2 settembre 2009

MILITARIZZAZIONE IMPERIALE: CHE COS' E' IL SUMMIT DELL'UNASUR

Guardata in una prospettiva strategica e realista, il summit dell' UNASUR in Argentina, può considerarsi (senza dubbio) una farsa politica: I 12 paesi che si sono riuniti con una posizione critica verso la “militarizzazione USA” della Colombia, sono membri attivi del dispositivo di controllo militare statunitense della regione attraverso Il loro inserimento organico nella guerra contro “il narcoterrorismo”, spinto e coordinato dal Comando Sud degli Stati Uniti.

di Manuel Freytas

Riassumendo, i paesi dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) che denunciano la presenza militare degli Stati Uniti in Colombia come un fuoco di “ conflitto regionale”, hanno i loro eserciti, poliziotti e servizi dell’Intelligence integrati ( a livello operativo e strategico) all’ipotesi della “guerra controterrorista” con la quale gli Stati Uniti giustificano la loro azione militare nella regione.
La strategia USA del controllo economico, politico e sociale dell’America Latina, si complementa con la struttura operativa di controllo militare nel quale si inseriscono – come dei satelliti- i governi, le forze armate e la polizia di tutta la regione che opera sotto l’azione coordinata dei piani degli Stati Uniti per l’America Latina.
Tutti gli eserciti e la polizia locale, senza eccezioni (tranne Cuba), si allineano attualmente alle tre grandi ipotesi di conflitto disegnati dal Comando Sud per tutta la regione: La Guerra contro il Terrorismo, guerra contro le “droghe” e guerra contro il “crimine organizzato”.
Per quanto riguarda l’aspetto politico, i governi dell’UNASUR (sia di sinistra che di destra) si reggono su due principi dottrinali basici stabiliti dal Dipartimento di Stato USA nella regione:
1) difesa serrata del “sistema democratico” come quadro di regolamentazione politica e sociale a livello regionale
2) Programmi di lotta contro il “terrorismo”, il “narcotraffico” e il “crimine organizzato”, attraverso convegni di cooperazione sottoscritti con Washington.

C’è un esempio più recente: martedì scorso, il Governo dell’Ecuador ( presidiato dall’antimperialista Rafael Correa) e gli Stati Uniti hanno sottoscritto a Quito, vari accordi di cooperazione per la lotta contro il narcotraffico, il crimine organizzato ed il delitto transnazionale, come ha informato la stessa cancelleria dell’Ecuador.
Incredibilmente (e rilevando un doppio discorso politico) questi strumenti di cooperazione si sottoscrivono in un momento nel quale gli USA mettono a punto la creazione definitiva ( richiesta con esigenza dal governo di Correa) di una base militare di vigilanza antinarcotici (FOL, la sua sigla in inglese) che si manteneva da 10 anni nella città di Manta.
Le nuove ipotesi di un conflitto regionale e le coordinate di controllo- militare- strategico si tracciano a partire della strategia globale della “guerra contro il terrorismo”, che sostituisce nella logica dottrinaria imperiale la “guerra al comunismo” degli anni 70 e dell’era di Reagan in LatinoAmerica.

Con questi presupposti, il Comando Sud attraverso la sua Strategia di Sicurezza e Cooperazione (Theater Security Cooperation Strategy) ha integrato (eccetto Cuba) tutti i governi e forze armate della regione nel suo disegno strategico continentale orientato a preservare la “sicurezza” e la “governamentabilità democratica” della regione.
In questo modo ed a partire dell’amministrazione Bush , si è prodotto il nuovo inserimento operativo livellato delle forza armate, la polizia ed i servizi dell’Intelligence regionali nella strategia di “guerra contro il terrorismo”, combattere il “narcotraffico” ed il “crimine organizzato” in base ai piani operativi e ipotesi di conflitto elaborati dal Comando Sud (Pentagono) e la CIA ( intelligence estera degli USA), strumentati attraverso convegni militari ed economici dei governi con Washington.
Sulla base di questa nuova ipotesi di conflitto regionale, tutti gli eserciti e polizia regionale partecipano ( in modo non uguale o combinati) a esercizi militari periodici con le forze del Comando Sud, ed i suoi ufficiali, sia a livello intermedio come dello stato maggiore, vengono allenati da esperti militari e dall’Intelligence USA.
Anche se non partecipano di nessun esercizio militare congiunto con il Comando del Sud, le forze armate, polizia ed i servizi di Intelligence del Venezuela si integrano al quadro operativo della guerra contro il “narcoterrorismo” e il “crimine organizzato”, stabiliti come l' unica ipotesi di “nemico regionale”, a partire dalla sua elaborazione strategica della DEA, CIA, FBI e Comando Sud degli USA.

In altre parole, nessun esercito nè polizia dei paesi che integrano l’UNASUR contano con una ipotesi autonoma di conflitto contro un “nemico proprio” ma si mobilizzano in modo addottrinato e operativamente nel quadro della guerra controterrorista che gli Stati Uniti utilizzano come argomento per le sue strategie di controllo geopolitico e militare della regione.
La strategia del controllo militare con la “guerra antiterrorista” agisce come il sostegno chiave della dominazione economica, politica e sociale degli Stati Uniti in America Latina.
In questo scenario, qualsiasi ricerca obiettiva (e realista) sul processo di sviluppo dell’attività militare e degli apparati di sicurezza dell’America Latina lancia invariabilmente la seguente conferma: Gli eserciti, polizia e i servizi dell’Intelligence dei paesi regionali (tranne Cuba e parzialmente il Venezuela) mantengono ( in diversi gradi di sviluppo) relazioni di cooperazione militare, allenamento, provvigione di armi e di tecnologia con il Comando Sud degli USA.
D’accordo con i propri dossier del Comando Sud, ufficiali latinoamericani (sia militari che di sicurezza e intelligence) eseguono corsi di “specializzazione” in più di 100 istituzioni militari e dell’Intelligence degli Stati Uniti.
Praticamente, tutti gli ufficiali dello stato maggiore che oggi comandano gli eserciti e la polizia regionale ( tranne Cuba) hanno ricevuto una formazione militare e di indottrinamento negli Stati Uniti, come parte dei convegni stabiliti tra Washington ed i paesi che fanno parte della guerra contro il “narcoterrorismo”.
L’obiettivo principale di questi corsi specializzati è orientato a “dis-nazionalizzare” ideologicamente i militari dai paesi del continente, e di formarli sotto presupposti operativi e dottrinari funzionali ai piani USA di controllo militare strategico dell’ America Latina.

Perché si capisca: Tranne Cuba, le forze armate e la polizia dell’America Latina non hanno una dottrina, una strategia e un' ipotesi di conflitto proprio (come Stato Nazionale), i suoi comandi si sottopongono alle strategie operative “controterroriste” disegnate dal Comando Sud ed i suoi ufficiali si allineano in dottrine e addestramenti in funzione ai piani di controllo militare degli Stati Uniti.
Cioè, nessuna forza armata regionale- meno Cuba- mantiene una posizione indipendente nè ha un' ipotesi di conflitto alternativa al decalogo militare e dottrinario di Washington in America Latina.
Presa da un altro angolo, le forze armate continentali (allo stesso modo che i governi regionali) sono strutture militari, allenate, armate e controllate dalla macchina militare dell’Impero statunitense. Funzionalmente, sono satelliti operativi del Comando Sud.
Nel quadro di questi convegni di “cooperazione militare” (nella lotta contro il narcoterrorismo ed il crimine organizzato), il Comando Sud, la Cia, FBI e la DEA e altre agenzie USA, mantengono delegazioni nelle forze armate, polizia e servizi dell’Intelligence di tutti i paesi- tranne Cuba e parzialmente Venezuela.
Di questi programmi d’inserimento nella strategia militare degli Stati Uniti, non sono esenti- paradossalmente- gli stessi paesi dell’UNASUR che oggi (sia da sx che da dx, criticano e rifiutano in un atteggiamento farsesco l’installazione di nuove basi militari USA in Colombia.
In termini di realtà concreta e verificabile, risulta assurdo, privo di senso, che un summit di governi allineati funzionalmente alla strategia militare USA nella regione, si riunisca per criticare e mettere in allerta sul “pericolo militarista” che comporta la presenza dell’esercito statunitense in Colombia.

La stampa e gli analisti del sistema, che coprono sistematicamente la struttura militare di dominio imperiale nella regione, presentano drammaticamente il summit come la ricerca di risoluzione di un conflitto tra la Colombia ed il Venezuela in base ai convegni militari Bogotà-USA
Che i paesi dell’UNASUR, tra i quali si distacca il Cile ( alleato militare e privilegiato degli USA), il Brasile (socio regionale strategico degli Stati Uniti), l’Argentina (con la sua FFAA –forze armate- e polizia assimilate completamente al Comando Sud), si riuniscano per discutere del “pericolo militare”degli Stati Uniti nella regione, è un’assurdità che non resiste a nessun analisi.
Si tratta soltanto di una messa in scena, di uno show mediatico per intrattenere a incauti ed ignoranti (incluso giornalisti e analisti) che non conoscono come funziona la strategia e macchinario totalizzatore di dominio imperiale in America Latina.

Fonte: http://www.iarnoticias.com/2009/secciones/contrainformacion/0057_unasur_de_que_se_trata_28agos09.html

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

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