23 febbraio 2011

ANONYMOUS: Un altro strumento al servizio degli interessi imperialisti.

L’attacco della presunta piattaforma di hackers Anonymous, alla pagina web del governo del Venezuela ha finito per chiarire quello che per molti è già qualcosa di evidente, cioè, l’utilizzo di una presunta piattaforma di hacker indipendenti, come schermo per coprire azioni cibernetiche in favore degli interessi dell’Impero.
Antimperialista
La maggior prova che Anonymous è un altro progetto di dissidenza prefabbricato dall’Impero capitalista, è la sproporzionata pubblicità sproporzionata e il trattamento di notizia privilegiata che i mass media capitalisti le hanno concesso. Se realmente Anonymous avesse rappresentato una minaccia per il capitalismo transnazionale, i mass media occidentali (tutti sotto il controllo dei più importanti gruppi finanziari capitalisti), non gli avrebbero dato mai neanche un solo secondo di pubblicità, né avrebbero speso una sola goccia di inchiostro per esso, visto che sarebbe stato come buttare sassi contro i loro stessi conti bancari, qualcosa che mai faranno (potete starne certi).

Al contrario i mass media occidentali non hanno risparmiato risorse per parlare di Anonymous e le sue liberazioni (che, in nessun caso, sono servite a mettere in pericolo al capitalismo globale), come un nuovo modello di dissenso antisistema, usando per questo, in molte occasioni, un linguaggio più epico che giornalistico, con il chiaro obiettivo di trasformarlo in un nuovo mito incontestabile.

Anonymous ha tutte le caratteristiche necessarie per essere manipolato e infiltrato con totale facilità: struttura totalmente antidemocratica, dove un gruppo di ciberguru dispone (impone) le azioni da seguire, senza alcun tipo di consultazione, totale clandestinità (i membri di Anonymous sono invisibili gli uni agli altri), grazie alla quale nessuno sa assolutamente nulla di nessuno; ed un campo di azione come è internet, totalmente controllato dal Pentagono, in realtà, sono stati loro i creatori.
In breve, il modus operandi di Anonymous, e la propaganda che gli è stata data attraverso i mass media, coincide alla lettera con le classiche operazioni segrete dell’Impero.
Lo scopo di questa nuova operazione militare è chiara: da una parte si pretende allontanare i sospetti dell’intervento dell’Impero in atti di ingerenza contro i popoli, come è successo di recente in Tunisia (dove l’imperialismo sta ristrutturando le sue posizioni), o come è successo qualche tempo fa con le rivoluzioni colorate in Iran, e dall’altra parte, fornire il pretesto necessario per aumentare il controllo e la censura in rete, diventando il nuovo Al-Qaeda cibernetico, dato che Anonymous ha tutte le caratteristiche descritte come pericolose, dai governi occidentali, per la sicurezza degli stati.

E’ fondamentale smascherare e denunciare quanto prima queste operazioni di dissenso prefabbricate, inoltre, questo dovrebbe essere uno dei principali compiti degli antimperialisti e anticapitalisti, al momento, dato che questo tipo di strategie sono gli strumenti principali del potere per impedire il progresso dell’umanità, nella sua lotta per liberarsi delle catene che la opprimono.
Chiarimenti: Anonymous è soltanto uno schermo, cioè, gli attacchi cibernetici che i governi di vari paesi stanno subendo, in realtà sono eseguiti dai servizi segreti imperialisti (CIA, Mossad, MI&…) e viene usata questa piattaforma fantasma (i cui membri credono che stanno facendo qualcosa) per nascondere la vera apaternità. E’ molto simile a quanto avviene con Al-Qaeda: il Mossad mette una bomba e velocemente incolpano Al-Qaeda.

Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA

4 commenti:

  1. Mi trovo d'accordo con questo articolo, soprattutto perchè alcune questioni sollevate equivalgono ai miei stessi ragionamenti. Ovvero:

    - Così come WikiLeaks non mi sconfiffera, perchè normalmente ciò che è scottante ( e non si tratta di bunga-bunga e simili, anche se a livello mondiale ) non va mai sui media, così anche questo Anonymous - come possiamo leggere nell'articolo - se avesse rappresentato una minaccia per il capitalismo transnazionale, i mass media occidentali... non gli avrebbero dato mai neanche un solo secondo di pubblicità, né avrebbero speso una sola goccia di inchiostro per esso, visto che sarebbe stato come buttare sassi contro i loro stessi conti bancari, qualcosa che mai faranno (potete starne certi)"

    - Così come WikiLeaks mi sembra "costruita", tra i tanti scopi, anche come arma per far abbattere una scure sul web, anche questo Anonynous mi fa pensare a tale finalità. L'articolo in questione dice bene, che Lo scopo di questa nuova operazione militare è chiara: da una parte si pretende allontanare i sospetti dell’intervento dell’Impero in atti di ingerenza contro i popoli .... e dall’altra parte, fornire il pretesto necessario per aumentare il controllo e la censura in rete, diventando il nuovo Al-Qaeda cibernetico, dato che Anonymous ha tutte le caratteristiche descritte come pericolose, dai governi occidentali, per la sicurezza degli stati"

    Ripeto: stesse conclusioni a cui anche io avevo pensato.

    Luca

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  2. Difficile dire se questi Anonymous facciano parte direttamente della CIA, o siano invece uno dei tanti gruppi di utili idioti che vengono facilmente "indirizzati" dai servizi segreti verso gli obiettivi voluti.

    La sostanza comunque non cambia, attaccando il sito del Venezuela la loro (debole) copertura è saltata.

    Inoltre, guardacaso, proprio ieri ho letto un articolo dove si diceva che gli USA si stanno preparando per le elezioni del 2012 nel Venezuela: stanno cioè addestrando le folle di utili idioti nell'arte delle classiche "twitter revolutions". Cercheranno di far scoppiare una guerra civile, come fecero in Iran, ma prevedo che proprio come fallirono nel 2009 con la "rivoluzione verde", falliranno anche nel 2012 in Venezuela, dove senza dubbio la stragrande maggioranza del popolo è "fedele" a Chavez.

    Ciao
    Riccardo

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  3. Riccardo, hai il link dell'articolo che citi? Grazie. :-)

    Vanesa

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  4. Guarda qui:

    http://www.chavezcode.com/2011/02/obama-requests-funding-for-venezuelan.html

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