3 settembre 2009

ELEZIONI AFGANE: IL RISULTATO NON IMPORTA...

PERCHE'? GLI STATI UNITI HANNO OSTACOLATO E NON SUPPORTATO LA DEMOCRAZIA
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/esteri/200908images/karzai01g.jpg

di Murray Dobbin

“La storia si ripete, prima come tragedia e dopo come farsa”
Karl Marx

Le elezioni presidenziali afgane risulteranno essere semplicemente irrilevanti. Gli Stati Uniti, la cui arroganza imperiale lo fa diventare ignorante verso altre culture e società, hanno invaso l’Afghanistan con lo scopo dichiarato di eliminare Al–Qaeda (vi ricordate, le poche centinaia di fan di Osama Bin…? come si chiamava?). Facendolo, hanno ripetuto la stessa arroganza cieca dei loro predecessori imperiali, i britannici e i sovietici.

Entrare è stato facile. Uscire sotto le loro stesse condizioni- con un governo pro-occidentale credibile e stabilito- è quasi impossibile.

Ironicamente ( gli imperialisti tendono a non avere senso dell’ironia), gli Stati Uniti hanno trasformato la loro sconfitta in Afghanistan in una certezza virtuale per aver interferito prima della creazione dei mujhideen come una forza di combattimento antisovietica. Facendolo, gli Stati Uniti hanno alzato a priorità politica e culturale il tipo di fondamentalismo islamico oppressore e violento che fino ad allora non era mai stato una caratteristica dominante della vita in Afghanistan.

Nella loro zelo di liberare una regione dall’influenza sovietica, gli Stati Uniti hanno convertito l’Afghanistan in un paese che sborda in armi e quando sono queste e i proiettili quelli che governano, le elezioni si trasformano in una barzelletta. Gli Stati Uniti si sono svegliati lentamente di fronte al grottesco pantano nel quale si sono messi e si supponeva che le elezioni presidenziali sarebbero state la chiave per una strategia di uscita di cui hanno un disperato bisogno. Ma questa è pura fantasia. Non esiste una strategia di uscita, a meno che non sia possibile vedere l'ultimo elicottero americano, con gli afgani disperati chiedono a gran voce di salire a bordo, alzando il piede dal tetto dell'ambasciata americana. Che è stata l'uscita degli Stati Uniti eventuale "strategia" in Vietnam. E può essere l'unica disponibile qui.

Se questa immagine vi causa problemi, considerate il fatto che l’umiliante ritirata dal Vietnam era cominciata con una diminuzione drammatica nel sostegno politico alla guerra- precisamente quello che succede negli USA. Due sondaggi recenti hanno rivelato che la maggior parte degli statunitensi pensano che questa guerra non vale la pena di essere combattuta. Quasi il doppio vuole una diminuzione delle truppe di fronte a quelli che sostengono l' impegno di Obama ad aumentarle. Per un margine di due a uno, gli statunitensi non credono che l’elezione porterà ad un “governo effettivo”. Quasi la stessa quantità di persone crede che gli Stati Uniti stiano perdendo la guerra la stessa che crede che la stia vincendo, nonostante la complicità dei media e la manipolazione delle pubbliche relazioni da parte della Casa Bianca.

Dittatori buoni sono difficili da trovare.

La mancanza di una strategia fattibile di uscita per gli Stati Uniti è vincolata direttamente al vero motivo di questa invasione e la sua continua occupazione: il bisogno di avere un regime pro-USA a Kabul per sostennere il loro obiettivo di controllare la fornitura di petrolio e gas in Oriente Prossimo. L’uscita senza un regime simile è considerato come inaccettabile. Si è pensato che Hamid Karzai avrebbe giocato quel ruolo e per Jack Warnock, autore di “Creating a Failed State: The U.S. and Canada in Afghanistan” (Creando uno stato fallito: Stati Uniti e Canada in Afghanistan”), Karzai venne imposto alla conferenza di Bonn realizzata a novembre del 2001. Anche i delegati scelti scrupolosamente dagli Stati Uniti si sono negati a dare un solo voto a Karzai come presidente dell’Amministrazione ad interim. La stragrande maggioranza votò per Abdul Satar Sirat , “che rappresentava gli afgani che volevano una monarchia costituzionale come l’avevano sotto la Costituzione del 1964”, ha scritto Warnock. Le minacce degli Stati Uniti di ritirare tutti i finanziamenti per il futuro governo hanno portato la conferenza a cambiare a malincuore idea e ad accettare l’elezione di Karzai. E' stato la fine di un reale impegno a favore della democrazia degli Stati Uniti

Al posto di una monarchia costituzionale, con un governo parlamentare, l’ Afghanistan ha ottenuto una Repubblica con quasi tutto il potere in mani del presidente. Per assicurare che non ci fosse un controllo virtuale sui poteri del presidente, la costituzione proibisce la partecipazione di partiti politici nelle elezioni generali: solo individui possono competere per gradini e non è permesso che venga mostrata la loro iscrizione ai partiti nelle schede. Inoltre, si proibisce effettivamente che si presentino candidati di partiti secolari dato che la nuova costituzione ( mai vista dal pubblico afgano prima che fosse approvata dall’Amministrazione Interna) rende illegale tutta politica che contraddica la “sacra religione dell’Islam”.

“Grave deterioramento”

Manipolando il processo costituzionale e le regole delle elezioni democratiche, gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO puntano ad assicurare che nessun governo nazionalista, secolare, arrivasse un giorno al potere. Perché? Perché sarebbe praticamente sicuro che un tale governo si sarebbe opposto ai disegni imperiali per l’Afghanistan. Ma il prezzo pagato dagli Stati Uniti è stato la certezza virtuale che qualsiasi governo che avesse il potere sotto le regole degli USA dipenderebbe dai signori della guerra e della droga che riempiono il vuoto lasciato dalla società civile inesistente- Sarebbe anche, chiaramente, un governo caratterizzato dalla corruzione incontrollata e l’incompetenza totale, incapace di somministrare servizi alla gente ed ugualmente incapace d’inspirare i soldati e la polizia nel combattimento contro i talebani.

Gli Stati Uniti, come nel Vietnam, hanno due obiettivi che si escludono a vicenda e contraddittori in Afghanistan ed il conflitto tra di loro continuerà a dissanguare gli Stati Uniti finanziariamente e psicologicamente, uccideranno mille altri innocenti afgani, soldati statunitensi e canadesi e creeranno precisamente i terroristi che la loro teorica guerra dovrebbe eliminare. Con il fine di mantenere un livello di sostegno pubblico sufficiente per giustificare la loro ridefinizione altamente personale di questa guerra “guerra buona”, Obama deve essere capace di dimostrare i veri progressi tra i fronti della democrazia ed il progresso sociale. Solo un governo genuinamente nazionale e secolare potrebbe farlo. Ma i predecessori di Obama hanno reso impossibile letteralmente questo compito.

L’uscita democratica è stata inchiodata e sepolta. E precisamente questo fine settimana il capo dello Stato Maggiore degli Stati Uniti, Micheal Mullen, ha rilasciato alcune interviste alla televisione rivelando la situazione è “grave e si deteriora”.

Cercava di ammorbidire l'opinione pubblica statunitense per una richiesta di un aumento, molto superiore, di soldati rispetto a quelli già accordati- precisamente mentre gli statunitensi dicono, due su uno, che il governo dovrebbe ridurre quella quantità.

Il generale Mullen non ha detto di quanti soldati ci sarà bisogno per “il compito”. Ma forse vorrebbe tornare ad un anno fa quando il suo collega, il generale Dan McNeill, ex comandante delle forze degli Stati Uniti e della NATO in Afghanistan, aveva dichiarato che 400.000 soldati sarebbero necessari per pacificare l'intero paese.

L’esercito degli Stati Uniti non potrebbe procurarsi questa quantità anche se glie lo chiedessero. L’uscita della vittoria militare non esiste.

Attendono finchè parta un altro elicottero….

Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=14961

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

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