20 maggio 2009

MENTRE LA BANCA MONDIALE AFFAMA I PAESI POVERI, A CUBA FIORISCONO LE COLTIVAZIONI URBANE

Il capitalismo mondiale uccide con la fame i paesi poveri come risultato di tre decenni di globalizzazione neoliberale degli alimenti nel mondo, mentre la Banca Mondiale continua ad applicare ricette che aumentano la fame invece di risolvere il problema. L’eccezione è Cuba, che ha fatto fronte alla necessità dell' aumento di alimenti a causa della distruzione degli uragani , con nuovi giardini alimentari urbani. Il sistema alimentare mondiale vive una fusione strutturale come risultato dei tre decenni di globalizzazione neo-liberale del mercato degli alimenti del mondo, in base ad un articolo pubblicato su www.Grain.org . La speculazione nel mercato delle materie prime influisce sul prezzo del grano, così come succede con il prezzo del greggio: l’unica differenza è che la gente deve mangiare, costi quel che costi.
I paesi più poveri del mondo sono stati costretti ad aprire il loro mercato e terre al commercio agricolo mondiale, agli speculatori e alle esportazioni alimentari sovvenzionate dai paesi ricchi. Oggi, più del 70% dei cosi detti paesi “ in via di sviluppo” sono importatori netti di alimenti.

Il prezzo del grano è salito più del 130% nel 2007/08; mentre il riso ha duplicato il suo prezzo in Asia nei primi tre mesi del 2008. Il Programma Mondiale Alimentare dell’Onu, calcola che gli aumenti recenti dei prezzi rappresentano che oltre 100 milioni di persone non potranno mai più permettersi di mangiare adeguatamente. 1

La Banca Mondiale sottomette i paesi poveri con la fame.

19 maggio 2009

OLIVETTI E BERLUSCONI: L'IMPOSSIBILE CONFRONTO


Il ministro Bondi pubblica un libro in cui paragona Berlusconi ad Adriano Olivetti. Ma il confronto è assurdo e inutile.

Il Ministro della Cultura (nonché coordinatore nazionale del Popolo della Libertà) ha appena pubblicato un libro dal titolo "Il sole in tasca" dedicato alle figure di due grandi imprenditori italiani che, a un certo punto della loro vita, hanno deciso di non limitarsi più a fare solo gli imprenditori ma hanno voluto scendere in politica: Adriano Olivetti e Silvio Berlusconi.

Tra le due figure Bondi stabilisce un paragone, facendole passare ambedue nell'Olimpo di quanti hanno segnato una profonda innovazione nel mondo dell'impresa e nel mondo della politica.

Un confronto del genere non poteva essere più azzardato e impossibile: infatti Bondi, più che intitolare il suo libro Il sole in tasca avrebbe dovuto intitolarlo più opportunamente Il sole anche di notte, come l'omonimo racconto di Tolstoj che ispirò un bel film dei fratelli Taviani: cioè è tanto il suo amore per Berlusconi che lo vede anche dove non può esserci.

Innanzitutto Olivetti non conobbe un gran successo nella sua vita politica: il suo movimento Comunità si fermò all'insediamento a Ivreea e poco più; ebbe un solo deputato, lo stesso Adriano Olivetti, poi sostituito dall'allora giovane sociologo Franco Ferrarotti.

Anche nell'impresa, a un certo punto Olivetti fu messo in minoranza dalla sua stessa famiglia, che lo accusava più di pensare alle finalità sociali dell'impresa che al profitto. Berlusconi invece non solo gestisce (sia pur per interposta persona) Mediaset senza avversari, ma è stato più volte premier e leader di un partito di massa.

Berlusconi, che ha avuto molto più successo di Olivetti, non ha però fondato niente di innovativo sul piano imprenditoriale: la sua è classica Tv commerciale, basata sullo sfruttamento selvaggio della pubblicità e sui gusti più semplici ed elementari del pubblico, scoperta e perfezionata dagli americani e importata con poche varianti in Italia.

Olivetti invece ha fondato un'industria elettronica e informatica che ha fatto scuola, dal grande mainframe al personal computer, dal design all'organizzazione del lavoro; anche negli Usa Olivetti vendette milioni di macchine da scrivere e aprì numerosi stabilimenti.

Olivetti creò un'azienda che produceva ricchezza, faceva cultura alta, un'industria manifatturiera di esportazione; Berlusconi ha creato un Tv quasi solo italiana, che non ha sfondato all'estero (tranne che in Spagna), più basata a incentivare i consumi attraverso trasmissioni spesso di basso profilo.

Berlusconi non ha mai pensato di far partecipare i lavoratori alla gestione e al capitale delle sue aziende; Olivetti l'ha fatto, anche creando asili, biblioteche, teatri, cinema per i suoi dipendenti, creando i consigli e commissioni consultive, distribuendo azioni e utili.

Infine il dato politico: Berlusconi si è sempre presentato come un campione del capitalismo e del liberismo. Olivetti, pur essendo un capitalista nato e vissuto, ne ha sempre visto i gravi limiti economici e sociali.

Altre differenze: Olivetti si è sempre ispirato ai principi del personalismo comunitario di Mounier; per Berlusconi invece le ideologie non sono nulla, vale solo l'azione.

Con il suo movimento Comunità, Olivetti è stato sostenitore di un forte decentramento dei poteri: in un certo senso è stato l'antesignano della Lega, ma senza connotazioni razzistiche, xenofobe o secessioniste. Per Berlusconi al contrario il potere va concentrato in poche mani, possibilmente quelle del premier... possibilmente le sue.

Insomma, Berlusconi e il suo realismo vincente c'entra con Adriano Olivetti e la sua utopia (putroppo sconfitta) come i cavoli a merenda. Solo un "poeta" come Bondi, innamorato di Berlusconi, non se ne è accorto.

Fonte: http://www.zeusnews.com/

18 maggio 2009

LE DUE GUERRE DELL'IRAQ

L’ascesa di McChrystal: Più Segreti, Meno Luce
Ci sono sempre state due guerre, in Iraq. La guerra pubblica, nella quale il Pentagono cercava di manipolare il flusso dei media facendolo diventare un “amplificatore”, mentre alcuni intrepidi giornalisti e blogger controbattevano. Eppoi c’era la guerra segreta, condotta delle Forze Speciali, la cui esistenza è stata negata persino dal Pentagono.

Ora le operazioni segrete minacciano di compromettere definitivamente ciò che rimane della guerra pubblica in Afghanistan e in Pakistan, con l’ascesa del Generale Stanley McChrystal a comandante in capo, dopo aver ricoperto un ruolo segreto guidando le Forze Speciali in Iraq per cinque anni.

Quando riceve domande dai media, o da qualche senatore che presiederà la sua udienza di conferma entro poche settimane, il Generale McChrystal può permettersi di avere una semplice risposta a qualunque grana: spiacente, è riservato.

17 maggio 2009

IL PARTITO UNICO CHE SI GIOCA IN EUROPA

La fiera della demagogia è iniziata. Si nota perché di colpo lo schermo si è riempito di messaggi che farebbero vergognare qualsiasi persona ma che cercano di convincere i cittadini di un’Europa che non è come la mostrano.

L’Europa che dipingono i venditori di fumo esiste solo nella loro immaginazione: vedono una partita che si gioca in Europa ma che non esiste.

Semplicemente non esiste.

In Europa non si gioca, come ci vogliono segnalare, tra due gruppi (squadre) tra i rappresentanti della destra e della socialdemocrazia. Non esiste questa partita perché semplicemente Sono la Stessa Squadra.

La stessa squadra che ha votato SI a una costituzione contro i lavoratori.

La stessa squadra che ribaltò il fallimento della stessa e rendendo vulnerabile la volontà popolare ha firmato il Trattato di Lisbona.

La stessa squadra che vota leggi che fanno vergognare e che indignano gli essere umani.

La stessa squadra che propone a Durao Barroso, il quarto delle Azores, come Presidente della Commissione Europea. Alcuni perché sono di destra, gli altri perché…sono di destra.

La stessa squadra che ha costruito un’Europa lontana dagli interessi dei cittadini ma molto vicina ai cuori dei banchieri.

La stessa squadra che adula Bologna (Spagna, ndt) come ricetta neoliberale per commercializzare l’università.

La stessa squadra che vota contro i diritti dei cittadini su internet. Ricordate la direttiva Harbour?
La stessa squadra che è riuscita a fare della generazione più preparata, la generazione più frustrata.

La stessa squadra che ha permesso che la corruzione finanziaria ci governasse, e quando ci hanno messo in una profonda crisi che loro hanno sostenuto con le loro politiche speculative, la loro risposta è stata che paghi il cittadino, con la disoccupazione, con abbattimenti, con aiuti alle banche trasferendo ad esse quello che poteva essere investito nei servizi. Migliaia di operai e lavoratori per la strada, nessun banchiere in carcere. Questa è stata la risposta dell’ Unica Squadra Che Gioca in Europa la Partita Che Loro Immaginano.

Di fronte a questi ciarlatani della parola, non serve solo opporre un’altra squadra.

Bisogna cambiare il tipo di gioco. Bisogna rimuovere questa Europa esiliando le ricette economiche che ci hanno imposto i profeti del liberalismo e del mercato. Bisogna cambiare il gioco in modo che i cittadini e cittadine di questa Europa siano i protagonisti della democrazia, senza che la burocrazia montata ci allontani per disinteresse degli affari che, come lo sputo contro il vento, sempre ci colpisce in faccia. Bisogna cambiare il gioco per denunciare la non solidarietà con cui affrontiamo la globalizzazione, i muri che costruiamo, i piccoli guantamano, la criminalizzazione della solidarietà. Bisogna cambiare il gioco affinché il Lavoro e la Casa siano diritti non concessioni del mercato.

Bisogna cambiare il gioco per fare un’altra Europa partendo dalla sinistra.


Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

NOAM CHOMSKY: “La politica estera di Obama sarà come la seconda amministrazione di Bush” (2° Parte)

Posada Carriles e Guantanamo

MV: Professore, una delle richieste fatte dal governo venezuelano per migliorare i rapporti col governo degli Stati Uniti era l’estradizione del noto terrorista Posada Carriles. Ha anche sollecitato l’estradizione di due ex militari responsabili delle bombe nelle sedi diplomatiche a Caracas. Lei pensa che il governo statunitense potrebbe consegnare questi terroristi al governo venezuelano? Dopo tutto chiuderanno la base di Guantanamo, e questo gesto sarebbe un segnale per i diritti umani.

Chomsky: Chiuderanno Guantanamo perché non era utile per nessuno scopo e si era trasformato in una vergogna per gli Stati Uniti, sia a livello internazionale come a livello nazionale. Inoltre, si era prodotta una immensa quantità di letteratura scritta da professionisti giuridici e di altre professioni, che condannavano Guantanamo.

15 maggio 2009

NOAM CHOMSKY: “La politica estera di Obama sarà come la seconda amministrazione di Bush” (1° Parte)

di Miguel Vera

Noam Chomsky , intellettuale, scrittore e accademico, ha rivoluzionato la linguistica moderna attraverso le sue investigazioni e contributi teorici. Insieme alla sua lunga carriera nelle aule, Chomsky ha portato avanti , nel corso degli anni, un' instancabile militanza per la giustizia sociale, dando un impulso al ruolo degli intellettuali come agenti di cambio di fronte alle politiche immorali dei governi.

E’ così che si è trasformato in uno dei critici più acuti della politica estera interventista ed imperialista dei successivi governi statunitensi e di altri governi, o come lui descrive, delle élites che controllano il potere.

Chomsky è nato nel 1928 a Filadelfia, USA, in un famiglia di origine ebraica che proveniva dall’Europa dell’Est. La sua infanzia è stata segnata dalla depressione economica , la discriminazione verso gli ebrei e l’auge del fascismo a livello mondiale.

A giovane età comincia a nutrirsi politicamente con il pensiero della sinistra, che predominava nelle comunità degli ebrei immigranti. Era il periodo della Rivoluzione Spagnola, dove migliaia di volontari di diversi paesi sono partiti per lottare contro il fascismo di Franco e dei suoi alleati Mussolini e Hitler. La caduta della ribelle Barcellona nelle mani di Franco, motivò Chomsky all’età di 10 anni, a scrivere il suo primo articolo sulla politica.

Dalla mano di Orwell e il suo “omaggio a Catalogna” , Chomsky si addentra nello studio del socialismo letterario. Quella società utopica senza privilegi di classe che è stata portata alla pratica verso la fine del 1936, in quella regione della Spagna senza terra tenenti nè padroni, diretta dai consigli di operai, contadini e miliziani, con le terre distribuite tra i comuni agrari e l’industria collettivizzata sotto il controllo dei lavoratori.

Da lì in avanti Chomsky si identifica politicamente con questa corrente del socialismo, vigorosamente opposta a Stalin e comincia allora, il suo percorso lungo la linguistica e la politica, che lo ha portato ad ottenere i più elevati riconoscimento del mondo accademico , così come le simpatie, e rancori di molti.

In questa intervista il Professore Chomsky analizza i vari temi di rilevanza per il Venezuela, come la posizione del Governo bolivariano verso Israele e Palestina, le aspettative della relazione tra l’amministrazione di Obama e il Presidente Chavez, il programma atomico di Iran, il caso del terrorista Posada Carriles, Guantanamo e l’embargo a Cuba, il contesto storico della guerra mediatica contro il Venezuela, il giro a sinistra dell’America Latina, il ruolo ispiratore dei movimenti sociali in Bolivia e la Dottrina Monroe.

Questa intervista è stata realizzata prima del summit dei Capi di Stato della OEA a Trinità, nonostante questo, di fronte al sollecito di qualche ulteriore commento in occasione degli avvenimenti del suddetto summit, il Professore Chomsky ha manifestato la persistenza di tutti i suoi punti di vista.

Venezuela, Palestina e Israele.

MV: Prof. Chomsky, come Lei sa, il governo del Venezuela ha una posizione politica ben definita riguardo al conflitto di Gaza che è stato criticato da alcuni, e dato che, secondo loro, questa posizione è stata la causa di sentimenti antisemiti che hanno portato agli attacchi ad una sinagoga a Caracas. Qual è la sua opinione sulla posizione del Venezuela sul conflitto a Gaza?

Chomsky: Personalmente considero che la posizione presa dal Venezuela è stata la corretta. E’ stata un’aggressione selvaggia e criminale ad una popolazione che si trova basicamente ingabbiata e non può scappare. Con questo attacco di alta tecnologia e altamente distruttivo, non solo hanno ucciso probabilmente circa 1.300 persone, si è anche distrutto il sistema agricolo e la poca produzione manifatturiera che esisteva.

Questa società è stata continuamente sotto assedio. E’ un’occupazione, non si deve chiamare aggressione, dato che è un territorio occupato; non c’è stato nessun momento in cui non lo sia stato, ed è sotto attacco diretto. Inoltre, gli attacchi non hanno a che vedere solo con Gaza, ma con la Palestina nella sua totalità.

Con l’appoggio degli Stati Uniti, Israele costantemente porta avanti azioni criminali in Cisjordania. Ad Israele non importa molto di Gaza, sarebbero felici che si purificasse e affondasse in mare. Se ciò che gli importa è la Cisjordiana , lì c’è terra che ha un valore, terra coltivabile, lì ci sono i piacevoli sobborghi di Gerusalemme e di Tel Aviv. Vogliono impadronirsi di tutto ciò che possono. Lì hanno tutta una serie di interessi culturali e presunti interessi storici.

Così che quelli continuano ad impadronirsi le risorse, le terre e principalmente l’acqua della Cisjordania, per dividerla in cantoni non transitabili nei quali la popolazione si purifichi , ed essenzialmente, alla lunga, ci sia un esodo. Questo è totalmente criminoso, loro lo sanno, è fuori discussione.

Nel 1967, quando sono iniziate le occupazioni, i propri assessori legali avevano comunicato che le loro azioni costituivano una diretta violazione dei principi essenziali della Legge Umanitaria Internazionale e delle Convenzioni di Ginevra, e loro lo sapevano. Da allora questo è stato ratificato dalla corte costituzionale, e in numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, ciò che accade è che non vi è alcuna discussione su questo tema.

Israele si vuole impadronire di queste terre per le sue risorse e per altre ragioni e gli Stati Uniti lo sostengono. Sono riusciti a sopprimere quasi tutta la resistenza in Cisjiordania con la violenza. In parte con le loro solo forze, che sono schiaccianti, ed in parte con la collaborazione.

Gli Stati Uniti e Giordania addestrano le forze militari a favore del partito politico con cui hanno le preferenze. La loro funzione principale è stata quella di sopprimere dimostrazioni, proteste e arrestare simpatizzanti. Questa è una strategia tipica dell’imperialismo. Sviluppano una collaborazione tra le forze coloniali per controllare la popolazione.

Così sono riusciti a sopprimere la protesta in Cisjordania. Tuttavia non hanno potuto dominare completamente la protesta a Gaza, motivo per il quale fanno a pezzi e distruggono la zona. Oltre alla chiara selvaggia codardia, queste azioni sono totalmente criminali. Quindi è chiaro che si deve protestare.

La posizione dell’Europa è vergognosa: dicono che non sono d’accordo ma li appoggiano. La posizione degli Stati Uniti è grottesca. La maggior parte dei paesi temono gli Stati Uniti- e per motivi validi, quindi stanno zitti e si fanno da parte.

La posizione del Venezuela è totalmente onorabile e non ha niente a che vedere con l’antisemitismo. La profanazione della Sinagoga è stato un atto antisemita, ma non è stato azionato dal Governo. La stessa cosa è successa in Francia e a quanto ne so, anche negli Stati Uniti. Fino a dove so, il Governo ha preso una posizione forte ed ha condannato quell’atto, ha arrestato i colpevoli che sono stati portati davanti alla Giustizia. Sono le azioni che qualsiasi paese dovrebbe prendere.

Palestina e il blocco a Cuba

MV: Pensa che se ci fossero più paesi che prendessero una posizione chiara rispetto all’occupazione d’Israele a Gaza, questo potrebbe avere un effetto in questa situazione? Se l' opinione pubblica si mobilizza e più paesi prendessero misure simili a quella del Venezuela, Lei pensa che questo avrebbe qualche effetto?

Chomsky: Innanzitutto, dobbiamo essere chiari, non solo Gaza. Agli Stati Uniti e a Israele piacerebbe che ci concentrassimo solo su Gaza e che sorvolassimo sul fatto che la Palestina è un' unità, Gaza e Cisjordania sono un’unità. Di fatto la sua potrebbe essere una domanda più ampia. Sotto la Legge Internazionale i limiti territoriali di Israele sono stati creati a giugno del 1967, il restante 22% che forma la Palestina è un territorio occupato. Questo include due aree separate non contigue: Gaza e Cisjordania. Ma basicamente sono un’unità.

Se la resistenza agli atti criminali d’Israele è legittima in Cisjordania, allora la stessa resistenza deve essere legittima a Gaza. Io ho detto questo alla stampa d’Israele e lo dico anche a te; anche se gli attacchi a Gaza sono particolarmente feroci, omicidi e distruttivi, ciò che succede giornalmente in Cisjordania è anche quella una forma per distruggere questo popolo.

E’ quello che il defunto sociologo israelita, Baruch Kimmerling , ha chiamao “politicidio” la distruzione di una nazione. Può essere che non sia ucciso ogni cittadino ma distruggi la nazione. Quello che succede ogni giorno in Cisordania è la stessa cosa. Infatti, Israele prende vantaggio dal fatto che l’attenzione è focalizzata su Gaza per espandere e scalare l’infrastruttura dei suoi progetti di assedio e sviluppo in Cisjordania. Tutto questo è disegnato per commettere un “politicidio”.

Quindi dobbiamo tenere a mente questo fattore. Se più paesi prendessero una posizione più decisa, potrebbe avere qualche influenza sui padroni. In realtà gli Stati Uniti dirigono lo show, non è un segreto. Se l’Europa avesse la volontà di prendere una posizione indipendente, avrebbe un effetto, perché l’Europa è potente e importante. I paesi più piccoli del mondo non possono fare molto.

In un' inchiesta internazionale fatta di recente e realizzata da una delle più importanti agenzie d’inchiesta delle organizzazioni mondiali di opinione pubblica, è stato chiesto a persone di tutto il mondo qual’era la loro opinione su vari paesi. Israele era negli ultimi posti; è un paese temuto, detestato e considerato da vari paesi come il più pericoloso al mondo. L’unico paese che forse gli si avvicinava era l’Iran, che si è classificato più o meno allo stesso posto. Ma questo non conta fino a quando il padrone del mondo da a loro il suo sostegno.

Quindi la vera domanda è se l’opinione degli altri paesi ha qualche effetto sulle decisioni del governo statunitense. Non è facile, neanche l’opinione pubblica statunitense ha qualche effetto sulle decisioni del suo Governo riguardo a molti aspetti.

Prendiamo un vecchio caso nell’emisfero occidentale: Cuba. Le sanzioni e il terrore contro Cuba da parte degli Stati Uniti sono attività criminose e tutta la diplomazia mondiale si oppone. L’ultimo voto alle Nazioni Unite, credo che sia stato di 180 voti a 3; gli Stati Uniti, Israele e una isola del Pacifico, credo che Micronesia, che significa che si tratta solo degli Stati Uniti, Israele segue il gioco degli Usa, anche se di fatto violenta le sanzioni, quindi sono solo gli Usa.

L’opinione pubblica statunitense ha favorito con fermezza che fossero tolte le sanzioni per decenni, ma questo non ha avuto alcuna risonanza nella politica estera e questo non è l’unico caso. C’è un divorzio tra l’opinione pubblica e le politiche degli Usa, non è una democrazia che funziona, in contrasto con la propaganda.. A meno che l’opinione pubblica non si organizzi e si faccia attiva, ma non importa quello che la gente pensa. Si è organizzata intorno ad altri argomenti ma non su Cuba, per questo motivo la politica del governo ha continuato per la sua strada.

La stessa cosa è valida per il sostegno alle aggressioni, atrocità ed espansione di Israele. Mentre il governo degli Stati Uniti lo sostenga, ci sarà bisogno di potenti forze esterne perché questa politica sia modificata.

Qualsiasi azione intrapresa è importante, quindi se il Venezuela ha una sua importanza, se la Francia non è più importanza è perché il mondo opera attraverso il potere e non la giustizia. Così stanno le cose anche se non siamo d’accordo.

Politica estera degli Stati Uniti riguardo il Venezuela, la Russia e l’Iran.

MV: Professore, l' ex segretaria di Stato, Condoleeza Rice ha detto una volta che l’amministrazione di Chavez era una figura pericolosa e maligna in America Latina. Il presidente Barack Obama ha parlato del presidente Chavez come di una forza che ha interrotto il progresso della regione. Sembrerebbe che ci fosse poca differenza tra quanto si diceva durante l’amministrazione di Bush e quella che apparentemente sarà la posizione di Obama riguardo il Venezuela. Come vede Lei questo? Pensa che questa può essere mancanza d’informazione della nuova amministrazione o una continuazione delle stesse politiche?

Chomsky: E’ una continuazione delle stesse politiche. Difatti, tornando su C. Rice, raramente sono d’accordo con lei ma in qualche cosa che dice lo sono. Recentemente ha scritto un articolo nel quale ha predetto che la politica estera della Amministrazione di Obama sarà come la seconda Amministrazione di Bush.

Le due amministrazioni di Bush hanno avuto qualche differenza; la prima è stata molto più violenta, aggressiva, arrogante mostrando il suo pugno al mondo, e ci ha condotto a disastri uno dietro l’altro e ad un' opinione in decadenza sugli Stati Uniti. Attualmente gli Stati Uniti sono i più detestati nel mondo, ora più che mai, è questo è negativo per alcuni interessi che sono fondamentali.

Questa società è basicamente diretta da aziende. Formalmente è una democrazia, ma in realtà è una società diretta dalle aziende e i suoi affari, e i loro interessi si vedono toccati da questi avvenimenti. Quindi c’è stata una pressione perché ci fosse un cambio durante la seconda amministrazione di Bush. Infatti alcune delle figure più distruttive, brutali e antidemocratiche sono state rimosse dai loro incarichi: Wolfowitz, Rumsfeld e altri. E’ rimasto Cheney come assistente di Bush e chi, basicamente, era l’amministrazione. Quindi le politiche sono cambiate e si sono mosse verso il centro.

Non c’è nessuna indicazione che mostri che Obama cambierà queste politiche. Difatti in alcune situazioni ha preso una posizione più aggressiva, come in Afghanistan e Pakistan. Obama è una persona intelligente, sono sicuro che quello che lui dice è stato preparato accuratamente da lui e i suoi assessori ed esprime quello che vuole. Ma in tutte le sue dichiarazioni è stato deliberatamente impreciso.

La campagna elettorale di Obama ha vinto un premio dall’industria pubblicitaria per migliore campagna di mercato del 2008. Ha vinto ai pc della Apple. Gli alti esecutivi dell' industria sono stati molto effusivi, letteralmente hanno detto che avevano commercializzato canditati nello stesso modo in cui si commercializza la merce da 30 anni, dai tempi di Reagan , ma questo è stato il più grande risultato che abbiano ottenuto.

Questo avrà un grande effetto sui Direttori Esecutivi, la cultura corporativa adotterà questo modello per commercializzare altre cose. Questa campagna elettorale è stata una campagna di mercato. Loro hanno ben chiaro che devono eludere certe questioni e si concentrano solo in parole vuote che servono per tirare su il morale, quello che la stampa chiama “ sorving rethoric”, come ad esempio: “speranza”, “cambio”, “cambio nel quale puoi credere”. Ma, se la gente questiona quali misure prenderà, dovrà sforzarsi parecchio per poterle capire. Forse incontra qualcosa sulla sua pagina web. Ma questi non erano i temi della campagna, di questa vincente campagna di mercato. Ci sono studi che lo dimostrano e all’industria è piaciuta moltissimo.

Si parla molto del contributo dei cittadini ma in realtà è stato minimo. La maggior parte del sostegno economico è stato dato dalle industrie finanziare, buffet di avvocati che sono lobbisti e le sue politiche (di Obama) rifletteranno certamente questo. Si può già notare la scelta dei suoi funzionari e il gabinetto di assessori. E ‘ una amministrazione di democratici di centro, con i quali la gente è familiarizzata e che non si differenzia tanto dal secondo periodo di Bush. Si differenziano solo in alcune questioni.

Saranno ridotti i numeri di violazioni più estreme alla legge e alla Costituzione, portate avanti dall' amministrazione Cheney-Bush; come le torture a Guantanamo o la vigilanza illegale, ma in pratica qualunque dei candidati, anche Mc Cain, avrebbe fatto lo stesso.

Questa amministrazione si confronterà di meno con il resto del mondo, ma continuerà con la stessa politica di prima. Questo si nota dai recenti attacchi su Gaza. La campagna a Gaza è stato un esempio stupefacente. E’ stata pianificata molto meticolosamente con mesi di anticipo, e la stampa israeliana lo dice senza pudore. E’ stata meticolosa e chiaramente pianificata perché finisse giustamente prima dell’inaugurazione presidenziale, e si è conclusa un giorno prima della presa della Presidenza.

Questo non è per niente dovuto al caso, dato che questo ha fatto in modo di mostrare che Obama non poteva dire nulla sulla questione. Mentre succedevano queste atrocità, Obama ha detto, “C'è solo un Presidente, quindi non posso dire niente al riguardo”. Certamente lui esprimeva la sua opinione su tutti gli argomenti e non gli è stato impedito che parlasse sull' “ideologia dell’odio” dietro agli attacchi a Mumbay. Lui si che poteva dire la sua su questo ma non poteva parlare sull’altro perché :”C’ è solo un Presidente”

La stampa e gli elettori si sono bevuti questa scusa, ma gli attacchi su Gaza dovevano finire prima che salisse al potere. Ma, adesso è lui il Presidente. Cosa dice adesso? Di fatto, la sua prima dichiarazione sulla politica estera è stato in riferimento a Israele e la Palestina, in connessione con George Mitchell come mediatore.

Ha menzionato anche qualcosa sulla pace tra Israele e Palestina, su una sostanziosa proposta, che è stata elaborata con molta attenzione. Ha detto che c’era una proposta importante che lui sostiene, cioè, l’iniziativa della Lega Araba che cerca di normalizzare i rapporti con Israele e questo richiede sforzo da parte degli Stati arabi. Ma lui sa benissimo che non è questo quello che la Lega Araba propone. La Lega Araba propone l’assedio dei due stati (israeliano e palestinese) con le loro frontiere internazionali, in base all’accordo internazionale, posizione che gli Stati Uniti hanno bloccato per più di 30 anni. E’ in questo contesto che si incammineranno verso la stabilizzazione della normalità nelle relazioni con Israele.

Quello che Obama omette non è accidentale ma è la componente essenziale della proposta. Lui sa quello che sta facendo, non è uno sciocco. Quello che vuole dire è che continuerà a fare quello che sia, incluso continuare a bloccare il consenso internazionale rispetto ad una risoluzione politica, ma vogliamo che normalizzino i rapporti con gli stati arabi che sono nostri clienti.

Avrà richiesto una tremenda disciplina perché la stampa e gli intellettuali abbiano finto di non accorgersi di questo. Quello che succede è che questa è una perfetta obbedienza. Semplicemente seguono i passi del loro padrone, come i passi dei ganzi. Lo stesso succede quando lo intervistano, ripetono che lui è molto comunicativo e che è pieno di speranza.

La dichiarazione che è seguita sulla politica estera è stata un discorso del Vicepresidente, Joe Biden, che è stato anche lui elogiato per essere molto comunicativo e per voler estendere la mano in segno di amicizia a Iran e Russia. Biden non è arrogante come lo era John Bolton, che li aveva mandati ad annegare al lago più vicino; anzi è molto amabile e usava parole simpatiche; che dobbiamo essere tutti amici e via dicendo.

Ma guardiamo il contenuto. Riguardo alla Russia ha detto che continueranno a mettere sistemi di missili di difesa vicino alle loro frontiere. Lui sa molto bene che la Russia considera questo come un attacco probabile alle sue capacità nucleari dissuasive. E’ per questo che la Russia si oppone. Non c’entra nulla l’Iran.

Gli Usa dicono che è per impedire che l’Iran spari missili, che Iran non ha, e armi nucleari, che non neanche ha. Ma qualsiasi persona con la testa al suo posto sa che se anche l’Iran avesse missili e armi nucleari non attaccherebbe l’Europa tranne se non vogliano scomparire immediatamente e non c’è alcun motivo per pensare che l’Iran vuole qualcosa del genere.

Allora, credo che questa è una grande truffa. Se veramente fossero preoccupati per la minaccia iraniana, che non esiste, avrebbero collocato il sistema di difesa di missili al sud, in un posto come Azerbaiyàn, così come era stato proposto dalla Russia. Ma a loro non interessa. Ciò che veramente vogliono è minacciare la forza dissuasiva nucleare russa.

Gli analisti strategici nordamericani sono consapevoli di tutto questo. Può essere letto nelle pubblicazioni più importanti. (La base missilistica) in questo momento non induce a reazioni immediate (da parte dei russi) che non funzioneranno, ma può servire come base perché la Russia reagisca, ed è inoltre una provocazione per la Russia.

Biden ha insistito di parlare a bassa voce al posto di essere arrogante per comunque dire che avrebbero continuato con questo tipo di politiche. Continuano fiancheggiando i territori russi in Europa. E sull’Iran? Ha detto che possiamo dialogare se loro abbandonano i programmi nucleari illeciti. Quali sono questi programmi nucleari illeciti? L’Iran è uno dei firmatari del Trattato di Non Proliferazione. E’ un suo diritto portare a termine programmi nucleari e di sviluppare energia nucleare.

La maggior parte dei paesi del mondo è d’accordo su questo ma sono membri dei Paesi non Allineati, quindi non “esistono”. Tutto quello che si legge in occidente è che l’Iran sta sfidando la comunità internazionale. La “comunità internazionale”, significa tutti quelli che hanno armi a sufficienza per colpire in testa gli altri.

Se la maggior parte dei paesi del mondo non è d’accordo con la “comunità internazionale” non importa perché non esistono. E cosa ne pensano gli statunitensi? Una buona parte pensa che l’Iran abbia il diritto di sviluppare energia nucleare. Ma, come i paesi non allineati, i cittadini statunitensi non fanno parte della comunità internazionale. Quindi quando qualcuno legge un articolo sul NewYork Times o sulla stampa britannica sulle sfide alla comunità internazionale, si riferiscono in realtà al Governo degli Stati Uniti.

Quali sono questi programmi illeciti? Sono programmi di armi? Forse ma l’intelligence statunitense non ci crede. Solo un anno fa l’intelligence nazionale ha dichiarato che erano fiduciosi sul fatto che l’Iran non avesse continuato il suo programma di armi da cinque anni. Questo non è andato giù al Governo, quindi i passi del ganzo che la stampa aveva lasciato sono spariti dopo aver investigato su questa questione. Così lo hanno fatto sparire dai media. I commentatori intellettuali non sfiorano l’argomento.

Finora, per ordini del governo, è un dato di fatto che l'Iran sta sviluppando armi nucleari. E se lo sta facendo in verità non mi sorprenderebbe. Ma quello che sarebbe sorprendente è il fatto che non le stiano facendo, anche solo come forza dissuasiva. Sono completamente circondati da paesi che possiedono armi nucleari, ci sono gli Stati Uniti che vincono su tutti i paesi per la spesa militare ed è uno Stato molto violento, ha appena invaso due paesi. Sarebbe sorprendente che non sviluppassero dissuasivi nucleari. Infatti, un paio d’anni fa, uno dei più importanti storici militari di Israele, Martin Van Crevel, ha scritto un articolo sull’International Herald Tribune nel quale diceva che non è che lui vuole che l’Iran abbia delle armi nucleari ma che se non le stanno sviluppando sono dei pazzi, specialmente dopo l’invasione in Iraq.

Quindi può essere che abbiano delle armi, può essere che l’intelligence si sia sbagliata, ma nulla da a Biden il diritto, assolutamente no, di parlare di “programmi nucleari illeciti”, lui non ha le prove che questi programmi esistano, il problema è che gli Stati Uniti non hanno voglia che li sviluppino. Ed è il loro programma nucleare l’argomento in discussione dal punto di vista degli Stati Uniti. Ci sono altre questioni riguardanti l’Iran ma questo (delle armi) è il punto della discussione degli Stati Uniti.

L’Iran ha altri problemi ma non fa parte del mondo, non ha le armi sufficienti per fare parte del mondo. Quindi dal punto di vista statunitense ed europeo l’unica questione che interessa è quella sulle armi nucleari e del “sostegno terroristico”. Sostenere il terrorismo significa sostenere la resistenza agli atti criminali degli Stati Uniti e Israele, questo significa per loro terrorismo.

Questi sono gli argomenti che dovrebbero essere discussi nella negoziazione. Dire che negozieranno solo sotto le loro condizioni, cioè non è nel loro interesse arrivare a negoziare. Questo è stato il contenuto del discorso di Biden. E’ stato detto in un modo amabile, con un tono amichevole, con parole gradevoli, per questo viene descritto come molto comunicativo. Dal punto di vista delle élites statunitensi ed europee, questo passo è abbastanza positivo, dato che amano appoggiare la violenza e le aggressioni. Lo considerano utile. Ma se lo fa qualcuno come Cheney o Boulton, non possono continuare a fare il loro gioco perché hanno un modo di esprimersi molto offensivo ed intollerabile, ma hanno il piacere che qualcuno come Obama lo faccia dato che parla in una forma amabile, ha studiato giurisprudenza, è nero, quindi possono fingere di non essere razzisti anche se sono più razzisti degli statunitensi, quindi per loro è piacevole. Ma stai attento ai contenuti, Condoleezza Rice è, più o meno, corretta nel suo giudizio. Nulla indica il contrario.

Fonte: http://www.visionesalternativas.com/index.php?option=com_content&task=view&id=43922&Itemid=1

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

Seconda parte: NOAM CHOMSKY: “La politica estera di Obama sarà come la seconda amministrazione di Bush” (2° Parte)

14 maggio 2009

COSA SUCCEDE IN EUROPA?

La crisi capitalista fa scivolare l’Europa verso il fascismo.

La sinistra dovrà compiere una rivoluzione dal basso.


Creditori, scioperi e svalutazione. La Lettonia e l’Ungheria crollano: investimenti dipendenti e debito. La gestione della crisi del ceco Topolanek non supera la mozione della censura e partecipa come presidente allo scherzo dell’UE nel summit del G-20. Recessione nell’Est. L’UE duplica il rifinanziamento. Un 1.5 miliardi di euro d’investimento nella zona. Bottino e fuga dai rimpatri e dalla solidarietà del popolo contro l’instaurarsi di un campo di concentramento per immigranti a Lampedusa. Congresso neofascista europeo a Milano per una identità politica comune.

Il ministro dell’immigrazione della Francia si vanta di superare le 26.000 espulsioni dei senza documenti. La crisi accende gli animi degli operai della Sony che sequestrano i dirigenti. I sindacati fanno un passo indietro di fronte alla furia sociale e la CFDT mette in allarme Sarkozy sulla difficoltà di manovrare su vari fronti. La popolazione sostiene lo sciopero. L’abisso tra la disposizione alla lotta dei lavoratori e la “moderazione” della direzione sindacale torna a ripopolarsi. Pecore convertite in leoni assaltano la sottoprefettura di Compiègne.

La privatizzazione delle università europee cede la loro gestione alle grandi multinazionali. Contro Bologna, occupiamo le classi. Lo sfratto dell' Universita di Barcellona ha come risposta una manifestazione e i Mossos D’Esqua, picchiano brutalmente colpendo anche i bambini.

Summit sulla Stabilità, Crescita e Impiego. Pesce d’Aprile Finanziario. I manifestanti cercano di accedere alla city londinese. “Scotland Yard lavora da tempo sotto pressione”. Un edificio del Royal Bank di Scozia viene assalito; il governo dichiara la sua bancarotta, Sir Fred prende la sua pensione multimilionaria; gli azionisti i loro dividendi e migliaia di persone vengono licenziate. G20 Meltdown. E-mail per impiegati di banche, indossare jeans e senza cravatta. Tattica della teiera. Il video riproduce la aggressione della polizia che uccide il pedone Ian Tomlinson.

Felice 60° anniversario. NATO game over. Logistica militare per garantire la sicurezza dei Vip dell' Alleanza di Strasburgo. 30.000 manifestanti. Le prime donne corrono su per ponte Europa senza mostrare i loro incanti assistenziali. Accampamento Autogestito. Black Bloc. Scontri con la polizia e Hotel Fuoco. Tecniche di resistenza non violenta dall’Esercito Pagliaccio Ribelle Insorgente e i Disobbedienti. Dall’altra parte del Rin viene intercettata la marcia che viene dalla Germania. Consegna: Bloccare la NATO.

Nella notte di Walpurgis si accendono i falò. Il quartiere di Kreuzberg convoca il 1° Maggio Rivoluzionario. A Berlino, Amburgo, Ulm e Maguncia i contromanifestanti occupano i binari per impedire l’accesso alle dimostrazioni dell’ultradestra NPD, e si producono dei forti scontri con gli antisommossa che li proteggono. Il “sensibile” senatore dell’Interno equipara i radicali della sinistra con stupratori. La crisi capitalista porta la vecchia Europa autoritaria verso il fascismo. La sinistra emergente dovrà assumere il principio della rivoluzione dal basso, dalla gestione delle risorse basiche ai sussidi istituzionali delle organizzazioni burocratiche e i limiti dell' azione per l’azione. O morirà. Il 21, Sciopero Generale.

Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=85345&titular=cartograf%EDa-europea-

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

13 maggio 2009

LA COSPIRAZIONE D'ISLANDA

L’Islanda sembra possedere grandi riserve di petrolio e di gas nell’Artico.

L’Islanda si trova in una posizione strategicamente importante.

La maggior parte degli islandesi, nel passato, si è opposta all’Unione con la Comunità Europea e la NATO.

L’Islanda non ha un esercito permanente.

Nel 2002-03 le tre più grandi banche islandesi sono state privatizzate "con una serie di trattative private".

Queste banche, in seguito, sono arrivate a possedere più di 100 miliardi di dollari.

Nell’aprile 2009 le elezioni in Islanda sono state vinte dal ‘centro-sinistra’ che desidera unirsi alla Comunità Europea.

Il Professor Micheal Hudson, del Global Research, il 29 aprile 2009 ha scritto:

LA CYBER-GUERRA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE


Il Comando della Sicurezza Informatica al Pentagono: Infrastrutture Eccezionali ordinate contro il Popolo Americano


di Tom Burghardt

Il Wall Street Journal ha rivelato il 24 aprile che l’attuale direttore dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA) Luogotenente Generale Keith Alexander “guiderà il nuovo comando della sicurezza informatica al Pentagono”.

Il resoconto di venerdì segue un articolo pubblicato il 22 aprile dal Journal che annunciava la proposta ri-organizzativa. L’iniziativa riguardante la sicurezza informatica dell’amministrazione Obama, secondo i rapporti, “darà una nuova forma agli sforzi militari volti a proteggere la rete informatica dagli attacchi degli hacker, specialmente quelli provenienti da nazioni come la Cina e la Russia”.

Quando era solo un candidato alla presidenza, Obama aveva promesso di innalzare la sicurezza informatica ad argomento di sicurezza nazionale, “mettendola alla pari come importanza alle armi nucleari e biologiche”, riportava il Journal.

Il nuovo comando del Pentagono, secondo il Washington Post, “influenzerà il Comando Strategico degli Stati Uniti, la cui missione include garantire agli Stati Uniti ‘libertà di azione’ nello spazio e nel cyber-spazio, e l’Agenzia di Sicurezza Nazionale, che condivide le responsabilità sulla sicurezza informatica del Pentagono con l’agenzia di difesa dei sistemi informatici.”

In che modo il lancio del Comando per la Sicurezza Informatica influenzerà le reti informatiche civili è poco chiaro. Comunque, il fatto che la nuova agenzia sia situata a Ft. Meade, sotto lo sguardo attento e curioso dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale, dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme.

Il nuovo comando ha avuto l’incarico di coordinare i programmi militari per la sicurezza informatica, compresa la rete informatica della difesa, così come una missione top secret per lanciare operazioni di attacco informatico contro ogni e qualsiasi “avversario”, ed è rimasto impantanato nelle controversie sin da quando l’Air Force statunitense ha dichiarato di essere l’agenzia a capo dei controlli del Comando per la Sicurezza Informatica, rilasciando la “Visione Strategica” lo scorso anno.

Dal tempo di quella rivelazione auto-promozionale, comunque, l’Air Force è stata scossa da diversi scandali. Nel 2007, un bombardiere B-52 Stratofortress si è allontanato di circa 1.500 miglia dalla base militare Minot nel Nord Dakota, raggiungendo la base militare in Louisiana con sei missili da crociera con testata nucleare attiva attaccati alle ali. Per quasi sei ore l’Air Force non è stata in grado di rendere conto delle armi mancanti. Lo scandalo ha suscitato a malapena uno sbadiglio, da parte dei media, ma il fisico Pavel Podvig scrisse:

Il punto è che le testate nucleari hanno avuto la possibilità di lasciare Minot e che sono stati gli aviatori a Barksdale che le hanno trovate, rimanendone assai sorpresi. Non c’è stato un sistema di conteggio in grado di localizzare i movimenti di ogni testata (magari persino in tempo reale). Semplicemente non c’è modo per noi di sapere quanto tempo ci sarebbe voluto per scoprire le testate, se fossero state sottratte alla custodia della Air Force e fossero state dirottate nelle famose “mani sbagliate”. Naturalmente, si può obiettare che la probabilità che una cosa del genere si verifichi realmente è molto bassa, ma chiunque sia al corrente del modo in cui gli Stati Uniti trattano le proprie armi nucleari ha detto che l’eventualità che i fatti di Minot si verificassero era pari a zero. “("U.S. loose nukes," Bulletin of the Atomic Scientists, 12 settembre 2007)

Come risultato dell’accaduto e dei numerosi relativi scandali, il Capo del Personale dell’Air Force, Generale Michael Mosley e il segretario dell’Air Force Michael Wynne sono stati licenziati dal segretario della difesa Robert Gates, per incompetenza. Numerosi analisti della difesa sono convinti che questa sia stata la ragione principale a seguito della quale l’Air Force è stata sostituita nel ruolo di agenzia leader nel campo della Sicurezza Informatica.

Mentre si possono ragionevolmente approvare gli sforzi del governo volti a proteggere le infrastrutture critiche come le centrali elettriche, gli impianti chimici, le centrali nucleari o il controllo del traffico aereo nazionale da attacchi potenzialmente devastanti che metterebbero a rischio la salute e la sicurezza di milioni di americani, questi obiettivi possono essere raggiunti scrivendo programmi migliori. Eppure si è partiti da qui per arrivare a indicare il Comando per la Sicurezza Informatica come un fulcro per lanciare attacchi fastidiosi contro i civili e le infrastrutture militari dei nemici dell’imperialismo.

Come ho scritto lo scorso luglio, Il Comando per la Sicurezza Informatica dell’Air Force (AFCYBER) ha la sede principale alla base segreta di Barksdale. Al tempo, AFCYBER aveva una struttura di comando unificata e un budget di 2 milioni di dollari per il primo anno.

L’Air Force Times ha scritto l’anno scorso che la AFCYBER “Ha stabilito 17 nuovi arruolati e ufficiali ‘Air Force Specialty Codes’ – creando grandi cambiamenti nel percorso di carriera di più di 32.000 aviatori.” Se la struttura di comando già di ruolo si trasferirà alla NSA o no, non è cosa risaputa al momento in cui viene scritto questo articolo. Neppure è chiaro se la capacità di offesa della AFCYBER – vera o presunta – si trasferirà alla NSA. Ma con i miliardi di dollari già spesi in favore di iniziative top secret, incluse quelle nascoste all’interno dell’Accesso Speciale al Pentagono (SAP) o nei programmi neri, si può facilmente scommettere che sarà così.

L’analista della difesa William M. Arkin sottolinea in Nomi in Codice, che questi programmi ricadono sotto la definizione di Speciali Operazioni Tecniche (STO). Arkin li definisce così:

I SAP riservati e altri programmi, armi e operazioni associate alla CIA e ad “altre agenzie governative”. Esistono canali di comunicazione totalmente separati e autorizzazioni per tenere separate queste versioni militari di operazioni clandestine e nascoste, comprese operazioni speciali, attività paramilitari, azioni di copertura e guerra informatica. Esiste una “cellula” STO nell’Unione dei Capi del Personale e nella maggior parte dei casi viene comandato agli agenti operativi di separare le attività STO dalle normali operazioni, anche se altamente riservate. (Code Names: Deciphering U.S. Military Plans, Programs, and Operations in the 9/11 World, Hanover, NH: Steerforth Press, 2005, p.20)

Programmi specifici di guerra informatica identificati da Arkin includono i seguenti: Adversary: una guerra dell’Air Force rivolta ai sistemi informatici; Arena: una simulazione “basata sull’oggetto”, che crea “studi nazionali delle caratteristiche delle infrastrutture elettroniche, analisi di bersagli, piani di guerra operativa informatica”, e quasi altre tre dozzine di programmi di guerra informatica e/o esercitazioni.

Molte delle iniziative di guerra informatica del Pentagono, derivano direttamente da ricerche condotte dall’Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata della Difesa (DARPA). Per esempio, l’Ufficio per le Tecniche di Processo di Informazioni (IPTO) ha un fascicolo per “creare la scienza, le tecnologie e i sistemi informatici avanzati per il processo e lo sfruttamento delle informazioni, allo scopo di ottenere miglioramenti rivoluzionari nella capacità attraverso lo spettro dei bisogni per la sicurezza nazionale.”

Come si può vedere dallo scorcio del fascicolo sopra riportato, la gran parte dei programmi del Pentagono riguardano la capacità offensiva del Comando per la sicurezza informatica. Tra questi la negazione del servizio e altri attacchi contro “avversari” in patria sono una possibilità specifica. Il Journal riporta:

Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha il compito di garantire le reti governative non militari, e gli esperti per la sicurezza informatica hanno detto che l’amministrazione Obama dovrà definire meglio l’estensione di questo supporto militare alla Sicurezza Nazionale. “C’è una linea sottile tra fornire l’esperienza tecnica necessaria a supportare le agenzie federali nel miglioramento della loro sicurezza, e programmi più profondi, più invasivi”. Così ha detto Amit Yoran, un ex ufficiale anziano per la sicurezza informatica al Dipartimento di Sicurezza Nazionale. (Siobham Gorman, “Gates to Nominate NSA Chief to Head New Cyber Command”, The Wall Street Journal, 24 aprile 2009)

Ci si aspetta che l’amministrazione Obama annunci il lancio della nuova agenzia la settimana prossima, dopo aver completato quella che chiama “una revisione radicale”, oltre alle raccomandazioni per la politica di sicurezza informatica.

Geoff Morrel, uno dei portavoce del Pentagono, ha detto al Journal che Gates sta “organizzando dei cambiamenti alla nostra struttura di comando, per riflettere meglio la crescente minaccia dell guerra informatica”, ma “non abbiamo niente da dichiarare al momento”. Morrel ha detto che la proposta di budget per il 2010 da parte del Dipartimento della Difesa “richiede di assumere centinaia di ulteriori esperti nella sicurezza informatica.”

Oltre che a riempire le tasche degli imprenditori imbroglioni nel mondo oscuro popolato dalle corporazioni dell’intelligenza, dove autorizzazioni top secret vengono messe in commercio alla stregua di preziose carte da baseball, l’abuso potenziale da parte della NSA, considerato il ruolo chiave di tale agenzia della sorveglianza nazionale, aumenta la prospettiva di una ulteriore ingerenza da parte dell’agenzia nella nostra vita.

Mentre Alexander cercava di calmare i timori riguardo al fatto che la NSA fosse lì per occuparsi dei programmi di sicurezza informatica nazionale, si è anche affrettato ad aggiungere che “le incredibili abilità tecniche” dell’agenzia sarebbero state impiegate per “assistere” il DHS nel suo compito di garantire le reti civili governative. Ma considerato il fascicolo dell’AFCYBER riguardante le operazioni offensive, cosa significa tutto ciò per le libertà civili?

Come ha riportato il New York Times il 17 aprile, con la NSA a capo del controllo dei “programmi per la sicurezza informatica governativa in rapida crescita”, i critici all’interno degli apparati di sicurezza nazionale temono che la mossa di Gates “possa garantire all’agenzia di spionaggio eccessivo controllo sulle reti informatiche governative”. Il Times afferma,

Rod Beckstrom, che ha dato le dimissioni in marzo da direttore del Centro per la Sicurezza Informatica Nazionale al Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ha detto in un’intervista di temere che la spinta della NSA verso un ruolo maggiore nel controllo dei sistemi informatici governativi possa fornire loro il potere di raccogliere e analizzare ogni messaggio di posta elettronica, sms e ricerca effettuata tramite Google da ogni singolo impiegato di ogni agenzia federale. (James Risen e Eric Lichtblau, “Control Cybersecurity Becomes Divisive Issue”, The New York Times, 17 aprile, 2009)

Questo è un argomento che dovrebbe interessare non soltanto chi lavora all’interno del governo o coloro che si impegnano in battaglie burocratiche come se si trattasse di uno sport estremo. In quanto agenzia del Pentagono, la NSA si posiziona in modo da ottenere quasi il controllo totale sull’infrastruttura elettronica del Paese, esercitando quindi una intollerabile influenza – e un effetto congelante – sulla vita politica della nazione.

Come abbiamo visto nella nostra storia recente, la NSA e i suoi partner alla CIA, FBI eccetera, hanno nel mirino dei dissidenti politici: a diversi livelli i movimenti contro la guerra, i socialisti, gli anarchici, gli attivisti ambientalisti sono finiti tutti dentro la fitta rete elettronica dell’NSA, recentemente nel corso della Convention Nazionale Repubblicana (RNC), l’anno scorso.

Come ho riportato lo scorso novembre, durante il conclave RNC a St. Paul, Minnesota, gli ufficiali locali, statali e federali, così come la sicurezza privata e le corporazioni delle telecomunicazioni hanno cospirato per individuare attivisti, giornalisti e cittadini preoccupati, nel corso del cosiddetto Evento Nazionale sulla Sicurezza Speciale.

Il sito-denuncia Wikileaks ha pubblicato un documento di pianificazione che evidenzia la coordinazione congiunta tra numerose agenzie, incluse l’FBI, la NSA, il Comando degli Stati Uniti del Nord e l’Agenzia Nazionale di Intelligenza Geo-spaziale (NGA). Telefoni cellulari e altri sistemi elettronici di comunicazione erano monitorati abitualmente in tempo reale e la NGA provvedeva ad accurate analisi con il supporto di satelliti militari spia.

Una “Visione Strategica” a servizio della repressione

Sebbene la Air Force abbia perso il controllo del Comando per la Sicurezza Informatica a vantaggio della NSA, i documenti di pianificazione della AFCYBER permettono comunque un’occhiata notevole all’interno della formidabile infrastruttura preparata nei confronti del popolo americano.

Secondo I teorici della Air Force, l’ambiente strategico che si confronta con l’imperialismo è “imprevedibile ed estremamente pericoloso”, caratterizzato “dall’influenza della globalizzazione, da divergenze economiche e dalla contesa di scarse risorse.”

E intanto che le divergenze economiche crescono, specie nel corso di un periodo di profonda disgregazione dell’economia capitalista, la classe dirigente ha bisogno di misure più innovative e più efficaci che garantiscano l’uniformità, per mantenere il proprio stato. Questo viene sottolineato dall’obiettivo del comando per la sicurezza informatica “per ottenere il dominio della situazione in un momento e in un luogo a nostra scelta.” [corsivo aggiunto]

Secondo la Air Force,

Una vigilanza globale richiede la capacità di percepire e inviare segnali attraverso uno spettro elettromagnetico. La portata globale richiede la capacità di connettere e trasmettere, utilizzando un ampio schieramento di reti per le comunicazioni che muovano dati in tutto il mondo in tempo quasi reale. Il potere globale è la capacità di mettere a rischio o colpire qualunque bersaglio con l’energia elettromagnetica e causare effetti cinetici e non cinetici in tutti i domini. Tali capacità informatiche ci consentiranno di rendere sicure le nostre infrastrutture, di condurre operazioni militari in qualunque momento se ne presenti la necessità, e degradare o eliminare le capacità militari dei nostri avversari. (Air Force, Comando per la Sicurezza Informatica, “Visione Strategica”, senza data)

L’analista della difesa del Wired, Noah Shachtman, ha scritto, lo scorso anno,

L’Air Force vuole un insieme di strumenti hacker, che consentano l’”accesso” a – e il “pieno controllo” di – ogni genere di computer esistente. E una volta che i guerrieri informatici sono dentro, l’Air Force vuole che tengano tabulati riguardo i loro “avversari” e le loro infrastrutture informatiche, rimanendo totalmente nascosti.

Tradizionalmente, i militari sono estremamente riluttanti a parlare molto delle operazioni offensive, quando sono online. Al contrario: l’attenzione è sempre stata rivolta alla protezione nei confronti degli attacchi elettronici. Negli ultimi anni, più o meno, il tono è cambiato – è diventato più bellicoso. “L’informatica, come un dominio in guerra… come accade in cielo, si preferisce un’azione di offesa.”, ha detto Lani Kass, assistente speciale al Capo di Staff dell’Air Force che precedentemente ha ricoperto il ruolo di Capo della Task Force dei servizi dello Spazio Informatico. (“Air Force Aims for ‘Full Control’ of ‘Any and All’ Computers”, Wired, 13 maggio 2008)

Mentre il taglio e il colore delle uniformi è cambiato sotto l’amministrazione Obama, mettere il Comando per la Sicurezza Informatica sotto l’ala della NSA trasformerà di sicuro la “sicurezza informatica” in un eufemismo per tenere la marmaglia sotto controllo. In effetti, le operazioni di “sicurezza informatica” sono totalmente teorizzate come sistemi di ottenere un “dominio a tutto spettro” attraverso “Contro-Operazioni Offensive nel Settore Informatico”

Il Settore Informatico favorisce le operazioni di offesa. Queste operazioni porteranno alla negazione, alla degradazione, alla disgregazione, alla distruzione o all’inganno di un avversario. Tali operazioni di offesa garantiscono amichevole libertà d’azione nel settore informatico, negando al tempo stesso la medesima libertà agli avversari. Incrementeremo le nostre capacità di condurre un attacco ai sistemi elettronici, l’interdizione e attacco dei sistemi elettromagnetici, gli attacchi in rete e le operazioni di attacco alle infrastrutture. Tra i bersagli sono incluse le reti terrestri, aeree e informatiche degli avversari, oltre ad attacchi ai sistemi elettronici e informatici e l’avversario stesso. Più un avversario diventa dipendente dai sistemi informatici, più devastanti risulteranno le operazioni offensive. (“Visione Strategica”, op. cit.) [enfasi aggiunta]

E quando tali “devastanti effetti” vengono diretti contro cittadini americani considerati “avversari” dal sistema militare statunitense e dagli imprenditori delinquenti, aumentano a dismisura i problemi posti da uno stato di sorveglianza “che tutto vede” per una buona democrazia.

La scarna protezione presumibilmente approntata dal vergognoso FISA Amendment Act è già stata penetrata dall’NSA. Come ha riportato il New York Times il 16 aprile, l’intercettazione da parte della NSA di messaggi privati di posta elettronica e telefonate è aumentata “negli ultimi mesi in una misura che è andata oltre gli ampi limiti legali stabiliti lo scorso anno dal Congresso.”

Come ha riportato Wired il 17 aprile, la NSA non è la sola agenzia che conduce operazioni informatiche contro cittadini americani. Una delle Sezioni Operative contro il Terrorismo Internazionale dell’FBI ha richiesto assistenza da parte dell’Unità di Analisi Crittografica ed Elettronica (CEAU), secondo alcuni documenti ottenuti da una rivista sotto il “Freedom of Information Act”. L’FBI “squadrone smanettone” era in una posizione tale da condurre “attacchi remoti ai computer” contro l’obiettivo, e poteva essere offerta loro “assistenza con un ingresso senza fili che consentisse l’accesso al “File tree”, ma non al contenuto dell’hard drive.”

Questo ha seguito il rapporto pubblicato da Wired il 16 aprile, in cui un “Programma spyware molto sofisticato prodotto dall’FBI ha giocato un ruolo cruciale da dietro le quinte in indagini federali riguardanti trame di estorsioni, minacce terroristiche e attacchi di hacker nel corso di almeno sette anni. Questo è quanto alcuni documenti attualmente non più riservati ci mostrano.”

Ma come ho documentato lo scorso anno nel corso di un caso che coinvolgeva attivisti presi di mira durante le proteste anti RNC, con una “politica preventiva” di moda a Washington, lo stesso insieme di strumenti da hacker e spyware utilizzati per individuare criminali e terroristi sono altrettanto facilmente utilizzabili nei confronti di attivisti politici, specie i socialisti, gli anarchici e i critici ambientalisti che sfidano il paradigma del libero mercato capitalista.

A dispetto di tali rivelazioni, l’amministrazione Obama è pronta a porgere il controllo delle infrastrutture elettroniche nazionali a un’agenzia fuori controllo, legata a imprenditori delinquenti e militari il cui ultimo scopo non è la sicurezza del popolo americano, ma piuttosto il mantenimento di un sistema economicamente e moralmente in bancarotta, che consenta il profitto privato e che venga alimentato da guerre di aggressione e conquista.

Tom Burghardt è un ricercatore e un attivista di San Francisco. Oltre ad aver pubblicato in “Covert Action Quarterly” e “Global Research”, un gruppo di ricerca e media indipendente di scrittori, studiosi, giornalisti e attivisti di Montreal, i suoi articoli possono essere letti su “Dissident Voice”, “The Intelligence Daily”, “PAcific Free Press” e il sito web alternativo “Wikileaks”. È editore di “Poloce State America: U.S. Military ‘Civil Disturbance’ Planning”, distribuito dalla “AK Press”.


Tradotto per Voci Dalla Strada da Chiara De Giorgi

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12 maggio 2009

COME OBAMA IMMAGINA IL FUTURO...SENZA CAMBIAMENTI


In una straordinaria intervista pubblicata nel supplemento domenicale del New York Times del 2 maggio, sotto il titolo "Dopo la Grande Depressione," il presidente Obama presenta la sua visione circa l'economia degli Stati Uniti. Nell'editoriale economico, David Leonhardt, ha intervistato Obama dopo un importante discorso su come l'economia del paese sarà riformata. Obama ha realizzato il suo discorso alla Georgetown University, lo scorso 14 aprile.

Nell'intervista, Obama ha chiarito che non ci sarà nessuna riforma strutturale del sistema bancario. Eventuali modifiche per mettere un freno alle "enormi compere sostenute con una finanziazione altrui e agli enormi rischi" che hanno provocato il crollo dell' economia sarà per ripristinare "fiducia" nel settore della finanza, tra cui il "mercato azionario".

Obama ha respinto in particolare il ripristino delle barriere stabilite nel 1933 dalla Legge Glass-Steagall per separare le banche commerciali da quelle d' investimento. Questa legge, che è stata la più importante riforma per la regolamentazione dell'economia durante la Grande Depressione, é stata vittima della liberalizzazione dei regolamenti che disciplinano l'economia nel 1990. Questa azione è stata effettuata sotto la supervisione di Lawrence Summers, allora ministro del Tesoro del paese ed ora il più importante consigliere di Obama sull'economia.

Nell'intervista, Obama ammette che tutti i suoi consiglieri per l'economia sono protetti da Robert Rubin, un consulente per l'economia sotto Clinton ed ex co-presidente della banca d'investimento Goldman Sachs. Questi includono, oltre a Summers, il Ministro del Tesoro oggi, Timothy Geithner, e Peter Ország, direttore del bilancio. Ogni misura regolamentare che il gruppo istituirà servirà solo a conservare il sistema di speculazione e parassitismo, che ha provocato l'accumulo di enormi ricchezze a Wall Street e che ha fatto esplodere la peggiore crisi economica dal 1930.

Nel suo discorso alla Georgetown University, Obama ha delineato un programma di ristrutturazione del capitalismo statunitense dopo il crollo dell'economia. Ciò consisterà nella riduzione permanente del tenore di vita e l'aumento dello sfruttamento della classe operaia. Esso comprende anche una riduzione senza precedenti di programmi sociali di base, come il Medicare [programma federale di assicurazione sanitaria per gli anziani di 65 anni di età ed oltre che ricevono un aiuto finanziario da parte del governo per 24 mesi, per disabilità], Medicaid [Programma statale che copre le spese mediche per le persone a basso reddito o limitate], e della sicurezza sociale. "Dobbiamo gettare le basi per un nuovo sviluppo e una nuova prosperità attraverso i quali meno si consumerà all'interno del paese e più esportazioni invieremo all'estero" ha detto Obama al pubblico presente.
Il presidente dopo ritorna su questo tema durante l'intervista e lascia in chiaro che i giorni di stipendio a livello della "classe media" per i lavoratori non specializzati nelle industrie manifatturiere sono finiti per sempre. Cerca di insinuare che tutti i cittadini degli Stati Uniti avranno bisogno di un'educazione scolastica oltre le scuole superiori [scuola normale] per essere addestrati in campi che richiedono nuove competenze. Senza questo, il presidente ha detto, "sarebbe difficile immaginare un lavoro che paga un salario sufficiente per vivere."

Secondo le "riforme" dell'istruzione che propone, dal livello pre-scolastico fino agli studi universitari post laurea concentreranno i loro sforzi sull'insegnamento di quelle competenze che le imprese degli Stati Uniti richiedono per competere in un'economia globalizzata. Ma lo stesso Obama ammette che nemmeno una laurea è in grado di garantire la sicurezza economica, e sottolinea il crescente numero di posti di lavoro della classe media che ora sono esportati in altri paesi. Obama esprime le sue speranze per un'economia "post-bolla", per raggiungere meglio l'equilibrio tra "la fabbrica delle merci" e dei "servizi finanziari". Ma immediatamente aggiunge che "non ritorneremo ad un'economia nella quale la manufatturiera rappresenta una così grande porzione dell'economia come lo è stata durante il 1940".

Ma il fatto è che, come mostra dalla nuova struttura di General Motors e Chrysler, il suo governo ha avviato nel paese una riduzione della base produttiva manufatturiera di posti di lavoro industriali con un buon salario, per sostituirla con la creazione di fabbriche più piccole con più sfruttamento, offrendo alle banche e ai grandi investitori maggiori fonti di profitto o di lucro.

Le più significative rivelazioni nelle dichiarazioni di Obama sono quelle legate alla riduzione dei costi legati alla salute, che costituiscono la pietra angolare della sua politica di austerità per il popolo degli Stati Uniti. Lungi dall'offrire una bozza di un qualche piano per tutelare la salute, il presidente anzi parla di come razionare l'attenzione medica per il popolo dei lavoratori.

Obama fa notare che lui e il suo direttore di bilancio hanno parlanto di come utilizzare gli "studi per confrontare i costi e l'efficacia, come metodu per contenere i costi". Spiega che, nell'ambito di questo piano il governo solleciterà i pazienti ad utilizzare medicinali e cure mediche più convenienti, anche quando il medico ordina loro una cura più costosa.

Questo è particolarmente necessario, puntualizza, "in quanto si riferisce al Medicare e Medicaid, il cui finanziamento lo pagano i contribuenti alle quote interne e noi abbiamo l'obbligo di mantere queste spese sotto controllo".


Questo da un presidente che presiede un paese dove l' 1% più ricco controlla oltre il 40% della ricchezza sociale, in cui i dirigenti aziendali che di routine si premiano con decine di milioni di dollari all' anno, che il suo governo darà miliardi e miliardi di dollari a Wall Street, pagato dai cittadini sotto forma di contributi alle entrate.

L'intervista continua con un bizzarro scambio circa l' efficacia, dal punto di vista dei costi, offrire un trattamento agli anziani nell'ultimo periodo della loro vita. Lo stesso intervistatore ha suggerito che la nazione sta spendendo ora $ 20.000 per ogni settimana supplementare di vita.

"Esattamente", ha detto Obama, che poi racconta l'esperienza della nonna, che è stata sfrattata a causa del cancro, durante la campagna elettorale e subito dopo si è fratturata l' anca.

Obama ha detto che avrebbe pagato di tasca propria per sostituire l'anca, ma suggerisce che il governo non avrebbe dovuto pagare il conto per tale trattamento. Ritiene che non sa se "la società vuole una decisione in tal senso - per dare a mia nonna o un nonno o il padre che sta invecchiando, una protesi di sostituzione quando sta morendo - è un modello da seguire. Si tratta di un problema molto difficile. "

Tali "questioni morali così difficili ", lamenta il presidente, "contribuiscono notevolmente per i costi". Egli sostiene che coloro che" soffrono di malattie croniche e coloro che stanno morendo, sono potenzialmente l'80% del totale dei costi delle cure mediche nel paese".

Sarebbe molto difficile per rendere tali decisioni attraverso "le vie politiche ufficiali", ha detto Obama. Egli ha aggiunto che il Congresso Democratico attualmente discute sulla creazione di un'istituzione indipendente con "l' indirizzo" a questi temi.
Come per altre questioni, l'approccio del il governo di Obama è di subordinare l'attenzione medica dei bisogni sociali ai potenti interessi economici, che includono campagne di assicurazioni, i conglomerati farmaceutici ed ospedalieri le cui opinioni reggono la politica del governo non importa se è Democratica o Repubblicana.

Nel mondo che Obama immagina, dopo la recessione, un' aristocrazia finanziaria continuerà il suo monopolio della ricchezza della società, mentre il tenore di vita dei lavoratori sarà ridotto in modo permanente. Durante l'intervista su "Stati Uniti dopo la Grande recessione ", non una sola allusione alla diseguaglianza sociale, un tema che domina ogni aspetto della vita negli Stati Uniti.

L'intervista è apparsa nel mezzo di un recupero inebriante di Wall Street, anche quando la disoccupazione, la povertà dei senzatetto stanno aumentando a livelli quasi uguali a quelli della Grande Depressione. Smaschera in modo austero il carattere del governo di destra di Obama, e gli interessi di classe che rappresenta. Mostra il motivo per cui i banchieri e gli speculatori ora sono in possesso di un governo che servilmente segue i loro interessi.

Fonte: http://www.wsws.org/es/articles/2009/may2009/esob-m09.shtml

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