9 giugno 2017

Da dove nasce il delirante decreto legge sull’obbligo vaccinale?

In un mondo normale l’utente della salute dovrebbe essere informato che i vaccini non sono innocui, come ampiamente dimostrato da numerosissimi studi presenti in letteratura scientifica. Il negarlo è stupidaggine o malafede, ma noi siamo un Paese dove una minoranza illegittima – quella che si ripete al Governo da qualche anno – si può arrogare il diritto di stabilire cosa è bene e cosa è male per la salute del cittadino, dimenticando che qualunque atto medico non è esente da rischi.
Poiché la biodiversità privilegia l’evoluzione degli isterici al Governo, ci sarà sempre qualcuno che tenterà di proibire qualcosa. Ma i vaccini obbligatori purtroppo sono un’altra cosa. E allora crediamo opportuno informare la popolazione del fatto che il decreto legge sull’obbligo vaccinale è scaturito dall’uso strumentale di una finta epidemia di morbillo – dietro alla quale si nascondono soldi veri – al fine di redigere un decreto legge intriso di abusi, ricatti e ritorsioni, che ricorda le leggi razziali del 1938.
La strumentalizzazione del picco epidemiologico del morbillo nel territorio italiano, che risulta essere tra i 10 Paesi al mondo con la mortalità infantile più bassa, per imporre il decreto sulla coercizione vaccinale per le famiglie,​ è altresì inaccettabile e palesemente incostituzionale perché inserisce l’obbligo per molti altri vaccini che non hanno alcun quadro epidemiologico di necessità ed urgenza, proprio del decreto.
Tutto ciò avviene in aperto contrasto con i consolidati orientamenti costituzionali provenienti da numerose esperienze europee, dove l’obbligo vaccinale risulta quasi ovunque assente, e dagli organismi sanitari europei, che non suggeriscono l’obbligo vaccinale bensì politiche volte all’informazione, raccomandazione, coinvolgimento, garanzie ed efficienza della rete vaccinale.
Di fatto, dietro a questo abuso di decreto legge si nasconde una sperimentazione vaccinale su larga scala che riguarderà tutta la popolazione italiana semplicemente perché così è stato chiesto al nostro ricattabile Governo da parte dei corrotti Centers for Disease Control [CDC]: gli stessi che hanno confenzionato la frode planetaria sulla questione autismo da vaccinazione.

Perché proprio il morbillo?

Di tutte le malattie infettive il morbillo è sicuramente la più contagiosa e in rarissmi casi, non propriamente curati e ancor peggio – cosa che può accadere visto lo scarso livello di preparazione delle giovani leve di medici italiani – può effettivamente dare complicanze gravi. Però, l’attenzione mediatica e ministeriale sul morbillo è mirata al raggiungimento degli obiettivi sottostanti un accordo che comporta l’introito di numerosi quattrini alle industrie del farmaco e che nulla ha a che vedere con la salute degl’italiani.
Infatti, il Center for Disease Control degli Stati Uniti, ripetiamo per i più testardi, quello ben noto per la frode planetaria del 2004 sulla questione autismo e vaccinazioni di cui parla anche il film Vaxxed, ha scelto proprio il morbillo come “indicatore” della bontà delle strategie vaccinali per un progetto della durata di cinque anni.
L’obiettivo è di raggiungere una copertura di almeno il 90% di bambini vaccinati entro i quindici mesi di vita: un obiettivo altamente criminale per i rischi connessi alla somministrazione di questo vaccino trivalente nei primi 15 mesi di vita, considerato anche che i bambini vaccinati nel loro primo anno di vita possono non sviluppare alcun correlato di protezione per le caratteristiche individuali di ognuno di essi.
Per questo dovrebbe essere garantita quantomeno l’esecuzione di esami pre-vaccinali per valutare se i soggetti sono no-respondersimmunodepressiallergici e/o suscettibili di danno, perché non si può affatto vaccinare a cuor leggero per paura di elementi sanzionatori a carico delle famiglie. Così come si dovrebbero distinguere accuratamente le tipologie di vaccini, i casi specifici e la reale situazione epidemiologica sul territorio. Ovvero, tutte cose troppo intelligenti e complesse per una Ministra incompetente in materia sanitaria, in preda a un delirio farmacologico di onnipotenza.
Infatti,  non ha senso preoccuparsi di un contagio nei nidi e nelle scuole dell’infanzia per malattie come tetanoepatite B [nessuna di tali malattie si contrae in età scolare per contagio da altri bambini], mentre potrebbe avere un senso molto stiracchiato per malattie come il morbillo e forse la meningite [in caso di epidemia reale accertata e non di casi sporadici che ci sono sempre] anche se gli stessi produttori ammettono che i vaccini non garantiscono alcuna protezione.
Inoltre, ci sarebbe il problema che riguarda i vaccini a virus vivi: è pacificamente riconosicuto che i vaccinati hanno una replicazione virale nel loro organismo nei successivi 15 giorni la somministrazione del farmaco vaccino, e per questo sono i reali diffusori dei virus vaccinali. Perché non lasciarli a casa da scuola? Perché non evitargli il contatto con familiari? Perché non evitargli la frequentazione di luoghi pubblici? Sono tutte domande alle quali l’incompetente Ministra non è in grado di rispondere, se non seminando la sua proverbiale aggressività.
In ogni caso, si dovrebbe ponderare accuratamente il contesto perché rappresenta un problema etico e tecnico stabilire di esporre tutta la popolazione ai rischi di tutti i vaccini quando invece sarebbe più opportuno trovare delle forme alternative di diagnosi, prevenzione e terapia più attente e precise per ogni singolo individuo.
E’ davvero curioso il fatto che le nazioni considerate “leading” di questo progetto vaccinale sono l’Italia e il Portogallo con il “contributo” di altre come India, Pakistan, Corea, Arabia Saudita, Yemen.
Per raggiungere tale obiettivo le nazioni dovranno:
  1. Condurre immunizzazioni di routine
  2. Stabilire attività che colmano i difetti del sistema di vaccinazione
  3. Implementare la sorveglianza
  4. Implementare le campagne di comunicazione
  5. Studiare il morbillo e le altre epidemie occasionali
  6. Migliorare i laboratori diagnostici
  7. Rafforzare la capacità di risposta alle epidemie e dissolvere le “barriere” alla vaccinazione
  8. Raggiungere e documentare la capacità di produrre sufficienti vaccini
  9. Raggiungere e documentare la capacità di iniezioni sicure
  10. Raggiungere e documentare la vaccinazione dei lavoratori della sanità
Guarda caso, tutte queste raccomandazioni hanno ispirato il Piano Nazionale dei Vaccini 2017-2019 che ora, dopo l’approvazione di questo folle decreto, vogliono rifilare obbligatoriamente ai bambini italiani nella fascia da 0 a 6 anni, e indirettamente fino a 16 anni, con il ricatto delle sanzioni, costi quel che costi, perché ha aumentato molto gli investimenti nel settore farmaceutico.
Allora sarebbe lecito chiedersi:
  • perché solo questi Paesi e non altri?
  • chi ha deciso di sottoporre a sperimentazione la popolazione del nostro Paese?
  • che senso ha, con gli spostamenti di oggi, obbligare in Italia e Portogallo e non nelle vicine Spagna, Francia e Germania?
SETTEMBRE 2014 – Da Sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli, Bill Corr, UnderSecretary for Human Health Services (HHS), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Vice Ambasciatore italiano a Washington, Ministro Luca Franchetti Pardo

Sicuramente vi sono accordi che prevedono un “dare” e un “avere“, in cui si sono buttati in affari i soliti noti che hanno contribuito ad accrescere il “livello di attenzione mediatica” nei confronti dei medici e degli operatori sanitari, a tal punto da esprimere pareri critici o preoccupazioni, anche a seguito della ben nota posizione dell’Italia sulla scena internazionale in qualità di capofila per le strategie vaccinali di massa a livello mondiale.
Infatti, è sempre bene ricordare che a settembre 2014 il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dall’allora Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco [AIFA], Prof. Sergio Pecorelli, poi dimessosi a seguito delle accuse per i suoi legami con aziende farmaceutiche e società di venture capital, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi riunitosi a Washington in presenza dell’ex Presidente USA Barack Obama.
Ora, con l’emanazione di questo delirante decreto sanitario da parte del nostro Governo, sarebbe auspicabile pretendere un comportamento coerente con i più classici criteri epidemiologici: chiudere le frontiere italiane a tutti i turisti che non saranno in regola con il ricco pacchetto di vaccinazioni obbligatorie richieste nel nostro Paese.
Infondo, tutti i turisti provenienti da altri Paesi europei sono legittimamente da considerare come potenziali “untori” che possono importare pericolosi patogeni dai loro Paesi d’origine dove le vaccinazioni non sono obbligatorie né particolarmente numerose.
Sostenere che la ridotta copertura vaccinale può far ricomparire epidemie disastrose come quelle dei secoli scorsi, rappresenta di fatto un messaggio falsamente allarmante e fuorviante.
Se si pensa che una epidemia di Ebola in Africa [ribadiamo: Ebola in Africa] è stata controllata con sole misure di isolamento dei malati [senza farmaci e senza vaccini], è ovvio che in Italia, in Europa, o in una qualsiasi parte del mondo civilizzato, qualsiasi rischio di epidemia di qualsiasi malattia conosciuta attualmente sarebbe messa subito sotto controllo con adeguate procedure igienico-sanitarie.
Il problema semmai è un altro: questo Governo sta distruggendo il Sistema Sanitario Nazionale, sta limitando la libertà delle persone, sta limitando l’autonomia decisionale dei medici, e sta mettendo gl’italiani nella condizione di rinunciare sempre più spesso alle cure.
E’ giunto il momento di dire basta a questi mercanti della salute!

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