16 marzo 2010

La politica dell’ottimismo: Il reddito di Re Silvio cresce di 10 milioni


di Italo Romano
Oltre la Coltre

Questa é la storia del vecchio saggio della montagna e dell’importanza dell’ottimismo.

“All’arrivo dell’inverno, gli indiani preparano le provviste: un giorno gli indiani salgono sulla montagna per chiedere al vecchio saggio come sarà l’inverno. Questi risponde loro che sarà freddo e così loro tornano giù nella pianura e tagliano altri alberi per accatastare altro legno. Gli indiani salgono sulla montagna e giorno dopo giorno il vecchio saggio prevede un inverno sempre più freddo. Per reagire alle profezie del saggio che vive sulla montagna gli indiani fanno sempre più cataste di tronchi finché uno della tribù gli chiede come faccia ad essere così sicuro che l’inverno sarà tanto freddo.
Risponde il vecchio saggio: Guardo giù in pianura e vedo uomini che tagliano sempre più alberi e fanno cataste di legname“.


Voce narrante d’eccezione è niente di meno che Silvio Berlusconi. Siamo a fine 2008. Ha inizio la crisi e di rimpetto la campagna di ottimismo e amore del reuccio d’Italia.
Ad oggi, Marzo 2010, vediamo intorno a noi i risultati devastanti di una crisi ancora in atto e ancora lunga a finire. Crisi su crisi, perchè l’Italia era da anni che sprofondava nel dissesto economico dei suoi conti e nelle sabbie mobili delle sue politiche sociali.

In questi giorni sono stati resi noti dal Parlamento, in virtù della legge che impone la trasparenza delle ricchezze di senatori, deputati e cariche del governo. Parliamo delle dichiarazioni del 2009, per cui dei soldi guadagnati nell’anno 2008. La media si assesta tra i 100mila e i 150mila euro lordi l’anno.

Alla testa dell’aristocrazia parlamentare ovviamente vi è Re Silvio che con un imponibile assurdo di oltre 23milioni di euro (quasi 10 milioni in più rispetto all’anno precedente) ha sbaragliato la concorrenza. E’ dal 2003 nessuno riesce a soffiargli il primato. L’ultimo uomo a osare tanto fu Gianni Agnelli, ma economicamente si parlava ancora in lire, pensate voi…

Dietro il nostro premier in pectore, in seconda posizione, troviamo lo stilista Santo Versace (non ci facciamo mancare niente in Parlamento!) con un imponibile di oltre 5milioni di euro. A seguire Antonio Angelucci (quello dello scandalo della 25cliniche private nel Lazio), imprenditore ed editore (di “Libero” e “Il Riformista”) con 3,5milioni di euro.  Ai piedi del podio, in supina adorazione, troviamo la combriccola degli avvocati-parlamentari, gli avvocati più in voga del momento, tirapiedi e protettori di potenti: Giuseppe Consolo con 2,5milioni di euro, Niccolò Ghedini (avvocato di sua eccellenza Re Silvio) con più di 1,3milioni di euro, Donato Bruno con quasi 1,3milioni di euro e Giulia Bongiorno (avvocato di Andreotti, Cragnotti, Vittorio Emanuele di Savoia etc.) con oltre 1,2milioni di euro.

Tutta gente del Pdl. Ricchezza e potere, un binomio indissolubile. L’unico paperone del Pd è Umberto Veronesi (noto chirurgo milanese), che si assesta al sesto posto in classifica con un imponibile di tutto rispetto di quasi 1,7milioni di euro.

La classifica dei leader politici è la seguente:

1)Silvio Berlusconi 23milioni di euro

2)Antonio Di Pietro 193mila euro

3)Umberto Bossi 156mila euro

4)Pier Luigi Bersani 150mila euro

5)Pier Ferdinando Casini 123mila euro

Morale, ad essere ottimisti con il culo ben saldo su poltrone d’oro è facile. Ma migliaia di italiani hanno redditi quasi pari a zero. Senza lavoro, senza dignità, senza futuro. Oltre il danno la beffa, in questi giorni le televisioni stanno mandando in onda una serie di spot televisivi vomitevoli di Banca Intesa San Paolo. “In Italia c’è chi lotta per i propri sogni, noi siamo al tuo fianco“, vi è scritto in fondo ad ogni spezzone pubblicitario. Si, perchè nel Bel paese lavorare è diventato un’utopia, non più un diritto, ma una chimera sempre più irraggiungibile. Loro finanziano i nostri sogni ma vogliono in cambio tutta una vita di sacrifici, per rimpinguare i loro luridi conti bancari. Questa serie di spot sull’ottimismo è il peggio che la televisione abbia mai partorito. Un insieme di subdolo linguaggio pubblicitario e struggenti emozioni stile fiction. Cocktail perfetto per arrivare a sfiorare le umane corde dell’emotività.

Re Silvio concluse la sua storiella dell’ottimismo dicendo che “le profezie si avverano da sole e io non ho mai visto un pessimista ottenere buoni risultati. È perciò che bisogna continuare ad essere ottimisti“.

Esistono però i falsi profeti e quindi false profezie. Come coloro i quali seguendo un progetto ben studiato, nei meandri della storia, hanno tramato e cospirato, illudendo le masse che questa specie di democrazia sia il migliore dei governi possibili. Negare l’evidenza, affermare che l’Italia non è in crisi, è sintomo di fanatica idiozia o di costruita falsità.

Loro si, son falsi profeti, artisti di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di clemenza, perseguendo fini interessati. Trafficanti di conoscenze per il loro tornaconto personale, essi simulano virtù che non hanno e con questa finzione ingannano chi non li conosce.
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”(Mt 7,15-16). Secoli fa uomini savi smascherarono il misfatto. Oggi gente stupida subisce gli abusi di potere, addirittura ponendosi a difesa, a spada tratta, del dittatorello di turno.

L’ottimismo non si predica a parole, ma si rende reale attraverso azioni concrete. Altrimenti è pura propaganda, esile demagogia, falsa democrazia, sfacciato populismo e un insieme di oscenità decorate di sofismi, atti a ingannare le masse.

Gente sveglia, ci prendono per il culo! Con 10milioni di euro all’anno in più ogni anno chi non sarebbe ottimista? La strategia dello struzzo serve a poco. Di questo passo seguiremo, ben presto, a ruota la Grecia.

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)