29 aprile 2009

ABBIAMO BISOGNO DI UNA NUOVA INTERNET?

Commento di Cubadate:

Il New York Times recentemente ha confermato quello su cui stiamo mettendo in allarme da mesi: gli Stati Uniti hanno praticamente in lista una nuova internet, che funzionerà parallelamente a quella che conosciamo oggi e che finirà col sostituirla. Un progetto conosciuto con il nome di "Clean Slate" (piazza pulita).

La Fondazione Nazionale per la Scienza ha finanziato con delle cifre milionarie una rete sperimentale conosciuta come Ambiente Globale per le Innovazioni di Reti (Global Environment for Network Innovetions GENI), con il sostegno di svariate università, il Dipartimento della Difesa e anche l'UE, che hanno appoggiato le ricerche con un programma conosciuto come Ricerca e Sperimentazione Futura di Internet (Future Internet Research and Experimentation, FIRE).

La nuova rete funzionerebbe parallelamente all' attuale Internet e la sostituirebbe dopo, o forse alcuni aspetti della ricerca si applicherebbero ad una ristrutturazione dell'architettura esistente. Questo significherebbe un colpo mortale per le economie più deboli, per le voci alternative al modello egemonico e al principio di neutralità d'internet, opposta ad una rete doppiamente standard: una per i ricchi e un'altra per i poveri.


Se gli Stati Uniti impongono una nuova architettura in internet, bisognerà prepararsi per gli affari che si produrranno tra gli sviluppatori e le alleate trasnazionali, che imporranno la censura, la manipolazione dei programmi e il monopolio dei servizi informatici del navigare in Rete. Un colpo mortale, anche, al libero software e alla sovranità teconologica.

Per continuare riportiamo l'articolo pubblicato lo scorso 15 febbraio sul New York Times: Do We Need a New Internet?

Due decenni fa, uno studente di 23 anni dell'Università di Cornell disarmò la rete d'internet attraverso un semplice programma di software che passò in modo sorprendentemente veloce da un pc ad un altro, bloccando l'allora minuscola rete nello spazio in poche ore.
Il programma era stato disegnato per essere un "Kilroy Was Here"(Kilroy è stato qui) digitale, un fungo cibernetico che passeggerebbe discretamente in rete. Però, un errore nella programmazione lo convertì in un antenato dell'arrivo di un ciberspazio più incerto, convertendolo più in un riflesso del caos e del conflitto che regnano nel mondo fisico che in un rifugio utopico degli stessi.

Da allora, la situazione è molto peggiorata.
Come se tutto ciò non bastasse, c'è un credere sempre più grande tra gli ingenieri e gli esperti in sicurezza riguardante la scorrevole natura della sicurezza e privacy in internet. Si è arrivati a considerare che l'unico modo per poter risolvere questo problema è ricominciando d'accapo.
Ancora si dibatte sulla forma che la nuova internet potrebbe assumere, ma un' alternativa sarebbe, effettivamente, quella di creare una "comunità chiusa" nella quale gli utenti scambierebbero il loro anonimato e alcune libertà in cambio di sicurezza.

Attualmente questa è la situazione per molti utenti di internet, impiegati di imprese o di governi. Man mano appaiono nuove reti e più sicure, Internet come è oggi potrebbe finire con l'essere " il cattivo quartiere" del ciberspazio, nel quale uno entrerebbe sotto la sua responsabilità e rimanendo vigile.

"A meno che non siamo disposti a richiederci cosa è internet oggi", afferma l'ingegnere di Stanford, Nick McKeown, coinvolto nella creazione di una nuova internet, "semplicemente stiamo aspettando una serie di catastrofi pubbliche".
Dalle quali si è stati molto vicini l'anno scorso, quando un programma di un distruttivo software, apparentemente sparso da una banda criminale dell'Europa dell'Est, è apparso bruscamente dopo aver superato le più forti ciber-difese del mondo. Conosciuto come Conficker, velocemente aveva infettato più di 12 milioni di pc, distruggendo tutto quanto era nel suo cammino, dal sistema informatico di un ospedale ad un attacco coordinato.

"Se cercassimo una Pearl Harbor digitale, proprio adesso abbiamo quelle barche giapponesi che si stanno dirigendo in gruppo verso di noi all'orizzonte", afferma Rick Wesson, direttore esecutivo del Support Intelligence, una impresa di consulenza informatica.
I disegnatori originali di Internet non hanno mai previsto che un giorno la rete che avevano creato avrebbe supportato tutte le comunicazioni e il commercio nel mondo. Si è data poca importanza alla sicurezza.

"Sotto molto aspetti è probabile che si stia peggio che 20 anni fa, perchè si è speso tutto il denaro per mettere delle pezze al problema attuale invece di fare un'investimento nel ridisegnare la nostra infrastruttura." E' l'opinione di Eugene Spafford, direttore esecutivo del Centro per l'Educazione e la Ricerca sulla Garanzia e Sicurezza dell'Informazione nell'Università di Purdue, in Indiana e pionere nella ricerca sulla sicurezza in internet.
Nonostante esista una prosperosa industria della sicurezza informatica mondiale, che si vuole arrivi ai 62.000 milioni di euro d'entrate il prossimo anno, e che nel 2002 la stessa Microsoft cominciasse a cercare di miglorare la sicurezza dei suoi programmi, la sicurezza in internet continua a deteriorarsi.

Perfino le reti militari meglio equipaggiate hanno dimostrato di essere vulnerabili. A novembre, il comando militare degli States a carico della guerra in Iraq e Afghanistan, ha scoperto che le sue reti informatiche erano state infette di proposito con programmi che potevano permettere uno spionaggio devastante.
Questa è la ragione per la quale scienziati armati con dollari federali per l'investigazione e che lavorano in collaborazione col settore, stanno cercando di decifrare qual'è il modo migliore per ricominciare. A Standford, dove sono stati disegnati i protocolli del software dell'originale internet, gli investigatori stanno creando un sistema che renda possibile far slittare in modo inosservato una rete più avanzata sotto l'attuale internet. Alla fine dell'estate comincerà a funzionare in 8 università.
L'idea è quella di costruire una nuova internet molto più sicura e capace di sopportate una nuova generazione di applicazioni d'internet che ancora non è stata inventata.
Il progetto Clean Slate di Stanford darà ai disegnatori di equipaggiamento e programmi informatici una serie di strumenti per rendere la caratteristica della sicurezza una parte integrale della rete.

Un rete più sicura implica, quasi con totale sicurezza, meno anonimato e privacy. E' probabile che questo sia il grande sacrificio che debbano compiere i disigner della prossima internet. Ma dimostrare l'identità probabilmente continuerà ad essere straordinariamente difficile in un mondo nel quale risulta molto facile entrare nel pc di qualcuno che è a capo dell'altra parte del mondo.

Mentre questo continua ad essere così, costruire un sistema completamente affidabile continuerà ad essere praticamente impossibile.


Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

3 commenti:

  1. Conosco gran parte di questi problemi,hai voglia te a parlare di Web 2.0,un web intelligente per lo scambio di informazioni e un sano P2p,c'è sempre a chi questo da fastidio,è una questione di controllo gloabale della rete,e tu dirai arieccola ,pensa scrissi di questo problema qualcosa come tre anni fa' nel mio vecchio blog windows,non so' allora quanti capirono(visti i commenti..se ritrovo il link nel vecchio blog te lo scrivo,ormai quel blog è immenso)di certo ebbi la sensazione che pochi(quasi tutti cibernauti della vecchi guardia,di quelli che come me avevano nostaligia della rete Intranet....riservata a pochi) di sicuro so' che noi abbiamo sempre un detto per ogni occasione(immagino anche per altri) "Fatta la legge,trovato l'inganno"!!Vuoi mettere la succulenza della sfida al piatto informatico per i Kraker,non Hackers,ma VOLENDO ANCHE LORO,sai com'è la filosfia,tutto per tutti e libero per ogni scambio.Ricordo anni fa,tanti anni fa,volendo anche un po' digiuna di certi meccanismi,in cui entrai nel sito dell'FBI americana,cosi solo per curiosita,non so come(me lo chiedo ancora oggi) riusci a by-passare "cancelli invalicabili,finchè entrai in un "zona rossa"riservata solo a loro,agli addetti,dovetti scappare quatta quatta,entrata in quell'interfaccia mi sgamarono in alcuni minuti,segnalandomi la violazione,il mio numero statico e anche il volatile de l'I.P. l'avvertimento era che di li a poco sarebbe arrivata la polizia (penso intendessero la postale o la finanza)so che mi presi un cagotto,ma mi sono sempre chiesta,com'era stato possibile riuscire ad oltrepassare diverse porte di fuoco cosi semplicemente...evidentemente non ernao ben attrezzati,fatto sta' che tutto è andato per il meglio nulla successe e siamo ancora qua' senza problemi,se tanto mi da tanto è evidente che vogliono chiuderci in un'oasi tipo tribu indiana,bisogna pero' vedere se ci riusciranno sai alle volte anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano,tanto per andare per citazioni

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  2. Caspita...sei pericolosa!
    Ieri ho letto un'articolo sui fondi UE (cioè della BCE...)che non si sa dove vanno a finire....ci sono spese "nascoste" "confidenziali"....Non è che potresti dare un'occhiata???
    :D

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  3. mbeè non è che ci vuole tanto a capirlo,fanno la stessa fine che fanno qua'da noi,un po' del genere una mano lava l'altra e un po' a zoccole,in fondo tutto il mondo è paese,è questo il genere di spesa imponderabile ma voluttibile per cui si autofinanziano!!ehhhhin fondo SONO UOMINI!!(AH dimenticavo c'è anche la spesa del genere"difesa")

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