25 maggio 2010

ANCHE IN TEXAS SI RISCRIVE LA STORIA

di Koldo Campos Sagaseta

Molto più comodo e pratico di fare la storia è scriverla. Specialmente quando la storia fatta risulta poco edificante e, lontano dall' assolverli, condanna i suoi artefici.
Riscriverla permette di aggiustare le virgole e i punti, omettere quei vari passaggi immorali, aggiungere  qua e là qualche opportuna fallacia….è un’altra forma di rifare la storia, che già nel tempo e i mascalzoni si impegneranno ad omologarla.
Così pensa e ha deciso il Consiglio Educativo del Texas che s’incarica di tracciare le linee guida secondo sulle quali i libri di testo in questo stato, devono reggersi.

Da adesso, i cinque milioni di alunni del Texas impareranno, ad esempio, che il conflitto in Medio Oriente si deve al tradizionale rifiuto arabo allo stato di Israele e che nulla è più urgente di allertare gli studenti sulle tante e perverse forme con cui gli organismi internazionali, l’ONU è uno di questi, cercano di affossare la sovranità degli USA.

La nuova storia trasforma l’imperialismo statunitense in “espansione”, conservando la parola imperialismo in quei casi nei quali un paese, che non siano gli USA, occupa economicamente e militarmente un altro. Trasforma anche, è un altro esempio della storia che si avvicina, Joseph McCarthy, quell' inquisitore con poltrona al senato che nel secolo scorso ha guidato la “caccia alle streghe”, in un cittadino esemplare, tra i vari incompetenti che c’erano, riuscendo a fermare l’infiltrazione di agenti comunisti nel proprio governo statunitense. Charles Chaplin è stato uno di questi.

Con nove voti contro cinque nel Consiglio, i libri di testo nel Texas non parleranno di Ted Kennedy, politico incerto e con certe velleità, per nulla affidabile, ma si potranno elargire elogi e riconoscimenti a presidenti come Ronald Reagan, al quale è soltanto questione di tempo sarà dedicato un  luogo nel Monte Rushmore, insieme a Washington, Lincoln, Roosvelt e Jefferson.

Un membro del Consiglio, Cynthia Dunbar, ha contribuito allo spirito che i nuovi libri di testo dovranno osservare, perché nessuno negli USA “terra cristiana governata da principi cristiani può leggere la storia senza rendersi conto che il Libro Santo e lo spirito del Salvatore sono stati i punti guida fin dall’inizio”.

“Abbiamo corretto lo squilibrio del passato e adesso abbiamo un curriculum che va direttamente al centro”, ha segnalato Don McLeroy, un altro membro del Consiglio.
Ed è mancato poco affinchè facessero centro. Una proposta che non è andata avanti è stata quella di nominare sempre il presidente Barack Obama come Barack Hussein, esercizio che non ha precedenti tra i presidenti del passato. E non ha avuto neanche successo, l’idea di eliminare qualsiasi riferimento sul “traffico di schiavi” ed usare al suo posto l’espressione “commercio triangolare dell’Atlantico”, che, come eufemismo, vincerebbe qualsiasi concorso.

Resta come consolazione il lamento della democratica Mavis Knight, che ha detto di “vergognarsi di quello che abbiamo fatto agli studenti ed insegnanti di questo stato”, e la certezza di sapere che non importa quante vecchie pagine squarcino la storia e quante nuove pagliacciate ne incorporino….la memoria vive e parla.

Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=106505

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