% che rappresenta il tasso di riferimento concesso abitualmente dal Fmi che rappresenta in buona sostanza un tasso usuraio. Del resto cosa sono organismi come il Fmi e la Banca Mondiale, se non degli usurai legalizzati?

Il buon cuore è comunque una opzione qualche volta percorribile da parte degli usurai tanto che si vocifera che il nuovo prestito possa essere concesso a fronte di un tasso di interesse del 5,2% che non rappresenta sicuramente un regalo. Del resto il prestito all’Irlanda è stato concesso al 5,8%, lo stesso che dovrebbe essere richiesto al Portogallo. Rehn ha comunque cercato di mostrarsi generoso e accomodante sostenendo che non si può immaginare l'euro senza la Grecia che quindi continuerà a essere un membro dell'Eurozona.

Da parte sua, il governatore della Banca centrale austriaca, Ewald Nowotny, membro del direttivo della Bce, ha definito “economicamente e tecnicamente inconcepibile” che un Paese, e nel caso specifico la Grecia, esca dalla zona euro per evitare la bancarotta. Sono quindi voci senza senso quelle messe in circolazione  dalla stampa tedesca. Se infatti tale ipotesi si verificasse, i cittadini dei Paesi che hanno investito in Grecia correrebbero nelle banche a ritirare i loro risparmi, e questo porterebbe al collasso immediato del sistema creditizio. Quindi, ha ammonito, la Grecia deve fare di più per risanare i suoi conti, soprattutto sul fronte delle privatizzazioni. E ti pareva!
Per Nowotny, il Paese non ha soddisfatto a sufficienza le condizioni del pacchetto di salvataggio della Ue e del Fmi, una cui delegazione è arrivata nei giorni scorsi ad Atene per accertare il lavoro fatto in merito dal governo socialista di Papandreou. Le privatizzazioni, ha ammesso, sono il punto più sensibile.

Stesso principio sostenuto dal direttore generale del Fondo monetario per l'Europa, Antonio Borges. Al momento, ha ricordato, Atene ha previsto di incamerare 50 miliardi di euro con le privatizzazioni, ma tale cifra, ha lamentato, rappresenta meno del 20% del totale delle attività che il governo potrebbe mettere in svendita. Cosi dopo essersi venduta pure il Partenone, Atene non potrebbe più decidere del proprio destino.

Le prospettive dell’economia greca sono comunque nere tanto da spingere la  Commissione europea a prevedere una forte recessione nel 2011 con una contrazione del Prodotto interno lordo del 3,5%, che rappresenta un deciso peggioramento rispetto alle stime precedenti. Una previsione che sembra però contrastare con una crescita dello 0,8% del Pil in aprile rispetto ad aprile 2010. Notte fonda pure per il disavanzo che quest’anno salirà fino al 9,5%. Tutti dati che dovrebbero avvertire gli usurocrati a non spingere sull’acceleratore di misure troppo ultra liberiste che hanno già portato a rivolte e scontri di piazza (nella foto) ad Atene, Salonicco e Patrasso con gli assalti dei cittadini furibondi alle banche e agli uffici pubblici. Fatti che rappresentano l’antipasto di quanto potrà succedere in altri Paesi d’Europa, se saranno obbligati a chiedere i prestiti e le collegate condizioni.

4 commenti:

  1. Bisogna mettere al bando l'FMI, la
    Banca Mondiale ed anche la BCE.
    Dopotutto Morales ha detto: "Senza
    l'FMI stiamo meglio di prima". Lo hanno capito anche gli islandesi.
    Lo capiranno gli altri?

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  2. I Banchieri esultano mentre il capo del FMI è accusato di stupro

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=8312

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  3. GEAB N ° 55 - Crisi sistemica globale - Conferma Alert maggiore per la seconda metà del 2011 - Fusione di dislocazione della esplosiva crisi geopolitica ed economica e finanziaria globale

    http://flipsideoftheeconomy.blogspot.com/2011/05/geab-n-55-e-disponibile-crisi-sistemica.html

    m

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  4. 1° Trim. 2011: Blackout del PIL Italiano

    http://www.ilgrandebluff.info/2011/05/1-trim-2011-blackout-del-pil-italiano.html

    italy "crisi (bancaria) al
    rallentatore"

    http://www.ilgrandebluff.info/2011/05/litalia-e-la-sua-crisi-bancaria-al.html
    ____

    Gli Usa preparano un nuovo “attacco” all’Europa
    Mauro Bottarelli

    http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2011/5/17/FINANZA-Gli-Usa-preparano-un-nuovo-attacco-all-Europa/177446/

    m

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