29 gennaio 2009

ARCHIVIO GENCHI: PALETTI POLITICALLY CORRET!


Sull’affaire dell’archivio Genchi, il presidente del Consiglio si sta spianando la strada per arrivare velocemente ad una riforma che regoli tutto il sistema delle intercettazioni. Anzi che limiti il più possibile il campo d’azione dei pm in materia di grande orecchio.
E l’allarme lanciato da Berlusconi si prefigge proprio questo obiettivo, trovando anche la collaborazione dell’opposizione, per via delle inchieste che hanno coinvolto diverse giunte di centrosinistra. Quindi l’interesse per sottrarsi al grande orecchio è comune. Il cospicuo dossier di tabulati costruito nel corso degli anni dal mago dell’informatica Genchi, collaboratore di diverse procure che gli affidavano l’incarico di sottoporre a controllo le utenze di politici, magistrati, imprenditori, grandi ufficiali dei diversi corpi dello Stato, etc., fa paura per via della possibile diffusione sui media di colloqui privati. Discussioni che il più volte non hanno nulla a che vedere con le indagini ma che hanno un effetto mediatico devastante, come successo in molti casi. Quindi, la cosiddetta pesca a strascico, attuata spesso dai pm, non è un buon metodo d’indagine. Invece chi sta lavorando… bene è il governo, almeno così dice il ministro della Difesa. “Stiamo lavorando bene e siamo a buon punto” questo il convincimento di La Russa “La posizione di Alleanza nazionale è nota e condivisa anche da altri alleati: anziché mettersi a fare la lista dei reati per cui le intercettazioni sono ammesse o vietate è molto meglio eliminare gli abusi nella pubblicazione, anche di quelle che non servono alle indagini o quelle che sembrano più una pesca a strascico che utili a indagini mirate”. L’intento è quello di porre la questione nel prossimo Cdm. Comunque la posizione di An denota che tra gli alleati la sbandierata linea comune ancora non c’è.
Intanto, il Copasir ha acquisito le migliaia di tabulati dell’archivio Genchi. Tra l’altro l’incontro tra i presidenti di Senato e Camera con il presidente dell’organo parlamentare Francesco Rutelli è servito a fare il punto della situazione.
Nella nota congiunta di Schifani e Fini si esprime “l’apprezzamento per la tempestività e la determinazione con cui il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sta valutando, in piena unità d’intenti tra tutti i componenti del medesimo, la complessa vicenda legata all’acquisizione degli atti provenienti dalla procura generale di Catanzaro”. Nella nota si fa presente che solo nei prossimi giorni, anche alla luce delle audizioni previste e della relazione che il Copasir trasmetterà ai presidenti delle Camere, “sarà possibile una valutazione più precisa sulla natura dei fatti e sulle eventuali ulteriori iniziative parlamentari”.
Invece, sulle differenziazioni interne alla maggioranza in merito all’utilizzo delle intercettazioni, l’esponente del Pdl Luigi Vitali ha premesso che l’intento non è quello di impedire l’uso del grande orecchio ma “occorre farne il giusto e corretto utilizzo senza violare la privacy dell’individuo, poiché nel nostro Paese siamo, abituati ad un suo uso su larga scala che comporta tempi troppo lunghi e coinvolgimento di un eccessivo, e talvolta inutile, numero di persone, oltre a spese non più sostenibili”.
Sulla stessa linea si è posizionato il Guardasigilli Angelino Alfano che non ha mancato di puntare l’indice contro i procuratori della Repubblica, che tranne poche eccezioni, troppo spendaccioni ovvero troppo di manica larga nella richiesta di mettere sotto controllo le utenze di possibili sospettati. Chiudiamo con una buona notizia.
Il ministro ombra del Pd Lanfranco Tenaglia dissente dalla proposta del governo di colpire i giornalisti che pubblicano stralci di intercettazioni top secret.
“Non mi pare -ha detto il Guardasigilli ombra- questa la via giusta da seguire: bisogna colpire chi ha la responsabilità della segretezza degli atti processuali e non i giornalisti”. Insomma, siamo al punto di partenza del gioco dell’oca.
Mercoledì 28 Gennaio 2009 – 17:04 – Michele Mendolicchio

Fonte: Rinascita

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)