La mia proposta di istituire dei campi di concentramento per banchieri  può sembrare troppo dura o spietata per le persone benevoli e sempre  pronte ad essere misericordiose verso il prossimo, ma io non appartengo a  questa categoria di individui. Rispetto la legge, non evado il fisco, al massimo prendo qualche multa  per divieto di sosta, ma è contro la mia morale arrecare danno ad altri  esseri viventi.
Questo stile di vita, però, non appartiene ai "banchieri", in  particolare mi riferisco ai banchieri internazionali che dirigono la  politica monetaria nazionale ed mondiale, non di certo i miei attacchi  sono rivolti a direttore della filiale bancaria sotto casa che molto  spesso è completamente ignaro del reale meccanismo che regola l'economia  internazionale.
I banchieri sono colpevoli di gestire la politica monetaria della maggior parte dei Paesi che adesso giaciono in recessione economica, livelli record di disoccupazione, iperinflazione, livelli record di imposizione fiscale e di debito pubblico.  Tutti reati, molti dei quali compiuti nella più completa indifferenza  delle leggi costituzionali vigenti, che provocano malessere sociale,  suicidi di padri di famiglia, impossibilità di sperare in un futuro più  roseo per l'avvenire dei propri figli o nipoti.
  
Ecco perchè i banchieri, colpevoli di questi crimini, non meritano a mio  avviso alcune misericordia e  dovrebbero essere immediatamente  internati all'interno di campi di concentramento creati ad hoc e destinati allo svolgimento di lavori pesanti.
Di sicuro avrebbe un'utilità sociale maggiore vedere personaggi infimi come Mario Draghi, Mario Monti, Van Rompey e tanti altri, occuparsi della bonifica di edifici o terreni agricoli, anzichè proporre le loro ricette di "austerity"  che privano i popoli di un futuro, mentre, grazie alle privatizzazioni,  accrescono i profitti delle multinazionali "amiche" dei banchieri.
I campi di concentramento, nella storia dell'umanità, sono invenzioni  spesso folli o degenerate, razziste o atte a placare e censurare  dissidenti politici: i Gulag creati da Lenin per internare dissidenti,  nemici del regime sovietico e persone non politicamente affidabili, i  campi coloniali creati da Mussolini, i lager nazisti ad opera di Hitler  per detenere ebrei, zingari, uomini e donne omosessuali, prigionieri di  guerra e dissidenti politici, oppure quelli della  Repubblica Popolare  Cinese, più noti come "Laogai", oppure quelli cronologicamente più  recenti creati nel 2002, negli Stati Uniti, sotto l'amministrazione  Bush, finalizzato alla detenzione di prigionieri catturati in  Afghanistan, oppure quelli scoperti nel 2002-2003 in Polonia ad opera della Cia  dove presunti esponenti di Al Qaeda venivano imprigionati e interrogati  impiegando metodi vicini alla tortura, il tutto con il consenso delle  autorità polacche democraticamente elette.
Parliamo di strutture create molto spesso per placare i nemici politici o scaturenti da idee folli.
La mia idea, invece, propone di internare i banchieri che hanno già  realizzato gravi crimini contro l'umanità, le cui conseguenze, anche se  venissero bloccati in questo momento, si riperquoterebbero ancora per  anni, figuriamoci pensare di lasciarli liberi di agire indisturbati  ancora per altro tempo.
Del resto la mia proposta è di gran lunga più magnanima dell'economista Nouriel Roubini che paventa un 2013 con banchieri impiccati ai lampioni; almeno nei "campi di concentramento per banchieri" questi ultimi potrebbero espiare le loro colpe (leggasi: crimini) nel tempo, facendo anche dei lavori socialmente utili.
Ovviamente non mi opporrei all'ingresso in codesti campi di  concrentramento non solo ai banchieri, ma anche a tutti quei politici  che, servi dell'oligarchia bancaria, hanno permesso a tali criminali  internazionali di agire indisturbati, favorendo i loro affari personali a  danno della collettività.
Nel 2007 quando scoppiò la "crisi dei mutui sub-prime"  molte banche furono soccorse dagli Stati con soldi pubblici (quindi di  noi cittadini) e nazionalizzate; molte di queste banche che furono  nazionalizzate, attraverso la complicità tra banchieri e politici di  turno, sono state ricapitalizzate e ritornate come nuove nelle mani dei  vecchi proprietari, i quali però nazionalizzano solo le perdite, non gli  utili che finiscono molto spesso su un conto corrente in qualche  paradiso fiscale, all'oscuro del fisco e grazie alla complicità delle  Stanze di Compensazione.
Dal 2007 ad oggi la lezione non è servita a nulla: le banche continuano a  rischiare il denaro dei correntisti in operazioni finanziarie che  spesso si rivelano fallimentari, chiedono l'aiuto pubblico per  scongiurare il caos tra i correntisti e i politici di turno intervengono  iniettando liquidità nelle casse di quella banca che viene  nazionalizzata sulle spalle dei contribuenti finchè, una volta che la  tempesta sia passata, l'istituto di credito ritorna nelle mani dei  vecchi proprietari.
Ovviamente questo sistema avviene solo con le banche.
Se siete imprenditori e avete una società con 20-30 dipendenti ed  procedere ad investimenti errati o subite un calo della domanda, fattori  che vi stanno portando al fallimento, provate a chiedere allo Stato se  possa intervenire finanziando le vostre casse, anche temporaneamente, e  vi ritroverete spediti direttamente in qualche clinica, sottoposti  d'urgenza a  trattamento sanitario obbligatorio.
Adesso nel 2012 siamo alla "crisi dei debiti pubblici, debiti che  sono stati fatti a loro volta dagli Stati per salvare le banche in  difficoltà; il risultato: molte banche sono salve dalla bancarotta,  mentre gli Stati per fronteggiare l'insolvenza sono obbligate a imporre  ai cittadini misure di austerità (come tagli dei salari e feroci  privatizzazioni) e aumento della pressione fiscale, con la conseguenza  che la collettività si dirige verso un baratro senza ritorno, mentre  l'oligarchia bancaria ha triplicato i suoi profitti anche in tempo di  "crisi". Non soprendetevi, poichè tanto è tutto organizzato ad hoc: "Non è crisi, è truffa!"
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Mi offro come kapò.....
RispondiEliminahahahahaahahaha
RispondiEliminama stai scherzando?
Posso comprendere la tua provocazione, stai buono li però, perchè non hai collegato una cosa: i banchieri sono tutti appartenenti ad una ben specifica razza che i campi di concentramento li conoscono bene.
Non vorrei che per il futuro si dovesse dedicare loro la "settimana dalla memoria".
hahaahahahahahaha
...sopratutto destinati a lavori pesanti, mooolto pesanti. Credo non possano neppure immaginare cosa significhi. Aggiungerei un tot di alienazione, intendo lavori alienanti (tipo call-center o catena di montaggio) come pausa tra una fatica e l'altra... Oppure nei C.I.E. sorvegliati da coloro che li stanno occupando adesso. E, per non farci mancare proprio nulla, una capatina ogni tanto internati nei cosiddetti manicomi criminali: il tutto senza alcun preavviso nè motivazione: così come viene... pressappoco come si comportano le cosiddette (perdonate la ripetizione) autorità con chi non vuole o non può più subire!!!
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