23 novembre 2009

IL RUOLO CHE GLI USA HANNO DATO ALLE LORO BASI IN COLOMBIA

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di Romulo Pardo Silva


I documenti del Pentagono sono stati nascosti per diffondere solo qualche reazione. Chavez parla di guerra, il Brasile propone un monitoraggio internazionale delle frontiere, che Uribe si comprometta nel limitare in Colombia la Forza Aerea nordamericana……sono distrazioni intenzionali sul problema. Gli obiettivi che seguono gli USA in Colombia consistono in una “Strategia sud americana. Libro Bianco, Commando di Mobilità Aerea (AMC)”….che è stata pubblicata nella pagina ufficiale del Comando Sud, e in un documento che il Dipartimento della Forza Aerea ha inviato al Congresso statunitense (1). Non ci possono essere dubbi su questo.


In questo rapporto della Forza Aerea Degli Stati Uniti si afferma: La base militare in Colombia “garantisce l’opportunità di condurre operazioni…in tutta l’America del Sud”. Palanquero “ci dà un' opportunità unica per le operazioni di spettro completo in una sub-regione critica del nostro emisfero, dove la sicurezza e la stabilità sono sotto la costante minaccia di insurrezioni….(e) i governi anti-americani…”- “La sua collocazione centrale è nella portata delle aree di operatività…nella regione…L’intenzione è...migliorare la capacità degli Stati Uniti di rispondere rapidamente ad una crisi ed assicurare l’accesso regionale e la presenza statunitense…Palanquero aiuta con la missione di mobilità perché garantisce l’accesso a tutto il continente del Sud America con eccezione di Cabo de Hornos…” “…aumenterà anche la nostra capacità di condurre operazioni d’ intelligence, spionaggio e riconoscimento…e aumenterà le nostre capacità di realizzare una guerra veloce”. Questi obiettivi regionali si inquadrano nella strategia dell’Impero globale. “Il Segretario della Difesa (Donald Rumsfeld) postulò allora (2002) che gli Stati Uniti dovrebbero sostenere il loro processo di trasformazione militare a partire dalla premessa che le guerra del XXI secolo avrebbe richiesto un incremento nelle operazioni economiche, diplomatiche, finanziarie, della polizia e dell’intelligence, allo stesso modo che nelle operazioni militari palesi e segrete;…la formazione di alleanze dove la missione da fare deve essere quella che in fin dei conti determini la formazione della stessa; lo sviluppo di azioni preventive, portando la guerra fino dove si trovi il nemico; portare alla percezione del nemico che gli Stati Uniti sono disposti ad usare qualsiasi mezzo o fine per sconfiggerlo...; l’importanza che giocano le operazioni via terra e l’aumento delle campagne aeree; e finalmente, informare il paese su quello che gli USA fanno”. (2)


Seguendo questa politica informata, gli Stati Uniti realizzano le loro operazioni di spettro completo in Sud America. L’installazione di sette basi militari in Colombia; la negoziazione di basi in Panamà; la campagna di diffamazione contro il presidente Chavez; l’appoggio diplomatico, economico, militare, mediatico dei “golpisti” del Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Honduras, il finanziamento ai partiti oppositori nei paesi dell’ ALBA; il blocco o intento di destabilizzazione di Cuba; la partecipazione in colpi di Stato per biancheggiare dopo elezioni manipolate,
come previsto in Venezuela nel golpe del 2002 e come si sta preparando adesso in Honduras; l’infiltrazione di paramilitari colombiani in Venezuela; l’alleanza con politici narcoparamilitari… Questa finalità evidente è denunciata con forza da determinati governi latino americani. Il presidente Chavez è molto chiaro. Le basi rappresentano una minaccia per tutta la regione e direttamente per il Venezuela. “Quelle sono basi dell’intelligence, in primo luogo di spionaggio, dalle quali si pianificheranno invasioni, bombardamenti, si pianificheranno atti di guerra sotto il nostro naso, loro pianificheranno qui, accanto, come bombardare Caracas, come lanciare le loro bombe su punti nevralgici venezuelani, sulle raffinerie, sulle linee di trasmissione elettriche (….) sulla diga del Guri, sui posti di comando della Forza Armata, loro pianificheranno il modo con il quale aspireranno a neutralizzare i nostri aerei da combattimento”, ha avvertito chiamando militari e civili a prepararsi ad una guerra.

Il presidente Evo Morales rifiuta le basi dell’ Impero in Colombia perché dice che sono per controllare, far cadere i governi democratici e saccheggiare le risorse naturali dell' America Latina. In Bolivia le riserve per altri 150 anni di gas, di ferro per altri 85 anni e forse il litio. Di fronte al pericolo Morales ha ordinato di comprare armi in Russia.
Il presidente Daniel Ortega del Nicaragua sostiene che le basi sono enclavi di guerra che minacciano tutti i popoli del continente. Ha ricordato che la nordamericana in Palmerola, Honduras, è servita per fare la guerra al Nicaragua negli anni '80, la base che hanno usato per il sequestro del presidente Zelaya. Fidel Castro scrive che l’ accordo firmato da Uribe equivale ad annettere la Colombia agli Stati Uniti, che è una minaccia per i paesi del Centro e del Sud America e intende inviare i colombiani a lottare contro i loro fratelli boliviani e dell’ ALBA. L’Ecuador ed il Brasile invece non considerano i documenti ufficiali nordamericani. Il Parlamento dell’ Ecuador rifiuta le basi e chiede agli Stati Uniti la garanzia di non usare le sue forze contro altre nazioni della regione. Il suo ministro della Difesa, titolare del Consiglio della Difesa di Unasur, vuole che questo organismo insista nella richiesta di un summit con Obama perché spieghi la presenza del suo esercito nelle sette basi. Il presidente del Brasile chiede la garanzia che le operazioni della base sono per tutelare solo i problemi interni della Colombia. Altri governi regionali preferiscono fare silenzio. Le persone che controllano il potere negli USA sanno che la crisi strutturale del capitalismo significherà la caduta totale dell’ordine attuale e si prepara per controllare a suo favore le risorse della Terra. Le sette basi hanno questo obiettivo. Ma la storia non si ferma e ci sono governi e popoli disposti ad opporsi, come lo fanno oggi fuori dalla regione, gli iracheni, afgani, pakistani, palestinesi, iraniani, per costruire un altro mondo.

NOTE
(1)
Programma di Costruzione Militare. Anno Fiscale 2010. Finanziaria. Dati di Giustificazione consegnati al Congresso. Maggio 2009. Vedere Eva Golinger.

http://www.centrodealerta.org/documentos_desclasificados/traduccion_del_documento_de.pdf

(2)
Vedere Alejandro Torres Rivera http://www.rebelion.org/noticia.php?id=95210


Fonte:
http://www.visionesalternativas.com/index.php?option=com_content&task=view&id=45685&Itemid=1

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa

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