13 maggio 2011

FRONTIERE NELLA FORTEZZA

SCHENGEN POTRA' ESSERE SOSPESO IN CASI ECCEZIONALI
Di Gorka Larrabeiti
E' ufficiale: la Commissione europea ha accettato la possibilità di reintrodurre temporaneamente i controlli limitati alle frontiere interne dello spazio di Schengen, come proposto da Italia e Francia. La Commissione avverte che sarà necessario il consenso della Commissione per applicare tali controlli, che potrà avvenire solo in "circostanze eccezionali", ma senza dubbio un simbolo fondante dell'Unione europea quale la libera circolazione delle persone è abbastanza malmesso. La Commissione, debole e contraddittoria, ha ricevuto molte critiche per questa decisione.

Quant'è fragile la Fortezza Europa. Sono bastate 20.000 persone scivolate attraverso la porta sud perché due paesi del G8 come Italia e Francia, non solo non riescono a risolvere il problema, ma spingono la stessa Commissione Europea a rivedere un pilastro dell'Unione europea. Se si guarda il fiume Evros, la porta sud-est, frontiera greco-turca, vediamo la stessa paranoia. Nel 2010 c'erano 47.000 persone arrestate nel tentativo di attraversare la frontiera. L'Unione europea crede che assumendo di 175 agenti di polizia, e costruendo un muro di 12,5 km ha raggiunto un successo: ridurre a 1600 il numero dei detenuti, grazie all'Operazione "Rabbit" fatta da Frontex. Nulla è più lontano dalla verità. Accade sempre lo stesso. Appena si rattoppa un pezzo della Fortaleza, la pressione si sposta in un punto più debole. In questo caso, la crepa si trova in Bulgaria, che condivide 209 km di confine con la Turchia. La Bulgaria sperava di entrare in Schengen, insieme con la Romania, quest'anno, e la Commissione di Giustizia e degli Interni del Parlamento europeo ha sostenuto la sua entrata motivando che già c'erano le condizioni necessarie per questo, ma la Francia e la Germania si sono opposte, probabilmente perché temono un'ondata di immigrati.

Il governo bulgaro, che è di destra, annuncia l'intenzione di costruire un'ostacolo in più (e rassicurare così i suoi ambiti vicini europei). Tuttavia, l'Europol ha appena pubblicato un ampio rapporto che mette in guardia che il Sud-Est Europa è attualmente la principale porta di accesso per i trafficanti di droga, armi e persone. Il rapporto, ovviamente, danneggia gli interessi della Bulgaria e della Romania, e dobbiamo convenire che è improbabile che finiranno per entrare quest'anno nel ristretto club di Schengen. Inoltre, bisogna tener presente che lo scorso 1° maggio la Germania e l'Austria hanno aperto le porte ai lavoratori provenienti da diversi paesi post-sovietici (Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia). Come c'era da aspettarsi, i nazisti del NPD tedesco si sono dimostrati contro l' "invasione di lavoratori stranieri, e si sa dove conduce la spirale xenofoba: che populismo finisca per contagiare per tutti i partiti moderati". Non ha molto senso pubblicare relazioni come quelle del National Institute for Economic and Social Research del Regno Unito che sostengono che, dopo l'ingresso di 700.000 lavoratori provenienti dall'Est Europa, l'economia è cresciuta dello 0,38% nel periodo tra il 2004 e il 2009.

Se l'entrata dei migranti è un buon affare macroeconomico perché abbassa il costo della manodopera (un lavoratore migrante in Italia prende il 18% in meno), ci si deve chiedere se l'enfasi in politiche xenofobe si deve solo a interessi elettorali o entrarano in gioco anche altre ragionii non poco confessabili. Prendiamo un esempio banale riferito all' "esodo biblico" che, secondo il suo ministro degli Interni, hanno in Italia. Il governo italiano sta agendo per affrontarlo dichiarando lo stato di emergenza, che gli consente di saltare tutte le norme vigenti del sistema giudiziario e del Parlamento. E comincia a stanziare fondi per far fronte all'emergenza senza gara pubblica né controllo alcuno: 10 milioni di euro per convertire in centri di identificazione ed espulsione, le tendopoli di Kinisia, Santa Maria Capua Vetere e Palazzo San Gervaso, 1 milione di euro per sbarazzarsi delle imbarcazioni che arrivano a Lampedusa. Somma e continua... In totale tra i 34 e 52 euro al giorno per ogni migrante.Da moltiplicare per 20.000. Si consideri poi che l '"emergenza" è iniziata il 12 febbraio e si calcoli il risultato. Una marea di milioni di euro. Un altro buon motivo per annunciare l' "esodo biblico".

Tuttavia, la repressione della liberra circolazione, che come visto è doppiamente vantaggiosa nel breve termine, rinvia la grande questione politica di fondo, che non è la libera circolazione delle persone all'interno della Fortezza Europa, ma in tutto il mondo. Secondo questa cronaca di Simone Savona per Melting Pot, 50 tunisini bloccati alla frontiera italo-francese occuparono uno spazio della stazione ferroviaria di Ventimiglia il 2 maggio iniziarono uno sciopero della fame. Protestano perché, nonostante il governo italiano ha concesso un permesso temporaneo di soggiorno, con esso non possono attraversare la Francia, la meta del loro viaggio. Dal lato francese della frontiera rimandano in Italia sistematicamente e in modo discriminatorio chiunque abbia caratteristiche maghrebine.


Le stazioni nel sud della Francia (Mentone, Nizza, Cannes, Marsiglia) sono fortemente militarizzate.
Cattive notizie da Parigi. Il collettivo "Tunisino di Lampedusa", composta da giovani che sono riusciti a sfuggire alle retate in Italia e Francia, e che aveva occupato il 1° maggio, un edificio abbandonato a 51 Avenue Simon Bolivar di Parigi chiede un posto dove vivere senza freddo, fame né paura ha subito una dura repressione: 20 arresti, 130 persone condotte con la forza in tre commissariati (1). Di fronte ad azioni repressive avvenute in questi giorni in Francia o Italia, l'editoriale in favore dell'integrazione e della multiculturalità redatto dal gruppo di nove "eminenti" nominati dal Segretario Generale del Consiglio d'Europa per redigere un rapporto sulle condizioni dei migranti non serve a null'altro che a truccare la schizofrenia della decadente Europa, che è integrante e multiculturale a parole, e xenofoba e nazionalista nei fatti.

Oggi c'è mare buono. Tornano le imbarcazioni a Lampedusa, l'isola clessidra, che si svuota e si riempie, si riempie e si svuota al ritmo delle maree e delle mareggiate. L'altro ieri è scoppiato un incendio presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Trapani. La realtà non smette di mentire. Secondo il portavoce dell'UNHCR Laura Boldrini, 686.000 persone sono fuggite dalla Libia . Solo 8.124 sono arrivate ​​in Italia, "il paese europeo più esposto alle ondate di immigrazione dal Nord Africa". In Tunisia sono arrivati 327.000, 256.000 in Egitto, 60.000 in Niger, 20.000 in Ciad, 14.000 in Algeria ... L'ipocrisia continua.

(1) Il Manifesto, 2011/04/05, p.7.
(2) I nove "eminenti" sono: Emma Bonino, Joschka Fischer, Timothy Garton Ash, Martin Hirsch, Danuta Hübner, Ayse Kadioglu, Sonja Licht, Vladimir Lukin, Javier Solana.

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