7 marzo 2009

MEGA CRISI NEL 2013?


L'Agenzia internazionale dell'Energia (AIE) ha messo in guardia per una penuria di petrolio nel 2013 che potrebbe portare ad una crisi economica peggiore di quella attuale.

Secondo quanto afferma l' AIE, tra 4 anni il mondo potrebbe soffrire per la scarsità di petrolio e un conseguente aumento del prezzo del greggio mai visto prima. "Tutto sembra indicare che andiamo incontro ad una crisi peggiore di quella che scuote oggi il mondo", ha detto Nobuo Tanaka al giornale tedesco "Süddeutsche Zeitung”. La ragione è il basso prezzo del greggio: le aziende petrolifere non fanno investimenti in nuovi progetti di prospezione ed estrazione.

Questo avrà conseguenze, avverte Tanaka: "Quando la richiesta del greggio torna ad aumentare di nuovo", è quello che succederà quando sarà passata l'attuale crisi economica (nessuno ha dubbi) può prodursi un restrigimento nella distribuzione". Tanaka, aggiunge, si può fare un pronostico anche abbastanza concreto: per il 2013.
E Tanaka non è da solo. Anche altri esperti prevvedono un recupero dell'economia mondiale al massimo per il 2010 e con questo un aumento della richiesta del greggio. Un restrigimento nella distribuzione e la speculazione potrebbero far esplodere in questo caso il prezzo del petrolio, e questo farebbe aumentare l'inflazione e potrebbe mettere in pericolo di nuovo la crescita economica in tutto il mondo.

Il greggio probabilmente salirà a 200 $ al barile.
Tanaka è allarmato, perchè i dati di cui dispone indicano chiaramente che la capacità mondiale di estrazione del petrolio diminuisce attualmente e le riserve si ridurranno considerevolmente fino al 2013.
Nel caso di un restringimento, il prezzo del petrolio potrebbe superare anche i prezzi massimi pagati fino ad ora, a metà del 2008, fino ad arrivare ai 200 dollari al barile. "Per questo noi raccomandiamo con insistenza ai gruppi petroliferi di investire adesso", aggiunge Tanaka. Quanto più fortemente aumenti la richiesta del greggio in caso di una buona congiuntura economica a partire dal 2010-soprattutto negli Stati Uniti, Cina e India-tanto pù velocemente si produrrà questo restringimento, affogando la crescita economica mondiale.
L'anno scorso, il prezzo del petrolio è aumentato fino ad arrivare e superare i 140 dollari al barile: un'epoca d' oro per i paesi produttori come il Venezuela e la Russia, che sono riusciti ad accumulare enormi riserve. Adesso ne hanno bisogno urgentemente, dato che il prezzo del barile del greggio oscilla attualmente intorno ai 40 dollari.
"E' necessario un cambiamento radicale nella politica energertica"
Nonostante, sia risaputo che il petrolio, in qualità di combustibile di origine fossile, anche se lentamente si esaurirà sicuramente. Per questo, Tanaka ha richiamato i paesi industrializzati ad un cambiamento radicale nella loro politica energetica e si è lamentato del fatto che a casusa della crisi diminuiscono anche gli investimenti di oggi nell'energia rinnovabile e nell'atomica.
L'esperto giapponese ha aggiunto che se non si prendono misure più ferme e le emissioni di anidridide carbonico continueranno ad aumentare come è successo fino fin'ora, e potrebbe registrarsi un aumento della temperatura media del pianeta fino a 6 gradi entro la fine del secolo XXI.
"Questa sarebbe una catastrofe", conclude Tanaka.

Fonte: http://www.dw-world.de/dw/article/0,,4063563,00.html

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