19 aprile 2011

Luis Posada Carriles, assolto in Texas

Luis Posada Carriles, ex dipendente della CIA, veterano della fallita invasione a Cuba, supporto operativo dei Contras in Nicaragua e accusato di essere la mente dei peggiori attentati terroristici avvenuti in America, è stato assolto oggi in un tribunale di El Paso, Texas, ma solo per accuse relative all'aver mentito alle autorità d'immigrazione e non per la lunga storia che lo vede ricercato dalla giustizia del Venezuela e di altri paesi.
Di David Brooks

Dopo un processo durato 13 settimane, e solo tre ore dopo l'inizio della discussione, la giuria ha raggiunto il verdetto unanime di non colpevolezza su ciascuno degli 11 capi d’accusa per spergiuro, ostruzione della giustizia e frode migratoria.
Il verdetto segna la fine di un processo fiscale del governo degli Stati Uniti contro Posada Carriles, cominciato quattro anni fa, quando questi fu accusato di essere entrato illegalmente negli Stati Uniti; ora sembra che potrà continuare a vivere in pace a Miami, dove è considerato un eroe. Alla fine del processo ha lasciato il palazzo di giustizia come un uomo libero.

Così, l'unica azione legale pendente che rimane contro di lui è la richiesta di estradizione del Venezuela volta a perseguirlo riguardo a 73 capi di imputazione per omicidio; è infatti accusato di essere la mente del più grave attacco terroristico avvenuto in America Latina, il bombardamento di un volo della Cubana de Aviación commesso nel 1976.

Il Dipartimento di Giustizia, attraverso il suo portavoce Dean Boyd ha detto di essere deluso dalla decisione della giuria, come riportato da Reuters. Ma José Pertierra, avvocato che rappresenta il governo del Venezuela nel suo impegno per estradare Posada Carriles, ha detto a La Jornada: "Suggerisco al governo degli Stati Uniti di non sentirsi deluso e di estradarlo.

Il caso di El Paso è sorto intorno al suo ingresso illegale negli Stati Uniti nel 2005, dove prima ha chiesto asilo politico e successivamente la cittadinanza.

I procuratori federali hanno accusato Posada Carriles di mentire circa il modo in cui è entrato nel paese, così come nelle sue dichiarazioni, in cui nega il proprio coinvolgimento in atti terroristici, in particolare negli attentati dinamitardi contro alberghi e siti turistici avvenuti a Cuba nel 1997, in cui perse la vita il turista italiano Fabio di Celmo e furono ferite altre 12 persone.

Pertierra, che ha assistito ogni giorno al processo di El Paso, ha detto questo venerdì a La Jornada che le prove presentate, sia sulle menzogne raccontate per l'ingresso in questo paese che sulla sua partecipazione agli attentati, erano schiaccianti. Ha aggiunto che sia le dichiarazioni registrate di Posada Carriles che quelle di diversi testimoni dimostravano che aveva mentito, non poteva essere più chiaro.

Fra i testimoni che hanno fornito alla giuria prove e dichiarazioni del fatto che Posada aveva mentito, rientrano esperti forensi e ricercatori cubani, soci dell'imputato, e anche la giornalista Ann Louise Bardach, che fece un'intervista al terrorista per il New York Times, nella quale egli ammette di essere la mente degli attentati contro gli alberghi a Cuba.

Ma il verdetto, ha detto Pertierra, "non mi sorprende", indicando che lo spettacolo messo in scena e la confusione che questo ha generato tra la giuria, ha vinto sulle prove.

Nello spiegare come sia stato possibile raggiungere un verdetto di non colpevolezza per Posada Carriles, nonostante la presentazione di testimoni, registrazioni e interviste che dimostravano la sua responsabilità nelle accuse di menzogna, spergiuro e ostruzione, Pertierra ha osservato che le prove e la giuria in questo paese sono parte di un sistema fallito, in cui cose del genere succedono spesso, come il mondo ha potuto vedere alcuni anni fa con il caso di OJ Simpson, ha ricordato Pertierra. L’avvocato ha  affermato che i membri delle giurie - cittadini selezionati dagli avvocati e dai pubblici ministeri - sono spesso ignoranti in ciò che devono giudicare e soggetti ad essere confusi e sopraffatti da tutti i tipi di manipolazioni da parte degli avvocati. Inoltre, il prolungamento fino a tre mesi di un processo che non meritava tanto tempo come parte della strategia dei difensori, ha contribuito a generare una giuria cieca e sorda. Inoltre, sono riusciti, con l’autorizzazione del giudice, a realizzare una sorta di mini-processo nel processo contro Cuba e i testimoni di quel paese, al fine di screditarli e perfino accusarli di tortura e di altre violazioni.

Anche se il processo si rivelò degno di nota, essendo la prima volta che negli Stati Uniti il governo presentava elementi di prova contro un suo ex-dipendente (fu un agente della CIA fino al 1976, poi collaborò con la guerra segreta di Washington per aiutare a canalizzare assistenza alle forze dei Contras in Nicaragua negli anni ‘80), va sottolineato che Posada Carriles non è mai stato formalmente accusato, tantomeno controllato, sul suolo americano per il suo coinvolgimento in atti terroristici, a che il processo si è limitato alle sole accuse di aver mentito sul suo ruolo in alcuni di questi attacchi. Questo, nonostante il fatto che le autorità statunitensi lo abbiano descritto come un sospetto terrorista e che si trovi sulla lista ufficiale delle persone a cui è vietato salire a bordo di voli commerciali in questo paese.

Oltre ad essere un dipendente della CIA, vale la pena ricordare che Posada Carriles ha partecipato all'invasione della Baia dei Porci, promossa dagli Stati Uniti; è stato un ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti e nel 1976 si trasferì in Venezuela per dirigere il servizio di intelligence in quel paese. Nello stesso anno fu arrestato dopo essere stato accusato di essere la mente dell'attentato contro un volo della Cubana, e fuggì prima di affrontare un processo civile per l'attentato, all'epoca il peggiore mai avvenuto nelle Americhe. Nel 2001 fu arrestato a Panama per aver progettato nel 2010 un complotto per assassinare Fidel Castro con 200 libbre di dinamite e di esplosivo C-4 in un auditorium pieno di studenti, ma poi nel 2004 ottenne l’indulto dalla presidentessa panamense Mireya Moscoso, per riapparire poco dopo negli Stati Uniti. Nel 2005 è stato arrestato qui, e da lì è iniziato un processo culminato oggi con la sua assoluzione.

"Il mio cammino non è ancora finito, la natura della lotta è cambiata, ma è sempre la stessa", ha dichiarato Posada Carriles dopo la conclusione del processo, come a riferito l'agenzia AFP. Ha aggiunto che si sarebbe dedicato, in modo pacifico, a ricostruire ciò che era Cuba.

Per saperne di più sul suo "cammino" è possibile vedere i documenti della CIA e di altre agenzie statunitensi che descrivono in dettaglio la carriera di Posada Carriles, sul sito del centro di ricerca e documentazione National Security Archive: www.gwu.edu/

Pertierra ha detto che il governo del Venezuela continua a chiedere che gli Stati Uniti adempiano ai loro obblighi e rispondano alla richiesta di estradizione di Posada Carriles.

I 73 capi di imputazione per omicidio, a Caracas valgono più di 11 capi di imputazione per falsa testimonianza a El Paso, ha detto Pertierra.
 
Tradotto per Tlaxcala da Alba Canelli

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