31 maggio 2011

Benvenuti nel mondo di Orwell

Mi impegno a non avere figli … a sottopormi al monitoraggio delle Autorità … e fornire i nomi dei miei partners sessuali e conviventi … ad accettare il confinamento in caso di epidemia infettiva…
No, non è un romanzo di Huxley o di Orwell. E’ il testo che in Inghilterra doveva sottoscrivere chi aspirava ad un trapianto di organo di animale. Un progetto (poi fallito, per i troppi rischi che comportava) del quale ( ci auguriamo!) non deve essere stato informato il nostro Consiglio superiore di Sanità quando ha dato il via libera, nel Cremonese, all’allevamento di maiali transgenici per la produzione di organi da trapianto!
L’ottica industriale e miope, dei “pezzi di ricambio”, che assimila la materia vivente e anche il corpo umano alle macchine, riemerge ciclicamente in Italia per tentare il grande business degli Xenotrapianti. Ma il business non riesce mai a farsi strada per le seguenti non irrilevanti ragioni:

30 maggio 2011

L’Europa si riarma per blindare il copyright

Sarkozy convoca un summit di imprenditori per discutere “le regole” contro la pirateria. Bruxelles propone la collaborazione tra aziende provider e società di gestione dei diritti. In gioco ci sono due libertà. L’espressione culturale e l’acceso all’informazione. Il campo di battaglia è la rete, trasformata in ossigeno per entrambe. Questo è, a grandi linee, il bollettino di guerra che ieri i due centri del potere globale, il G-8 e la Commissione Europea, hanno reso pubblico.
Daniel Basteiro
Público.es

Per Nicolas Sarkozy, presidente di turno del primo forum, e Micheal Barnier, commissario europeo per il Mercato Interno, l’unico modo per raggiungere una tregua per la sopravvivenza di entrambe è quello di imporre una stretta sorveglianza su Internet. L’obiettivo? Individuare e punire qualunque violazione delle leggi di proprietà intellettuale.

29 maggio 2011

Danone continua ad ingannare nel 2011

Che la pubblicità ci inganni costantemente, non è una novità, che lo faccia per vendere di più ignorando i codici deontologici, morali ed etici sui quali si dovrebbe basare e che lo faccia senza tener conto del "target" al quale va diretto, poiché poco le importa d’ingannare un uomo o una donna, un bambino o un anziano, persone sane o malate, ecc., è qualcosa che noi tutti conosciamo, ma che per forza d'abitudine, abbiamo ignorato gradualmente.

Però ci sono momenti in cui qualcosa cattura la tua attenzione, una caratteristica distintiva che fa sì che nel lettore, spettatore o ascoltatore nasca un gesto di sorpresa che lo costringe ad aggrottare le sopracciglia e pensare che ci sia qualcosa di strano ... più strano del solito. Beh, questo è quello che mi è successo oggi nel vedere in televisione (uno dei pochi momenti che le dedico) un annuncio di Actimel. Sì, sapete, quel tipo di yogurt che contiene un batterio tanto benefico per il nostro organismo che non so come sia stato possibile vivere tanti anni senza di loro! 

LE FRONTIERE INDIFENDIBILI D'ISRAELE E IL REGALO DEL GENERALE AMIDROR


Yaakov Amidror è un generale israeliano in pensione che attualmente è capo del Consiglio Nazionale della Sicurezza di Binyamin Netanyahu. E’ piuttosto sorprendente, anche se non per il punto di vista politico di Amidror: si è opposto, ad esempio, all’evacuazione da Gaza  facendo appello a riconquistarla. No, non è sorprendente perché Amidror non è particolarmente intelligente. In quale altro modo si possono spiegare la sua eccellente argomentazione sulla difesa delle frontiere d’Israele del 1967, in un articolo che sostiene che questi confini sono indifendibili?
Di Michael Neumann
 
L’argomentazione di Amidror si basa sull’idea che bisogna garantire le frontiere attraverso la “difesa in profondità”. Quale profondità è abbastanza profonda?

27 maggio 2011

EG8, le mani su Internet

A Parigi si è tenuto l'EG8 dedicato a Internet con "i Grandi della Terra". L'evento è stato voluto dal bombardiere francese Sarkozy, reduce dalle imprese in Libia e in Costa d'Avorio, per regolamentare a livello internazionale la Rete, in particolare per la pubblicazione dei contenuti. 
La Francia ha fatto approvare una legge censoria, detta "three strikes and you are out", che impedisce per sempre l'accesso a Internet attraverso i service provider a chi si collega per tre volte a siti P2P per scaricare contenuti ritenuti illegali. Per questo scopo è stata addirittura creata un'agenzia che invia due mail di avviso e poi ti stacca la spina. Lawrence Lessig, autore di "Free Culture", avvocato statunitense ed esperto dei problemi legati al copyright definì la legge "una soluzione da cerebrolesi" che invece di sviluppare nuovi settori, proteggeva attività in declino. La società McKinsey ha calcolato che per ogni posto di lavoro perso in Francia negli ultimi 15 anni a causa di Internet ne sono stati creati 2,4 nuovi grazie alla Rete, con un attivo di 700.000 posti.

26 maggio 2011

MERCENARI PER IL MEDIO ORIENTE E L'AFRICA

Al-Manar. Zayed Military City, in un campo militare in una zona desertica degli Emirati Arabi Uniti sta per essere creato: un esercito segreto che sarà usato non soltanto all’interno del territorio ma anche in altri paesi del Medio Oriente e del Nord D’Africa. Erick Prince è responsabile per la messa a punto, ex comandante del Navy Seals, nel 1997 creò la Società Blackwater, la più grande compagnia militare privata usata dal Pentagono in Iraq, Afghanistan e altre zone di guerra.
Questa società che nel 2009 fu ribattezzata XeServices (con lo scopo, tra gli altri, di scappare alle azioni giuridiche per i massacri di civili in Iraq) dispone negli USA di un grande campo di addestramento dove ha già formato più di 50.000 specialisti nella guerra e nella repressione, e sta per aprire un altro.
Ad Abu Dhabi, Erick Prince, senza apparire personalmente ma attraverso la società-consorzio Reflex Response, ha chiuso il primo contratto di 529.000 milioni di dollari (il documento originale datato 13 luglio 2010 è appena stato pubblicato sul New York Times.)

25 maggio 2011

«NON DOBBIAMO SPENDERE PIU’ DI CIO’ CHE POSSEDIAMO»

«I tragici avvenimenti del XX° secolo rischiano di ripresentarsi»
Intervista a Heinrich Wohlmeyer, dottore in Diritto ed Agronomo, Austria.

P. Benno: Nel 1973, la copertura dell’oro sul dollaro fu rimossa. Ciò ha colpito tutti i paesi o solamente alcuni?

Heinrich Wohlmeyer: La prima domanda è capire come si è arrivati al Gold Standard. Le valute primitive si basavano su standards determinati dal valore dei beni che venivano negoziati. Così la “pecunia” romana si basava sul “bestiame”. In seguito si sono scelti metalli preziosi come misura del valore di scambio, in quanto erano durevoli, divisibili, ricomponibili, non riproducibili e facili da trasportare. Per lungo tempo si è utilizzato lo “standard bimetallico”: la valuta era convertibile sia in oro che in argento. Le valute dell’Europa continentale poggiavano per lo più sull’argento.
In Inghilterra, potenza industriale e commerciale in piena ascesa, il governo e il sistema bancario ad esso legato preferirono l’oro come sostegno. Ciò per due ragioni:
  • a) controllavano le maggiori miniere d’oro, appropriandosene gradualmente (cfr. saccheggio dell’India e Guerra Boera per il controllo delle ricchezze minerarie del Sudafrica); 
  • b) collegando la valuta all’oro potevano dominare e controllare la finanza globale. Londra divenne così il mercato finanziario mondiale.
Non ci fu mai copertura aurea totale all'infuori delle monete in metallo prezioso il cui il valore corrispondeva al contenuto del metallo.

24 maggio 2011

GUERRA DI IV GENERAZIONE NEL SETTORE SOCIALE

La strategia della manipolazione coperta dalla “protesta degli indignati”
Nella Guerra di Quarta Generazione sono contenute le tecniche di gestione delle operazioni e strategie di comportamento collettivo che stanno dietro quelle che sono ingenuamente chiamate "proteste spontanee" che nelle grandi catene mediatiche imperiali installano come una verità accettata su scala globale.
Di Manuel Freytas
IAR Noticias

A) Il nuovo strumento manipolatore
In IARNoticias cominciamo sempre la storia dalla fine. Il nostro stile contro-informativo è sempre stato quello di proiettare e analizzare i fatti con l’obiettivo di anticipare il risultato e senza che l’albero della “congiuntura giornalistica” (manipolatrice del sistema) copra il bosco della comprensione generale.
In piena euforia mediatica per la “rivoluzione democratica ”degli “indignati” in Spagna, abbiamo segnalato che si trattava (al di là delle “buone intenzioni” dei partecipanti) di una nuova strategia di mobilitazione di massa basata su un tripode convergente: Internet, telefoni cellulari e grandi catene mediatiche.

LA CRESCENTE IMPOPOLARITA' DELL'UNIONE EUROPEA

Di Vincenç Navarro
http://www.vnavarro.org/ 
L'Unione europea ha un problema serio. Stanno emergendo movimenti popolari anti-Unione Europea (UE) in quasi tutti i paesi membri di quest'entità politico-amministrativa. E' vero che l'UE non è mai stata un concetto popolare. In realtà, nacque per iniziativa di alcune élite che volevano creare un mercato comune per il quale c'era bisogno di una moneta, l'euro, che andò a sostituire le monete nazionali della maggior parte dei paesi dell'UE.  
Solo nel Sud Europa quei paesi che hanno sofferto dittature fasciste o fascistoidi (Spagna, Grecia e Portogallo), l'UE ha generato un certo entusiasmo, poichè l'Europa rappresentava per la popolazione di questi paesi la speranza di sfuggire alle odiate dittature e realizzare il sogno democratico comune assunto nel resto d'Europa.  Ancora oggi, l'UE è il sogno di alcuni movimenti secessionisti, come il movimento indipendentista catalano, che vede nell'Europa il modo di rendersi indipendente dallo stato spagnolo. Ma, del resto, l'UE non è mai stata molto popolare e ora è fortemente contestata da vasti settori delle classi popolari. Perché?

23 maggio 2011

NAKBA: Il giorno della catastrofe



15/05/2011. Una giornata per celebrare la pulizia etnica di 800.000 palestinesi cacciati dalle loro case. Un giorno per ricordare a se stessi e al mondo, che un giorno, torneranno alle loro case, che non hanno dimenticato la loro terra. Oggi sono 63 anni di spoliazione, 63 anni di pulizia etnica. Migliaia di palestinesi hanno marciato a nord di Beit Hanoun al muro; migliaia di palestinesi hanno marciato verso le loro case.

Mentre ci avvicinavamo al muro l'esercito israeliano ha "abbaiato" il suo saluto. Un carro armato ha iniziato a sparare sulla folla e sulle dune di sabbia che fiancheggiano la strada. I bulldozer israeliani avevano già completamente distrutto tutto ciò che c' era una volta su questa terra, oltre che minacciare la folla non c'era nient'altro da fare. E' strano essere sparati con un cannone da un carro armato, si può quasi sentire l'aria scossa quando esplode la granata. La folla non si è fermata, ha continuato ad andare avanti, cantando contro l'occupazione, cantando l'amore per la loro terra.

UN'EUROPA PER I RICCHI E I BIANCHI

Sarkozy e Berlusconi mettono le  basi e segnano l’agenda europea per modificare l’accordo comune sulla libera circolazione dei cittadini.
Di Philippe Nadouce 
Cosa succede quando in un summit quasi improvvisato si riuniscono i capi di Stato più controversi dell’UE? Che le loro decisioni riflettono lo stato della democrazia nei loro paesi. Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy il 26 aprile inviarono una lettera al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e al presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, con la proposta per rivedere il trattato di Schengen firmato nel 1985 e che garantisce la libera circolazione di tutti i cittadini europei dentro l’Unione.

Sarkozy e Berlusconi hanno dimostrato varie volte che gli affari esteri dell’Unione e i diritti umani vengono dopo i loro problemi elettorali. Il contenuto della lettera riflette lo stato d’animo del presidente francese, la cui popolarità si sta sciogliendo di fronte ad un’estrema destra (FN) più forte che mai. Secondo gli ultimi sondaggi Nicolas Sarkozy si troverebbe al terzo posto dopo Dominique Strauss-Kahn (PS) e Marine Le Pen (FN) per le prossime elezioni generali del 2012. Per quanto riguarda Silvio Berlusconi ed i suoi alleati dell’estrema destra, hanno sempre manifestato il loro desiderio di modificare la legislazione europea in materia di immigrazione.

21 maggio 2011

VISEGRAD: Una Nuova Forza Militare Europea

Con i Palestinesi che dimostrano e il Fondo Monetario Internazionale in subbuglio, sembra strano concentrarsi questa settimana su quel che viene chiamato il Visegrad Group . Ma non è una scelta frivola. Ciò che il Gruppo di Visegrad ha deciso di fare la scorsa settimana, io credo, produrrà conseguenze per anni, per molto tempo ancora dopo che il presunto tentato stupro di Dominique Strauss-Kahn sarà dimenticato e ben prima che la questione israelo-palestinese sia risolta. Il fatto che la maggior parte delle persone al di fuori della zona non ne sia consapevole, non dovrebbe consentire di oscurarne l'importanza. 

di George Friedman 

La zona è l'Europa - più precisamente, gli stati che erano sotto il dominio dell'Unione Sovietica. Il Gruppo di Visegrad, o V4, si compone di quattro paesi - Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria - e prende il nome da due incontri tenuti nel 14 ° secolo nel castello di Visegrad nell' attuale Ungheria dai leaders dei regni medievali di Polonia, Ungheria e Boemia. Il gruppo venne ricostituito nel 1991 nell’ Europa post- guerra fredda come il Visegrad Tre (a quel tempo, la Slovacchia e la Repubblica Ceca erano uno Stato solo). L'obiettivo era quello di creare una struttura regionale dopo la caduta del comunismo. Questa settimana il gruppo ha deciso una nuova interessante svolta.

Obama acquista l'Egitto per conto di Israele

Da Obama un piano Marshall per il Maghreb e carta bianca a Israele. Due miliardi di dollari per finanziare la democratizzazione del nuovo Egitto post Mubarak 
Di Matteo Bernabei 
Rinascita.info
Un piano Marshall per Egitto e Tunisia, oltre alla possibilità che questo possa poi essere esteso anche ad altri Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa in futuro sono le sole, per quanto sostanziali, novità annunciate ieri da Barack Obama nel suo atteso discorso volto a illustrare al mondo la nuova strategia degli Stati Uniti per le due aree travolte dall’ondata delle rivolte popolari.
  • “Abbiamo chiesto alla Banca Mondiale di presentare un piano al G8 della prossima settimana per rilanciare l’economia della Tunisia e dell’Egitto (...) al nuovo governo democratico del Cairo cancelleremo fino a un miliardo e gli daremo un miliardo di crediti per rilanciare l’imprenditoria. E stiamo inoltre lavorando con il Congresso perché istituisca un fondo per rilanciare gli investimenti in Tunisia ed Egitto con una struttura da due miliardi di dollari”,

20 maggio 2011

Current Tv, la Verità e la Censura

E’ di queste ore la decisione da parte di Sky Italia, controllata da News Corp. di Rupert Murdoch, di espellere dal bouquet satellitare nostrano Current Tv, l’emittente fondata nel 2005 dall’ex vicepresidente americano, nonchè vincitore di un Oscar e di un Nobel per la Pace, Al Gore. Arrivata nel 2008 sulla piattaforma Sky (canale 130), Current è presente anche anche in altri 20 paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Irlanda e Canada.
Free Your Mind 

La decisione arriva come un fulmine a ciel sereno per Current ed i suoi affezionati telespettatori. Il canale ha infatti recentemente vinto il prestigioso Hot Bird Tv Award 2010 come Miglior Canale News Europeo, premio condiviso parimerito con BBC World News, ed era oramai visto da molti come un “punto di riferimento” in quanto disposto a dare spazio a tematiche solitamente evitate dai media ufficiali italiani.
L’emittente da sempre descrive infatti sè stessa come un “network di informazione indipendente” (“Independent Information” è il motto presente nel suo stesso logo), e si rivolge prevalentemente ai giovani con un livello di istruzione medio-alto (quelli che i programmi-spazzatura in stile Isola dei Famosi non li guardano, per intenderci).

Strauss Kahn è andato: Usa e UE impegnati ad imporre il nuovo leader del FMI

I soci simbiotici nelle depredazioni capitaliste planetarie, generalmente si mettono d’accordo al momento di decidere le leve del potere. Il grande consorzio imperiale USA-UE ha lasciato cadere il leader finanziario globale e c’è un buco da riempire con un successore. Le potenze europee, sostengono di essere il maggior “contribuente” del FMI, e vogliono che il successore del caduto in disgrazia e accusato di violazione, Dominique Strauss-Kahn, sia uno dei loro.
Iar Noticias

I ministri dell’Economia dell’UE hanno iniziato a discutere sulla sostituzione di Strauss-Kahn lo scorso martedì, quando questi non aveva ancora presentato le dimissioni.
Nonostante le promesse precedenti di rafforzare nelle istituzioni finanziere internazionali la presenza dei paesi emergenti, hanno convenuto di mantenere la pressione affinché l'eletto sia un europeo.
La stessa Commissione Europea ha postulato in favore di un candidato europeo. “Il FMI ha bisogno di una forte leadership”, ha detto durante una conferenza stampa il portavoce della CE, Pia Ahrenkilde Hansen, aggiungendo che “è naturale che l’UE si metta d’accordo nel (presentare) un candidato forte”, anche se si è rifiutata di fare nomi concreti.

SPAGNA: dilagano i giovani Indignados

Si sta rompendo il “bipolarismo spagnolo”, altrettanto fasullo e interclassista di quello italiano. Continua infatti la protesta dei giovani 'indignados' contro la crisi, la politica e il sistema, che questa notte hanno fra l'altro di nuovo occupato la Puerta del Sol, nel cuore di Madrid.
Guarda la diretta in streaming della mobilitazione a Puerta del Sol http://www.ustream.tv/channel/acampadabcn
Circa 4mila giovani si sono accampati per la terza notte consecutiva nella piazza più centrale della capitale spagnola, da dove erano stati sgombrati manu militari ieri mattina dai reparti antisommossa della polizia spagnola.
Il movimento si ispira esplicitamente alle rivolte popolari nei paesi arabi. 
Un portavoce dei giovani antisistema, riuniti nella piattaforma “Democracia real Ya” (Subito una vera democrazia) e nel movimento '15 M', ha precisato che intendono restare accampati a Puerta del Sol fino alle elezioni amministrative e regionali di domenica prossima. Manifestazioni di appoggio ai giovani di Madrid si sono svolte in circa 40 città spagnole.

19 maggio 2011

LE STRADE DEL DENARO OSCURO

La globalizzazione segna un prima e un dopo nelle nostre vite, anche per quanto riguarda la sensazione di sicurezza e minaccia. Ci sono due fenomeni criminali  che ci accompagnano da due decenni: il crimine organizzato e il riciclaggio di capitali. In realtà i due delitti sono strettamente correlati e i mass media tendono a metterli in relazione tra di loro creando un immaginario collettivo che non sempre opera con argomenti razionali e contrastati empiricamente.
Di Armando Fernàndez Steinko
Revistafusion

La letteratura, il cinema e la stampa alimentano per motivi commerciali questo immaginario in modo che si finiscono per elaborare leggi penali guidate più da obiettivi politici congiunturali che per un'analisi rigorosa della natura dei nuovi pericoli. La linea tematica è all'incirca la seguente: la globalizzazione facilita la formazione di organizzazioni criminali di nuovo tipo con capacità di generare notevoli vantaggi economici e una straordinaria mobilità a causa dell’uso di nuove tecnologie e della liberalizzazione del traffico di persone, merci e capitali.
Il vero potere del crimine organizzato non sta solo nella sua capacità di accumulare grandi quantità di denaro illegale proveniente dal narcotraffico ma anche di cancellare la fonte di tale denaro e di riciclare le loro straordinarie fortune.

TERZA INTIFADA

Anche a Gaza, come in Siria, Egitto e Giordania, la giornata della Nakba di quest'anno è stata segnata da imponenti manifestazioni ai confini di Israele che chiedevano il diritto al ritorno dei profughi palestinesi alla loro terra, e da una violentissima repressione messa in atto dall'esercito israeliano. Il 15 di maggio è il giorno della Nakba (“catastrofe” in arabo), l'anniversario della pulizia etnica della Palestina da parte delle forze di occupazione sioniste. Solo a Erez, striscia di Gaza, le forze di occupazione hanno causato 105 feriti e un morto.
Di Silvia Todeschini
 
Verso le 10.30 diverse migliaia di persone si sono recate al check point di Erez ed alle 12 si sono avvicinate al confine israeliano. È stato sorpassato il primo check point gazawo, è stato raggiunto l'inizio del tunnel che porta al territorio israeliano, e ci si è avviati per la strada che costeggia il tunnel. Il senso di questa manifestazione, come delle altre agli altri confini con Israele, era quello di chiedere il diritto al ritorno. Durante la Nakba centinaia di maigliaia di palestinesi sono stati deportati dai loro villaggi e costretti a vivere in terre straniere: solo a Gaza i 75% della popolazione è composta da rifugiati.

Mentre una folla di alcune migliaia di persone si avviava per quella strada, 4 granate sono state lanciate da un carro armato posizionato sulla destra per atterrare alla sinistra dei dimostranti.

18 maggio 2011

SETE DI PROFITTO: Le Banche mettono le mani sull'Acqua

Il mondo della finanza, istituti di credito in testa, non si lascerà sfuggire l’occasione d’oro offerta dal governo, che ha dato vita ad una privatizzazione forzata del comparto idrico. Che dovrà concludersi entro il 2015.
Di Roberto Cuda
Informasalus
Chiare, fresche, dolci acque. E redditizie. Senza fare troppo rumore, le banche stanno mettendo le mani su una delle risorse vitali del Paese (e del mondo intero). Dopo aver acquisito piccole quote nelle principali società idriche del settore, ora si avvicina il momento di fare il grande salto. Restano due ostacoli da superare: le tariffe (troppo basse) e il referendum per l’acqua pubblica.
Poi sul resto ci si può mettere d’accordo. La svolta è arrivata con l’operazione San Giacomo, nuovo polo dell’acqua controllato da Iren (frutto della fusione tra la ligure-piemontese Iride e l’emiliana Enìa) in partnership con F2i, il fondo di private equity guidato da Vito Gamberale e partecipato al 55% da Intesa SanPaolo, Unicredit, Merryl Lynch e sette fondazioni bancarie. F2i nella nuova società – che ha inglobato la genovese Mediterranea delle Acque – avrà una quota del 35%, con l’opzione di salire al 40%. Altro socio di rilievo con l’8% è la Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta partecipata al 30% dalle stesse fondazioni.

16 maggio 2011

GRECIA: Gli usurai vogliono accelerare le privatizzazioni

Alla Grecia non sono stati sufficienti i 110 miliardi di euro, tra liquidità e garanzie, messi a disposizione dall’Unione Europea e dal Fondo monetario internazionale per uscire dalla crisi finanziaria dei conti pubblici che si sta trasformando in un pozzo senza fine. Ne saranno necessari altri 60-70 miliardi con i quali si cercherà di tamponare le nuove emergenze di cassa, aumentate sia per la speculazione che spinge in alto i rendimenti dei titoli sia per i nuovi buchi di bilancio che emergono.
Di Filippo Ghira
Rinascita
La conferma ufficiale è venuta, ma era abbondantemente prevista, da parte del commissario europeo all’Economia, il finlandese Olli Rehn, che ha definito “grave” la situazione della Grecia, precisando che saranno quindi necessarie ulteriori misure. Rehn, ha pure invitato il governo socialista di Atene a dare prova di “responsabilità”. Affermazione che tradotto dal burocratese del tecnocrate al concreto significa che la Grecia dovrà portare avanti con ancora maggiore decisione le misure di politica economica imposte da Ue e Fmi a fronte dei primi prestiti.

15 maggio 2011

LIBIA: Russia e Cina sfidano la NATO

Si sperava che le consultazioni del ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi a Mosca nel fine settimana preparassero il terreno per la visita del presidente Hu Jintao in Russia il mese prossimo. Infine si è scoperto, però, che hanno preso un carattere di immensa importanza per la sicurezza internazionale. I continui sforzi russo-cinesi per "coordinare" la loro posizione su questioni internazionali e regionali, hanno portato ad un livello qualitativamente nuovo rispetto alla situazione che si sviluppa in Medio Oriente.
M K Bhadrakumar 
Asia Times Online

L'agenzia di stampa ufficiale russa ha utilizzato un'espressione insolita - "stretta cooperazione" - per caratterizzare il nuovo modello che ha portato al coordinamento delle politiche regionali.
Questo tende a rappresentare una forte sfida per l'agenda unilaterale dell'Occidente in Medio Oriente. La visita di Hu in Russia è, in linea di principio, per aiutare il il lancio del summit  di San Pietroburgo del 16-18 giugno, che il Cremlino sta coreografando attentamente come un evento annuale nello stile di una "Davos russa", dal titolo International Economic Forum. Entrambi i paesi sono molto eccitati per la possibilità che la visita di Hu possa essere un punto di svolta nella cooperazione energetica tra la Cina e la Russia.

14 maggio 2011

La Freedom Flotilla a Gaza

CO.R.UM, PRIMO GIORNO A GAZA* 

Il racconto dell’ingresso della carovana “Restiamo Umani” ieri nella Striscia di Gaza, la terra alla quale Vittorio Arrigoni aveva dedicato il suo impegno politico.

Il sole del Cairo deve ancora finire di sorgere, quando il convoglio restiamo umani comincia a prepararsi per la partenza verso Gaza. E’ un viaggio  denso di attesa e carico di speranza: c’è la consapevolezza di quanto sia importante attraversare il valico di Rafah in seguito alle rivolte che hanno abbattuto il regime di Mubarak; e c’è la volontà di ricordare Vittorio Arrigoni nella terra stessa per cui ha dato la vita. Il convoglio porterà tra la popolazione palestinese un messaggio da rivolgere a tutto il mondo: la Palestina non è sola, i sogni di Vik sono anche i nostri, la solidarietà verso chi lotta contro oppressione e sfruttamento non conosce frontiere.

"La vedi quella Terra? ...E' la mia Terra e non ci posso andare!"

L'8, il 9 ed il 10 di maggio sono stati 3 giorni di raccolta del grano per alcuni contadini di Khuza'a, villaggio vicino al confine con israele nel sud della striscia di Gaza. Per tre giorni essi si sono recati nei campi, partendo molto presto la mattina e raccogliendo i frutti della loro terra. Per 3 giorni dalle torrette automatizzate le forze di occupazione israeliane hanno sparato e per tre giorni i contadini hanno continuato a raccogliere il grano, senza permettere a chi sparava dalle torrette a controllo remoto di impedire loro di recarsi alla propria terra.
Di Silvia Todeschini

L'area dove i contadini, insieme con 3 attivisti internazionali dell'ISM e 5 attivisti palestinesi si sono recati si trovava a circa 450 metri dal confine. Prima della seconda intifada qui venivano coltivati angurie e meloni, c'erano alberi da frutto ed olivi. “venivamo qui a fare barbecue, festeggiare e rilassarci... le jeep israeliane passavano in lontananza ma non ci disturbavano, ci lasciavano in pace.” racconta Akhmad. Oggi gli alberi sono stati sradicati, le piante distrutte. L'unica cosa che si riesce a coltivare, perché non richiede attenzioni continue, è il grano. Però anche il grano necessita di diverse ore di lavoro per essere raccolto, ed i cecchini si divertono a terrorizzare i contadini in queste ore.

13 maggio 2011

FINANZIARE IL GENOCIDIO NEL CORNO D'AFRICA

FAME, CONTROINSURREZIONE E BLOCCO DEGLI AIUTI ALIMENTARI IN ETIOPIA
Mentre il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU emette rapporti urgenti sul fatto che milioni di etiopi muoiono di fame nell’Ogaden popolato da somali, il Comitato Internazionale della Croce Rossa dichiara che il governo etiope si rifiuta di dare all’associazione un permesso per portare soccorso nella regione. Che alla Croce Rossa non si permetta di svolgere lavori in una qualunque parte del mondo è quasi inaudito, ma quando si tratta dell’Etiopia, guidata dallo “statista” del G-20, Meles Zenawi, è usuale. 
Thomas Mountain
Counterpunch
I militari etiopi hanno impedito durante gli ultimi 4 anni a tutte le organizzazioni umanitarie, tra cui la Croce Rossa, Medici senza Frontiere e agenzie umanitarie dell’ONU, di sfamare la gente che muore di fame in Ogaden. Milioni di persone soffrono la fame, forse fino a 6 milioni, anche se nessuno lo può dire con sicurezza...perché non si permette a nessuno di entrare nella regione.
Perché succede una cosa del genere? Perché non c’è una protesta contro questo enorme crimine contro l’umanità, il blocco degli aiuti alimentari a milioni di persone affamate?
La risposta è davanti agli occhi di questi “interventisti umanitari”, i paesi occidentali e i loro burattini nelle Nazioni Unite che pompano migliaia di milioni di dollari l’anno per rafforzare il regime di Meles Zenawi in Etiopia.

FRONTIERE NELLA FORTEZZA

SCHENGEN POTRA' ESSERE SOSPESO IN CASI ECCEZIONALI
Di Gorka Larrabeiti
E' ufficiale: la Commissione europea ha accettato la possibilità di reintrodurre temporaneamente i controlli limitati alle frontiere interne dello spazio di Schengen, come proposto da Italia e Francia. La Commissione avverte che sarà necessario il consenso della Commissione per applicare tali controlli, che potrà avvenire solo in "circostanze eccezionali", ma senza dubbio un simbolo fondante dell'Unione europea quale la libera circolazione delle persone è abbastanza malmesso. La Commissione, debole e contraddittoria, ha ricevuto molte critiche per questa decisione.

Quant'è fragile la Fortezza Europa. Sono bastate 20.000 persone scivolate attraverso la porta sud perché due paesi del G8 come Italia e Francia, non solo non riescono a risolvere il problema, ma spingono la stessa Commissione Europea a rivedere un pilastro dell'Unione europea. Se si guarda il fiume Evros, la porta sud-est, frontiera greco-turca, vediamo la stessa paranoia. Nel 2010 c'erano 47.000 persone arrestate nel tentativo di attraversare la frontiera. L'Unione europea crede che assumendo di 175 agenti di polizia, e costruendo un muro di 12,5 km ha raggiunto un successo: ridurre a 1600 il numero dei detenuti, grazie all'Operazione "Rabbit" fatta da Frontex. Nulla è più lontano dalla verità.

12 maggio 2011

COME GLI USA DESTABILIZZANO L'ALLEATO PAKISTANO

In pochi giorni, nella vicenda della presunta uccisione di Bin Laden, si è passati dalle dichiarazioni del segretario di Stato USA Hillary Clinton di apprezzamento per il ruolo che i servizi segreti pakistani avrebbero svolto nella individuazione del bersaglio, alle aperte accuse del Presidente Obama contro il governo del Pakistan, sospettato addirittura di aver fornito una rete di appoggio al terrorismo. 


Le dichiarazioni di Obama contro il Pakistan non costituiscono una novità, anzi rappresentano l'unica promessa elettorale mantenuta dall'attuale presidente USA. Nel 2007, quando era ancora un semplice candidato alla presidenza, Obama non solo lanciò contro il Pakistan accuse analoghe a quelle attuali, ma arrivò persino a prospettare azioni di anti-terrorismo sul territorio pakistano, senza chiedere il permesso del governo del Pakistan e neppure informarlo. (1)

Lo status di "alleato" degli USA non è quindi servito al Pakistan per sfuggire alle provocazioni ed alle minacce di aggressione. Per un Paese come il Pakistan, che costituisce un coacervo etnico, il fatto che il principale alleato delegittimi così pesantemente il governo, diventa obiettivamente una spinta alle ribellioni interne. In pratica è come se Obama avesse lanciato un appello ai vari capi tribali, incoraggiandoli a proclamare le loro secessioni. 

11 maggio 2011

ROTTURA DELLA STRUTTURA CAPITALISTA

I lavoratori di Invepal appoggiano un nuovo modello di gestione nelle fabbriche socialiste.
I lavoratori della fabbrica di quaderni, che si sono organizzati in 13 comitati, dando impulso dal 2005 allo sviluppo di un nuovo modello di gestione, attraverso la conformazione di un consiglio generale, in cui vengono prese le decisioni che riguardano l’azienda.
Il modello di gestione che sviluppa l’Industria venezuelana Endógena de Papel (Invepal) ha come scopo quello di contribuire al processo di transizione verso il socialismo, rompendo con la struttura capitalista che esclude la classe operaia e il popolo in generale.
Così indicano i lavoratori della fabbrica di quaderni, che si sono organizzati in 13 comitati dando impulso dal 2005 allo sviluppo di un nuovo modello di gestione, attraverso la conformazione di un consiglio generale, in cui vengono prese le decisioni che riguardano l’azienda.

9 maggio 2011

IL MONDO NON SA DOV'E' LA SUA CASA

La spirale della violenza crea violenza e anche confusione: dolore, paura, intollernza, odio, pazzia.
Di Eduardo Galeano
I terroristi hanno ucciso lavoratori in 50 paesi nel nome del Bene contro il Male. Cosa sarebbe del Bene se non ci fosse il Male? Non solo i fanatici religiosi hanno bisogno di nemici per giustificare la loro pazzia. Hanno bisogno di nemici, per giustificare la loro esistenza, l’industria bellica e il gigantesco apparato militare degli Stati Uniti. Buoni e cattivi, cattivi e buoni: gli attori cambiano la maschera, gli eroi diventano mostri, ed i mostri eroi, secondo le esigenze di chi scrive il copione.

Lo scienziato tedesco Werner von Braun fu un cattivo quando inventò i missili V-2, che Hitler scaricò su Londra, ma divenne buono il giorno che mise il suo talento al servizio degli Stati Uniti. 
Stalin fu buono durante la Seconda Guerra Mondiale e cattivo dopo, quando ha guidato l’Impero del Male. Negli anni della guerra fredda John Steinbeck scriveva: “Forse tutto il mondo ha bisogno dei russi. Scommetto che anche in Russia hanno bisogno dei russi. Forse loro li chiamano americani”. Dopo, i russi sono diventati buoni.

Salvataggi UE: Il Regno Unito sarà il prossimo della lista

Che passi questo: L’onnipresente guru delle materie prime, Jim Rogers, ha dedicato la sua attenzione al Regno Unito…
In base a quello che sostiene, il Governo britannico non soddisfa il suo obiettivo di ritagliare il deficit strutturale né in quantità né a rate, e questo avrà come conseguenza il dover ricorrere ai suoi partner europei in cerca di aiuto finanziario.
Insurgente
“Non ci stanno riuscendo. Dicono che lo stanno facendo ma non è vero. Risparmiano 1 milione di sterline qui e là ma quello che fanno non basta e non sono sicuro che il governo sopravviva al tipo di dolore necessario”, ha detto in una dichiarazione alla CNBC.

Catastrofe finanziaria
E, secondo lui, Londra deve andare oltre le misure di adeguamento per contenere il buco nel bilancio pubblico, sanare i conti ed evitare la “catastrofe finanziaria”.
Come il Regno Unito potrà mai ripagare un debito che è in continua crescita? Il Regno Unito avrà bisogno presto di piano di salvataggio”,

7 maggio 2011

SANZIONI EUROPEE ALLA SIRIA MA NON AL BAHRAIN

I 27 varano sanzioni contro Assad per la dura repressione delle proteste in Siria ma non contro il monarca bahranita Hamad al Khalifa che pure ha spento nel sangue il movimento del suo paese per le riforme e la democrazia. Al Khalifa è un buon alleato dell’Occidente.
Nena News

Roma, 06 maggio 2011, Nena News – Potrebbero diventare operative già lunedì prossimo le prime misure restrittive dell’Unione europea (Ue) contro la Siria che verranno approvate oggi dai 27 paesi membri e dovrebbero colpire direttamente lo stesso Bashar Assad. A spingere affinchè il presidente siriano venga preso di mira subito – con divieto di concessione del visto e il congelamento dei beni personali all’estero – sono la Francia, la Gran Bretagna e la Germania. Altri paesi, preferirebbero «segnale forti» contro Damasco lasciando tuttavia una porta aperta alla diplomazia. L’Ue approverà l’embargo sulla fornitura di armi, congelerà il negoziato per l’accordo di associazione (in realtà già  bloccato dall’ottobre 2009) e procederà alla revisione della cooperazione bilaterale, un fronte sul quale la Siria avrebbe potuto beneficiare, nel periodo 2011-2013, di circa 130 milioni di euro.

6 maggio 2011

« L'11/9 E' STATO UN FALSE FLAG E BIN LADEN E' MORTO NEL 2001 »

L'ex assistente del segretario di stato in tre diverse amministrazioni, Steve R. Pieczenik, è pronto a dichiarare davanti al gran giurì federale il nome di un generale maggiore che gli avrebbe rivelato direttamente che l'11 settembre è stato un'attacco false flag.
Paul Joseph Watson
Infowars.com

Uno dei maggiori insider del governo americano, il dottor Steve R. Pieczenik che ha occupato numerose differenti posizioni influenti sotto tre diversi presidenti e che ancora lavora per il dipartimento della difesa ha rivelato ieri (03.05.2011, N.d.e.) nello show di Alex Jones che Bin Laden sarebbe morto nel 2001. Il dottore avrebbe anche espresso il suo desiderio di testimoniare di fronte al grand giuri e che un generale maggiore gli rivelò in maniera molto diretta che l'11 settembre altro non fu che un lavoro dall'interno.
Pieczenik non può essere screditato con la solita etichetta di cospirazionista. E' stato assistente del segretario di stato in tre differenti amministrazioni, Nixon, Ford e Carter, e ha inoltre lavorato per Reagan e Bush senior.

OBAMA IMPONE ALLA ROMANIA IL SUO SCUDO ANTIMISSILI

La base sarà a 70 km dalla centrale nucleare bulgara di Kozloduy
Di Piotr Kowalsky
Il Pentagono installerà una base di intercettori di missili a medio raggio SM-3 in Romania nel quadro dello scudo antimissili (ABM) che Barack Obama vuole spingere in Europa dell’Est, ha annunciato oggi il presidente rumeno, il conservatore Traian Basescu. Obama si è opposto allo scudo antimissili in Polonia e nella Rep. Ceca del suo  predecessore, George Bush, perché lo considerava costoso e tecnicamente inefficace, ma non ha rinunciato al suo progetto di sicurezza per l’Europa dell’Est.

Il primo passo che Washington fece l’anno scorso fu il dispiegamento di vari missili Patriot e di un contingente di  un centinaio di militari statunitensi per assicurarsi il controllo e il mantenimento della base, situata vicino alla cittadina di Morag, nel nordest della Polonia e a circa 100 km della frontiera con la Russia. Washington ha inoltre raggiunto un accordo con la Bulgaria per installare due radar.

5 maggio 2011

Bin Laden: il primo morto invisibile del Pentagono (Reportage IAR)

Dall’11 settembre nel 2001, la “guerra contro il terrorismo” è uno strumento chiave dello Stato imperiale USA per amministrare e controllare la macchina globale del “nuovo ordine” emergente dopo la sparizione dell’URSS. In questo contesto si inscrive la vita e la presunta morte di Bin Laden, che iniziamo a seguire da questa sezione contro informativa.

Incredibile ma vero
Bin Laden, il primo morto invisibile del Pentagono
Generalmente i morti lasciano cadaveri. Principalmente tutti i morti per missili e le proiettili del Pentagono. Bin Laden sembra essere stata l’eccezione. 
Non c’è corpo. Non ci sono foto, video né prove che testimoniano o certifichino la sua morte. Ma è stato dichiarato ufficialmente morto da Obama e la Casa Bianca. E adesso la stampa internazionale diffonde come un fatto “obiettivo” la sparizione di Bin Laden, il “primo morto senza cadavere” della storia.

In questo scenario, la Casa Bianca e il Pentagono, sono emersi come unici narratori della morte di Obama e della sua “sepoltura” in mare da una presunta "squadra speciale" che avrebbe eseguito tutto in 38 minuti, e dopo lo ha fatto sparire, senza conservare prove fotografiche o filmati del suo cadavere in diverse posizioni.
-Non c’è cadavere
-Non ci sono foto né video che certifichino la sua morte.
-Non ci sono prove di testimonianze.

PUTIN SI PREPARA A SCARICARE ANCHE ASSAD?

Nonostante sia sempre occupato in "ben altri problemi", il presidente USA, Barack Obama, ha trovato il tempo di riconfermare ed inasprire le sanzioni economiche contro la Siria, spingendo inoltre l'Unione Europea ad accordarsi ed accodarsi a queste misure, che sono dei veri e propri atti di guerra. Il pretesto attuale per questa nuova ondata di sanzioni è la repressione delle rivolte interne alla Siria, ma in effetti la Siria è sotto sanzioni praticamente da sempre.
Comidad

Il governo siriano aveva sperato che con l'elezione di Obama si aprisse una possibilità di ritiro delle sanzioni. Al contrario, Obama le ha riconfermate esattamente due anni fa, nel maggio 2009, motivandole con le consuete accuse, peraltro mai provate, di rapporti della Siria con organizzazioni terroristiche. Quindi, se la Siria è povera, non lo si deve soltanto alla malvagia dittatura degli Assad, ma anche ad un'aggressione coloniale degli Stati Uniti. (1)
Da anni la Siria sta cercando di ristabilire normali relazioni diplomatiche ed economiche con gli USA. A questo scopo nel 2007 il governo siriano aveva persino accettato di partecipare alla conferenza di Annapolis sul Medio Oriente, una kermesse diplomatica messa su dall'allora presidente Bush e da Condoleeza Rice al solo scopo di isolare l'Iran.(2)

3 maggio 2011

IL RICICLAGGIO DELLA "GUERRA CONTRO IL TERRORISMO"

“Terrorismo” aggiornato: Gli USA hanno “ucciso”  Bin Laden affinché “Al Qaeda” continui a vivere.
Washington si è scrollato di dosso un catorcio usato e ormai inutile (Bin Laden) e ha posto le basi strategiche e dottrinali di un riciclaggio e ammodernamento della “guerra contro il terrorismo” su scala globale: “Abbiamo ucciso Bin Laden ma Al-Qaeda continua ad essere viva e si moltiplica molto più pericolosamente di prima”, è il messaggio implicito della Casa Bianca guidata da Obama. In sintesi, gli USA “hanno ucciso” Bin Laden, ma il “terrorismo islamico” sopravive e genera nuove creature (e “minacce terroristiche”) come l’uovo del serpente. Come direbbe George W. Bush: Questo è il piano.
Di Manuel Freytas
IAR Noticias

Riassumiamo: Domenica, e con un'impressionante copertura mediatica dal vivo e su scala globale, gli USA “hanno ucciso” Bin Laden, ma hanno avvertito il mondo che Al- Qaeda ed il “terrorismo islamico” continuano a essere attivi e con la sloro capacità di “attacchi terroristici” moltiplicata.
In sintesi, con la “morte” di Bin Laden la “guerra contro il terrorismo” viene riciclata e riattivata mondialmente sulla “paura” moltiplicata degli attentati di Al-Qaeda senza limiti territoriali né continentali.

2 maggio 2011

LA GRANDE TRANSIZIONE GEOPOLITICA: Crisi capitalista, cicli egemonici e distribuzione del potere

E’ evidente che sta cominciando a configurarsi un Nuovo Ordine Mondiale. Un cambiamento profondo che non è esente da pericoli. Per America Latina la scommessa è vitale: o integrazione o rimanere sotto il controllo di una superpotenza in declino.
Di Manuel Monereo
Emancipación
Lo scopo di questa discussione è strutturato attorno a tre idee:
1)- Nei rapporti transnazionali l’economia del mondo capitalista sta vivendo una mutazione, un riordinamento sistemico. Affrontiamo una transizione geopolitica di enormi dimensioni, il suo fondamento è la redistribuzione sostanziale del potere politico a livello mondiale.
2)- L’America Latina e i Caraibi hanno davanti a loro un’opportunità storica, per diventare soggetti e non semplice oggetto in questa transizione. Questa regione è una delle “linee di frattura” del sistema-mondo. Per la prima volta in decenni è un territorio conteso tra le grandi potenze. La commemorazione del bicentenario dell’indipendenza si allaccia al momento attuale con tale questione. E’ una nuova opportunità storica per unire l’emancipazione sociale con l’indipendenza nazionale e la sovranità con l’unità latino americana.
3)- La necessità di un “nuovo regionalismo”, per questo bisogna uscire dal “cosmopolitismo di mercato” e organizzare una nuova unità che permetta un modello di sviluppo sociale, economico e ecologicamente sostenibile. In breve, diventare un attore politico internazionale protagonista che dia voce ai popoli del continente. 

LA FINE DEL DOLLARO

Il mondo vuole ancora ignorare questa minaccia quasi inevitabile che pongono il dollaro e la bomba del debito statunitense sulla stabilità globale. Questa crisi, di cui vogliamo minimizzare la gravità, è tuttavia la foresta che l'albero europeo non può più nascondere. Questo è essenzialmente ciò che annuncia Myrette Zaki, direttore della rivista economica svizzera Bilan, nel suo libro "La fine del dollaro".

E' in preparazione un crollo del biglietto verde. E 'inevitabile. Il maggiore rischio globale attuale è una crisi del debito sovrano degli Stati Uniti. La più grande economia del mondo non è che una grande illusione. Per produrre un dollaro di ricchezza, ha bisogno di 6 dollari di debito. Di fronte ai loro 14.000 miliardi di PIL, gli Stati Uniti mostrano più di 50.000 miliardi di debito totale, che costa al governo, alle imprese e alle famiglie 4.000 miliardi di interessi all'anno. E il divario tra debito e PIL si accentua ancora. La situation des déficits américains est intenable. La situazione del deficit statunitense è insostenibile.

Gli Stati Uniti sono tecnicamente falliti
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