20 giugno 2009

UNIONE EUROPEA SEMPRE PIU' NEOLIBERISTA

di Andrea Perrone

Dalla conferma di Barroso alla ratifica del Trattato di Lisbona. Sono questi i temi più importanti della due giorni del Consiglio europeo iniziato ieri a Bruxelles a Palazzo Justus Lipsius.
Come ha osservato il presidente di turno dell’Ue, il premier ceco Jan Fischer nella sua lettera d’invito agli omologhi europei, “questo incontro avviene in un momento molto speciale, poco dopo le elezioni europee”, mentre “i Paesi europei stanno ancora combattendo contro la crisi finanziaria ed economica”.
Il tutto, con spinose questioni istituzionali, come la nuova Commissione e le garanzie da dare all’Irlanda per permetterle di tornare al voto in autunno sul neoliberista Trattato di Lisbona. Dublino ha chiesto precise garanzie sul Trattato di Lisbona da poter poi presentare ai cittadini in modo da giustificare un nuovo referendum. A quanto riferiscono fonti diplomatiche, i Ventisette sono ormai vicinissimi a un’intesa sul testo formale di garanzie. Tra queste, che il nuovo Trattato non incide sulla normativa fiscale degli Stati membri, e non tocca la neutralità e il divieto di aborto irlandesi. Già l’inclusione nel testo delle conclusioni è vincolante, ma Dublino chiede un protocollo che andrà poi ratificato alla prima occasione, ad esempio per il Trattato di adesione della Croazia forse nel corso del 2010.

Il vertice, cui, per l’Italia, partecipano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Franco Frattini, si è aperto nel pomeriggio con un incontro con il presidente uscente del Parlamento europeo, Hans-Gert Poettering, cui parteciperà anche il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet. Questa sarà dedicata al clima e agli aspetti economici finanziari. Alla cena i leader parleranno invece di questioni istituzionali, anzitutto la conferma di José Manuel Barroso alla guida dell’esecutivo comunitario.
Sul nome del portoghese, almeno a livello di leader Ue, c’è un vasto consenso. È sostenuto da leader della sua famiglia politica (i popolari) come Berlusconi, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Ma anche dal centro-sinistra, come ovviamente il premier portoghese José Socrates, il collega spagnolo José Luis Zapatero o il premier britannico Gordon Brown. La questione sarà di sapere come avverrà l’indicazione del suo nome. Barroso, i popolari europei vorrebbero una nomina formale, secondo il Trattato in vigore, quello di Nizza, da sottoporre al voto dell’Europarlamento il 15 luglio.

Sta tuttavia passando la linea preferita da Germania e Francia, e cioè una forte indicazione politica, rinviando a dopo il voto irlandese la vera e propria nomina giuridica presumibilmente secondo il nuovo Trattato di Lisbona, quando sarà nominato il resto della Commissione. Dietro questa richiesta c’è chiaramente la volontà di Parigi e Berlino di lasciarsi spazi di manovra per avere più potere nella richiesta, ad esempio, di portafogli importanti nella Commissione. Non basta, Francia e Germania hanno chiesto a Barroso un programma dettagliato per i prossimi cinque anni.
Programma che, fanno sapere alla Commissione, sarà presentato questa sera nel corso della cena dei leader a Bruxelles. Resta l’incognita parlamentare, il presidente dei Verdi europei Daniel Cohn-Bendit ha lanciato una campagna contro la candidatura del presidente uscente, e punta a un’alleanza alternativa con socialisti e liberaldemocratici per un nome alternativo. Ad esempio l’ex premier belga Guy Verhofstadt.

Prima dell’inizio del summit comunque il premier svedese Fredrik Reinfeldt ha sottolineato che non c’è ragione per aspettare a concedere a Barroso l’incarico formale per un secondo mandato alla guida della Commissione Ue al momento che le europee hanno dimostrato grande sostegno al Partito popolare europeo. “Il signor Barroso - ha osservato Reinfeldt, poco prima di partecipare alla riunione del Ppe a livello di capo di Stato e di governo - era stato presentato dal gruppo del Partito popolare europeo prima delle elezioni europee, e i risultati del voto hanno mostrato chiaramente che gli elettori hanno voluto allargare la maggioranza di centro-destra”. Sempre ieri il presidente uscente dell’Europarlamento Hans-Gert Poettering, a margine della riunione del Ppe, ha annunciato che i presidenti dei gruppi politici all’Assemblea di Strasburgo si riuniranno il 9 luglio a Bruxelles per discutere della questione di un eventuale voto di conferma di un secondo mandato di Barroso alla guida della Commissione. Poettering ha spiegato che i capigruppi si sono messi d’accordo per incontrarsi in quella data, a pochi giorni dalla convocazione della prima assemblea plenaria del nuovo Parlamento, che si riunisce a Strasburgo a partire dal 14 luglio. I popolari insistono per una nomina formale al summit Ue e per un voto di conferma a Strasburgo il 15 luglio.

Per quanto riguarda, invece, l’elezione del candidato alla presidenza dell’Europarlamento il premier polacco, Donald Tusk ha dichiarato in una pausa del summit del Ppe che costui dovrebbe essere scelto tra l’italiano Mario Mauro e il polacco Jersy Buzek, il 7 luglio prossimo, quando l’assemblea del gruppo Ppe si riunirà e sarà chiamata appunto a scegliere il nuovo presidente. Tusk ha poi aggiunto che l’attuale ministro degli Esteri, Franco Frattini, sarebbe un buon candidato alla successione di Javier Solana come rappresentante della politica estera dell’Ue.

Fonte: Rinascita.info

19 giugno 2009

S-DOLLARIZZAZIONE O SMANTELLAMENTO DELL'IMPERO FINANZIARIO-MILITARE USA

La congiuntura decisiva di Ekaterimburgo

di Michael Hudson

La città di Ekaterimburgo, la più grande della Russia, ad est degli Urali, potrebbe essere conosciuta non solo per essere il luogo in cui sono morti gli zar ma anche per l’egemonia statunitense- e non solo il luogo in cui venne abbattuto nel 1960 il pilota del U-2 degli Stati Uniti , Gary Powers, ma dove venne battuto l’ordine finanziario mondiale centralizzato negli Stati Uniti.

Ciò che questionano gli Stati Uniti sarà al centro delle riunioni amplificate oggi e domani (15 e 16 giugno) a Ekaterimburgo (ex Sverdlovsk) per il presidente cinese Hu Jintao, il presidente russo Dmitry Medvedev e altri massimi responsabili dell’ Organizzazione di Cooperazione di Shangai (SCO), composta da sei membri. L’alleanza è formata dalla Russia, Cina, Kazajstán, Tayikistán, Kirguistán, e Uzbekistán, con statuto di osservatorio per l’Iran, Pakistan e Mongolia. Martedì si aggiungerà il Brasile per discussioni commerciali delle nazioni del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina).

I partecipanti hanno assicurato che il loro obiettivo non è quello di smantellare il piano finanziario e militare degli USA. Semplicemente vogliono discutere sull’aiuto reciproco- ma in modo che non includa un ruolo per gli USA, la NATO o il dollaro degli Stati Uniti, come veicolo per il commercio. E’ probabile che i diplomatici degli Stati Uniti chiedano cosa questo significhi in realtà, se non è un’azione per trasformare in obsoleta l’egemonia degli Usa. E’, dopo tutto, quello che significa un mondo multipolare. Per cominciare, nel 2005, la SCO ha chiesto a Washington che stabilisca un termine per il ritiro delle sue basi militari in Asia Centrale. Due anni dopo, i paesi della SCO si sono allineati formalmente con le vecchie repubbliche della CEI che appartengono all' Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), stabilita nel 2002 come contrappeso alla NATO.

Comunque la riunione non ha solo causato uno sbadiglio collettivo nella stampa statunitense e anche europea nonostante che all’ordine del giorno c’era il ricambio dello standard globale del dollaro per un nuovo sistema di difesa finanziario e militare. Un portavoce del Consiglio di Relazioni Estere ha detto che fa fatica ad immaginare che la Russia e la Cina possano superare la loro rivalità geopolitica suggerendo che gli Stati Uniti possono utilizzare la politica del Dividi et Impera che la Gran Bretagna ha utilizzato così abilmente durante molti secoli per frammentare l’opposizione estera contro il suo proprio impero. Ma George W. Bush (sono un unificatore, non un divisore) si è basato sull'eredità del governo di Clinton per impulsare la Russia, Cina e i loro vicini ad incontrare un terreno comune quando si tratta di trovare un’alternativa al dollaro e quindi alla capacità degli Usa di mantenere all’infinito il deficit della bilancia dei pagamenti.

Ciò che potrebbe rappresentare l’estrema unzione dell’egemonia statunitense è già iniziata ad aprile durante la conferenza del G-20 ed è stata ancora più esplicita durante il Foro Economico Internazionale di San Petersburgo il 5 giugno, quando il signor Medveded ha chiamato la Cina, Russia e India per “edificare un ordine mondiale sempre più multipolare”. Questo significa in un linguaggio comune: Abbiamo raggiunto il nostro limite nel sovvenzionare gli Stati Uniti nell'accerchiamento militare dell'Eurasia, garantendo al tempo stesso agli Stati Uniti adeguate esportazioni, imprese, scorte e immobili in cambio di moneta cartacea di dubbia validità.

“Il sistema unipolare artificialmente mantenuto”, chiarì il signor Medvedev, si basa in “un grande centro di consumo, finanziato da un deficit crescente e quindi debiti che aumentano, una moneta di riserva che era forte ed un sistema dominante nella valutazione di attivi e rischi”. In base ad una crisi finanziaria globale, concluse, resta il fatto che gli Stati Uniti producono molto poco e spendono troppo. Particolarmente preoccupanti sono le loro spese militari, tali come l’aumento dell’aiuto militare di Stati Uniti alla Georgia annunciato la settimana scorsa, lo scudo missilistico della Nato nell’Europa Orientale, il rinforzo degli Stati Uniti in Medio Oriente e in Asia Centrale, ricchi in petrolio.

La sfida per questi paesi è la capacità degli Stati Uniti di stampare quantità illimitate di dollari. L’esagerata spesa dei consumatori degli Stati Uniti per le importazioni che eccedono le esportazioni, gli acquisti di questo paese di compagnie e immobili esteri, e i dollari che il Pentagono spende all’estero, finiscono tutti in banche centrali estere. Questi organismi, quindi, affrontano una difficile decisione: riciclare nuovamente quei dollari di nuovo negli Stati Uniti comprando dei buoni del Tesoro degli Usa, o lasciare che il “libero mercato” imponga un aumento del valore della sua divisa rispetto al dollaro, facendo in modo che le sue esportazioni non siano competitive sui mercati mondiali e creando, quando lo fanno, disoccupazione e insolvenza delle imprese all’interno del paese.

Quando la Cina e altri paesi riciclano le loro entrate in dollari comprando buoni del Tesoro degli Usa per “investire” negli Stati Uniti questo accumulo non è realmente volontario. Non riflette la fede che l’economia degli Stati Uniti arricchisca le banche centrali estere con i loro risparmi, o una qualche preferenza per un investimento calcolato, ma semplicemente mancano le alternative. I “liberi mercati” in base al modello degli Stati Uniti uniscono i paesi ad un sistema che gli obbliga ad accettare dollari senza limiti. Adesso vogliono finire con questa situazione.

Questo significa che si deve creare una moneta alternativa. Al posto di fare solo “cambi cosmetici come vorrebbero alcuni paesi e forse anche le stesse organizzazioni finanziarie internazionali”, il sig. Medveded ha finto il suo discorso a San Petersburgo dicendo: “quello di cui abbiamo bisogno sono istituzioni finanziarie di un modello completamente nuovo, nelle quali non dominino temi e motivi politici particolari e paesi in particolare.”

Quando le spese militari all’estero hanno portato in deficit la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti e hanno portato all' abbandono dell’oro nel 1971, le banche centrali sono rimaste senza la loro risorsa tradizionale che usavano per saldare gli squilibri nei pagamenti. L’alternativa per difetto fu quella di invertire i loro ingressi di pagamenti che susseguirono con buoni del Tesoro degli Usa come se questi fossero “così buoni come l’oro”. Le banche centrali adesso possiedono 4.000 miliardi di dollari in quei buoni nelle loro riserve internazionali- e quei prestiti hanno finanziato la maggior parte dei deficit dei preventivi interni del governo degli Stati Uniti durante più di tre decenni! Di fronte al fatto che circa la metà delle spese discrezionali del governo degli Usa è destinato ad operazioni militari- includendo più di 750 basi militari all’estero e operazioni sempre più costose nei paesi che producono e trasportano petrolio, il sistema finanziario internazionale è organizzato in modo che finanzia il Pentagono, insieme agli acquisti statunitensi di attivi esteri che ci si aspetta che rendano molto più dei buoni del Tesoro che possiedono le banche centrali.

Il tema politico principale che affrontano le banche centrali del mondo è quindi : come evitare che si aggiungano altri dollari alle loro riserve e che facendolo continuino a finanziare ancora di più il deficit degli Stati Uniti, incluse le spese militari nelle loro frontiere?

Per iniziare, i sei paesi dello SCO e del BRIC hanno l’intenzione di commerciare con le proprie divise con il fine di ottenere un beneficio del credito che fino ad oggi gli Stati Uniti hanno monopolizzato per se stessi. Con questo fine, la Cina ha concluso accordi bilaterali con l’Argentina ed il Brasile per dare un valore al loro commercio in renminbi al posto del dollaro, sterline o euro e due settimane fa la Cina è arrivata ad un accordo con la Malaysia per organizzare il commercio tra i paesi in renminbi. Il Primo Ministro Mahathir Mohamad mi spiegò a gennaio, che in qualità di paese musulmano, la Malaysia vuole evitare di fare qualcosa che possa facilitare l’azione militare degli Stati Uniti contro i paesi islamici, includendo la Palestina. La nazione ha già parecchi dollari, spiegarono i loro colleghi. Il governatore della Banca del Popolo di Cina (centrale), Zhou Xiaochuan, ha scritto una dichiarazione ufficiale sul suo sito internet che l’obiettivo è in questo momento la creazione di una moneta di riserva “che sia sconnessa da nazioni individuali”. Questo è l’obiettivo delle discussioni a Ekaterimburgo.

Oltre ad evitare il finanziamento per l’acquisto dell' industria e del recinto militare del globo da parte degli Stati Uniti, la Cina, Russia ed altri paesi vogliono senza alcun dubbio ottenere lo stesso tipo di viaggio gratuito che hanno ottenuto gli Usa. Così com’è la situazione, vedono gli Usa come una nazione senza leggi, sia dal punto di vista finanziario che militare. In quale altro modo di può rappresentare una nazione che stabilisce una serie di leggi per gli altri- sulle guerre, il pagamento del debito e il trattamento dei prigionieri- ma le ignora quando si tratta di lei stessa? Gli Stati Uniti sono adesso il più grande debitore del mondo, ma hanno evitato il dolore degli “aggiustamenti strutturali” che vengono imposti ad altre economie debitrici. Le riduzioni dei tassi d’interesse e di imposte di fronte all’esplosione dei deficit commerciali e di preventivi sono visti come il colmo dell’ipocrisia di fronte ai programmi di austerità che Washington impone agli altri paesi attraverso l’FMI e altri suoi strumenti.

Gli Stati Uniti dicono alle economie debitrici di vendere i loro servizi pubblici e risorse naturali, che aumentino i tassi d’interesse e che aumentino le tasse mentre annichilano le loro reti di sicurezza sociale per spremere denaro col fine di pagare i creditori. E all'interno del paese, il Congresso ha bloccato l'acquisto di Unocal da parte della Cina CNOOK per motivi di sicurezza nazionale, così come ha bloccato a Dubai il suo intento di compare porti degli Stati Uniti, e di altri fondi per l'acquisto di infrastrutture chiave. Si invita gli stranieri a limitatare l'acquisto giapponese degli elefanti bianchi come il Centro di Rockefeller, nei quali gli investitori hanno perso velocemente 1000 milioni di dollari ed hanno finito con l’abbandonare.

In realtà, gli Stati Uniti non hanno lasciato molte alternative alla Cina ed ad altri paesi con eccedenza di pagamenti diversa da quello di far accumulare ancora altri dollari. Fino a questa data, gli intenti della Cina di diversificare le sue aziende al di là di dollari e di buoni del Tesoro, non hanno avuto molto successo. Per cominciare, Hank Paulson di Goldman Sachs ha guidato la banca centrale in un aumento del rendimento di titoli di Fannie Mae e Freddie Mac, spiegando che questi sono stati di fatto obblighi pubblici. Sono collassate nel 2008, ma almeno il governo degli Usa si è fatto carico di queste due agenzie ipotecarie, aggiungendo i suoi 5.200 miliardi di dollari in obbligazioni al debito nazionale. Infatti quello che ha causato il salvataggio è stato in gran parte l’investimento ufficiale estero. L’imposizione di una perdita alle agenzie ufficiali estere avrebbe spezzato automaticamente lo standard del buono del Tesoro, non solo attraverso la terribile distruzione della credibilità degli Stati Uniti ma anche perché non ci sono buoni sufficienti del governo per assorbire i dollari che affogano l’economia mondiale dal continuo aumento dei deficit dei bilanci di pagamenti degli Usa.

Cercando una maggiore posizione per proteggere il valore delle sue partecipazioni in dollari, mentre la bolla del credito della FED faceva cadere i tassi di interesse, la Cina hanno cercato di diversificare i fondi di ricchezza sovrani a fine del 2007. La Cina ha comprato partecipazioni nel ben connesso fondo di valori di Blackstone e in Morgan Stanley a Wall Street, Barclays in Gran Bretagna , Standard Bank in Sud Africa (un altro affiliato con Chase Manhattan durante gli anni 60 dell’apartheid) ed a Fortis, il conglomerato finanziario del Belgio, caduto poco dopo. Ma il settore finanziario degli Stati Uniti stava collassando sotto il peso della piramide dei debiti, e i prezzi delle azioni delle banche e delle firme di investimenti sono cadute in tutto il mondo.

Gli stranieri vedono il FMI, la Banca Mondiale e al WTO come sostituti di Washington in un sistema finanziario spalleggiato dalle basi militari e i portaerei statunitensi che racchiudono il globo. Ma questo dominio militare è un vestigio di un impero statunitense che non riesce più a reggersi attraverso la sua forza economica. Il potere militare si sostiene nella forza, si basa principalmente sulle armi atomiche e in attacchi aerei a lunga distanza che in operazioni terrestri, che sono diventate troppo impopolari dal punto di vista politico perché siano realizzati su lunga scala.

Sul fronte economico non c’è un modo prevedibile affinché gli Usa possano liberarsi dei 4.000 miliardi di dollari che deve ai governi esteri, le sue banche centrali e i fondi di ricchezza sovrana stabiliti per disfarsi dell’abbondanza globale di dollari. Gli Stati Uniti si sono convertiti in un debitore- e certamente, in un debitore aggressivo dal punto di vista militare che cerca di conservare il potere unico che un tempo vinse con mezzi economici. Il problema è come respingere, adesso, la sua condotta. Yu Yongding, ex assessore della banca centrale cinese, e che adesso è nell’Accademia di Scienze in Cina, ha suggerito di consigliare al Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, Tim Geithner, che gli Usa cominciassero a “risparmiare” prima di tutto attraverso la riduzione del loro preventivo militare. “E’ poco probabile che gli ingressi imposti dagli Usa aumentino a breve termine a causa della scarsa crescita economica, le spese inflessibili e il costo di “ iniziare due guerre”.

Attualmente sono i risparmi esteri, non quelli degli statunitensi, quelli che finanziano i preventivi degli Usa, comprando la maggior parte dei buoni Tesoro. L'effetto è la tassazione senza rappresentanza per gli stranieri elettori su come il governo degli Stati Uniti usa il suo risparmio forzato. Per questo c’è bisogno che i diplomatici finanziari aumentino il raggio d’azione delle loro decisioni politiche andando oltre il mercato del settore privato. I tipi d’interesse sono determinati da molti fattori e non solo da “consumatori di carte di credito”, l’eufemismo usuale che i media degli Usa citano per il deficit della bilancia dei pagamenti degli Usa. Dal XIII secolo, la guerra è stata un fattore dominante nella bilancia dei pagamenti dei principali paesi- e dei loro debiti nazionali. Il finanziamento con buoni del governo consiste soprattutto in debiti di guerre, dato che le finanziarie in tempi di pace tendono ad essere equilibrate. Questo vincola direttamente il preventivo della guerra alla bilancia dei pagamenti e i tassi d’interesse.

La nazioni estere accumulano delle cambiali impagabili, sotto condizioni nelle quali, se agiscono per fermare il viaggio gratis di cui godono gli Stati Uniti, porterebbero ad un caduta del dollaro e i loro possessi in dollaro scenderebbero di valore in relazione alla loro propria moneta nazionale e altre divise. Se la moneta cinese cresce di un 10% rispetto al dollaro, la sua banca centrale soffrirà l’equivalente di una perdita di 200 milioni di dollari rispetto a quello che possiede per una cifra di 2000 miliardi in yuan. Questo spiega perché, quando le agenzie che qualificano i buoni dicono che i valori dei buoni del Tesoro degli Stati Uniti, perdono la sua qualifica AAA, non significa che il governo non può semplicemente stampare i dollari di carte per “compensare” questi buoni. Significa che i dollari perderanno il loro valore internazionale. Ed è precisamente quello che sta succedendo. Quando Geither ha fatto la faccia seria e ha detto in un’udienza all’Università di Beijing a inizio di giugno, che crede in un “dollaro forte” e che quindi gli investimenti negli Usa della Cina erano sani e salvii, fu accolto con risate sarcastiche.

L’anticipare che ci possa essere un aumento nel tasso di cambio della Cina, è un incentivo per gli speculatori che cercano di farsi prestare i dollari per comprare renminbi e beneficiare della valuta. Per la Cina, il problema è che questa entrata porterebbe ad una profezia che si compie da sola quando si forza di far valutare la sua moneta. In questo modo il problema delle riserve internazionali è strettamente collegato a quello del controllo dei capitali. Perché la Cina dovrerebbe vedere le sue società vendute a fini di lucro per creare ancora più liberamente dollari USA che la banca centrale dovrebbe utilizzare per rispondere al basso rendimento di Buoni del Tesoto USA, o perdere ancora più denaro a Wall Street?.

Per evitare questo dilemma è necessario cambiare la filosofia dei mercati aperti del capitale che il mondo ha mantenuto fin dai tempi di Bretton Woods nel 1944. In occasione della visita del signor Geithner in Cina, “Zhou Xiaochuan, ministro della Banca Popolare Cinese, la banca centrale del paese, intenzionalmente ha detto che per la prima volta da quando iniziarono le conversazioni semestrali nel 2006, la Cina deve imparare dagli errori statunitensi così come dai suoi successi” per quanto riguarda la non regolazione dei mercati e lo smantellamento dei controlli.

Quindi un' era arriva alla sua fine. Di fronte al continuo disavanzo degli Stati Uniti, la sdollarizzazione minaccia di obbligare i paesi a ritornare al tipo di doppi tassi di cambio che si usavano tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale: un tipo di cambio per il commercio in materie prime, un altro per il movimento dei capitali e investimenti, almeno nelle economie dell’area del dollaro.

Anche senza i controlli del capitale, le nazioni che si riuniscono a Ekaterimburgo stanno facendo dei passi per evitare che si convertano in ricettori riluttanti di altri dollari. Vedendo che l’egemonia globale degli Stati Uniti non può continuare senza un potere d’acquisto che loro stessi danno, i governi si affrettano ad accelerare quello che Chalmers Johnson ha chiamato “Le afflizioni dell’Impero” nel suo libro che porta questo titolo- la bancarotta dell’ordine mondiale finanziario- militare degli USA. Se la Cina, Russia e i loro alleati non –allineati riescono ad avere la meglio, gli Usa non vivranno più sui risparmi degli altri (sottoforma dei suoi propri dollari riciclati) nè avranno il denaro sufficiente per le sue illimitate spese e avventure militari.

Funzionari degli Usa hanno voluto assistere come osservatori alla riunione di Ekatimburgo. Essi hanno detto di NO. E’ una parola che gli statunitensi ascolteranno frequentemente nel futuro.

Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13969

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

TENDOPOLI: BRACCIALETTO AL POLSO E DIVIETO DI ACCESSO AI GIORNALISTI

L'AQUILA- I quattrocento terremotati del campo numero 3 di Paganica devono indossare un braccialetto. Un braccialetto di riconoscimento. E' obbligatorio. Occorre per essere identificati, per poter mangiare, dormire e circolare liberamente nella tendopoli. Funziona così da settanta giorni, da quando all'indomani del sisma la Croce Rossa della Provincia Autonoma di Trento ha preso in gestione il campo. Ora però la nuova responsabile del centro accoglienza (arrivata da pochi giorni) ha deciso che il sistema del braccialetto, a fine mese, sarà abolito. E lo ha già comunicato, durante una riunione, agli ospiti delle tende, raccogliendo così le loro proteste.

Dalla settimana prossima il braccialetto verrà sostituito con una tessere magnetica personale: foto, nome, cognome e codice a barre. Un badge già attivo in buona parte delle 160 tendopoli allocate nell'aquilano dopo il sisma. Come al campo di Monticchio 1 dove per entrare ed uscire bisogna passare la tessera allo scanner, sotto il controllo dei volontari della Protezione Civile della Regione Lombardia.
<<Funziona cosi' in tutti i campi gestiti da noi, che sono 4 - spiega la responsabile di Monticchio 1- qui abbiamo regole rigide, una di queste prevede che i giornalisti non possono accedere alle tendopoli. E' una nuova disposizione della direzione.>>
Al campo di Sant'Elia, invece, vige un'altra regola: prima di ritirare il vassoio in mensa bisogna obbligatoriamente fermarsi davanti ad un lavatoio per disinfettarsi le mani con l'alcol. Un' operazione da svolgere sottol'attento controllo di un addetto della Croce Rossa. <>.
"Regole" che vanno a sommarsi a quelle già riscontrate in precedenza in altre tendopoli, come il divieto di volantinaggio, il divieto di assemblea, il divieto di somministrare caffè, cioccolata e vino. Su un'altra norma della Protezione Civile (in merito all'interruzione dell'erogazione dei pasti nei campi di accoglienza per coloro che alloggiano autonamamente in tende o roulotte) è intervenuto, ieri, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Il primo cittadino ha scritto una lettera al vice commisario delegato, Bernardo De Bernardinis. <Si tratta di un'ingiusta discriminazione per coloro che hanno preferito non essere a carico di risorse pubbliche>>.
Intanto nei centri d'accoglienza non mancano anche iniziative molto particolari, come il concorso di bellezza riservato alle ragazze terremotate: "Miss tendopoli Abruzzo", organizzato da un'agenzia di moda locale.

(Giuseppe Caporale, la Repubblica, 18-06-09)

Fonte: http://forum.politicainrete.net/

18 giugno 2009

CRISI FINANZIARIA E FAME MONDIALE


Chomsky deplora che quasi tutti parlino dei problemi finanziari e pochi della fame mondiale.

di David Brooks

Quando si parla della “crisi”, quasi tutti si riferiscono a quella finanziaria, dato che colpisce direttamente i ricchi, ma la crisi dei mille milioni di esseri umani che affrontano la fame, tra i quali circa 40 milioni negli Stati Uniti, non è importante, perché tutti i bisognosi sono poveri, ha detto Noam Chomsky, che con voce tranquilla, scrupolosamente ha devastato tutti i miti del denominato mercato libero.

Chomsky ha documentato in modo sintetico le crisi multiple, quella finanziaria, economica , militare, ecologica e alimentare, tra le altre- e i suoi fili in comune, costruendo la radiografia di un sistema che si maschera come “ democrazia” ma che alla fine ha come obiettivo quello di socializzare i costi e privatizzare i guadagni, e difendere i privilegi di una sempre più ridotta minoranza ricca, con conseguenze sempre più sinistre per la maggior parte e per il pianeta stesso.

E’ necessario smantellare “l’edificio delle illusioni” che si vende come democrazia del libero mercato affinchè l’essere umano sopravviva, e per farlo c’è bisogno di raffrontarsi ad un modello che cerca di proteggere gli interessi “della minoranza dell’opulenza contro la maggioranza”, ha assicurato.

“Il popolo paga i costi”
Chomsky , venerdì scorso, ha parlato di fronte a circa 500 persone, dal famoso podio della chiesa di Riverside, lo stesso dal quale Martin Luther King JR aveva offerto il suo storico discorso nel 1967 contro la guerra del Vietnam e il sistema imperiale statunitense, dal quale ha anche parlato Nelson Mandela e recentemente Arundhati Roy- durante un atto organizzato dal Brecht Forum, centro indipendente di studi della sinistra.

"La crisi di oggi si intreccia in vari modi", ha detto, ed alcuni sono di maggiore priorità rispetto ad altri, per la semplice ragione da Adam Smith ha dichiarato che "i principali architetti delle politiche garantiscono che i loro interessi siano prevalenti, non importa il costo ".

E Chomsky, come sempre, ha offerto esempio dopo esempio, documentando la storia. Ha parlato della storia di Haiti, dai francesi all’invasione statunitense di Woodrow Wilson, fino alla manipolazione fatta da Washington della sfida di Jean Bertrand Aristide, sia per il repubblicano George Bush padre come per il democratico Bill Clinton, imponendo il modello neoliberale, con l’inevitabile risultato di “distruggere la sovranità monetaria” di questo paese, che si trova adesso nelle prime file della crisi alimentare.

“Questa storia è molto simile in tutto il mondo”, ha aggiunto, segnalando il Bangladesh e decine di altri esempi.

"La radice comune della crisi di oggi nel Sud e il Nord è il passaggio verso il neoliberismo degli anni settanta" Ha dichiarato. Questo aveva segnato la fine della crescita sostenuta nel dopoguerra, conosciuta come “l’età d’oro del capitalismo”, con il suo stato sociale di benessere e il suo incremento di reddito e di diritti, che è stato di fatto un “capitalismo di Stato”.

Oggi, “ il flusso libero del capitale crea un Senato virtuale che realizza un referendum istantaneo che vota contro gli intenti di beneficiare la maggioranza a spesa del proprio interesse”.

Adesso, con l’attuale crisi che colpisce i ricchi, si adotta la stessa strategia di sempre: “la popolazione paga i costi e si prende i rischi, mentre i guadagni vengono privatizzati”.

Ha anche parlato della politica estera, indicando che Washington non desidera abbandonare così velocemente la sua presenza in Iraq ed ha avvertito che il nuovo obiettivo sul Pakistan e l’Afghanistan è un gioco molto pericoloso, dato che minaccia la pace mondiale e la sopravvivenza umana a causa delle armi nucleari che si trovano lì.

Ha aggiunto che è allarmante che “un assassino membro delle forze speciali dagli occhi impazziti”, il generale Stanley McChrystal, sia stato nominato comandante delle forze statunitensi in Afghanistan.

Dall’altra parte, ha segnalato, che adesso è il momento decisivo per definire la sopravvivenza umana di fronte alla crisi climatica.

“Dobbiamo affrontare forse la cosa più importante: come cambiare il modello corporativo statale stabilito durante il dopoguerra, promosso dalle aziende automotrici, petrolifere tra le altre, che hanno portato a questa crisi ambientale e ad altre crisi.”

Nel suo ripasso sulla crisi del mondo, ha espresso che per imporre politiche che non riflettono l’interesse della maggioranza negli Stati Uniti ed in altri paesi, si è fatto ricorso di meno alla forza che al “controllo dell’opinione pubblica attraverso l’industria delle relazioni pubbliche, con lo scopo di creare la fabbrica del consenso”.

Ma sempre impera, dagli inizi di questa repubblica, l'intenzione di proteggere gli “interessi della minoranza opulenta” contro tutti gli altri, con concetti come che "una minoranza intelligente deve governare ad una maggioranza ignorante e meticcia.” Questo naturalmente guidato da una “elite democratica”, ma con la stessa dottrina.

Ha messo in evidenza la resistenza popolare per affrontare il progetto dell' elite, ed ha sottolineato che le ribellioni degli anni 60 “ hanno avuto un effetto civilizzatore”. Ha aggiunto che sempre sono stati lanciati “attacchi dell' elite contro la democrazia” e che il modello del libero mercato corporativo rimane “l’ostacolo all’efficienza e la presa razionale delle decisioni”.

“Non c’è alcun motivo per rimanere passivi” ha commentato al suo pubblico di sinistra. Perché non occupare uno stabile (riferendosi ai ritagli fatti dalla General Motors) per trasformarla in un centro di produzione di trasporto di massa? Non è un questionamento esotico. Che i lavoratori controllino i loro stabilimenti è così tipicamente statunitense come la torta di mele”.

Infatti, ha aggiunto, parte dell’obiettivo degli amministratori dell’attuale sistema è quello di “cancellare tutta la memoria delle lotte sociali, ma ha avvertito che forse queste tendenze “continuano ad essere latenti” nel popolo e “possono essere svegliate”. Questo è un momento propizio per farlo.”
Il compito, ha detto, è quello di superare “il deficit democratico” e “promuovere una società democratica che funzioni veramente”. Tra i punti salienti per riuscirci ha identificato il rinnovamento dei sindacati, la lotta educativa e culturale e ciò che è necessario per “smantellare l’edificio delle illusioni” creata dalle minoranze che governano nelle cosiddette democrazie formali.

La crisi fondamentaleoggi, ha riassunto, è quella forse del “deficit democratico”, il divario che esiste tra gli interessi della gran maggioranza e le politiche dei governanti.

Fonte: http://www.visionesalternativas.com/index.php?option=com_content&task=view&id=44276&Itemid=1

Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA

17 giugno 2009

OBAMA E I "SECONDI FINI" DELLA MANO TESA AI MUSULMANI

di Thierry Meyssan

Il presidente degli Stati Uniti ha teso la mano ai musulmani nel suo discorso molto mediatizzato del Cairo. La sua intenzione è di voltare così la disastrosa pagina della « crociata » di Bush nel Grande Medio Oriente. Tuttavia, in questo esercizio di pubbliche relazioni, i voli pindarici hanno sostituito i necessari chiarimenti, mentre saltavano fuori i nuovi appetiti di Washington.

Il discorso che il presidente Obama ha pronunciato il 4 giugno al Cairo [1] è stato presentato in anteprima dai servizi di comunicazione della Casa Bianca come « fondante di una nuova era ». E’ stato oggetto di un’intensa campagna promozionale che si è conclusa con una mail indirizzata da David Axelrod alle decine di milioni di abbonati alla lista della Casa Bianca [2]. In essa il consigliere per l’immagine di Barack Obama ha invitato gli Statunitensi a visionare il video del discorso che, secondo lui, segna un nuovo punto di partenza nelle relazioni dell’America con il mondo musulmano [3]. Lo si è ben capito: questo discorso è rivolto altrettanto, se non maggiormente, agli elettori USA rispetto ai musulmani.

Il suo messaggio principale può essere così riassunto : gli Stati Uniti non considerano più l’islam come il nemico e desiderano stabilire con gli Stati musulmani delle relazioni di mutuo interesse. Questo messaggio dev’essere preso per quello che è : uno slogan da pubbliche relazioni.
Esaminiamo punto per punto questo discorso.

Preambolo : amateci !

In una lunga introduzione, l’oratore ha sviluppato il suo messaggio principale di mano tesa.

Barack Hussein Obama ha giustificato con la sua personalità la rottura con il suo predecessore. Ha offerto al suo uditorio un momento d’emozione come si ama fare nei film hollywoodiani. Ha raccontato di suo padre, musulmano, della sua adolescenza in Indonesia — il paese musulmano più popoloso del mondo — e del suo lavoro sociale a Chicago presso popolazioni nere musulmane.

Così, dopo averci fatto credere che la politica estera degli Stati Uniti è fondata sul colore della pelle del suo presidente, ci vogliono convincere che essa riflette il suo percorso individuale. Eppure nessuno pensa che Obama sia un autocrate in grado di imporre i suoi stati d’animo. Ognuno è conscio che la politica di Washington è il frutto di un difficile consenso tra le sue elite. Nel caso specifico, il cambiamento di retorica è imposto da una successione di fallimenti militari in Palestina, nel Libano, in Iraq e in Afghanistan. Gli Stati Uniti non considerano più i popoli musulmani come loro nemici perché non sono arrivati a schiacciarli.

Questo realismo aveva portato nel 2006 alla rivolta dei generali attorno a Brent Scowcroft, che aveva deplorato la fallita colonizzazione dell’Iraq e messo in guardia contro un disastro militare contro l’Iran. Era continuato con la Commissione Baker-Hamilton che aveva fatto appello per trattare con la Siria e con l’Iran al fine di uscire a testa alta dal fiasco iracheno. Questo realismo aveva costretto il presidente Bush a silurare Donald Rumsfeld e a sostituirlo con Robert Gates, figlio spirituale di Scowcroft e membro della Commissione Baker-Hamilton. Questo realismo si era incarnato nella pubblicazione del rapporto delle agenzie dei servizi segreti che aveva attestato l’inesistenza di un programma nucleare militare iraniano e aveva così distrutto ogni possibile giustificazione di una guerra contro l’Iran.

Comunque, in questo grande amore ritrovato, il presidente Obama si è presentato come appassionato di storia e ha snocciolato gli apporti della civiltà musulmana al mondo. Nei film hollywoodiani c’è sempre una sequenza sulla diversità culturale che ci arricchisce. Tuttavia, la messa in scena ha puntato sulla desolante ignoranza del pubblico USA. Obama e la sua squadra hanno ridotto l’apporto dei popoli oggi musulmani alle invenzioni posteriori alla loro islamizzazione. Prima non avevano creato niente ? Scegliendo di ridurre la storia dei popoli musulmani solo al loro periodo islamico, Barack Obama ha negato qualche millennio di civiltà e ha ripreso per suo conto la retorica dei più oscurantisti islamisti. Vedremo che qui non si tratta di un errore, ma di una scelta strategica.

Infine, il presidente Obama ha calato la sua carta principale chiamando i suoi uditori a ripensare la loro immagine degli Stati Uniti. « Noi siamo formati da ogni cultura, usciti dai quattro angoli del mondo e siamo conquistati da un semplice concetto : E pluribus unum : « Da parecchi popoli, uno solo » », ha dichiarato. Questo motto, che doveva esprimere l’unità delle colonie americane appena resesi indipendenti, diviene oggi quello dell’Impero globalizzato. Solo che gli Stati Uniti non considerano più i popoli musulmani come dei nemici, ma intendono integrarli nell’Impero globale. Del resto, è la ragione per cui la classe dirigente di Washington ha sostenuto la candidatura di Barack Hussein Obama. Il nome musulmano del presidente, come il colore della sua pelle, sono degli argomenti per convincere i popoli dell’Impero che il potere che li domina assomiglia a loro. Quando ebbe esteso il suo impero, Roma antica fece la stessa cosa, scegliendo i suoi imperatori in contrade lontane, come Filippo l’Arabo [4]. La brutalità delle legioni non era però mutata.

1- La guerra globale al terrorismo
Dopo questa mielosa sviolinata, il presidente Obama ha cominciato a collegare la sua introduzione con la « guerra globale al terrorismo ». Ha dunque stabilito una distinzione tra l’islam, che non è malvagio come pensavano Bush e Cheney, ma buono e gli estremisti che, a torto, si rifanno ad esso e restano sempre malvagi. Il pensiero resta manicheo, ma il cursore è spostato.

Il problema è che da otto anni Washington si sforza di costruire un avversario della sua dimensione. Dopo l’URSS, il nemico era l’islam. A contrario, se né i comunisti né i musulmani sono i nemici, contro chi sono in guerra gli Stati Uniti ? Risposta : « Al-Qaïda ha scelto di ucciderli senza pietà, di rivendicare gli attentati e oggi riafferma ancora la sua determinazione a commettere altri assassinii su scala di massa. Questa rete ha membri in numerosi paesi e tenta di allargare il suo raggio d’azione. Qui non si tratta di opinioni da dibattere – sono fatti da combattere ». E no, signor presidente, qui non ci sono fatti accertati, ma imputazioni che devono essere dibattute [5].

Barack Obama continua : « Noi non chiederemmo di meglio che di ripatriare tutti i nostri soldati, fino all’ultimo, se avessimo la sicurezza che l’Afghanistan e ora il Pakistan non ospitano elementi estremisti determinati ad uccidere il maggior numero possibile di Americani. Ma non è ancora così. »

A questo punto, il presidente sembra chiudersi in un circolo vizioso. Spiega che i nemici non sono i musulmani in generale, ma un pugno di individui non rappresentativi, poi afferma che questo pugno di individui deve essere combattuto facendo delle guerre contro dei popoli musulmani. Il problema è tutto qui : Washington vorrebbe essere amica dei musulmani, ma ha bisogno di un nemico per giustificare le sue azioni militari e, per il momento, non ha trovato un capro espiatorio sostitutivo.

2- Il conflitto arabo-israeliano
Barack Obama ha affrontato la questione della Palestina in modo molto più ampio dei suoi predecessori, riconoscendovi non solo un conflitto israelo-palestinese, ma arabo-israeliano. Ma non ha precisato quale sia, secondo lui, il coinvolgimento degli Stati arabi. Ha predicato con autorità per la « soluzione a due Stati », ma eludendo l’incresciosa questione della natura di questi due Stati. Si tratta di due Stati sovrani e democratici nel senso reale del termine oppure di uno Stato per gli Ebrei e di un altro per i Palestinesi come rivendica la « sinistra » israeliana, il che implica una pulizia etnica e l’istituzionalizzazione completa dell’apartheid ? [6]

Invece di togliere le incertezze, il presidente Obama ha preferito offrire al suo uditorio una nuova « scena commovente » nella quale ha espresso la sua compassione di fronte alle sofferenze dei Palestinesi. Di certo è stato il momento più abietto del suo discorso : l’appello ai buoni sentimenti delle vittime per coprire i crimini dei carnefici.

Egli ha dichiarato : « I Palestinesi devono rinunciare alla violenza. La résistenza sotto forma di violenza e di massacri non porterà a niente. Quand’erano schiavi, i Neri in America hanno sofferto la frusta e poi l’umiliazione della segregazione. Ma non è stata la violenza a permettere loro di ottenere, alla fine, l’eguaglianza di diritti nella sua pienezza. È stata la ferma e pacifica perseveranza negli ideali al centro stesso della creazione dell’America. Questa stessa storia può essere raccontata da alcuni popoli dal Sudafrica all’Asia meridionale ; dall’Europa orientale all’Indonesia. È una storia con una semplice verità : la violenza non porta da nessuna parte. Lanciare razzi contro dei bambini israeliani che dormono o uccidere donne anziane in un autobus non è un segno di coraggio né di forza.»

Barack Obama fa la caricatura della Resistenza nei termini della propaganda sionista : razzi lanciati contro bambini addormentati e donne anziane uccise in un autobus. Egli riconosce che le loro terre e le loro case sono occupate, ma vieta ai Palestinesi la volontà di riprenderle con la forza ai civili che le occupano. Rimprovera ai Palestinesi di non utilizzare missili guidati per raggiungere bersagli militari e di accontentarsi di razzi artigianali che cadono alla cieca.

Ma il peggio sta altrove. Il presidente Obama si mette a dare lezioni. Chiede alle vittime di rinunciare alla violenza e consiglia loro di prendere esempio dal movimento dei Neri statunitensi per i diritti civili. Dopotutto, non fu convertendo i Bianchi che King ottenne dei risultati, ma chiamando a testimone l’opinione pubblica internazionale. Il presidente Johnson si trovò allora costretto a cedere per fare bella figura di fronte all’URSS. Dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la pace, Martin Luther King continuò la lotta affermando che il suo scopo non era permettere ai Neri di prestare servizio nell’esercito in modo eguale ai Bianchi per uccidere i Vietnamiti che aspiravano alla libertà. Fu dopo il suo sermone di Ryverside che Johnson gli chiuse la porta della Casa Bianca e i capi del FBI decisero di farlo assassinare. Indubbiamente, se fosse ancora vivo, oggi direbbe che lo scopo non è permettere ad un Nero di accedere alla Stanza ovale per uccidere degli Iracheni o dei Pakistani che aspirano alla libertà.

3- La denuclearizzazione
Evocando le difficili relazioni con l’Iran, il presidente Obama ha scelto di uscire volando alto dalla polemica sull’arma nucleare. Dopo aver riconosciuto il diritto dell’Iran di dotarsi di un’industria nucleare civile ed ammesso che né gli Stati Uniti né nessun’altra potenza hanno l’autorità morale per autorizzare o vietare ad uno Stato il possesso della bomba, egli si è pronunciato per un disarmo nucleare globale, coinvolgendo implicitamente anche Israele.

Sappiamo che il Pentagono non ha più i mezzi finanziari necessari per mantenere la corsa agli armamenti nucleari e su tale questione tratta con la Russia e con la Cina. Questo non deve essere interpretato come uno slancio pacifista, in quanto il Pentagono conduce contemporaneamente delle ricerche sulle armi atomiche miniaturizzate (escluse dal trattato di non proliferazione) e rafforza le sue alleanze militari, tra cui la NATO.
4- La democrazia Il presidente Obama ha deplorato che il suo predecessore abbia creduto possibile esportare la democrazia in Iraq con la forza, poi si è prodigato in un elogio del governo del popolo attraverso il popolo e dello stato di diritto. La cosa è stata divertente per quelli che si ricordano che la Costituzione degli Stati Uniti non riconosce la sovranità popolare e che, nel 2000, la Corte suprema proclamò eletto George W. Bush prima che lo scrutinio della Florida fosse ultimato. Provenendo da un politico astuto che ha appena confermato la sospensione delle libertà fondamentali con il Patriot Act, in particolare la sospensione dell’habeas corpus che descriveva come la base della Giustizia, il discorso ha avuto l’aria di una farsa. È sembrato crudele agli Egiziani che non hanno avuto il privilegio di far parte dei 3.000 invitati. Quando Obama dichiara « bisogna mantenere il potere con il consenso del popolo e non con la coercizione », egli pensa al presidente Mubarak, inamovibile da ventotto anni. quando Obama continua « bisogna rispettare i diritti delle minoranze e partecipare, in uno spirito di tolleranza e di compromesso », egli pensa agli allevatori copti le cui bestie sono state abbattute.

Per evitare che questo passaggio fosse turbato da nervose risate irrefrenabili, una voce anonima ha gridato nella sala : « Barack Obama, vi amiamo ! ». Mancava solo una bambina con un mazzo di fiori in mano.

5- La libertà religiosa
Barack Hussein Obama si è trovato particolarmente a suo agio sul capitolo della libertà religiosa. Il fatto è che si tratta di uno slogan ben rodato. Da due anni, Madeleine Albright ha preparato questo momento. Ha osservato che la resistenza all’imperialismo statunitense è spesso strutturata da gruppi religiosi, come Hezbollah in Libano o Hamas in Palestina. Ne ha dunque concluso che gli Stati Uniti non devono più lasciare senza sorveglianza questo campo e devono inoltre investirlo totalmente. In un’opera dedicata a tale argomento, ella preconizza di fare di Washington la protettrice di tutte le religioni [7]. In quest’ottica, il presidente Obama ha evocato le minoranze cristiane, Copti e Maroniti. Poi ha fatto appello alla riconciliazione in seno all’islam dei Sunniti e degli Sciiti. È anche in quest’ottica che ha trascurato la storia pre-islamica dei popoli musulmani.

6- I diritti delle donne
Con piacere, Barack Hussein Obama si è preso il lusso di ricordare che il suo paese garantisce alle donne musulmane il diritto di portare l’hijab, mentre Nicolas Sarkozy lo ha fatto proibire nelle scuole francesi all’epoca in cui voleva essere più neoconservatore di Bush [8]. E, mentre parlava, il sito internet della Casa Bianca esponeva un articolo speciale che attestava la giurisprudenza americana.

Con abilità, egli ha ricordato che gli Stati musulmani sono a volte in vantaggio in material di diritti delle donne. «In Turchia, in Pakistan, nel Bangladesh e in Indonesia, abbiamo visto dei paesi a maggioranza musulmana eleggere alla loro testa una donna, mentre la lotta per l’eguaglianza delle donne continua in molti aspetti della vita americana e nei paesi del mondo intero.»

7- Lo sviluppo economico
Conservata per il finale, la questione dello sviluppo economico è stata la più riuscita. Abitualmente le grandi potenze scambiano un aiuto immediato contro vantaggi sproporzionati a lungo termine. L’aiuto allo sviluppo è allora il cavallo di Troia del saccheggio delle risorse. Tuttavia, durante la campagna elettorale, è stato concluso un accordo bi-partisan sul nuovo orientamento della politica estera degli Stati Uniti. L’idea principale, espressa dalla Commissione Armitage-Nye, è quella di conquistare i cuori e le menti offrendo dei servizi che trasformano la vita delle persone senza costare granché [9]. Hillary Clinton vi ha fatto esplicito riferimento nell’audizione senatoriale per la sua conferma a segretario di Stato.

Sfoggiando il sorriso di Babbo Natale, Barack Obama ha recitato un catalogo di promesse incantatrici. Ha continuato : « Nomineremo nuovi emissari per le scienze incaricati di collaborare a programmi che metteranno a punto nuove fonti d’energia, creeranno lavori verdi, informatizzeranno registri ed archivi, depureranno l’acqua e produrranno nuove coltivazioni. Nel campo della sanità, a livello mondiale, annuncio oggi una nuova iniziativa con l’Organizzazione della conferenza islamica per sradicare la polio ed intensificheremo le nostre compartecipazioni con comunità musulmane per migliorare la sanità materna ed infantile. » Non dimentichiamoci gli impegni del Vertice del Millennio quando il presidente Bill Clinton annunciò l’imminente fine della povertà e della malattia.

Il presidente degli Stati Uniti ha concluso il suo discorso fiume citando il Corano, il Talmud e i Vangeli. Il loro messaggio si riassumerebbe nel fatto che « Gli abitanti del mondo possono coabitare in pace. Sappiamo che questa è la visione di Dio. Ora è il nostro compito su questa Terra ». Questo triplice riferimento è stato forse imposto dal luogo, la più prestigiosa delle università islamiche. Può anche essere che esso traduca un certo smarrimento. In piena recessione economica, gli Stati Uniti non hanno più i mezzi per mantenere la loro pressione sui campi petroliferi del Grande Medio Oriente — a maggior ragione, essi non hanno i mezzi per realizzare le promesse del giorno —. Tuttavia, essi sperano di ricostruire prossimamente la loro potenza. Nella fase attuale, devono dunque congelare ogni evoluzione regionale che potrebbe essere solo a loro svantaggio. In particolare, temono l’estensione dell’influenza turca e iraniana e l’irruzione della Russia e della Cina nella regione. Definire la pace in termini religiosi e non politici è pur sempre guadagnare del tempo.

[1] «Discours de Barack Obama à l’université du Caire», Réseau Voltaire, 4 giugno 2009.

[2] «A New Beginning - Watch the President’s Speech», di David Axelrod, 4 giugno 2009.

[3] Vidéo disponibile sul sito della Casa Bianca.

[4] Filippo l’Arabo era siriano. Fu imperatore di Roma dal 244 al 249.

[5] Il segretario di Stato Colin Powell si era impegnato a presentare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite un rapporto sugli attentati dell’11 settembre 2001 che stabiliva che gli USA erano stati vittime di un’aggressione dall’esterno. Quel documento non è mai stato prodotto. Le sole informazioni conosciute sono state rilasciate dalle autorità USA le quali hanno pure accusato l’Afghanistan, poi l’Iraq ed invocato la legittima difesa per attaccarli. Vedi L’ incredibile menzogna di Thierry Meyssan, Fandango Libri 2002.

[6] «La "solution à deux États" sera bien celle de l’apartheid», di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 13 gennaio 2008.

[7] The Mighty and the Almighty : Reflections on Faith, God and World Affairs, di Madeleine Albright, Pan Books, 2007, 324 pp. Va apprezzato il gioco di parole inglese : "Il potente e l’onnipotente" designano il presidente USA e Dio.

[8] «Nicolas Sarkozy agite le voile islamique», Réseau Voltaire, 19 gennaio 2004.

[9] «Washington décrète un an de trêve globale », di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 3 dicembre 2007.

Fonte: http://www.voltairenet.org/article160609.html#nh2

16 giugno 2009

SALVIAMO L'AMAZZONIA

Il Governo peruviano ha esercitato pressione sulla legislatura permettendo alle compagnie estrattive e di coltivazione su larga scala di distruggere rapidamente la loro foresta pluviale amazzonica.

Le popolazioni indigene hanno protestato pacificamente per due mesi chiedendo di poter esprimere legittimamente i propri pareri nei decreti che contribuiranno alla devastazione dell’ecologia e delle popolazioni amazzoniche, e che saranno disastrosi per il clima globale. Ma lo scorso fine settimana il Presidente Garcia ha risposto: inviando forze speciali per sopprimere le proteste in scontri violenti e bollando i protestanti come terroristi.

Questi gruppi indigeni sono sulla linea del fronte nella lotta per proteggere la nostra terra - Appoggiamoli ed appelliamoci al Presidente Alan Garcia (che è notoriamente sensibile alla propria reputazione internazionale) affiché fermi immediatamente la violenza e si apra al dialogo. Clicca in basso per firmare l’urgente petizione globale ed un preminente politico latino americano molto rispettato la consegnerà al Governo per nostro conto.

Più del 70 per cento dell’Amazzonia peruviana adesso è pronta per essere afferrata. I giganti del petrolio e del gas, come la compagnia anglo-francese Perenco e le nord-americane ConocoPhillips e Talisman Energy, hanno già impegnato investimenti multimiliardari nella regione. Queste industrie estrattive hanno un record molto basso di benefici apportati alla popolazione locale e nella preservazione dell’ambiente nei paesi in via di sviluppo – motivo per il quale i gruppi indigeni stanno chiedendo il diritto di consultazione sulle nuove leggi, riconosciuto a livello internazionale.

Per decenni il mondo e le popolazioni indigene hanno assistito a come le industrie estrattive devastassero la foresta pluviale che è dimora per alcuni ed un tesoro vitale per tutti noi (alcuni climatologi chiamano l’Amazzonia "i polmoni del pianeta" – che inspira le emissioni di carbonio che provocano il surriscaldamento globale e restituisce ossigeno).

Le proteste in Perù sono le più forti e disperate mai espresse, non possiamo permettere che falliscano. Firma la petizione, ed incoraggia i tuoi amici e familiari ad unirsi a noi, così che possiamo aiutarele popolazioni indigene del Perù ad ottenere giustizia e prevenire ulteriori atti di violenza da parte di tutti.


Per solidarietà,
Luis, Paula, Alice, Ricken, Graziela, Ben, Brett, Iain, Pascal, Raj, Taren e l’intero team Avaaz .

Per maggiori informazioni:
  • Perù: ritirate le leggi sullo sfruttamento dell’Amazzonia:
    http://it.euronews.net/2009/06/11/peru-ritirate-le-leggi-sullo-sfruttamento-dell-amazzonia/

  • Perù, alta tensione dopo scontri in Amazzonia:
    http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE55601V20090607

  • Amazzonia, petrolio rosso sangue:
    http://www.salvaleforeste.it/peru-amazonia.html

  • Le compagnie petrolifere "dovrebbero ritirarsi" dato che il Perù "affronta la sua Tiananmen", Survival International,8 June:
    http://www.survival-international.org/news/4640

  • Fonte: http://www.avaaz.org/it/

    Articoli correlati: RIVOLTA IN AMAZZONIA

    100 MILIARDI AL FMI PER FINANZIARE LA GUERRA

    di Steven Watson

    100 miliardi per il Fondo Monetario Internazionale (FMI) aggiunti al progetto di legge per i fondi destinati alla Guerra.

    I democratici del Parlamento americano hanno accettato di metter a disposizione un credito di 100 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale come aggiunta ai finanziamenti destinati alle operazioni in Afghanistan, Pakistan, e Iraq. L’importo aumenterebbe anche il contributo degli Stati Uniti al FMI di circa 8 miliardi di dollari e autorizzerebbe gli Stati Uniti a finanziare il piano del FMI di vendita di 400 tonnellate d’oro, in base a quanto affermato da portavoci di legislatori a Reuters.

    Questo soddisfarrebbe l’impegno di Obama preso al G20 lo scorso Aprile di contribuire con circa 500 milardi di dollari al FMI, che userá i fondi “per aiutare le nazioni più povere durante questo periodi di rallentamento economico”. Ma in realtá, cosa il Ministero del Tesoro sta proponendo è una versione internazionale del salvataggio a Wall Street per il FMI, che corrisponderebbe poi a un salvataggio delle banche europee che stanno subendo gravi perdite nell’Europa centrale e orientale.
    Se questa legge passa, vedremo consegnare nelle mani di banche straniere 100 miliardi di dollari pagati dai contribuenti senza aver nessuna possibilità di controllo. I repubblicani in parlamento, insieme anche al leader del partito di minoranza, John Boehner, hanno minacciato di votare contro la proposta di legge per i fondi alla Guerra se questa include anche i fondi per il FMI.
    Come ha detto Boehner: “per essere chiari una volta per tutte, una legge per finanziare le truppe dovrebbe finanziare le nostre truppe. Sopprimere questa critica proposta di legge senza elargire denaro alle truppe non farà altro che allugare questo processo e costerà caro visto che c’è bisogno del voto repubblicano per approvarla".
    “Noi non dovremmo discutere questo. Non ha senso includere i fondi per il FMI in una proposta di legge per i fondi alla Guerra”. Ha detto il parlamentare Eric Cantor, un membro della leadership repubblicana.

    La legge sarà votata in clima di estrema difficolta per la sua apparovazione dato che i voti del GOP sono necessari per contrastare i 51 voti dei democratici che si oppongono alla Guerra e che il mese passato hanno votato contro.
    Se tutti i repubblicani votano no, il capogruppo dei democratici avrà bisogno di 18 voti per ottenere l’approvazione del disegno legge. E siccome i soldi per il FMI sono aggiunti alla proposta di legge per finanziare le truppe americane in combattimento, c’è molta pressione su quelli che vogliono votare contro questa proposta.
    Abbiamo già sottolineato la proposta di dare più potere al FMI e di trasformare tale istituzione in una banca del mondo con il potere di stampare i propri soldi. Questa non fa parte di nessuna “teoria della cospirazione”. Come Il Washington Post ha bene sottolineato due mesi fa, questo programma è pubblico e disponibile in documenti del FMI, in interviste e relazioni di gruppi di esperti. Fa parte di un movimento che vuole dare ad gruppo di banchieri non eletti il potere e l’autorità di usurpare la sovranità di ogni stato, controllandone i programmi di sviluppo economico, e di instituire regolamenti per le varie istituzioni finanziarie nel mondo.
    Come già detto precedentemente, sia il FMI che l’ONU stanno facendo pressione per far passare proposte che di fatto implementino una dittatura finanziaria globale. Entrambe le istituzioni hanno espresso sostegno per la creazione di una nuova moneta mondiale che sostituisca il dollaro e che serva come strumento per accellerare il loro piano di un nuovo ordine economico mondiale.

    Fonte: http://www.prisonplanet.com/100-billion-bailout-for-imf-tagged-on-to-war-funding-bill.html

    Tradotto per Voci Dalla Strada da Dr. FFB

    15 giugno 2009

    TORTURA E AMNESIA STORICA

    Obama non eliminò questa pratica, le cambiò solo luogo, segnala l'investigatore Allan Nairn

    © Noam Chomsky 2009

    Il documenti sulle torture divulgati dalla Casa Bianca suscitarono stupore, indignazione e sorpresa. Lo stupore e l'indignazione sono comprensibili; la sorpresa non tanto. Pensandoci bene, anche senza investigare, era ragionevole supporre che Guantanamo fosse un luogo di tortura.
    Perchè sennò, inviare prigionieri in un posto dove starebbero fuori della portata della legge? Un luogo, per certo, che Washington utilizza in violazione ad una trattato imposto a Cuba con una pistola puntata? Anche se addussero ragioni di sicurezza, continua ad essere difficile prenderli sul serio. Gli stessi oscuri sospetti, si ebbero a riguardo ai "luoghi neri", le prigioni segrete del governo di Bush e per la "consegna volontaria” o la cattura extragiudiziale di sospettati in altri paesi, sono diventati realtà.

    Ma più importante è che la tortura è stata praticata di routine fin dai primi giorni della conquista del territorio nazionale, e continuò ad impiegarsi man mano che le avventure imperiali “dell’impero in fasce" - come George Washington chiamava la nuova repubblica - si estesero alle Filippine, Haiti ed altri paesi. Dobbiamo anche ricordarci, che la tortura fu il minore di molti crimini come l’aggressione, il terrore, la sovversione e lo strangolamento economico che hanno offuscato la storia americana, cosa che succede anche per altre grandi potenze.

    Di conseguenza, la sorpresa è vedere le reazioni alla rivelazione di quei documenti del Dipartimento di Giustizia, incluso quelle di alcuni dei critici più diretti e manifesti del cattivo governo di Bush: Paul Krugman, per esempio scrisse, che eravamo "una nazione di ideali morali" e mai prima di Bush i nostri leader avevano tradito in forma così assoluta tutto quello che questa nazione avava sancito. Per dirla in poche parole, questa visione generale riflette un immagine abbastanza distorta della storia americana.

    Ogni tanto si è offrontato in forma diretta il discorso tra "quello che sanciamo" e "quello che facciamo”. Un noto accademico che intraprese questo compito fu Hans Morgenthau, fondatore della teoria delle relazioni internazionali realistiche. In un studio classico edito nel 1964 da Camelot, Morgenthau sviluppava la teoria che gli Stati Uniti abbiano un "programma trascendentale": instaurare la pace e la libertà nel loro paese e di conseguenza da tutte le altre parti, dato che il territorio dentro il quale gli Stati Uniti devono difendere e promuovere il loro programma ha raggiunto dimensioni mondiali. Però, anche l'accademico scrupoloso, riconobbe che i fatti storici sono profondamente differenti dal "programma trascendentale”.

    Non dobbiamo lasciarci confondere da quella discrepanza, consigliava Morgenthau; non dobbiamo “confondere l'abuso della realtà con la realtà stessa. "La realtà è il "proposito nazionale" incompiuto, come si rivela “nell'evidenza della storia riflessa dalle nostre menti”. Quello che succedeva nei fatti non era altro che “l'abuso della realtà”.

    Le rivelazioni dei documenti sulla tortura portarono a riconoscere il problema anche da altre persone. Sul New York Times, l'editorialista Roger Cohen recensì un nuovo libro “The Myth of American Exceptionalism” del giornalista britannico Geoffrey Hodgson, il quale conclude che gli Stati Uniti non sono altro che una “nazione grande” ma imperfetta, fra altre cose. Cohen ammette che l’evidenza dei fatti appoggia l’opinione di Hodgson, ma sottolinea che gli sembra che sbagli al non capire che gli "Stati Uniti nacquero come un'idea, e per quello devono portarla avanti". L'idea degli Stati Uniti si identifica nella nascita della nazione come "città sulla collina”, nozione "ispiratrice" che risiede nel profondo dell’animo americano, così come è lo spirito individualista ed intraprendente degli americani che si evidenziò con l'espansione verso l'ovest. L'errore di Hodgson, secondo Cohen, è afferrarsi alle distorsioni dell'idea "americana", all’abuso della realtà.

    Rivolgiamo l’attenzione alla realtà in sè, a quell’idea degli Stati Uniti dei suoi primi giorni.

    “Vengano ad aiutarci”
    La frase ispiratrice "città sulla collina" fu coniata nel 1630 da John Winthrop, che la prese dei vangeli per designare il futuro glorioso di una nazione “ordinata da Dio”. Un anno prima la colonia della Baia di Massachusetts creò il Gran Sigillo, il quale ritraeva un indigeno dalla cui bocca usciva una pergamena nella quale si potevano leggere le seguenti parole: "Vengano ad aiutarci”. Era così che i coloni britannici si rappresentavano, come benevoli umanitaristi che rispondevano alle suppliche dei poveri nativi per riscattarli del loro amaro destino pagano.

    Di fatto, il Gran Sigillo è la rappresentazione grafica “del sogno Americano” fin dalla sua nascita. Deve essere riesumata dalle profondità della psiche e appesa su tutti i muri degli edifici. Senza dubbio, è quello in cui dovette credere quel selvaggio assassino torturatore chiamato Ronald Reagan, un omaggio stile Kim Il-Sung, mentre orchestrava alcuni dei crimini più orrendi in America Centrale e in altri paesi, durante il suo mandato, leader di una “splendente città sulla collina”.

    Il Gran Sigillo fu la filosofia ispiratrice “dell’intervento umanitario", per usare una frase in voga. Quello che è successo da allora, è che "l’intervento umanitario" ha prodotto la rovina per i presunti beneficiari. Il primo Segretario di Guerra, il generale Henry Knox, descrisse la totale estirpazione degli indios stipati nelle parti più popolate dell'unione, attuata attraverso sistemi distruttivi per i nativi indigeni che furono di gran lunga peggiori della condotta adottata dai conquistatori del Messico e del Perù.

    Questa pratica di distruzione venne applicata per molto tempo, prima che John Quincy Adams deplorasse il destino di "quella sfortunata razza di americani nativi”, che furono sterminati con tanta crudeltà spietata ed iniqua…atroce peccato di questa nazione per la quale credo che un giorno Dio ci giudicherà. Quella crudeltà spietata ed "iniqua" continuò fino alla conquista dell'ovest. Invece del “Giudizio di Dio”, fino ad oggi, questi atroci peccati hanno portato solamente elogi per la realizzazione del "sogno" americano.

    La conquista e la colonizzazione dell'ovest mostrarono senza dubbio quello "spirito individualista ed intraprendente" tanto elogiato da Roger Cohen. Questo è quello che succede con le imprese di colonizzazione, la forma più crudele dell'imperialismo. I risultati furono lodati dal rispettato ed influente senatore Henry Cabot Lodge nel 1898. Deciso ad intervenire a Cuba, Lodge elogiò il nostro curriculum di conquista, colonizzazione ed espansione territoriale ineguagliato da nessun paese nel XIX secolo, e sostenne di "non fermarlo ora", quando anche i cubani supplicano, secondo le parole del Gran Sigillo, "vengono ad aiutarci”.

    La sue suppliche furono soddisfatte. Gli Stati Uniti inviarono truppe con le quali impedirono che Cuba si liberasse della Spagna e la trasformarono in una colonia virtuale fino al 1959.

    “Il sogno americano" venne poi illustrato dalla campagna intrapresa dal governo di Dwight D. Einsenhower, per restituire Cuba il posto appropriato, dopo che Fidel Castro entrò a L'Avana nel gennaio del 1959 e liberò definitivamente l'isola del dominio straniero, con l’enorme appoggio popolare, cosa che Washington riconobbe malvolentieri. Quello che ne susseguì fu una guerra economica, con la chiara intenzione di punire al popolo cubano affinché cacciasse al disobbediente governo di Castro; un'invasione; la decisione dei fratelli Kennedy di portare a Cuba "i terrori della Terra" (frase dello storiografo Arthur Schlesinger nella biografia su Robert Kennedy, il quale aveva questo compito tra le sue massime priorità) ed altri crimini che continuano fino ad oggi, in sfida ad un'opinione mondiale praticamente unanime.

    Di norma si fanno risalire le origini dell'imperialismo americano all'invasione di Cuba, Porto Rico e Hawai del 1898. Ma questo è soccombere a quello che lo storiografo dell'imperialismo Bernard Porter chiama “la menzogna dell'acqua salata", ossia che la conquista è imperialista solo quando attraversa acqua di mare. Ossia, se il Mississippi fosse come il mare d'Irlanda, l'espansione verso l'ovest sarebbe stato imperialismo. Da George Washington a Henry Cabot Lodge, quelli che parteciparono nell'impresa ebbero una visione più chiara di quello che facevano.

    Il seguente passo della missione assegnata dalla Provvidenza, (conseguito il successo con l'intervento umanitario in Cuba nel 1898) fu conferire "la benedizione della libertà e della civiltà a tutti i popoli riscattati delle Filippine (secondo le parole del Partito Repubblicano di Lodge)…per lo meno a quelli che sopravvissero ai massacri e all'uso allargato della tortura ed alle altre atrocità che vennero attuate. Quelle anime fortunate furono lasciate alla grazia del governo di pace filippino instaurato daglli Stati Uniti seguendo un modello appena ideato di dominio coloniale, che si basava su forze di sicurezza addestrate ed equipaggiate per applicare avanzati metodi di vigilanza, intimidazione e violenza. Modelli similari vennero adottati in molte altre zone dove gli Stati Uniti imposero brutali forme di sorveglianza ed altre forze al loro servizio.

    Modelli da premiare.
    Negli ultimi 60 anni, le vittime di tutto il mondo hanno sopportato il "modello di tortura" della CIA, che è costato miliardi di dollari annuali, documenta lo storiografo Alfred McCoy nel suo libro “A Question of Torture” (Una questione di Tortura). Lì dimostra come, i metodi di tortura sviluppati dalla CIA a partire dal 1950, appaiono con poche varianti, uguali a quelli delle ignobili fotografie della prigione di Abu Ghraib, in Iraq. Non ci sono esagerazioni nel titolo dello studio indagatore di Jennifer Harbury sulla storia della tortura americana: “Truth, Torture, and the American Way”. Perciò, è estremamente ingannevole, per dirla così, che gli investigatori della caduta della banda di Bush alle cloache del mondo, dicano che nell’intraprendere la guerra contro il terrorismo gli Stati Uniti abbiano perso la rotta.
    Non si vuole dire con questo che Bush-Cheney-Rumsfeld e altri non abbiano introdotto innovazioni importanti. Nella normale pratica americana, la tortura si delega ad ausiliari, non viene eseguita direttamente dagli americani in camere di tortura installate dal proprio governo. Secondo le parole di Allan Nairn, che ha portato a termine alcune delle investigazioni più rivelatrici e audaci sul tema si evince: "Quello che la proibizione della tortura di Obama cancella, è quella piccola percentuale di torture che vengono realizzate dagli americani, ma conserva tutto l'insieme del sistema della tortura che viene eseguito da stranieri sotto il patrocinio americano. Obama avrebbe potuto smettere di sostenere le forze straniere che torturano, ma ha scelto di non farlo".
    Obama non terminò con la pratica della tortura, osserva Nairn, bensì le cambiò solo di luogo, ristabilendo la norma americana di indifferenza verso le vittime. È un ritorno allo status quo anteriore - scrive Nairn - al regime di tortura che va da Ford a Clinton, e che sostenuta dagli americani anno dopo anno produsse più sofferenza di quella degli anni di Bush/Cheney.
    In varie occasioni l'involucramento americano nella tortura è stato ancora più indiretto. In un studio realizzato nel 1980, il latinoamericanista Lars Schoultz, scoprì che aiuti esteri americani fluivano maniera sproporzionata verso i governi latino-americani che torturavano i suoi cittadini…i maggiori violatori dei diritti fondamentali umani dell'emisfero. Studi più approfonditi di Edward Herman provarono la stessa correlazione, e suggerirono anche una spiegazione. Non è sorprendente che l'aiuto americano tenda a correlarsi con un clima favorevole per gli affari, che in generale migliorano con l'assassinio di organizzatori di operai e contadini e degli attivisti pro diritti umani od altre azioni simili, il quale produce una seconda correlazione tra gli aiuti e le smisurate violazioni ai diritti umani.
    Questi studi si portarono a termine prima degli anni di Reagan, quando non valeva la pena studiare il tema in quanto queste correlazioni erano palesi. Non è strano dunque, che il presidente Obama ci consigli di guardare davanti e non indietro, dottrina conveniente per quelli che impugnano il bastone. Quelli che sono colpiti tendono a vedere il mondo in forma differente, con gran fastidio della nostra parte.

    (Foto in alto: Una fotografia ottenuta dall’ABC News che fu diffusa il 19 maggio del2004, mostra un uomo identificato come il sergente americano Carlos Graner, che posa nella tristemente famosa prigione Abu Ghraib con il corpo del prigioniero islamico Manadel Jamadi -Foto Reuters)

    Noam Chomsky è autore di numerosi libri politici di gran vendita. I suoi libri più recenti sono Failed States, The Abuse of Power and the Assault on Democracy e What We Say Goes, libro di conversazioni con David Barsamian. L'editoriale New Press ha appena pubblicato The Essential Chomsky (edito da Anthony Arnove) una collezione dei suoi scritti di politica e linguistica dal1950 ad oggi..

    Fonte: http://www.jornada.unam.mx/2009/05/30/index.php?section=mundo&article=032n1mun

    Tradotto per Voci Dalla Strada da Liliana Benassi

    12 giugno 2009

    AGIRE PER SRADICARE IL CAPITALISMO E QUALSIASI FORMA DI OPPRESSIONE

    di Damien Millet e Éric Toussaint

    I difensori del capitalismo, in primo luogo i dirigenti dell’UE, hanno perso ogni tipo di credibilità. Per anni, hanno calpestato i diritti dei popoli, ma non hanno esitato a prendere il contrario dei loro principi per organizzare il salvataggio delle banche. I partiti che sono al potere in Europa potrebbero aver agito in un altro modo, nazionalizzando le banche e recuperando il costo di questa operazione con il patrimonio dei grandi azionisti e dei suoi amministratori. Lo strumento pubblico del credito così formato potrebbe finanziare progetti socialmente utili, rispettosi dell' ambiente, generare posti di lavoro, che allo stesso tempo garantiscano i risparmi delle persone fisiche. La crisi mette sul tappeto proposte scartate durante la lunga notte neoliberale, come la riduzione radicale del tempo del lavoro ( con contratti compensatori e senza perdita dello stipendio) o l’indicizzazione degli stipendi e degli aiuti sociali con il costo della vita. L’Europa ha bisogno di una nuova disciplina finanziaria: si devono aprire i libri contabili delle imprese capitaliste interne (sindacati) e esterne, regolamentare tutti i prodotti finanziari e vietare alle imprese che abbiano attivi nei paradisi fiscali. Si deve trasferire i grandi mezzi di produzione, di commercializzazione, delle finanze, della comunicazione e altri servizi al dominio pubblico, ritirandoli dalle mani dei capitalisti. E’ necessario promuovere in modo sistematico i beni comuni.

    Nel piano politico, i cittadini europei devono ricuperare il potere politico che gli è stato tolto. I popoli che hanno potuto esprimersi sul trattato costituzionale hanno manifestato il loro rifiuto, ma i dirigenti non ne hanno tenuto conto senza nessun tipo di scrupolo. Durante questo periodo, il Venezuela, l’Ecuador e la Bolivia ci hanno mostrato un esempio da seguire. I cittadini e cittadine hanno eletto in quei paesi un' Assemblea Costituente con lo scopo di elaborare un progetto di Costituzione, discusso con i movimenti sociali e approvato tramite referendum. In questi tre paesi, gli elettori hanno adesso il diritto di revocare qualsiasi eletto nel mezzo del mandato, mentre nessuna Costituzione europea prevede un simile meccanismo, altamente democratico.

    • I paesi europei devono finirla con il saccheggio delle risorse naturali e le conoscenze del Sud, devono aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo, che bisogna ribattezzare come “contributo alla riparazione”, come rimborso del debito ecologico, sociale e storico.
    • L’Europa deve annullare il debito del Terzo Mondo e applicare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in tutte le sue dimensioni, specialmente per quanto riguarda il diritto alla libera circolazione e il radicamento delle persone.
    • L’Europa deve abbandonare l’energia nucleare e tutte le attività legate ad armi nucleari presenti nel suo territorio.
    • L’Europa deve uscire dalla NATO e ritirare il suo esercito da tutti i territori occupati militarmente.
    • L’Europa deve chiudere tutte le basi militari statunitensi presenti nel suo territorio.
    • Tutti i paesi membri dell’UE devono dare l’indipendenza ai popoli che ancora oggi colonizzano (Le Antille “francesi”, “olandesi”, territori britannici di oltremare, la Nuova Caledonia, l’Isola della Riunione, Ceuta, Melilla, etc).
    • L’Europa deve rompere gli accordi di partnership con Israele e fare tutto il necessario per cercare che siano rispettati i diritti del popolo palestinese.
    Il capitalismo ha gettato l’umanità in una profonda crisi multidimensionale: finanziaria, economica, climatica, alimentare ed energetica, senza dimenticare le guerre e la corsa agli armamenti. Il patriarcato porta avanti un sistema che opprime le donne in tutti gli aspetti della vita. Come si afferma nell’assemblea delle donne riunite a Betlemme in occasione del Foro Sociale Mondiale, il 1 febbraio 2009 : “Di fronte alla crisi, le risposte palliative che continuano sulla logica del mercato non ci interessano. Questo non può che portare alla sopravvivenza del sistema stesso. Abbiamo bisogno di avanzare nella costruzione di alternative per opporci al sistema patriarcale e capitalista che ci opprime e ci sfrutta”. (1)

    Appoggiamo anche la dichiarazione dei popoli indigeni adottato in Belém: “Questa crisi di modello di sviluppo capitalista, eurocentrico, maschilista e razzista è totale e ci porta alla maggior crisi socio-ambientale della storia umana. La crisi finanziaria, economica, energetica e produttiva aumenta la disoccupazione strutturale, l’esclusione sociale, la violenza razzista, maschilista e il fanatismo religioso, tutto insieme allo stesso tempo. «Di tante crisi contemporanee emerge una vera e propria crisi della civiltà occidentale, la crisi di "sviluppo e di modernità del capitalismo", che minaccia tutte le forme di vita.» Di fronte a questo, però, vi sono coloro che ancora sognano di migliorare questo modello e che non riconoscono che ciò che è in crisi, è il capitalismo, l' eurocentrismo con il suo modello di stato destinato alla cittadinanza, di omogeneità culturale occidentale di diritto e mercificazione della vita.» (2)

    Il capitalismo, il patriarcato e qualsiasi forma di oppressione non spariranno da sole: solo l’azione cosciente delle donne e uomini può sfociare nella creazione di un altro sistema, che deve avere come obiettivo la soddisfazione dei diritti umani indivisibili e la protezione della natura. In rottura con la tragica caricatura stalinista, si tratta di finirla con il capitalismo e di reinventare un progetto ecologico, socialista e femminista, ancorato nella realtà del XXI secolo.

    Note:
    (1) Estratto dalla dichiarazione dell'assemblea delle donne http://www.cadtm.org/spip.php?article4105
    (2) Testo originale in spagnolo http://www.cadtm.org/spip.php?article4133

    Fonte: http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=13877

    Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

    11 giugno 2009

    LA GUERRA USA PER IL DOMINO GLOBALE

    Siamo nella congiuntura della più grave crisi nella storia moderna

    di Michel Chossudovsky


    L'amministrazione Bush si è imbarcata in un'avventura militare che minaccia il futuro dell'umanità. Le guerre in Afghanistan ed Iraq fanno parte di una più ampia agenda militare che venne lanciata alla fine della Guerra Fredda. L'agenda di guerra in corso è una continuazione della Guerra del Golfo e delle guerre della NATO in Jugoslavia (1991-2001). Anche il periodo successivo alla Guerra Fredda è stato segnato da numerose operazioni segrete di intelligence all'interno dell'ex Unione Sovietica che furono strumentali nello scatenare guerre civili in diverse delle ex repubbliche, comprese la Cecenia (nella Federazione Russa), la Georgia e l'Azerbaijan.
    # EADV S.R.L. # Pubblicità Digitale e Programmatic Advertising # ___ ____ _ __ # ___ / | / __ \ | / / # / _ \/ /| | / / / / | / / # / __/ ___ |/ /_/ /| |/ / # \___/_/ |_/_____/ |___/ # # Contattaci per informazioni commerciali # Website: www.eadv.it # Email: marketing@eadv.it # START ads.txt - vocidallastrada.org - 2023-10-18 14:39:45 eadv.it, 13135, DIRECT 152media.info, 152M10, RESELLER 33across.com, 0010b00002MptHCAAZ, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0010b00002T3JniAAF, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0010b00002cGp2AAAS, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0013300001kQj2HAAS, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0015a00002oUk4aAAC, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0015a00003DKg9ZAAT, RESELLER, bbea06d9c4d2853c ad.plus, 352349, RESELLER adagio.io, 1294, RESELLER adcolony.com, 496220845654deec, RESELLER, 1ad675c9de6b5176 adform.com, 1226, RESELLER adform.com, 1819, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 1889, RESELLER adform.com, 1943, RESELLER adform.com, 2110, RESELLER adform.com, 2112, RESELLER adform.com, 2437, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 2464, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 3027, RESELLER adform.com, 622, RESELLER adipolo.com, 617128b0fe110c0ddd7603b4, RESELLER admanmedia.com, 43, RESELLER admixer.net, b6d49994-83c5-4ff9-aa8a-c9eb99d1bc8c, RESELLER adsinteractive.hu, 258, RESELLER adswizz.com, consumable, RESELLER adswizz.com, entravision, RESELLER adswizz.com, targetspot, RESELLER adtech.com, 4687, RESELLER adtelligent.com, 537714, RESELLER advertising.com, 14832, RESELLER advertising.com, 21483, RESELLER advertising.com, 23089, RESELLER advertising.com, 28246, RESELLER advertising.com, 28305, RESELLER advertising.com, 28335, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 advertising.com, 6814, RESELLER advertising.com, 7574, RESELLER adyoulike.com, 83d15ef72d387a1e60e5a1399a2b0c03, RESELLER adyoulike.com, b3e21aeb2e950aa59e5e8cc1b6dd6f8e, RESELLER, 4ad745ead2958bf7 adyoulike.com, b4bf4fdd9b0b915f746f6747ff432bde, RESELLER, 4ad745ead2958bf7 ampliffy.com, 5037, RESELLER amxrtb.com, 105199548, RESELLER aniview.com, 5e82edf1634339243920a8e5, RESELLER, 78b21b97965ec3f8 aniview.com, 5ef4bc022e79664d2b473869, RESELLER, 78b21b97965ec3f8 aol.com, 27093, RESELLER aol.com, 46658, RESELLER aol.com, 58905, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 aolcloud.net, 4687, RESELLER appads.in, 107606, RESELLER appnexus.com, 10040, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10200, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10239, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10371, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11470, RESELLER appnexus.com, 11487, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11664, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11786, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11924, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12223, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12290, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12637, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13044, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13099, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13381, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1356, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1360, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13701, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 14077, RESELLER appnexus.com, 14416, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1504, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1538503, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1550730, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1577, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1785, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1868, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1908, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2234, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2579, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2725, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2928, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3153, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3368, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3480, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3538, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3539, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3540, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3703, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 6924, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7265, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7445, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7556, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7597, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8183, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8233, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8804, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8833, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 884, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9316, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9382, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9393, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9986, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 aps.amazon.com, 3854, RESELLER aps.amazon.com, 5044, RESELLER aps.amazon.com, 842701b4-f689-4de3-9ff4-bc1999093771, RESELLER aps.amazon.com, f83f3e5c-4e94-42f9-9d7a-022b2446a1cb, RESELLER axonix.com, 57264, RESELLER azeriondigital.com, 43710415, RESELLER azeriondigital.com, 4376054, RESELLER beachfront.com, 805, RESELLER, e2541279e8e2ca4d betweendigital.com, 45128, RESELLER connectad.io, 204, RESELLER, 85ac85a30c93b3e5 consumable.com, 2001458, RESELLER, aefcd3d2f45b5070 contextweb.com, 558827, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 560288, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 560577, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562067, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562499, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562709, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562940, RESELLER, 89ff185a4c4e857c conversantmedia.com, 100269, RESELLER, 03113cd04947736d criteo.com, B-060369, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-060808, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-061307, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062031, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062032, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062033, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062035, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062285, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-068958, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f dailymotion.com, 128388946, RESELLER, fd25240165056a01 dailymotion.com, 134295479, RESELLER, fd25240165056a01 districtm.io, 100434, RESELLER districtm.io, 100600, RESELLER districtm.io, 101760, RESELLER, 3fd707be9c4527c3 durationmedia.net, 22487092286, RESELLER dynadmic.com, 175690165, RESELLER dyntrk.com, 175690165, RESELLER e-planning.net, 835fbafe26d231b1, RESELLER, c1ba615865ed87b2 e-planning.net, ec771b05828a67fa, RESELLER, c1ba615865ed87b2 emxdgt.com, 1289, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1527, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1701, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1759, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1836, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 2014, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 273, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f eskimi.com, 2020000026, RESELLER freewheel.tv, 1076049, RESELLER freewheel.tv, 1076065, RESELLER freewheel.tv, 1076753, RESELLER freewheel.tv, 1076769, RESELLER freewheel.tv, 1091073, RESELLER freewheel.tv, 1091089, RESELLER freewheel.tv, 1100273, RESELLER freewheel.tv, 1100289, RESELLER freewheel.tv, 1126385, RESELLER freewheel.tv, 1131585, RESELLER freewheel.tv, 1132545, RESELLER freewheel.tv, 1133873, RESELLER freewheel.tv, 1135457, RESELLER freewheel.tv, 1135873, RESELLER freewheel.tv, 1135889, RESELLER freewheel.tv, 1177761, RESELLER freewheel.tv, 1177777, RESELLER freewheel.tv, 1186415, RESELLER freewheel.tv, 1186431, RESELLER freewheel.tv, 1186575, RESELLER freewheel.tv, 1186591, RESELLER freewheel.tv, 1220655, RESELLER freewheel.tv, 13755, RESELLER freewheel.tv, 13945, RESELLER freewheel.tv, 2031, RESELLER freewheel.tv, 20393, RESELLER freewheel.tv, 228, RESELLER freewheel.tv, 24377, RESELLER freewheel.tv, 30189, RESELLER freewheel.tv, 30269, RESELLER freewheel.tv, 328705, RESELLER freewheel.tv, 328721, RESELLER freewheel.tv, 64289, RESELLER freewheel.tv, 64305, RESELLER freewheel.tv, 654226, RESELLER freewheel.tv, 654242, RESELLER freewheel.tv, 745362, RESELLER freewheel.tv, 745378, RESELLER freewheel.tv, 768465, RESELLER freewheel.tv, 768481, RESELLER freewheel.tv, 770449, RESELLER freewheel.tv, 770769, RESELLER freewheel.tv, 770785, RESELLER freewheel.tv, 774673, RESELLER freewheel.tv, 893873, RESELLER freewheel.tv, 899777, RESELLER freewheel.tv, 985441, RESELLER freewheel.tv, 985473, RESELLER google.com, 1313834454494130, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-0796790890307838, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-1313834454494130, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-2500372977609723, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-2930805104418204, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3393670702702316, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3494520468788589, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3565385483761681, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3769010358500643, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3805568091292313, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4188807138211503, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4573231550355221, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4586415728471297, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4770346047043508, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4903453974745530, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-5717092533913515, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-6346866704322274, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-6623990572656718, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7019376976432612, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7279729872265667, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7439041255533808, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7538555282033458, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8513389652387983, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8536066741654249, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8968579289092626, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-9685734445476814, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-9829476400767085, RESELLER, f08c47fec0942fa0 groundtruth.com, 107, RESELLER, 81cbf0a75a5e0e9a gumgum.com, 11645, RESELLER, ffdef49475d318a9 improvedigital.com, 1010, RESELLER improvedigital.com, 1057, RESELLER improvedigital.com, 1129, RESELLER improvedigital.com, 1175, RESELLER improvedigital.com, 1210, RESELLER improvedigital.com, 1220, RESELLER improvedigital.com, 1221, RESELLER improvedigital.com, 1225, RESELLER improvedigital.com, 1227, RESELLER improvedigital.com, 1267, RESELLER improvedigital.com, 1341, RESELLER improvedigital.com, 1358, RESELLER improvedigital.com, 1532, RESELLER improvedigital.com, 1533, RESELLER improvedigital.com, 1668, RESELLER improvedigital.com, 1680, RESELLER improvedigital.com, 1781, RESELLER improvedigital.com, 1790, RESELLER improvedigital.com, 1863, RESELLER improvedigital.com, 1915, RESELLER improvedigital.com, 335, RESELLER improvedigital.com, 907, RESELLER indexexchange.com, 184349, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 184785, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 186318, RESELLER indexexchange.com, 189529, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 189855, RESELLER indexexchange.com, 191497, RESELLER indexexchange.com, 191503, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 191730, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 191740, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 192052, RESELLER indexexchange.com, 193091, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 193216, RESELLER indexexchange.com, 194273, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 194558, RESELLER indexexchange.com, 194730, RESELLER indexexchange.com, 195921, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc inmobi.com, 2c392c58f53745a39c3ba5e150476245, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d inmobi.com, 94d702ada29c4b059e9aca837748b9fc, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d inmobi.com, bd02179e969a4e5f8d78ee9bb7439113, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d instreamatic.com, 99, RESELLER italiaonline.it, 1583961, RESELLER italiaonline.it, 5999, RESELLER jfacassoc.com, 1630, RESELLER lemmatechnologies.com, 399, RESELLER, 7829010c5bebd1fb lijit.com, 215294, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 215294-eb, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 260380, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 308272, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 308272-eb, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 310770, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 327078, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 346012, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 397546, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lkqd.com, 423, RESELLER, 59c49fa9598a0117 loopme.com, 11230, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11343, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11378, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11423, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11455, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11468, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 5679, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, s-2411, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b markappmedia.site, 533994, RESELLER mars.media, 1010415, RESELLER, 8624339f102fb076 mars.media, 106054, RESELLER, 8624339f102fb076 media.net, 8CU5DERG1, RESELLER media.net, 8CUOP3R29, RESELLER nobid.io, 22487092286, RESELLER nsightvideo.com, 128388946, RESELLER, fd25240165056a01 nsightvideo.com, 134295479, RESELLER, fd25240165056a01 ogury.com, b1efeb16-b5ca-4788-8066-9be839b80a37, RESELLER onetag.com, 38980b46b0, RESELLER onetag.com, 3beb67743fabb4, RESELLER onetag.com, 461ee17dae8894d, RESELLER onetag.com, 59a18369e249bfb, RESELLER onetag.com, 5d49f482552c9b6, RESELLER onetag.com, 5d4e109247a89f6, RESELLER onetag.com, 5e18052625cfd00, RESELLER onetag.com, 6b859b96c564fbe, RESELLER onetag.com, 75601b04186d260, RESELLER onetag.com, 7f5d22b0006ab5a, RESELLER openx.com, 537100188, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537145117, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537149888, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537153161, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537153564, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 538959099, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 539624483, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 539625136, RESELLER openx.com, 539924617, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540022851, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540236498, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540274407, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540298543, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540634022, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540634628, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540866936, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540899591, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 541177116, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 544015448, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 544096208, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 556532676, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 557083110, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 558758631, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 opera.com, pub8115928507584, RESELLER, 55a0c5fd61378de3 outbrain.com, 0091fe362aaa8eb3f9423eda75ad9e1457, RESELLER outbrain.com, 00fe7cdd9f63b40ea93c0c4ae346bf4541, RESELLER projectagora.com, 109337, RESELLER pubmatic.com, 120391, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 137711, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 150561, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 154037, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 155967, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156030, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156077, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156084, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156177, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156212, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156319, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156344, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156400, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156439, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156538, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156557, RESELLER pubmatic.com, 156813, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156962, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 157743, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 157866, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158154, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158355, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158481, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158723, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158810, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158937, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 159110, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 159463, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160907, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160925, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160993, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161546, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161562, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161593, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 162223, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 163238, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 81564, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubnative.net, 1006576, RESELLER, d641df8625486a7b quantum-advertising.com, 3688, RESELLER quantum-advertising.com, 6222, RESELLER quantum-advertising.com, 6228, RESELLER rhythmone.com, 1575167821, RESELLER rhythmone.com, 2564526802, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 2968119028, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 3611299104, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 3948367200, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 609241817, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 895733750, RESELLER, a670c89d4a324e47 richaudience.com, 1BTOoaD22a, RESELLER richaudience.com, 1ru8dKmJJV, RESELLER richaudience.com, Ua8BIWjxkR, RESELLER richaudience.com, lDF5XleM05, RESELLER richaudience.com, ns9qrKJLKD, RESELLER risecodes.com, 6022, RESELLER rtbhouse.com, SVD2r5gUFAzBORmXyKG5, RESELLER rtbhouse.com, nVdJduCsS7CDMIuzQrx9, RESELLER rubiconproject.com, 11006, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 11498, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13132, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13344, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13510, RESELLER rubiconproject.com, 15994, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16114, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16414, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16418, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16568, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16824, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17130, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17184, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17250, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17280, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17328, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17762, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17960, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18194, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18304, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18694, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19116, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19396, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19814, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 20736, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 20744, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 22494, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 23844, RESELLER rubiconproject.com, 24600, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 25198, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 25230, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 8769, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 9753, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 9755, RESELLER, 0bfd66d529a55807 se7en.es, 212459, RESELLER, 064bc410192443d8 seedtag.com, 5a0b259648b7920900cf1f70, RESELLER sharethrough.com, 18fe5ee0, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, 3c670613, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, AXS5NfBr, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, OAW69Fon, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, TZ1ahFV8, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 showheroes.com, 339, RESELLER smaato.com, 1100004890, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100029325, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100044045, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100047713, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smartadserver.com, 1408, RESELLER smartadserver.com, 1827, RESELLER smartadserver.com, 2058, RESELLER smartadserver.com, 2161, RESELLER smartadserver.com, 2441, RESELLER smartadserver.com, 2491, RESELLER smartadserver.com, 2640, RESELLER smartadserver.com, 2883, RESELLER smartadserver.com, 3050, RESELLER smartadserver.com, 3296, RESELLER, 060d053dcf45cbf3 smartadserver.com, 3554, RESELLER smartadserver.com, 3668, RESELLER smartadserver.com, 3713, RESELLER smartadserver.com, 3785, RESELLER smartadserver.com, 4012, RESELLER smartadserver.com, 4016, RESELLER smartadserver.com, 4071, RESELLER smartadserver.com, 4073, RESELLER smartadserver.com, 4074, RESELLER smartadserver.com, 4111, RESELLER smartadserver.com, 4537, RESELLER, 060d053dcf45cbf3 smartclip.net, 11958, RESELLER smartstream.tv, 6459, RESELLER smilewanted.com, 2246, RESELLER smilewanted.com, 2825, RESELLER sonobi.com, 7b37f8ccbc, RESELLER, d1a215d9eb5aee9e sonobi.com, 83729e979b, RESELLER soundcast.fm, 5e3301babc6b5, RESELLER soundcast.fm, 63038ce281dfc, RESELLER sovrn.com, 257611, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 260380, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 308272, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 310770, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 327078, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 346012, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 397546, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b spotim.market, 4446666, RESELLER, 077e5f709d15bdbb spotx.tv, 146631, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 153598, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 178357, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 202009, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 230037, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 244525, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 146631, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 153598, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 178357, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 202009, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 230037, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 244525, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 sublime.xyz, 2031, RESELLER supply.colossusssp.com, 194, RESELLER, 6c5b49d96ec1b458 synacor.com, 82171, RESELLER, e108f11b2cdf7d5b targetspot.com, 291, RESELLER, feb28ed826dcf532 teads.tv, 14211, RESELLER, 15a9c44f6d26cbe1 themediagrid.com, BQ9PNM, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, ERS3KO, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, JALYWI, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, OWYXGT, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, PIFK3H, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, UI4ZER, RESELLER, 35d5010d7789b49d tremorhub.com, 0cc6w-h2tvh, RESELLER, 1a4e959a1b50034a tremorhub.com, 0cc6w-stphr, RESELLER, 1a4e959a1b50034a tremorhub.com, ewut4-b6zwq, RESELLER, 1a4e959a1b50034a triplelift.com, 10521, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 13567, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 2792, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 8495, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 9979, RESELLER, 6c33edb13117fd86 tritondigital.com, 106423, RESELLER, 19b4454d0b87b58b tritondigital.com, 123193, RESELLER, 19b4454d0b87b58b tritondigital.com, 44733, RESELLER, 19b4454d0b87b58b verve.com, 15503, RESELLER, 0c8f5958fc2d6270 vi.ai, 987349031605160, RESELLER video.unrulymedia.com, 1767448067723954599, RESELLER video.unrulymedia.com, 2564526802, RESELLER video.unrulymedia.com, 3948367200, RESELLER video.unrulymedia.com, 609241817, RESELLER video.unrulymedia.com, 7491264956381456664, RESELLER vidoomy.com, 2252369, RESELLER viralize.com, 339, RESELLER viralize.com, 3828, RESELLER voicemediagroup.com, 1554, RESELLER xad.com, 958, RESELLER, 81cbf0a75a5e0e9a xandr.com, 10736, RESELLER xandr.com, 14674, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 xandr.com, 4009, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 yahoo.com, 49648, RESELLER yahoo.com, 57289, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 57857, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 58578, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 58905, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59040, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59244, RESELLER yahoo.com, 59361, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59531, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59702, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59973, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yieldlab.net, 2172218, RESELLER yieldlab.net, 227224, RESELLER yieldlab.net, 495507, RESELLER yieldlab.net, 506261, RESELLER yieldlab.net, 5494672, RESELLER yieldlab.net, 5798882, RESELLER yieldlab.net, 6374282, RESELLER yieldlab.net, 6378054, RESELLER # END ads.txt - vocidallastrada.org - 2023-10-18 14:39:45