15 dicembre 2008

MONTE DEI PASCHI DI MEDIOBANCA: Che Banca!

Le rassicurazioni sulla solidità delle banche italiane oramai si sprecano ogni giorno.
Ma abbiamo imparato che quello che sentiamo oggi, vale solo per il giorno corrente, perchè domani è sempre un altro giorno e non si sa mai cosa può venire fuori dal vaso di Pandora.
Il Gruppo Banco Popolare è cresciuto in pochissimi anni in maniera prodigiosa, era il 2002 quando la Banca Popolare di Verona si fondeva alla Banca Popolare di Novara e da allora è stato un susseguirsi di fusioni tra piccole e grandi banche, oggi il gruppo ne raggruppa ben 20: Banca Popolare di Verona, Banco S. Geminiano S. Prospero, Banco S. Marco, Banca Popolare Del Trentino, Banca Popolare di Novara, Credito Bergamasco, Banca Popolare di Lodi, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Caripe, Cassa di Risparmio di Imola, Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, Banca Aletti, EFIBANCA, Banco popolare Rep. Ceska, Banco Popolare Croatia, A.T. Leasing Romania, Banco Popolare Luxembourg.
Qualche giorno fa dava le dimissioni Fabio Innocenzi, amministratore delegato del gruppo.
Era solo il 19 novembre quando su L'Arena, il quotidiano locale più letto qui a Verona e nel veneto, Innocenzi dichiarava: "(...) in ogni caso, il nostro piano di rafforzamento patrimoniale sta procedendo in linea con gli obiettivi", "Riservarsi un ampio grado di libertà nella definizione della politica dei dividendi, è importante perché il gruppo intende trovare il punto di equilibrio tra due obiettivi, entrambi ritenuti «molto importanti: garantirsi una solida posizione patrimoniale".
A sentire dichiarazioni come queste a molti viene in mente l'immagine dell'orchestrina del Titanic che continua a suonare allegra e spensierata...
A giudicare da quello che si legge sui giornali, o meglio, quello che non si legge, sembrerebbe un semplice cambio di vertice. Qualche trafiletto sui giornali nazionali, idem per quelli locali qui in veneto.
Intanto negli Usa viene arrestato un ex presidente del Nasdaq: Bernard Madoff.
Madoff, 70 anni, "avrebbe" ideato una specie di piramide finanziaria (che negli Usa è nota come schema Ponzi) che che consiste nell'assicurare alti ritorni finanziari a breve ai primi investitori della catena finanziaria, grazie ai soldi forniti dai nuovi investitori. Alla lunga gli ultimi arrivati restano al verde in quanto il sistema è ideato per accumulare perdite gigantesche.
Madoff rischia fino a 20 anni di carcere e 5 milioni di dollari di multa, per una truffa da 5o miliardi di $.
L'Europa non ne esce indenne, tutto quello che succede a Wall Steet, come sempre riguarda anche noi. In Italia Unicredit è esposta per 75 milioni di euro e il Gruppo Banco Popolare per 8 milioni (dicono loro). C'è da dire però che i problemi dei 2 gruppi bancari più grandi in Italia, non finiscono qui, della gestione di Unicredit si è parlato in parte e l'altro gruppo?
Il Gruppo Banco Popolare, come Unicredit (che ha già ceduto 183 filiali), ha altri "buchi", possiamo dire che il patrimonio del gruppo è seriamente in pericolo, non solo per le perdite in borsa degli ultimi mesi, che tutti conosciamo, oppure per i buco "Madoff". Pochi sanno che il Gruppo Banco Popolare ha un debito con Mediobanca, ai tempi del prestito il gruppo ha dato in "pegno" come garanzia 400 filiali, quando queste erano quotate 6 milioni di euro l'una, penso che tutti possano fare subito un calcolo dell'ammontare del debito, viene fuori una cifra esorbitante riuscirà il gruppo a pagare, oggi che il valore di questo patrimonio si è ridotto ai minimi storici?

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