5 dicembre 2010

LA RUSSIA LIMITA LE AMBIZIONI EGEMONICHE DELLA NATO

Nel nuovo contesto post-guerra fredda, la NATO, lungi dallo scomparire, come ha fatto il Patto di Varsavia, ha sviluppato nuovi "concetti strategici" nel 1991 e 1999. Dopo gli attentati dell’11-09 e con la guerra in Afghanistan si è estesa la zona di intervento fuori dallo spazio euro-atlantico definito dal Trattato del 1949. Era necessario ridefinire le missioni della NATO e ri-legittimare il suo ruolo. I capi di Stato riuniti nel 22° vertice della NATO a Lisbona (19-20 novembre), hanno approvato il “nuovo concetto strategico 2010-2011”. Hanno trattato anche due punti delicati: il ritiro dell’esercito dall’Afghanistan e lo scudo antimissile che gli USA pianificano di dispiegare in Europa.
di Pierre Charasse

“Il nuovo concetto strategico” riflette l’ambizione della NATO di rafforzare la sua vocazione mondiale, in nome dei valori “universali” della civilizzazione occidentale,anche in aree che non hanno nulla a che fare direttamente con la sicurezza militare e la governabilità degli “stati falliti”. Partendo da un catalogo di nuove minacce reali o supposte, il terrorismo, ma anche l' insicurezza delle fontie delle rotte di approvvigionamento energetico, le rotte marittime, i cyber-attacchi contro sistemi computerizzati o “infrastrutture vitali” dei paesi occidentali, la NATO ha ufficializzato il principio secondo il quale la sicurezza dei suoi membri dipende più da situazioni esterne alla zona euro-atlantica che da conflitti convenzionali in suddetto spazio.

Nella lista delle “nuove minacce” la NATO include le conseguenze del cambiamento climatico e di catastrofi ambientali, la scarsità di acqua e i rischi sanitari. La NATO si concede il diritto di intervenire nel mondo “dove e quando la sicurezza dei suoi membri lo esige”. Il nuovo concetto cancella la divisione tra la sicurezza interna e la sicurezza estera, tra minacce convenzionali e non convenzionali, e propone di mantenere le capacità militari convenzionali o nucleari “sufficienti, ma disegnate per proiettare le forze di dispiegamento veloce o lanciare “operazioni di spedizione” includendo azioni di “contro insurrezione”. Per questo propone un comando unico che potrebbe agire senza avere il consenso di tutti i membri. Cerca partenariati con stati non membri per agire come “soci prestatori della sicurezza” in teatri lontani dalla sua zona d’azione.

In piena crisi finanziaria e di bilancio, gli USA sono riusciti ad imporre ai suoi alleati una maggiore partecipazione nelle spese della NATO, includendo il finanziamento dello scudo anti-missile statunitense, stimato miliardi di dollari, quando in molti paesi la fine della guerra fredda ha permesso di ridurre le spese militari. Perfino la Francia, così gelosa della sua indipendenza, si è dichiarata disposta a partecipare al finanziamento del progetto statunitense, che beneficerà direttamente l’industria militare degli USA. Così, l’UE ha sepolto definitivamente qualsiasi possibilità di  avere una difesa autonoma dagli USA.

La riunione a Lisbona si è prolungata con un vertice Russia-NATO, che ha permesso al presidente Medvedev una brillante mossa nella grande tradizione diplomatica del Cremlino, rincongiungendosi al dibattito mondiale sulla sicurezza in nome dell’uguaglianza e ponendo limiti al trionfalismo occidentale. Quando la Georgia appoggiata da Washington si è lanciata contro la Russia nell' agosto del 2008, la potenza della reazione russa ha sconcertato gli occidentali e Mosca ha disegnato una “linea rossa” infliggendo una terribile sconfitta alla Georgia. Decisa a superare questo grave incidente provocato dall’Occidente, la Russia ha partecipato al vertice di Lisbona, ma in una posizione di forza, per chiedere alla NATO di moderare le sue intenzioni mondialiste.

Il presidente Medvedev ha chiarito le condizioni per una nuova relazione con l’Occidente: la NATO non può essere il poliziotto del mondo, le sue attività devono essere approvate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove la Russia e la Cina hanno il potere di veto.

La Russia si impegna a cambiare il suo atteggiamento nei confronti del progetto di scudo missilistico a condizione che il dispositivo sia limitato ad intercettare missili a breve e medio raggio, e che nessun paese, cominciando dalla Russia, sia l’obiettivo dichiarato di tale sistema. Ma gli esperti della NATO sostengono che l'Iran è la minaccia principale, cosa non condivisa dalla Russia, e che bisogna avere un alto livello di vigilanza nei confronti della Russia, cosa che complicherebbe seriamente il dialogo con Mosca. Per dare prova della buona predisposizione verso l’Occidente, la Russia ha proposto di collaborare con la NATO sull’Afghanistan, principalmente per facilitare il transito di materiale militare tramite il suo territorio Uno dei maggiori problemi è che la NATO non controlla tutta la rotta Kabul-Karachi dove passano i loro convogli e non vuole rischiare ulteriori perdite di materiale durante il ritiro delle truppe a partire dal 2011.
Che eleganza quella della Russia nell' evitare i suoi vecchi nemici in un ritiro senza vittoria nè gloria, la NATO, incapace di protegger i suoi convogli, sia umiliata dagli ribelli afgani e pahistani.
I paesi della NATO immersi nella crisi finanziaria, impantanati in Afghanistan e in Pakistan, pretendono di estendere il loro campo d’azione in tutto il pianeta. La Russia ha ricordato a Lisbona che c’è un’altra potenza nel mondo che ha il diritto e la capacità di fissare le nuove regole del gioco di fronte alle grandi sfide del XXI secolo.

1 commento:

  1. Il “Grande Gioco” e la conquista dell’Eurasia: verso uno scenario da III guerra mondiale?
    http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=713

    La marcia USA-NATO verso la Guerra e il “Grande Gioco” del 21° secolo
    http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?p=718

    m

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