Il 3 febbraio 1998, esattamente 14 anni fa, un aereo militare  statunitense, decollato dalla base aerea di Aviano, tranciò di netto il  cavo della funivia del Cermis, in Val di Fiemme. Una cabina con 20 persone a bordo precipitò al suolo da un'altezza di 110 metri. La neve si riempì di lamiere contorte e di sangue. Morirono tutti.
Gli Stati Uniti cercarono dapprima di sostenere che la cabina di trasporto fosse caduta da sola.  Solo grazie al tempestivo sequestro del velivolo incriminato, ad opera  della magistratura trentina, fu possibile provare la responsabilità  dell'aviazione americana. Il pilota, durante il volo, aveva con sè una  videocamera. Riprendeva la sua faccia sorridente. Il giorno dopo  distrusse immediatamente il nastro ed ogni prova circa i reali motivi  del disastro. 
Nonostante il superamento dei limiti di velocità e nonostante l'aereo  volasse a 110 metri di altezza dal suolo contro un minimo obbligatorio  di 609 metri, il pilota Richard Ashby e il navigatore Joseph Schweitzer vennero dapprima prosciolti, e poi condannati dalla Corte Marziale con la sola accusa di intralcio alla giustizia, per aver bruciato il nastro della videocamera. Il pilota prese 6 mesi. Dopo 4 mesi e mezzo  era fuori. Nel 2008 entrambi hanno fatto ricorso per ottenere la  reintegrazione e i tutti i benefici del trattamento finanziario  destinato ai militari.
 Noi, è vero, abbiamo Schettino, responsabile di un "inchino" mal  riuscito che noi stessi abbiamo messo alla gogna per primi. Forse  perfino troppo presto, perché la Costa Crociere e la Capitaneria del  Porto di Livorno al processo dovranno spiegare tante cose. Ma il paese  di David Letterman, che chiede al suo pubblico quanti di loro fossero inciampati e caduti nel teatro, ha sulla coscienza la strage del Cermis, che ha cercato di coprire in tutti i modi e per la quale oggi, a distanza di 14 anni, non ha pagato nessuno. Non fu anche quello, in fondo, un tragico "inchino"?
Ci sono tanti modi di non "salire a bordo" delle proprie  responsabilità. Ma se proprio dobbiamo sceglierne uno, preferiamo lo  stato confusionario e la paura di un uomo solo rispetto alla codardia di un'intero corpo militare, alla compiacenza di una intera classe giudicante ed alla scorrettezza  di un intero Governo, quello degli Stati Uniti, che ha pagato i  risarcimenti alle vittime solo quando vi si è trovato costretto dai  trattati Nato, e solo per il 75% degli importi, liquidati dallo Stato italiano nella misura di 2 milioni di euro circa per ogni vittima.
Almeno, noi, un De Falco l'abbiamo mostrato al mondo. Sarà poco, ma è sempre meglio di niente.

Più che un inchino fu un appecoronamento dell'italietta verso i suoi colonizzatori giusto ricordarlo.
RispondiEliminaSe permetti lo condivido.
ciao e buona giornata, zak.
Pensa che mia madre, ultrasettantenne e infartuata, poco "studiata e leggiuta", aveva immediatamente parametrato Schettino al Cermis.
RispondiEliminaLa memoria è solida e anche i corretti paragoni.
Non era male (eh va beh succede) nemmeno NOI SCHETTINO VOI AUSCHWITZ...
Parlando con una signora,questa mi dice: -certo che noi facciamo ridere il mondo- io ho risposto -io rido del resto del mondo-
RispondiEliminaprosegue -hai letto cosa dice di noi la Germania-lei
io- no ( non mi interessa sapere cosa la Germania scrive di noi)la Germania sarebbe meglio che tace!
gli altri pure.
Se ne andata sconfortata dopo il mio semi elenco di orrori umani
Ammettendo che quello di Schettino possa essere un errore umano, ammettendo anche che tutti ci sono o ci fanno, sarebbe meglio che tutti si faccessero lì cazzi propri,io non mi sento patriotica, ma tutta questa sacenza e perfezione la trovo misera, quando si punta il dito su altri per velare la feccia che si ha in casa...