“Il Covid è stato ingigantito: è il panico e la paura di finire intubato o di morire che fa esplodere il sistema sanitario, non i malati. Se ricevo cento telefonate al giorno da chi non sta male, come curo i malati veri?“.
Sono le parole del professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, a Libero.
“La comunicazione è stata sbagliata. Terrorizzare le persone può aiutare a farle stare in casa, ma a livello ospedaliero gestire una popolazione nel panico genera solo caos. Se oggi le strutture sanitarie rischiano il collasso è anche perché sono assediate da migliaia di persone asintomatiche o poco sintomatiche che si potrebbero tranquillamente curare a casa che invece prendono d’assalto i pronto soccorso, intasano i centralini degli ospedali, fanno perdere tempo ai medici. E tutto avviene perché sono state spaventate dalle istituzioni, che avrebbero invece dovuto tranquillizzarle“, aggiunge il professore.
“Andava detto che il Corona sta facendo danni enormi ma che la maggioranza dei positivi è asintomatica o poco sintomatica e che il virus ha una letalità inferiore all’1% e fa male soprattutto a pazienti anziani e con la salute già compromessa”, prosegue.
“Muoiono anche soggetti più giovani, perché è una brutta infezione e concorrono tanti fattori: la genetica, le condizioni di salute, lo stato delle difese immunitarie nel momento del contagio, la carica virale introiettata. Ma già prima della comparsa del Covid, la polmonite contratta fuori dall’ospedale era la quinta causa di morte nel mondo, e uccideva anche cinquantenni e bambini“.
Che bello Conte riesce a mettere l’Italia in lockdown. Fra ali di Mass media e di esperti gioiosi e festeggianti (vedere un talk show in questi giorni è veramente istruttivo, con Cecchi Paone più presente di un Nobel in medicina) gli Italiani vengono chiusi in casa un po’ alla volta, L’astuzia di Conte è che queste norme impopolari e liberticide non con una misura decisa, ma poco a poco, sulla base di un misterioso algoritmo (quindi scaricando la responsabilità sulla matematica) e quasi senza farsene accorgere. Mentre la Campania resta ancora miracolosamente gialla, Liguria, Abruzzo, Toscana, Umbria e Basilicata diventano “Arancioni”, cioè praticamente rosse, con divieto di uscire da comune o regione senza permesso, praticamente una situazione da regione rossa, ma più sbiadita.
Roberto Bernabei, primario di geriatria del Policlinico Gemelli di Roma e membro del Comitato Tecnico Scientifico è stato ospite nell’ultima puntata di Piazzapulita. Corrado Formigli, giornalista e conduttore del programma, ha chiesto al medico se fosse allarmato da questa emergenza sanitaria.
Bernabei ha risposto di non esserlo rispetto ai posti di terapia intensiva dove “siamo abbastanza tranquilli” ma piuttosto per la situazione nei Pronto Soccorso e nei reparti di medicina covid dove “siamo in difficoltà”. Il conduttore ha chiesto chi fossero le persone che muoiono di covid. “Questa è una cosa che io ho sentito dire abbastanza poco” ha risposto Bernabei.
“Lei pensi che i contagiati tra 0 e 40 anni sono il 32%, tra 30 e 70 sono il 42%, e rimane un 25% che sono i contagiati dai 70 anni in più. Questo 25% fa il 90% dei morti, cioè muoiono quasi ed esclusivamente i vecchi. Dalla prima settimana di Marzo fino a oggi, l’età media supera gli ottant’anni e in più hanno tre malattie”.
200.000 tamponi al giorno! Che ci costano 210 milioni di euro al mese. Si, ma a cosa servono questi tamponi? A scovare presunti “positivi” asintomatici (cioè non manifestano né manifesteranno, nel 95% dei casi, alcun sintomo) e chiuderli a casa per almeno dieci giorni. Intanto si cercheranno (ad esempio, tramite la scheda che il “positivo” ha dovuto compilare alla tavola calda dove mangia ogni giorno) suoi “contatti”; i quali sarà sottoposti anch’essi a tampone ed, eventualmente, chiusi in quarantena. E così via a macchia d’olio in una parossistica caccia all’untore mentre il bilancio ufficiale di questa nuova fase dell’epidemia diventa sempre più drammatico.
La crisi del Covid come "straordinaria opportunità (sic!) per resettare il mondo"...
Molte delle norme e delle linee guida per la crisi del Coronavirus provengono dalla "COVID Action Platform", un'iniziativa del World Economic Forum (WEF). Il WEF è una piattaforma di collaborazione tra governi e industria. Secondo il WEF, l'obiettivo della Piattaforma d'azione COVID è: "costruire urgentemente basi per nuovi sistemi sociali ed economici per un mondo POST COVID". Il WEF si riferisce anche spesso al "Grande Reset". Il contenuto del piano di azioni è stato elaborato nella ”mappa di trasformazione COVID-19”. Si tratta di uno schema interattivo accessibile online. Ciò che colpisce subito è che è molto esteso e copre tutti i settori della società. L'accento è posto sulla centralizzazione delle amministrazioni (Global governance) e sull'applicazione di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale, biotecnologia e neuroscienze. Quando si naviga attraverso la mappa di trasformazione non dà l'impressione che sia stata scritta in risposta a un'epidemia di virus.
A leggere il “Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia” aggiornato al 22 Ottobre 2020 dell’Istituto superiore di Sanità c’è da rimanere sbalorditi. Si notano in particolare due cose:
– L’età media dei deceduti per (o sarebbe più giusto dire, con) Covid19 è di 80 anni che è – ohibò – l’età media di vita di una persona in Italia. Dunque l’età media di morte da Covid19 non si discosta di nulla o quasi dalla speranza di vita assoluta degli italiani (vedi immagine 1);
Le cose stanno precipitando sempre più rapidamente. Ciò che ho definito neofeudalesimo Globale ci sta piombando addosso, proprio adesso, proprio qui.
Ritornano i Campi di concentramento
In vari paesi del mondo stanno allestendo campi di concentramento in cui rinchiudere le persone, senza accuse né processi né assistenza legale, in attesa di “testarle” per decidere che fare con loro. Se non ne foste al corrente, erano le precise condizioni in cui vennero creati i primi campi di concentramento nei primi mesi del nazismo. Erano campi in cui radunare gli oppositori che non erano accusati di alcun crimine ma tuttavia detenuti in attesa di “determinazione” del loro status. Se non ci credete vi comprendo benissimo, anche io faticavo a crederci. Eppure sta accadendo di nuovo e proprio adesso.
Vi presentiamo la lettera aperta al presidente degli Stati Uniti in cui Monsignor Viganò, ex nunzio apostolico, denuncia il grande complotto delle élite mondiali per il “Great reset”, la cancellazione della libertà e della democrazia con la scusa del Covid-19, il tutto con la complicità dell’attuale pontefice, la cui elezione, sempre secondo Viganò, fu viziata da un peccato si simonia, con lo sblocco dell’accesso al sistema SWIFT dello IOR proprio alle dimissioni di Ratzinger, Benedetto XVI. Leggete cosa scrive di Bergoglio:
Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo gremio.
Accuse durissime che vengono all’indomani dell’apertura alla regolarizzazione delle coppie omosessuali che così grande scandalo ha portato fra molti credenti.
Donald Trump potrebbe non essere un Imperatore così bellicoso come i precedenti Imperatori Occidentali (o probabilmente lo sarà). Ma, anche supponendo che Trump stia cercando di evitare la guerra, non può opporsi alla militarizzazione dell’economia occidentale, accelerata dalla pandemia del COVID-19.
La storia si ripete – oh, sì! E a volte si ripete così velocemente e così spietatamente da lasciarci senza fiato. Pensate a tutto quello sta succedendo in questo momento: il COVID, i blocchi, le mascherine, le limitazioni ai movimenti: tutto questo in pochi mesi e il mondo dell’anno scorso sembra così remoto da poter essere quasi considerato come una parte di un Medioevo ancora in corso.
Le linee guida qui presentate sono volutamente ridotte al minimo indispensabile.
D: Se mi vengono febbre e raffreddore, devo correre al Pronto Soccorso? R: No. Contribuiresti solo a intasarlo, sottraendo assistenza a chi ne ha veramente bisogno.
D: Allora corro dalla mia dottoressa, perché ho tanta paura della CoViD-19. R: Aspetta, anche i medici di famiglia sono sommersi da richieste improprie.
D: Allora che faccio? R: Te ne stai a casa e ti curi come fai di solito con l’influenza.
Un atto vergognoso e inaccettabile. Il Labur Party ha deciso di sospendere l’ex segretario Jeremy Corbyn per “antisemitismo”, un’accusa assurda soprattutto se motivata con la partecipazione di Cirbyn a manifestazioni di solidarietà del popolo palestinese. Un atto gravissimo e inquietante che conferma il clima maccartista che la lobby sionista e i circoli filosiraeliani stanno diffondendo in Europa.
Jeremy Corbyn ha promesso di combattere la sua sospensione dal Partito Laburista in attesa della sua risposta ad un rapporto sull’antisemitismo riguardante il partito sotto la sua guida. La vergognosa decisione dei vertici del Labour è arrivata in risposta al rifiuto di Corbyn di accettare i risultati della Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani e la sua continua insistenza sul fatto che le accuse di antisemitismo erano “drammaticamente esagerate per ragioni politiche”.
A 48 ore dalla chiusura delle urne non ci sono ancora dati ufficiali, neppure parziali. Le comunicazioni telefoniche sono stentoree da quattro giorni, internet praticamente oscurata[1], però il tamtam informale mi comunica che è certa la rielezione del presidente John Pombe Magufuli, e che avanza ulteriormente il suo CCM (Chama cha Mapinduzi, Partito della Rivoluzione) che domina la scena politica fin dal 1961, anno dell'indipendenza dal protettorato inglese.
[...] la Tanzania, quando si lasciava irretire sempre più nel mortale abbraccio del neoliberismo[9], riscuoteva lodi sperticate e prestiti "generosi", nella misura in cui può essere generoso un prestito usuraio[10]... E le elezioni, a volte anche con centinaia di morti, erano sempre portate ad esempio come "libere e sostanzialmente corrette".
Credo di aver abbondantemente dimostrato che i tamponi Covid sono del tutto inaffidabili, e servono solo per mantenere in piedi la tragica farsa degli asintomatici positivi che proroga all’infinito questa devastante falsa pandemia. Ma oggi ho scoperto un nuovo elemento di questa vera e propria truffa, la scelta di ridurre la positività al tampone al rilevamento di uno solo dei 3 geni che definirebbero il SARS-Cov 2.
Sapete anche che, pur sostenendo che il virus non è mai stato isolato e non esiste prova della sua patogenicità, cerco sempre di trovare le contraddizioni all’interno dell’impianto ufficiale che sostiene la narrativa pandemica. Ed è facendo questo che ho scoperto quest’ulteriore tassello della truffa. Altri magari l’avevano già scoperto. In effetti, sono stato allertato inizialmente da una dichiarazione del Prof. Palù, riportata proprio nell’articolo de La Verità che ha parlato anche di me e della nostra denuncia contro i tamponi:
Fino a ieri potevamo averlo letto sui libri. Ma oggi abbiamo il discutibile privilegio di vedere direttamente come nasce e si afferma una dittatura. Molti, che vivono tra le nuvole, lo capiranno solo quando lo leggeranno sui libri, in futuro, o forse mai. Eppure è evidente. Se i fini possono esser diversi, i mezzi che usa sono quelli tradizionali di ogni dittatura, solo in forme più moderne e sofisticate. Quindi: propaganda, censura, repressione, limitazione di libertà fondamentali ecc. Per quanto riguarda i fini, non voglio perdermi in illazioni, non avendo accesso a quella zona dove, col favore delle tenebre, come si usa dire, logge, sette, congreghe e consigli di amministrazione decidono i loro obiettivi e forse i destini del mondo.
V’è comunque un fine esplicito e perseguito alla luce del sole: prevenire il raffreddore. Non so se la damnatio memoriae colpirà in futuro anche l’attuale dittatura, come ha fatto con regimi passati. Bisogna tuttavia riconoscere che le dittature di un tempo avevano ideali sociali, culturali, persino metafisici, che non tutti potevano condividere. Credo invece che siano tutti d’accordo sull’utilità di prevenire il raffreddore.