1 giugno 2009

LA GUERRA AL TERRORISMO E AI DIRITTI UMANI PUO' CONTINUARE...

di Ferdinando Calda

Sotto l’amministrazione del guerrafondaio Bush eravamo abituati alle periodiche rivelazioni della stampa su testimonianze e documenti, sfuggiti alla censura presidenziale, che raccontavano i crimini dei soldati Usa in Iraq e Afghanistan. Una volta eletto, il nuovo inquilino della Casa Bianca, il democratico Barack Obama, aveva promesso un’inversione di tendenza, ma dopo pochi mesi assistiamo all’ennesimo dejavù.

Questa volta è il Daily Telegraph a rivelare il contenuto di alcune foto che raccontano soprusi e abusi sessuali ai danni dei detenuti di Abu Graib. Nelle immagini si vedrebbero, tra le altre cose, un soldato americano che stupra una prigioniera, un interprete che violenta un ragazzo, violenze sessuali praticate con oggetti vari, fra cui un manganello, del filo elettrico e un tubo fosforescente. E ancora, una donna a cui vengono strappati i vestiti perché mostri il seno. Foto che Obama aveva vietato di pubblicare, facendo marcia indietro su una sua precedente decisione.

Ad aprile scorso, infatti, un’associazione per i diritti umani, l’American Civil Liberties Union, vinse una causa nella quale si chiedeva la pubblicazione di documenti e foto riguardanti gli abusi sui detenuti nelle carceri segrete della Cia. In quell’occasione, Obama annunciò con enfasi che avrebbe acconsentito alla richiesta del tribunale e fece pubblicare alcuni memorandum che descrivevano i duri metodi di interrogatorio attuati dagli agenti della Cia. In realtà si trattava di informazioni già note alla stampa (come l’utilizzo del famigerato waterboarding o il ricorso alla privazione del sonno) e, ad ogni modo, Obama si affrettò a garantire l’immunità a tutti gli agenti della Cia implicati nelle torture. Tuttavia il presidente presentò la sua decisione come il segno tangibile di un cambiamento rispetto all’amministrazione Bush.

Ben presto, però, Obama ha ceduto alle pressioni dei vertici militari e ha vietato la pubblicazione di foto che, a suo dire, avrebbero messo in pericolo la sicurezza delle truppe statunitensi.
“Queste foto – racconta al Daily Telegraph l’ex generale Antonio Taguba, ritiratosi dall’esercito statunitense nel 2007 – mostrano torture, abusi, stupri ed ogni tipo di atti indecenti”. Nel difendere la decisione di Obama di vietarne la pubblicazione, il militare, che nel 2004 condusse un’inchiesta su quanto accaduto nel carcere di Abu Graib, afferma che “la sola descrizione del contenuto delle foto è abbastanza orribile, credetemi”. Le foto riguardano fatti commessi ad Abu Graib, ma anche in altre sei carceri della Cia. Strutture che Obama ha già deciso che continueranno a servire per “detenere le persone a breve termine”.
La guerra al terrorismo (e ai diritti umani) può continuare.

Fonte: Rinascita.info

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